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Marconi, chiarimenti sui fondi per la riqualificazione dell’area del Mercato Macaluso

In relazione alle dichiarazioni di ieri del Presidente Veloccia, con le quali si sostiene l’esistenza di un finanziamento per la riqualificazione dell’area del mercato Macaluso, si rileva che questa affermazione non trova evidenza nei documenti contabili ed in particolare non se ne trova traccia nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2015-2017. Ritenere poi che nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2015-2017 non debba essere inserite l’opera già finanziata in quello 2014-2016 è errato: stanziare i fondi per un’opera non significa averla fatta e pertanto, se in una annualità questa non viene realizzata allora l’impegno di spesa relativo deve essere richiesto e riproposto anche nell’anno successivo. Proprio così ha fatto il Municipio che, come si evince dalla deliberazione di Giunta capitolina n. 393 del 30.12.2014, ha comunicato al Campidoglio la richiesta di inserire nuovamente, nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2015-2017, i fondi per finanziare l’opera in questione (per la cifra di 1,2 milioni di euro). Rimane di certo intatta la disponibilità del Campidoglio a finanziare l’opera indicata dal Municipio ma questa assicurazione deve aver fuorviato chi probabilmente ha confuso quella che è una disponibilità politica dall’effettiva disponibilità di bilancio. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio Roma XI.




Napoli. Periferie, nasce il polo tecnologico di San Giovanni

Rammendo sociale e rammendo fisico. Si fonda su un intervento di ‘sartoria’ urbanistica ma anche e soprattutto sociologica la ricetta per le periferie presentata oggi al Sabato delle Idee da G124, il “Gruppo di lavoro sulle periferie e la città che sarà”, ideato e fondato dal senatore Renzo Piano, che sin dal suo insediamento a Palazzo Madama devolve integralmente il suo stipendio da senatore ad un gruppo di sei giovani architetti eccellenti che ogni anno vengono selezionati con un bando pubblico proprio per occuparsi dei progetti di “ricucitura” del tessuto urbano e sociale delle periferie italiane.

Una scelta non casuale quella del primo tema del Sabato delle Idee 2015 che, come hanno spiegato i fondatori della manifestazione, Marco Salvatore e Lucio d’Alessandro, “riparte simbolicamente con la sua settima edizione da uno dei luoghi simbolo (Eccellenze Campane) del rilancio economico, sociale ed urbanistico della periferia partenopea, perché è proprio nelle periferie, dove vive il 90% della popolazione urbana, che c’è l’energia umana che deve essere valorizzata per costruire le città ed il Paese del futuro”.

Ed allora ecco che, al cospetto di urbanisti, architetti, accademici, rappresentanti delle istituzioni e studenti universitari che all’Università Suor Orsola Benincasa si occupano specificamente di green economy, il giovane architetto salernitano Roberta Pastore del Gruppo G124 ha illustrato i punti salienti del progetto per “Le periferie della città che sarà”.

Un progetto molto variegato, riassunto in venti punti sintetizzati in sei azioni che miscelano rammendo sociale e rammendo fisico delle periferie: consolidamento e restauro degli edifici pubblici (non solo le abitazioni ma anche le scuole e le strutture sportive), adeguamento energetico, creazione di luoghi d’aggregazione, la funzione sociale del verde, il collegamento efficace con il trasporto pubblico e i processi partecipativi per coinvolgere gli abitanti nella riqualificazione e nella vita sociale del quartiere dove vivono. “Insomma la periferia che cambia faccia da un punto di vista urbanistico – ha spiegato Roberta Pastore – ma anche e soprattutto il cittadino che si riappropria dei suoi spazi, contribuisce alla progettazione della riqualificazione e inizia finalmente a viversi il quartiere”.

Una ricetta teorica che è già diventata un successo concreto nel complesso mondo periferico del “Librino” di Catania, uno dei quartieri periferici più “difficili” e popolati d’Italia, con oltre 80mila abitanti, progettato nel 1970 dall’architetto giapponese Kenzo Tange con un ammasso di blocchi di cemento molto simili a quelli delle Vele di Scampia.

