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Corviale convoca l’Ater in piazza

CorvialeDomani convoca la dirigenza Ater per portarla nelle strade del quartiere e fargli toccare con mano i problemi reali della cittadinanza.

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L’incontro è servito a far uscire dai loro comodi palazzi al centro di Roma coloro che hanno il compito politico di risolvere quei problemi, mettendoli così di fornte ai cittadini di Corviale.

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Dopo l’occupazione della sede dell’Ater, Corvialedomani continua così la sua azione di sensibilizzazione dell’ammnistrazione pubblica pretendendo dalla nuova dirigenza Ater, presieduta dall’architetto Daniel Modigliani, fatti concreti e non più chiacchiere.

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un’azione che continuerà senza sosta, fino a quando l’Ater non sblocchera i fondi necessari per tutti quegli interventi di ristrutturazione che i cittadini aspettano da trent’anni.

Tutti ora hanno visto con i propri occhi i problemi reali del quartiere; tutti hanno ascoltato la voce dei cittadini; è ora quindi che ognuno si prenda le sue responsabilità davanti al tribunale popolare di Corviale!

 




Istat, Qualità dell’Ambiente Urbano: è on line il nuovo rapporto

Meno automobili nel 2013 e più interesse per la mobilità sostenibile nelle città italiane, ma il trasporto pubblico resta in crisi. Prosegue il trend di miglioramento della qualità dell’aria (ma 44 città restano fuori dai limiti di legge), così come l’aumento delle aree verdi e degli orti urbani

Istat diffonde il Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano 2014. Ecco, tema per tema, le tendenze registrate nel corso dell’ultimo anno (dati 2013).

MOBILITA’

Nel 2013, per il secondo anno consecutivo, si riducono i tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture e 132,7 motocicli ogni mille abitanti (rispettivamente -0,9 e -0,6% nel confronto con l’anno precedente 2012). Più marcato il calo della domanda di trasporto pubblico locale, che scende da 201,1 a 188,6 passeggeri annui per abitante. (La domanda è misurata dal rapporto fra il totale dei passeggeri trasportati in un anno e la popolazione residente, considerando tutte le modalità di
trasporto pubblico locale)

Si diffondono le iniziative a favore della mobilità sostenibile: cresce l’offerta di car sharing, presente in 23 città (soprattutto al Nord) e quella di bike sharing, attivato in 66 città. Dei 116 capoluoghi, 36 dispongono di almeno 34 km di piste ciclabili.

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Si conferma il trend di miglioramento della qualità dell’aria per le polveri sottili: rispetto al 2012 diminuisce da 52 a 44 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10 viene superato per più di 35 giorni. Miglioramenti si riscontrano al Nord (da 37 a 32) e, in proporzione, soprattutto al Centro (da 9 a 6). Nel Mezzogiorno si evidenzia un peggioramento in Campania (da 2 a 4 dei capoluoghi della regione).

In 17 capoluoghi sono state attuate politiche di limitazione della circolazione del traffico privato di tipo sia emergenziale (a seguito di superamenti dei valori limite di un inquinante), sia programmato (a scopo preventivo o di riduzione progressiva delle emissioni); 28 capoluoghi hanno limitato la circolazione solo con blocchi programmati.

VERDE URBANO

Nel 2013, il verde urbano pubblico rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, oltre 577 milioni di m2 (+0,7% rispetto all’anno precedente) che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 m2 per abitante.

Ricadono in “aree naturali protette” oltre 3.200 km2 del territorio dei capoluoghi (pari al 15,8%). In 43 comuni è stata individuata una rete ecologica, a tutela del mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano.

Sono 57 le amministrazioni che hanno attivato orti urbani da dare in gestione ai cittadini.

Scarica il Rapporto completo 2014

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“Consumabile la frutta cresciuta in città, è meno inquinata di quella industriale”, le analisi di Frutta Urbana

ortiSul sito del programma “Frutta Urbana” le prime analisi chimiche effettuate sulla frutta di due diverse zone di Roma che potrebbero essere paragonate probabilmente ad altre aree urbane. I risultati dicono che “la frutta urbana non è pericolosa e può essere consumata senza rischi per la salute”

LA FRUTTA IN CITTÀ È INQUINATA?

Esperti e ricercatori, tra cui Johnathan Leake, del Dipartimento di Animal & Plant Sciences all’Università di Sheffield, affermano che la frutta cresciuta in città è meno inquinata rispetto a quella cresciuta in modo industriale, poiché non è trattata chimicamente con fertilizzanti o pesticidi e non subisce tutti quei trattamenti successivi alla raccolta, per la maturazione e la conservazione. Inoltre le particelle inquinanti che si depositano sulle piante possono essere facilmente rimosse con un lavaggio accurato e non si accumulano all’interno dei frutti.

Per quanto riguarda la contaminazione dei suoli con metalli pesanti, questa non ha alcun impatto sulla qualità della frutta; contrariamente alle verdure, la frutta non è mai a contatto diretto con il suolo e non rischia di essere contaminata da eventuali sostanze nocive presenti nella terra. Anzi, la frutta che cresce nei centri urbani viaggia poco o nulla per arrivare al consumatore e non richiede i lunghi trasporti e gli stessi intensivi processi di elaborazione e imballo di quella industriale. In conclusione quindi la frutta urbana non è pericolosa e può essere consumata senza rischi per la salute, anzi contribuisce a ridurre l’inquinamento di aria e acqua relazionati alla produzione e al trasporto convenzionale dei prodotti freschi.


LE ANALISI CHIMICHE REALIZZATE

La Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Roma – Area V Certificazione di Prodotto – Laboratorio Chimico Merceologico ha realizzato le analisi chimiche sulla frutta che abbiamo raccolto. Nel corso di un anno faremo fare le analisi di tutta la frutta che raccogliamo. I risultati sono ottimi!!!