Insomma un progetto esportabile proprio a Napoli come ha spiegato, rivolgendosi proprio sulla questione Scampia all’assessore comunale all’urbanistica, Carmine Piscopo, anche l’architetto Guendalina Salimei, fondatore di T-studio, che ha curato a Roma il progetto di riqualificazione della zona del “Corviale”.Progetti da esportare in Campania anche per rispondere al grido d’allarme sull’immobilismo e l’isolamento delle periferie napoletane lanciato da Antonella Di Nocera, già assessore alla cultura del Comune di Napoli e da anni voce e anima della cooperativa Parallelo 41 Produzione.

E all’immediato interrogativo sul tema delle risorse per avviare simili progetti ha prontamente risposto Edoardo Cosenza, assessore ai lavori pubblici della Regione Campania, con una confortante relazione in cui ha dettagliatamente illustrato l’impiego dei 2,7 miliardi di euro di finanziamenti europei a disposizione della regione Campania per i grandi progetti.

Ben 550 milioni sono destinati allo sviluppo urbano con 226 progetti già ammessi al finanziamento e due grandi progetti in rampa di lancio: il definitivo completamento dell’Ospedale del Mare di Ponticelli (che già a Febbraio aprirà i primi reparti) e la nascita del Polo Tecnologico di San Giovanni nell’area della ex Cirio.

Due primi passi in un mare di progetti da portare a termine con un unico comune denominatore: “fare presto” come ha ben chiosato il vice presidente dell’Associazione dei Costruttori Edili di Napoli, Gennaro Vitale.

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Rap e jihad, il terrorismo figlio delle nostre periferie

Nel tanto (troppo) parlare seguito alla strage di Parigi, abbiamo assistito anche al revival del suggestivo tema del rapporto tra propaganda, subculture ed islamizzazione. Si torna a parlare di rap e jihad e si torna a farlo con preoccupazione, dopo la notizia che Cherif Kouachi, qualche anno prima di imbracciare il kalashnikov che ha fatto fuori mezza redazione di Charlie Hebdo si aggirava nel sottobosco musicale parigino sognando di sfondare nell’hip-hop esattamente come L Jinny/Jihad John, rapper di West London poi tagliatore di teste per l’Is, che un po’ di notorietà l’aveva raggiunta.

E se di fama vogliamo parlare, il tedesco di origini africane Deso Dogg che dal 2013 combatte sul fronte siriano nelle file dei ribelli che sostengono il califfato, nel suo passato da infedele era stato sotto contratto con un’etichetta, aveva pubblicato 3 album e persino girato in tour con un pezzo grosso come Dmx.

Tre storie (ma potremmo raccontarne molte altre) che dovrebbero far riflettere: le vicende di questi europei attirati prima dal fascino delle rime ribelli quindi dalle sirene fondamentaliste dello Stato islamico hanno di recente guadagnato al “rap jihadista” titoli e spazio nel dibattito pubblico come mai era accaduto prima d’ora nonostante si stia parlando di una realtà presente da tempo nel reticolo delle subculture urbane.

Giornalisti di testate mainstream, come il britannico Amil Khan, seguono da anni l’evolversi del rapporto tra cultura di strada e jihad. L’ex reporter di Bbc e Channel 4, per esempio, identificava già nel 2008 alcuni tratti comuni a giovani appartenenti alle frange più radicali dell’islam urbano londinese: erano personalità borderline, avevano tutti precedenti penali per crimini comuni, sognavano di diventare “gangsta rapper” e guardavano con ammirazione ad Al Qaeda. In questo contesto, la musica, utilizzando un codice diretto e familiare ai giovani del ghetto, diventa un potente collettore per la propaganda; e paradosso della grande centrifuga globale, il califfato diventa addirittura l’orizzonte che mancava ad una certa gangsta culture di cui già erano impregnate le “crew” urbane: mescolando insieme la passione per armi, estetica e soldi facili, con “la fede” derivata dalla conversione all’Islam, in una interpretazione fai-da-te dei precetti del Profeta, finiscono per trovare posto nello stesso calderone, l’uno accanto all’altro, tanto 50 cent quanto Bin Laden.