ARANCE AMARE raccolte in Via del Porto Fluviale e quindi molto esposte all’inquinamento veicolare: vedi analisi PDF

PRUGNE raccolte in Via del Vaticano, lato sala Nervi, con poco traffico veicolare: vedi analisi PDF

da ecodellecitta.it

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Urbanistica, in consultazione online il disegno di legge di riforma

Ridefinite, integrate e rinnovate le norme urbanistiche di valenza nazionale ferme al 1942. La bozza del disegno di legge è in consultazione fino al 15 settembre

Il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha presentato oggi in un dibattito pubblico all’Auditorium del Maxxi di Roma il nuovo disegno di legge su “Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana” che ridefinisce, integra e rinnova le norme urbanistiche di valenza nazionale, ferme al 1942.

Frutto del lavoro di esperti di diritto, urbanistica, politiche territoriali e fiscalità immobiliare, coordinati dalla segreteria tecnica del ministro Lupi, il ddl – SCARICA DA QUI IL TESTO – punta a rinnovare le norme urbanistiche nazionali attraverso un quadro normativo unitario.

I PUNTI PRINCIPALI. Questi i punti fondamentali della bozza di disegno di legge: integrazione delle procedure e delle politiche pubbliche territoriali; strumentazione aggiornata per il coordinamento delle politiche settoriali che incidono su usi e trasformazioni del territorio; urbanistica del rinnovo e non più dell’espansione delle città; uso razionale della risorsa suolo, della qualificazione del servizio di edilizia residenziale sociale e degli strumenti più idonei alla sua promozione.

La bozza di ddl si compone di 20 articoli e non ha carattere meramente procedurale. Fuori da ogni logica competitiva – o peggio conflittuale – fra i diversi livelli di governo, la legge nazionale è concepita come strumento a disposizione degli enti territoriali per cogliere meglio le opportunità offerte dalle strategie europee in materia di sviluppo urbano e territoriale.

TESTO IN CONSULTAZIONE ONLINE FINO AL 15 SETTEMBRE. La bozza del testo è oggetto di consultazione pubblica on-line, che resterà aperta fino al 15 settembre per la raccolta di proposte e spunti critici. Tali contributi, in forma mirata come emendamento al testo, o sotto forma di riflessioni sulla materia, potranno essere inviate al seguente indirizzo e-mail: lecittavivibili@mit.gov.it utilizzando possibilmente la scheda allegata (CLICCA QUI).

Il provvedimento, arricchito dai contributi, nel mese di settembre sarà presentato al Consiglio dei Ministri e inizierà il suo iter formale.

CONFERENZA SEMESTRALE DEL GOVERNO DEL TERRITORIO. Nel corso della presentazione della bozza, Lupi ha indicato alcune proposte. Tra queste, la creazione di una Conferenza semestrale del governo del territorio, aperta a tutti gli esperti coinvolti a vario titolo nella materia in modo da non avere solo approcci settoriali all’argomento. Quindi: urbanisti, architetti, ingegneri, agronomi, storici, sociologi, geologi, economisti ecc..

REGOLAMENTO EDILIZIO QUADRO PER I COMUNI. Un’altra proposta prevede la predisposizione di un Regolamento edilizio quadro al quale possano riferirsi i comuni per poi adattarli al proprio territorio. “In Italia – ha detto il ministro – abbiamo 8000 regolamenti edilizi comunali, difficile pensare a un governo del territorio in queste condizioni”.

Inoltre, è prevista una sessione del Consiglio Informale dei Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti della UE, che si terrà a Milano dal 14 al 16 settembre prossimo, dedicata a infrastrutture e mobilità delle città in cui interverranno i sindaci delle grandi città europee.

“L’azione del Governo italiano, in questi mesi, è indirizzata a sostenere con decisione un percorso di ritorno alla crescita attraverso il rafforzamento della domanda interna, in particolare degli investimenti. Questo percorso può incidere in profondità a due condizioni: la prima è che l’Europa attui finalmente politiche di supporto alla crescita, e sarà questo l’obiettivo del semestre di Presidenza italiana; la seconda è che le misure urgenti di stimolo che il nostro Paese sta adottando si accompagnino al superamento di condizioni di incertezza che ancora caratterizzano il “sistema Italia”, cioè a quei processi di riforma radicale del Paese che non possono essere oggetto di provvedimenti legislativi d’urgenza. L’idea che ha sostenuto il lavoro che qui si presenta si riconnette a questa finalità più generale che il Governo si è dato”, ha spiegato Lupi nella sua introduzione al convegno.

LA FINALITÀ DEL DISEGNO DI LEGGE. Lo scopo del disegno di legge “è ricentrare la legislazione nazionale sull’obiettivo della sinergia fra politiche pubbliche nazionali e strategie europee di sviluppo urbano e territoriale”.

In particolare, ha precisato il ministro, “il disegno che abbiamo in mente non si limita alle “procedure urbanistiche”, ma coniuga procedure e contenuti territoriali e urbanistici, che si chiamano oggi rinnovo/rigenerazione della città esistente, politiche abitative ispirate alla logica del «social housing», riduzione dell’occupazione del suolo”.

LO STATO RICONQUISTA SPAZIO NELLA POLITICA TERRITORIALE. Inoltre, “un secondo carattere distintivo della proposta sta nella riconquista dello spazio dello Stato nella politica territoriale. Nessun riflesso centralistico, ma – al contrario – l’assunzione della responsabilità di misurarsi con l’integrazione delle politiche pubbliche di settore, «solidarizzandole» in una azione pubblica territoriale unitaria. Senza strutturare questo livello superiore di responsabilità non sarà possibile ridurre quella entropia, percepita come incertezza dagli stakeholders, che è oggi uno dei punti di maggiore debolezza subìto da tutti i sistemi territoriali locali”.

Lupi ha spiegato che il disegno di legge “riconfigura lo statuto della proprietà – pubblica/collettiva e privata – mettendolo al riparo dai rischi di eccessi che a volte caratterizzano l’azione pubblica sulla proprietà privata e, all’opposto, sottraendo spazi di deresponsabilizzazione di quest’ultima”.

LA FISCALITÀ IMMOBILIARE E TERRITORIALE ALLEATA DELL’URBANISTICA. Infine “viene riproposta l’esigenza e l’urgenza di una rivisitazione della fiscalità immobiliare e territoriale, per farne un alleato e non un (altro) nemico dell’urbanistica”.

REALACCI: PUNTARE SU RISPARMIO ENERGETICO E QUALITÀ. “La bozza del disegno di legge presentato oggi dal ministro Lupi è un importante contributo per una nuova normativa sul governo del territorio”, commenta il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci.

“Quando verrà formalizzato potrà essere messo in discussione insieme alle altre proposte già presentate in Parlamento. È importante puntare – sottolinea Realacci – su una nuova edilizia che muti rotta rispetto al passato e faccia i conti con i cambiamenti indotti anche dalla crisi. Puntare sul recupero e la manutenzione del patrimonio edilizio esistente, sulla qualità delle città e sulla bellezza, contrastare il consumo di territorio, favorire la messa in sicurezza degli edifici e il risparmio energetico come chiesto anche dall’Europa. Su questo non appare sufficiente la proposta avanzata da Lupi. Basti ricordare che la misura di gran lunga più efficace messa in campo per contrastare la crisi del settore edilizio, che negli ultimi sei anni ha perso oltre 500 mila posto di lavoro, è stato il credito di imposta per le ristrutturazioni e il risparmio energetico in edilizia. Secondo le stime aggiornate di Cresme e Servizio studi della Camera nel 2013 ha prodotto circa 28 miliardi di investimenti, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie e garantendo quasi 340.000 posti di lavoro considerando anche l’indotto. Ed è proprio la stabilizzazione e l’estensione dell’ecobonus uno dei punti di partenza per politiche concrete da attivare subito”, conclude Realacci.

da casaeclima.com

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Newsletter Maurizio Veloccia

newsletter velocciaCon questa newsletter si conclude un anno di lavoro intenso, svolto in condizioni economiche difficilissime.

In questi mesi siamo stati impegnati in primo luogo a preservare i servizi sociali erogati dal Municipio che non abbiamo voluto tagliare in alcun modo. Ci siamo, inoltre, dedicati ai più piccoli, prestando attenzione, in particolar modo, all’edilizia scolastica e alla qualità dei servizi educativi.

Tante le scuole in cui sono intervenuti i nostri tecnici, per rendere gli edifici scolastici più sicuri ed accoglienti, tanti anche i progetti dedicati ai ragazzi: dall’educazione stradale alla lotta alla violenza di genere, dal premio Borsellino all’incontro con i superstiti della Shoah, solo per indicare alcuni dei molti temi affrontati.

E poi anche fuori scuola: il finanziamento dei centri di aggregazione per i più piccoli e l’apertura dei centri estivi municipali, per aiutare le famiglie e prevenire il disagio.

Ci siamo impegnati per garantire, pur con le minime risorse a disposizione, un’offerta culturale di qualità: ritorno del Premio De André in piazza alla Magliana, l’Estate Romana finalmente “decentrata” che vede protagonisti i Municipi e le periferie.

E ancora, la gestione del quotidiano, con tanti problemi aperti ma anche con una disponibilità ed una tensione a migliorare, che magari non ci fa dormire sereni ma ci rende orgogliosi e fieri dell’impegno profuso quotidianamente: l’emergenza rifiuti che ancora stenta a terminare, ma anche la chiusura di Malagrotta e la vittoria contro l’ipotesi di una nuova discarica nel nostro Municipio. Luci ed ombre in un quadro in cui alcune scelte storiche, dopo anni di ritardi, sono finalmente intraprese: da quanto si parlava di raccolta differenziata? Oggi, seppur tra mille problemi (forse fisiologici), la raccolta differenziata è avviata.

Infine, permettetemi di sottolineare il profondo rinnovamento del Consiglio e della Giunta: tanti ragazzi e ragazze alla prima esperienza che, in questo anno di consiliatura, si sono impegnati con onestà e passione.

Da parte mia l’impegno e l’umiltà a migliorare, a dare sempre maggiori e migliori risposte a questo meraviglioso territorio.

Buona lettura della newsletter e buona estate a tutti voi.

 

Maurizio Veloccia

 

 

Avanzamento lavori sottopasso ferroviario via Portuense

Non si fermano i lavori per l’allargamento della sede stradale di Via Portuense tra Via Belluzzo e via Quirino Majorana all’altezza del cavalcavia ferroviario. Questa opera resta una delle priorità del nostro territorio, per decongestionare il traffico e collegare il quartiere Portuense con il quartiere Marconi. I lavori avevano come prima fase gli scavi archeologici su aree indicate dalla Sovrintendenza Archeologica all’interno dell’area di cantiere. La campagna scavi ha portato alla luce numerosi reperti, alcuni di particolare importanza: muri di epoca medioevale, diverse sepolture della stessa epoca, mosaici, un nuovo tratto della via Campana e nuovo complesso termale. Ciò ha comportato un ritardo nell’avvio dei lavori di allargamento della sede stradale. La buona notizia è che, entro la fine del mese, verranno conclusi gli scavi archeologi ed inizierà il lavoro di collezione della documentazione e chiusura delle trincee di scavo. A fine mese sarà anche possibile visitare il cantiere ed i reperti rinvenuti (le date saranno pubblicate sul sito del Municipio). È la prima volta che si organizza una visita di un cantiere aperto, ma come Municipio vogliamo condividere con i nostri cittadini il lavoro fatto in questi mesi. Ai primi di settembre, poi, potranno iniziare i lavori di cantiere per la realizzazione della carreggiata e la definitiva apertura del sottopasso. Lavori che si protrarranno per 60/90 giorni.

 

A settembre il Premio De André torna in piazza!