Ma è bene non dimenticare che nella rivolta delle seconde/terze generazioni che scrivono liriche inneggianti alla sharia in inglese, francese, tedesco ed olandese, fede e musica finiscono per diventare elementi piuttosto marginali, simboli sfruttati ad uso e consumo di chi li abbraccia. La minaccia arriva da lontano ma le cause della radicalizzazione sono vicinissime: le ritroviamo nelle nostre periferie, nelle carceri e sono in larghissima parte causate da processi interni alla nostra società, dove la macabra parodia di Stato messa in piedi dagli uomini dell’Is trova terreno fertile ed orecchie pronte ad ascoltare.

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Mal di testa, oltre 200 tipi: sabato l’incontro a Corviale sulle emicrania

Mal di testa: ne esistono più di duecento diverse forme e nel mondo ne soffrono due miliardi e mezzo di persone, 9 milioni in Italia. Ma adesso un aiuto può arrivare anche dalla ginnastica posturale. L’emicrania è quella che colpisce di più (12% della popolazione), la crisi dolorosa può essere anche molto intensa tanto da spingere il soggetto ad isolarsi al buio e in silenzio. Un disturbo troppo spesso sottovalutato e affrontato con l’abuso di farmaci, che nel tempo portano alla cronicizzazione del dolore. Le soluzioni, però, possono essere anche diverse: un aiuto può arrivare in alcuni casi dalla ginnastica posturale così come da certi stili di vita. Vittime più le donne degli uomini: il rapporto è 5 a 1. Le cause? Ormoni, predisposizione genetica e familiarità. Un disturbo per niente banale tanto che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha promosso una campagna globale contro le cefalee considerate la settima malattia più disabilitante (in particolare per le donne tra i 15 e i 44 anni) e in buona compagnia – per il dolore che provocano – con metastasi ossee, infarto e colica renale. Il generico mal di testa si colloca al secondo posto per nuove diagnosi all’anno con la cefalea di tipo tensivo (20,77%, adolescenti compresi) e al terzo con l’emicrania (15%) dopo la carie dentale. Emicrania con o senza aura (i sintomi che la precedono); cefalea di tipo tensivo (ne soffrono uomini e donne allo stesso modo) e cefalea a grappolo (tipica patologia del sesso maschile, detta anche cefalea del suicidio) le principali forme di cefalea primaria. Poi ci sono le cefalee secondarie, dovute a cause esterne come traumi, tumori, lutti, separazioni. Di prevenzione si parlerà sabato 24 gennaio,durante l’incontro gratuito «Mal di testa è donna: come riconoscere la cefalea, l’emicrania, i disturbi di pressione e le vertigini» promosso e organizzato a Roma, nella Parrocchia San Girolamo a Corviale (via dei Buonvisi 3) dalla onlus Atena Donna presieduta da Carla Vittoria Cacace Maira. Il professor Francesco Di Sabato, dal 2004 direttore dell’unità operativa Diagnosi e cura delle Cefalee del Policlinico Umberto I di Roma illustrerà come fare prevenzione, in fatto di mal di testa, dall’adolescenza alla menopausa. Obiettivo di Atena, l’associazione della Fondazione Atena di Giulio Maira, professore di Neurochirurgia presso l’Humanitas di Milano e il Campus Biomedico di Roma, è avvicinarsi a quelle donne che più di tutte hanno bisogno di aiuto, spiegare loro in come tutelare la salute, cancellando falsi miti e paure. «La cefalea è una patologia complessa che si manifesta con diversi sintomi. Tra i quali nausea e vomito, disturbi alla luce, agli odori e ai rumori, sensazione di sbandamento – spiega Di Sabato – ma che ha in tutti i casi il dolore che la rende invalidante. Ho in cura pazienti che da anni quotidianamente assumono ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e betabloccanti come fossero acqua fresca. Un abuso farmacologico che però non sempre è risolutivo». Non bastano le pillole. «Alcuni forme si possono curare con la ginnastica posturale, ad esempio. Ma occorre fare attenzione con l’attività motoria. Lo sport infatti peggiora la situazione nel caso in cui la persona soffra di emicrania in fase acuta. Per la cefalea di tipo intensivo, infatti, è meglio una camminata a passo veloce o una biciclettata lenta». Sulla prevenzione: «Evitare fattori scatenanti – sottolinea Di Sabato – come sono alcuni cibi (cioccolato, crostacei, formaggi stagionati, insaccati, frutta secca, bevande gassate, alcol), ma anche il freddo e il vento, lo stress e gli sbalzi di temperatura. Mai digiunare e dormire sempre le ore giuste».