Il Premio Fabrizio De André torna alla Magliana, nella piazza dedicata al grande artista genovese. Lo avevamo promesso e ci siamo riusciti. Ma in più il Premio entra a pieno titolo nell’Estate Romana con un’intuizione del Municipio che ha garantito, in un contesto di grandi difficoltà economiche, il finanziamento dell’evento e una sua consacrazione come evento di carattere nazionale riconosciuto da Roma Capitale. Nel corso della manifestazione, in programma in due serate il 12 e 13 settembre, si esibiranno, sul grande palco allestito al centro dell’omonima piazza, talenti musicali emergenti ed artisti affermati. Due i riconoscimenti che saranno assegnati: il Premio alla Canzone d’Autore e il Premio al Miglior Interprete, a cui si aggiunge il Premio per la sezione Poesia. Presidente della giuria sarà come sempre Dori Ghezzi. Riportare un evento di grande qualità alla Magliana, dopo anni di assenza è davvero una grande soddisfazione.

 

Metti una sera…il Cinema a Villa Bonelli oppure una visita al Forte Portuense.

Nell’ambito dell’estate romana, il giardino di Villa Bonelli diventa cinema all’aperto. Fino al 14 settembre una ricca programmazione di film animerà le notti d’estate della Villa, a partire dalle 21 al costo di 5 euro.

Il calendario degli spettacoli è disponibile sul sito del Municipio.

Tre giornate speciali sono in programma al Forte Portuense, che grazie a Fondazione VOLUME!, viene riaperto in occasione dell’Estate Romana, con la mostra Siderare. Ad invadere le stanze del Forte, da giovedì 17 luglio  fino a sabato 19 sarà la manifestazione Siderare: le opere luminose di Alfonso Maria Isonzo verranno disposte in modo da creare un percorso “obbligato” nelle stanze del Forte, invitando ad un viaggio evocativo e re-immaginato. Il 26 settembre, invece, si terrà la serata conclusiva dell’evento: un networking lunch e una conferenza che metteranno a confronto gli organizzatori e gli artisti coinvolti nella manifestazione ed alcuni protagonisti della cultura sul tema “I beni architettonici di particolare interesse e l’arte contemporanea”. Il calendario degli spettacoli del Cinema a Villa Bonelli e il programma completo di Siderare sono consultabili sul sito del Municipio.

 

Nascono gli Orti Urbani nel Municipio

Due grandi orti urbani mediante un affidamento a due associazioni costituite da decine di famiglie ed orticoltori in una sperimentazione innovativa per riqualificare, adattare e realizzare degli orti sociali. Questo è ciò che il Municipio conta di realizzare in un’area di circa un ettaro adiacente al Parco Pino Lecce, nel quartiere Colle del Sole, ed in un’area all’interno della Valle dei Casali, di circa 9100 metri quadri,  in via Isacco Newton. Nei progetti approvati è prevista anche la presenza di iniziative volte all’inserimento di persone diversamente abili nella gestione dei singoli orti. Continua, dunque, l’impegno del Municipio per “riconquistare” gli spazi abbandonati al disuso oppure occupati abusivamente, e restituirli all’utilità pubblica mediante progetti di utilità sociale.

 

Edilizia scolastica: proseguono gli interventi nelle scuole del Municipio

Lo avevamo promesso: l’impegno per restituire ai ragazzi del nostro Municipio il diritto a studiare in scuole accoglienti sarebbe stato massimo. E così proseguono gli interventi di manutenzione negli edifici scolastici del Municipio. Alla scuola Placido Martini, di Via Casetta Mattei, sono stati autorizzati i lavori per la bonifica dei luoghi che avevano evidenziato gravi perdite anche di acque scure: a breve partiranno i lavori che dureranno 120 giorni.

Alla scuola Gramsci, invece, sono iniziati i lavori per l’eliminazione degli stati di pericolo e il rifacimento dell’impermeabilizzazione dei terrazzi. I lavori sono iniziati il 23 giugno scorso ed avranno una durata di 150 giorni.

Proseguono poi i lavori alla scuola Capponi, mentre è avviato il cantiere di ristrutturazione straordinaria della scuola Caproni nel quartiere Portuense. Per quanto riguarda gli asili nido e le scuole dell’infanzia si interverrà durante l’estate nel nido di Via Belluzzo, nel nido di Marconi Aquilone Blu e nel nido Stella Stellina. A giorni anche l’avvio dei lavori della scuola di Via Allievi a Ponte Galeria.

 

Da Roma Capitale otto milioni di euro per investimenti nel Municipio

L’Assemblea Capitolina ha approvato una delibera che nel rimodulare i fondi di Roma Capitale prevede, tra l’altro, otto milioni di euro da investire nel territorio del nostro Municipio, per la realizzazione di importanti opere strategiche. In particolare 4,14 milioni di euro sono destinati alla riqualificazione del Forte Portuense recuperando i fondi che erano stati definanziati dalla precedente giunta Alemanno; 300 mila euro per riavviare i lavori del Palazzetto dello Sport a via Maroi; 1,93 milioni per la viabilità di collegamento Monte Stallonara – Ponte Galeria, e 1,58 milioni per la rotatoria Magliana-Magliana Nuova.

Seguiremo da vicino la progettazione di queste opere ed i vari step amministrativi perché si tratta di interventi importanti che quando realizzati potranno rispondere a molte esigenze del territorio.