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Smart cities, verso una road map europea

Pubblicati i primi risultati del progetto Transform che coinvolge 6 città europee, tra cui Genova. I dati saranno la base per la costruzione di un percorso smart e flessibile applicabile e replicabile in diverse realtà

A distanza di più di un anno dall’avvio del progetto Transform, a cui hanno aderito sei città europee (Genova, per l’Italia) con l’obiettivo di trasformarsi in tre anni in smart cities, si raccolgono i primi risultati e si fa il punto della situazione. Quali le misure messe in campo in termini di risparmio energetico e sostenibilità ambientale e con quale esito? E quali i risultati attesi con provvedimenti che verranno attuati nel medio-lungo periodo?

Individuare una metodologia di trasformazione replicabile
La fotografia, scattata per le singole città con dati raccolti attraverso un questionario ad hoc sviluppato da Arup in collaborazione con Accenture, è stata resa pubblica. Lo scopo ovviamente non è quello di stilare una graduatoria delle città che si stanno ‘comportando meglio’ né tantomeno di premiare quelle che hanno raggiunto le performance migliori o che si sono poste gli obiettivi più ambiziosi. Perché l’obiettivo del progetto “Eu-FP7 Transform” è molto più complesso e ‘virtuoso’: quello di individuare, partendo dallo studio di strumenti e percorsi di pianificazione strategica e di esperienze concrete nelle sei città partner, una metodologia di trasformazione, un percorso smart, sufficientemente flessibile per consentirne l’applicazione e replicabilità in realtà diverse.


Ecco che i dati pubblicati nel City Baseline Analysis (vedi allegato), a loro volta confluiti nel City Baseline Reports, diventano utili in primo luogo per le città coinvolte nel progetto, che potranno confrontarsi, a mettere a raffronto le proprie esperienze con quelle altrui, ‘saccheggiare’ best practices, ‘raddrizzare il tiro’ ove necessario o avere la conferma di star percorrendo la strada giusta. I dati, accessabili e aggiornabili in tempo reale grazie ad una piattaforma condivisa, porteranno allo step successivo del progetto, quello della redazione di un’ Agenda di Trasformazione. Si procederà poi, obiettivo finale di ‘Transform’ a redigere il Smart Cities Handbook, Manuale delle Smart Cities, strumento interattivo che conterrà le indicazioni strategiche e riferimenti a casi specifici per avviare una precisa road map europea verso la urban smartness.

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Raffaele Cantone: “Corruzione, non la sconfiggeremo mai davvero del tutto, si può solo limitarla”

 

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l presidente dell’Anticorruzione: “Orlando fa bene a non sottovalutare il fenomeno. Positive le decisioni del governo su Expo, voto di scambio e autoriciclaggio”

di LIANA MILELLA 


ROMA – Un aggettivo per definire la corruzione in Italia?

“Stabile e duratura”.

L’anno in cui non ci sarà più?
“Mai. Non riusciremo mai a sconfiggerla del tutto perché nessuno degli Stati moderni ne è indenne”.

Non è la triste ammissione di una sconfitta?
“Assolutamente no, perché l’obiettivo è ridimensionarla nei limiti fisiologici “.

È questa l’analisi del presidente dell’Authority Anti-corruzione Raffaele Cantone.