 

Monte Stallonara, situazione avanzamento lavori

Proseguono le riunioni con il Dipartimento Urbanistica per affrontare la situazione del Piano di Zona Monte Stallonara. Nonostante le gravi difficoltà ereditate dalla precedente amministrazione comunale, il Municipio e il Dipartimento stanno cercando, insieme ai Comitati dei cittadini e ai Consorzi, di risolvere i problemi, soprattutto quelli relativi alla mancanza di  fondi economici (causati dal mancato versamento delle quote da parte di alcuni consorziati) e quelli di ordine amministrativo inerenti la gestione delle acque meteoriche. In particolare, in questo momento: è in via di risoluzione la questione relativa all’autorizzazione per la costruzione del “ponte”; è stato firmato il terzo stralcio delle opere; si sta cercando, inoltre, di produrre un avanzamento nella questione del deflusso delle acque meteoriche attraverso i canali attualmente presenti, con un progetto che garantisca l’invarianza idraulica e, quindi, possa avere l’approvazione da parte del Consorzio Bonifica del Tevere. Proseguiamo, ovviamente, la nostra opera di costante monitoraggio e vigilanza, supportati, in questo difficile compito, dai cittadini e dai comitati.

 

Linea Tram Marconi

Una linea di tram a viale Marconi che, partendo dall’omonima stazione della linea B, attraverserà tutto il viale e proseguirà in viale Trastevere lungo il percorso dell’attuale linea 3 per concludersi a villa Borghese. Questo è stato l’annuncio del Sindaco Marino che segna una svolta in tema di trasporti e sostenibilità ambientale ed un grande successo per il nostro Municipio. È un orgoglio essere riusciti a convincere la nuova Giunta capitolina, ed in particolare l’Assessore Improta, della bontà di questa proposta, che invece era caduta nel dimenticatoio con la Giunta Alemanno. Rafforzare il trasporto pubblico su ferro, soprattutto in un quadrante della città come quello di Marconi che, dopo l’archiviazione della Linea D, è rimasto del tutto sprovvisto di metropolitana, ha costituito fin dall’inizio del nostro mandato una priorità su cui abbiamo concentrato molti sforzi, lavorando in diverse riunioni con il Dipartimento Mobilità di Roma Capitale, l’Agenzia della Mobilità, nonché con lo stesso Assessore Guido Improta.

 

Il Ponte della Scienza intitolato a Rita Levi Montalcini

Finalmente i lavori del Ponte della Scienza sono terminati e con essi anche le opere a corredo: con forza il Municipio ha voluto che si riqualificasse anche la pista ciclabile sull’argine del Tevere, che è stata riasfaltata, si prolungasse quella di superficie fino al Ponte, anch’essa realizzata, e si creasse il giardino pubblico di fronte al Ponte, quest’ultimo peraltro di gradevole fattezza e provvisto, come da richiesta, di impianto di irrigazione. Il Sindaco Ignazio Marino, accompagnato dal Rettore dell’Università di Roma Tre, Mario Panizza, ha effettuato un sopralluogo nei siti interessati ed ha annunciato, come proposto dal Municipio, la prossima intitolazione del Ponte della Scienza a Rita Levi Montalcini. Con l’occasione della visita abbiamo effettuato anche un sopralluogo agli stabili dell’ex Mira Lanza e abbiamo parlato del progetto di recupero dell’area che sta andando avanti, e del nostro obiettivo di allargare, il più possibile,  il Parco Papareschi per farlo diventare un vero e proprio Parco Urbano del quartiere Marconi.  Il Sindaco si è dimostrato molto interessato a questa ipotesi e abbiamo preso insieme l’impegno a proseguire in questa direzione.

 

Riapertura Teatro India

Abbiamo accolto con grande soddisfazione la notizia della riapertura a settembre di una sala del Teatro India: un ulteriore tassello nel percorso di riqualificazione dell’area Papareschi che il Municipio sta portando avanti. La riapertura del Teatro India, seconda sede del Teatro di Roma, ci aiuterà infatti a rendere sempre più viva questa parte del quartiere ed a rafforzare la nostra volontà di esaltare la nuova vocazione di Marconi, luogo di intrattenimento, di svago, di funzioni pregiate e non solo una distesa di palazzi.

 

Mai più code con “TuPassi”: prenoti l’appuntamento da casa e vieni quando vuoi

Da maggio, presso la sede di Via Portuense, 579 è stata avviata la sperimentazione dell’innovativo sistema di accoglien­za “TuPassi”. Chi deve recarsi presso gli sportelli del Municipio per richie­ste relative ai servizi di Anagrafe e S.U.A.P. potrà prenotare il proprio appuntamento con l’opera­tore direttamente da casa, sceglien­do il giorno e l’ora in cui presentar­si, anche con largo anticipo. Basta collegarsi al portale www.tupassi.it, inserendo solo al primo accesso i propri dati. Per chi non ha accesso a internet è disponibile, nella struttura di Via Portuense, un totem TuPassi per ottenere gli stessi servizi. In que­sto caso il sistema segnalerà anche l’eventuale disponibilità di posti libe­ri per lo stesso giorno.

Il nostro è il primo Municipio a dotarsi di un servizio come questo, a conferma dell’importanza che abbiamo sempre dato al miglioramento ed alla semplificazione dei servizi per gli utenti. Un’Amministrazione sempre più vicina alle esigenze dei cittadini ed una maggiore efficienza e tra­sparenza nell’eroga­zione del servizio!

 

Potature straordinarie Trullo

Sono iniziati alcuni interventi di potatura straordinaria degli alberi nel quartiere Trullo. Le operazioni hanno riguardato piazza Caterina Cicetti e via Ventimiglia, e sono state realizzate dal Servizio Giardini di Roma Capitale. Un primo intervento per eliminare le situazioni di pericolo dovute all’altezza raggiunta dai rami che più volte avevamo sollecitato e che finalmente è stato realizzato. Sappiamo comunque che la questione della manutenzione dell’alberatura del Trullo necessita un’azione più organica e complessiva. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto il suo inserimento tra i primi interventi da effettuarsi non appena sarà approvato il Bilancio di Roma Capitale e riappaltato il servizio di manutenzione. Tuttavia un altro passo per garantire decoro e sicurezza al quartiere è stato fatto.




Ecco perché si è costituito l’Istituto Italiano Open Data

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C’è un grande potenziale da sfruttare, anche per le aziende. Come dimostrano numerosi casi europei e americani. L’Italia ora può unirsi a questa schiera. Vediamo come

Naturale conseguenza di un percorso iniziato nel febbraio 2013 con la prima edizione italiana dell’International Open Data Day, la costituzione dell’Istituto Italiano Open Data, avvenuta a maggio, da parte di associazioni, imprese private e aziende pubbliche, è un passo importante per lo sviluppo di quest’area dalle grandi potenzialità in diversi settori, dalla trasparenza delle pubbliche amministrazioni all’efficienza dei processi pubblici al mercato del digitale.

Alcune brevi riflessioni su questi fronti possono aiutare a comprendere quando sia urgente ridare spinta ad una strategia che era stata avviata nel 2012 con il decreto Crescita 2.0, ma che non ha proceduto con la necessaria forza e rapidità.

Trasparenza ed efficienza

Open Data è spesso utilizzato come sinonimo di dati accessibili in una logica di piena trasparenza, in qualche modo limitandone la portata. Anche  nei punti enunciati dal governo per la riforma della PA, che pur mette in evidenza l’importanza dell’apertura dei dati, una sezione è dedicata a “Gli Open Data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi” e non “Gli Open Data come strumento di trasparenza, semplificazione e digitalizzazione dei servizi”.  Eppure è proprio così, come diverse risposte dei dipendenti pubblici hanno rilevato: realizzare la produzione di dati in formato aperto è sostenibile economicamente nel tempo soltanto se si passa attraverso una profonda revisione dei processi e quindi anche delle soluzioni per la loro digitalizzazione. In questo senso, l’intervento sugli open data non può che correlarsi con azioni atte a migliorare interoperabilità ed efficienza della digitalizzazione dei processi organizzativi, sfruttando al contempo i feedback dagli utilizzatori dei dati per migliorarne la qualità (e, di conseguenza, rivedendo e migliorando la qualità dei processi). Per la pubblica amministrazione, l’efficienza va coniugata a monte con gli interventi sulla trasparenza, non ricercata a valle. E trasparenza, oggi, vuol dire soprattutto Open Data.

Come deriva dalle riflessioni di Gianluigi Cogo, infatti, la pubblicazione di documenti in formato PDF (o, peggio, immagine) determina una situazione in cui diventa praticamente impossibile per i cittadini andare “oltre” il documento, passando ad un’analisi dei dati contenuti, incrociati con altri dati o provenienti da altre amministrazioni. Ed è lo stesso principio di “trasparenza” che rischia di venir meno. Allo stesso modo diventa impedimento la disponibilità parziale dei dati (come ad esempio l’informazione sui beneficiari delle spese pubbliche, quasi mai presente).

Purtroppo, nonostante il principio dell’Open Data by default sia stato introdotto per legge (sempre nel decreto Crescita 2.0 del 2012), il livello di attuazione è ancora estremamente basso e molto lasciato alla buona volontà della singola amministrazione. Nei termini esposti dall’AgID, il rapporto sullo stato di valorizzazione del patrimonio pubblico rispetto alla pubblicazione dei dati in formato aperto “evidenzia come in termini di qualità e di riutilizzo/valore economico la situazione italiana sia molto frammentata con poche realtà virtuose e tante ancora molto lontane dal raggiungimento di tali obiettivi”.

L’opportunità per le imprese

Siamo certamente nell’epoca dei dati, in cui è fondamentale la capacità di gestirli e di analizzarli per prendere decisioni (da quelle quotidiane e operative a quelle strategiche). Gli open data possono rappresentare, in questo contesto, una formidabile materia prima per lo sviluppo.

Non è un caso che McKinsey abbia stimato in 3 trilioni di dollari l’anno il business che può essere sviluppato sugli open data, di cui ben 900 miliardi di dollari nella sola Europa, dove si può stimare un tasso di crescita annuo del 7%.  In particolare i dati geospaziali possono svolgere un ruolo fondamentale (la stima per il Regno Unito è di 13 milioni di sterline l’anno per il 2016), ma anche i dati meteo aperti possono supportare lo sviluppo di un business applicativo significativo, di almeno 1,5 miliardi di dollari negli USA. Se si considera anche l’indotto derivato dalla disponibilità di dati meteo più accurati, la stima basata sull’analisi di siti comeWeather.com è di circa 15 miliardi di dollari tra prodotti e servizi.

L’effervescenza del mercato già inizia a essere consistente, dove si è operata una spinta strategica significativa. Ma nonostante lo sviluppo sia rilevante (dal 2009 al 2013 le iniziative sugli open data a livello internazionale sono passate da 2 a oltre 300) c’è ancora molta strada da fare. Alcuni esempi:

  • sono poco più di 40 i Paesi che si sono dotati di portali Open Data;
  • dei 77 paesi analizzati dall’Open Data Barometer, solo il 55% ha qualche  iniziativa di Open Government Data;
  • solo il 7% dei dataset presenti nel sito statunitense data.gov è sia “leggibile da macchina” sia sotto licenza aperta.

In Europa i Paesi più attivi sono Regno Unito, Svezia e Norvegia, mentre oltre oceano sono gli Stati Uniti ad avere intrapreso con decisione la strada dello sviluppo del business con gli open data. E per far questo, la strategia scelta passa attraverso alcune iniziative chiave, come l’analisi di impatto realizzata nell’ambito didata.gov, con l’approfondimento del modello di business e delle soluzioni innovative applicate ai diversi campi dell’istruzione, dei trasporti, dell’energia, della finanza, dei prodotti di consumo, dei servizi in generale (con esempi come Porch.com nel campo delle costruzioni o iTriage nel settore della salute); o dell’iniziativaGovLab da parte dell’università di New York, che ha censito 500 aziende che utilizzano i dati aperti governativi in modo innovativo, per analizzarle e poter dare suggerimenti sui modelli più efficaci su questo tipo di business. In questo contesto è anche la recente costituzione dell’Istituto Open Data statunitense, ispirato sempre al riferimento internazionale principale, l’Open Data Institute (ODI) fondato da Tim Berners-Lee.

Ed è chiaro così che i benefici degli open data vanno oltre una maggiore trasparenza e una partecipazione civica rivitalizzata. “L’impatto degli open data è enorme” ha di recente affermato Erie Meyer, esponente dell’Office of Science and Technology Policy del governo statunitense, “e, quanto più continuiamo a rendere i dati più facili da usare e condividere, quanto più le imprese possono battere sui dati in modi innovativi e farne beneficiare gli americani.”

E quindi, l’Istituto Italiano Open Data

Su questo solco è anche l’iniziativa dell’Istituto Italiano Open Data, ispirata anch’essa all’ODI, ma nata interamente in un ambito di associazioni e imprese e quindi con una maggiore propensione all’obiettivo dello sviluppo del business. L’Istituto, infatti, si configura come rete di associazioni, organizzazioni, enti, gruppi e persone singole, e vuole avere la duplice funzione di catalizzatore di energie e capacità e di raccordo tra i diversi protagonisti  sugli open data, per favorire l’incontro tra domanda e offerta, lo scambio e lacondivisione di pratiche, strumenti, tecnologie, la valorizzazione degli open data come opportunità di crescita economica.

Verso le organizzazioni governative, in primo luogo AgID e FormezPA, l’Istituto si propone come risorsa di supporto e confronto nella formazione delle politiche sugli open data e nella loro attuazione, oltre che per favorire l’incontro con le associazioni, le imprese, i cittadini.

Tante le attività che l’Istituto sta pianificando, dalla definizione delle modalità di collaborazione con organizzazioni pubbliche e centri di ricerca e universitari, ad iniziative di formazione e sensibilizzazionesul territorio, all’istituzione di un Osservatorio finalizzato a monitorare  lo stato e la qualità di attuazione degli Open Data nella realtà italiana  e fornire anche feedback e proposte agli organi istituzionali di riferimento (Comuni, Regioni, Governo ), sulla base delle esperienze già presenti di valutazione.

Seguendo la logica che deve informare tutte le iniziative di sviluppo e di crescita, soprattutto nelle politiche dell’innovazione: fare rete, mettendo a sistema le eccellenze che già ci sono, valorizzando le competenze già presenti, sfruttando l’enorme potenziale del riuso e della condivisione, è l’unica strategia possibile.

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Nello Iacono (agendadigitale.eu)

 




Il quotidiano di oggi

REPUBBLICACome ogni mattina, da quando è uscito il primo numero, comincio la mia giornata con la lettura della Repubblica. Perché vi racconto questo e che c’azzecca questo mio tic con Corviale? C’azzecca perchè se non si saltano le pagine che sembrano vuoti riempitivi del “giornale panino” si scoprono un sacco di notizie interessanti per il progetto di Corviale.

Stamattina ne ho trovate 2 :

la prima :

la riforma della scuola delineata dal governo Renzi prevede l’apertura degli edifici fino alle 10 di sera con attività culturali, sportive, sociali, associazionistiche :

IMMAGINATE COSA SI POTREBBE ORGANIZZARE NELLE SCUOLE DI CORVIALE  CON TUTTE LE ATTIVITA’ CULTURALI, SPORTIVE, SOCIALI CHE GIA’ CI SONO UNA VOLTA APERTI ALLE ASSOCIAZIONI GLI SPAZI SCOLASTICI ?

la seconda :

“home restaurant” : < appassionati di cucina che propongono … le loro specialità cucinando nella propria abitazione … l’ultima tendenza del “social eating” >

IMMAGINATE UN UTILIZZO ALTERNATIVO DEI GRANDI SPAZI, ORMAI SOVRABBONDANTI PER DIMINUZIONE DEI NUCLEI FAMILIARI DEGLI ABITANTI DEL PALAZZONE, PER OFFRIRE UNA LOCATION PARTICOLARE A CENE SOCIALI CON VISTA SUL VERDE DEL QUADRANTE ( PER NON PARLARE DI QUELLO CHE SI POTREBBE ORGANIZZARE D’ESTATE SUL TETTO PIU’ GRANDE DEL MONDO ? )

Tommaso Capezzone

scuole aperte

home restaurant

 




Salva la data > 3 luglio > Architettura e servizi socio-assistenziali

locandinaIl Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma organizza a Corviale il  convegno internazionale  Architettura e servizi socio-assistenziali contemporanei nella sala del consiglio  Municipale,  il giorno 3 luglio 2014 alle ore 15.00.  

Il convegno costituisce l’evento conclusivo di un  progetto di ricerca coordinato dal nostro Dipartimento in collaborazione con la Regione Lazio-Dipartimento Politiche Sociali e Sport, finalizzato a  innovare le strutture che ospitano i servizi socio-assistenziali della regione. 

Si tratta di spazi dove vengono quotidianamente assistiti minori, adulti con disabilità, anziani, persone con problematiche psico-sociali o affette da patologie invalidanti, donne in difficoltà, immigrati, etc. 

Il convegno vuole rappresentare una occasione di confronto scientifico e istituzionale  sul ruolo urbano dei servizi socio-assistenziali quali  “condensatori sociali”, motori di processi di riqualificazione urbana in particolare nelle aree periferiche.  Al convegno parteciperà l’architetto  colombiano Giancarlo Mazzanti impegnato in numerose realizzazioni orientate alla massima integrazione tra architettura e contesto sociale e urbano;  l’Assessore regionale alle politiche Sociali dott.ssa Rita Visini , il Presidente del Municipio ing. Maurizo Veloccia 

Al convegno sono stati invitati oltre ai rappresentanti delle principali istituzioni coinvolte  (Ministero e Regione),  amministratori, responsabili e operatori del terzo settore e delle strutture socio-assistenziali del Lazio.

Nel convegno è  prevista la premiazione dei migliori progetti di un workshop internazionale di progettazione da noi organizzato che coinvolge diverse strutture del Municipio XI (casa Vittoria e il forte Portuense). I migliori progetti saranno presentati anche alla 22° Conferenza Europea dei Servizi Sociali (ESN ROMA 7-9 Luglio 2014). 

info :

cristina.imbroglini@uniroma1.it  06 32101233

repubblica




La crisi e le idee, vortici di sabbia sulla cultura

vendesi

Se pensiamo che «politica culturale» sia una frase un po’ stanca, non possiamo lamentarci se i consumi crollano, le librerie chiudono, i teatri arrancano

Una tempesta di sabbia ha investito la cultura romana. Siamo in una nube di confusione e nello spaesamento non ci preoccupiamo delle cause e facciamo finta di non vedere il deserto che avanza. La vicenda dell’assessorato alla Cultura «vacante» ne è forse l’espressione più chiara. Dal 25 maggio Flavia Barca ha rimesso il proprio incarico e Ignazio Marino fa sapere che sì, sarà sostituita, ma dopo la votazione sul bilancio. Cioè dopo la fine di luglio, in pratica ad agosto, in sostanza a settembre.

 

 

Signor sindaco, vorremmo rassicurarla, l’assessorato alla Cultura non è il Senato romano, non ha duemila e passa anni di storia, è cosa recente. Ne abbiamo fatto a meno per secoli, possiamo continuare a ignorarlo. Certo, fa un po’ effetto proprio a Roma, che non è stata la prima città italiana ad adottarlo, ma sicuramente ha avuto in Renato Nicolini – tra il 1976 e il 1985 – l’uomo che ha riempito di senso questa definizione. Pensi, il primo «assessore alle istituzioni culturali» in Italia fu nominato nel 1959 e fu il primo incarico in giunta a Bologna di un trentaquattrenne Renato Zangheri. Ma è negli anni Settanta che, nelle amministrazioni comunali italiane, questa definizione accompagna la riconquista di città cupe, sconvolte dalla stagione del terrorismo. E una rinascita straordinaria delle proposte culturali e di spettacolo. Non c’erano tanti soldi, sa, neanche allora. Le idee invece non mancavano.

Ma se continuiamo a considerare inutile una funzione così delicata di programmazione e coordinamento, se pensiamo che «politica culturale» sia una frase un po’ stanca, non possiamo lamentarci se i consumi crollano, le librerie chiudono, i teatri arrancano e quel «mostrificio» giustamente denunciato su queste pagine da Vittorio Emiliani, lascia così a desiderare. Non sono i numeri o i biglietti venduti a dare sostanza a una proposta culturale, con buona pace di chi pensa che la soluzione sia il marketing: sono i semi che spesso germogliano ben oltre la fine di un mandato amministrativo (Nicolini ha passato una vita da ex assessore a difendersi dalle stupidaggini sull’«effimero»). È il senso di appartenenza civile di una comunità, capace di riconoscersi nelle meraviglie dei Musei Capitolini senza bisogno di affannarsi a disperderle ai quattro angoli del mondo. «Cultura» è soprattutto un’idea di città, la vera e più importante politica urbana. Se questa idea manca, il resto crolla da solo senza bisogno di grandi aiuti. D’altronde l’Italia ha dovuto aspettare il 1974 per avere un Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (l’articolo 9 della Costituzione tracciava questo percorso molti anni prima) e mezzora dopo la sua nascita qualcuno proponeva già di abolirlo.

Quindi, signor sindaco, non si crucci e non si lamenti, le cose possono solo peggiorare. Ma lei potrebbe accorpare la delega della Cultura a qualcun’altro tra i suoi assessori. Nel 1967 in Campidoglio c’era un assessorato «alla Nettezza urbana, sport, giovani e spettacolo». Suona come una premonizione in mezzo ai vortici di questa tempesta di sabbia. Dove nessuno si occupa di un’aridità che impiegheremo molti anni a combattere e la visibilità è ridotta a pochi passi, quelli dell’ultima emergenza di giornata.

Paolo Fallai

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9° CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI, ISTITUZIONI E NON PROFIT. LAZIO: UNA REGIONE IN PROFONDA TRASFORMAZIONE

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Barbara Cavalli | Dirigente Area VII Studi e sistemi informativi | CCIAA di Roma

CRESCE IL RUOLO DEL NON PROFIT, IL COMPARTO PIÙ DINAMICO DELLA REGIONE LAZIO

La Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con Istat e Unioncamere, presenta i risultati territoriali del nono Censimento dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit.

Il convegno “Check-up del Lazio alla luce dei dati censuari”  si è svolto il 23 giugno  nell’aula del consiglio della CCIAA di Roma. Le organizzazioni non profit attive nel Lazio al 31 dicembre 2011 sono 23.853, in crescita del 33,5% rispetto al 2001 (28% a livello nazionale). Nelle oltre 27mila unità locali insediate nel territorio regionale operano quasi 73mila addetti, più di 39mila lavoratori esterni e circa 341mila volontari1. Rispetto al 2001, gli addetti crescono del 27,9%. Nel settore Cultura, sport e ricreazione sono attive oltre 14mila istituzioni, pari al 59% del totale. I due terzi degli addetti sono invece occupati in altri tre settori di intervento: Assistenza sociale e protezione civile, Sanità, Istruzione e ricerca.

La forma giuridica più diffusa è quella dell’associazione non riconosciuta, la cui incidenza percentuale sul totale delle istituzioni (66,7%) è analoga a quella nazionale. Rispetto al 2001, sono le cooperative sociali e le fondazioni a crescere più rapidamente come numero di istituzioni (rispettivamente +185,6% e +95,1%). Il ruolo del volontariato è un elemento cardine del non profit laziale, in particolare nei settori della religione, filantropia e ambiente.

Comunicato stampa Lazio e principali risultati e processo di rilevazio: CIS_Lazio

comunicatoStampa31maggio

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