Corruzione “intollerabile” dice Orlando. È il solito slogan della politica per coprirsi le spalle?
” Ho letto integralmente il suo intervento. Quella definizione è inserita in un’analisi di contesto che mi pare assolutamente corretta. E comunque la condivido”.

Parlare male della corruzione i questi tempi non è un modo per sgravarsi la coscienza?
“È vero il contrario. È coraggioso non sottovalutare il fenomeno. Chi è al governo di solito lo fa, invece quella di Orlando è un’analisi giusta”.

Davvero pensa che ci vogliano 10 anni per far calare gli indicatori della corruzione?
“Ho volutamente esagerato. La prevenzione non è un processo i cui risultati si apprezzano subito. La prevenzione non è un arresto. Ci vorranno meno di 10 anni. Ma la politica deve capire che non può usare la logica della trimestrale di cassa… I problemi complessi hanno bisogno di soluzione complesse e di tempi non brevi”.

Non le pare che il governo, a parte la sua nomina, sia terribilmente in ritardo nelle misure anti-corruzione? Se ne parla, ci si vanta, ma non si approva nulla…
“Non sono d’accordo. Sono state fatte cose importanti. È stato rafforzato il potere del mio ufficio in modo significativo, sono stati messi in sicurezza i lavori dell’Expo, tant’è che l’Ocse è venuto a Milano e ha apprezzato i nostri controlli e vuole esportarli. Sono stati approvati voto di scambio e autoriciclaggio. È un pezzo di un percorso, ma Renzi ha promesso altri poteri per noi e c’è il pacchetto di Orlando… “.

…Non è un pannicello caldo portare da 8 a 10 anni la pena massima della corruzione e lasciare il resto com’è?
“Nella lotta alla corruzione, più che aumentare pene, preferisco approvare il nuovo codice degli appalti. Bisogna smetterla di pensare che i problemi si possano risolvono mettendo mano al diritto penale”.

Guardi la prescrizione… siano ai primissimi passi. E già si litiga sulla norma transitoria.
“Questa riforma è ineludibile, quanto meno per i reati di corruzione, perché si tratta di correggere un errore della ex Cirielli che ha ridotto a metà i tempi della prescrizione”.

Deve valere o no per i processi in corso?
“La faccenda non mi entusiasma. Sarebbe utile se le nuove regole potessero valere per i processi in corso, ma sarebbe un segnale importante anche se valessero per il futuro”.

Falso in bilancio, le soglie, il guazzabuglio sulla delega fiscale. È un grande pasticcio.
“Parliamoci chiaro, una cosa sono i reati tributari, un’altra i falsi in bilancio. Sono due delitti completamente diversi. Nei primi il danneggiato è il fisco, per cui è irrilevante il livello di ricchezza di chi evade ai fini del danno, al massimo potrà essere un’attenuante avere un reddito più alto. Nel falso in bilancio invece il danneggiato è la fede pubblica, l’esatta esposizione della situazione economica di una società. Di conseguenza é chiaro che, entro certi limiti di tolleranza, lo spostamento dal vero può anche essere non punibile. Ma la percentuale non può essere molto elevata e soprattutto non convince che ci sia un pezzo di perseguibilità a querela”.

Se la corruzione è “intollerabile ” perché premiare chi non paga le tasse?
“Reputo giusto che nei reati tributari ci sia una soglia al di sotto della quale il giudice penale non deve intervenire, non stabilita in percentuale, ma fissa e uguale per tutti i cittadini. Al di sotto il fatto resta sanzionato in via amministrativa “.

Gli evasori non meriterebbero di restar fuori dalla vita pubblica? Ma qui si discute di agibilità politica per Berlusconi….
“Bisogna uscire dalla trappola di guardare ogni norma con la lente dell’utilizzabilità per l’ex premier. Ne esistono di non corrette a prescindere da lui. L’evasione fiscale è un reato grave e merita una stigmatizzazione sociale rilevante. È necessario un cambiamento culturale”.

Milano e Roma, Expo e Mafia capitale. Chi sta peggio?
“All’Expo si sono verificati fatti molto gravi, ma c’è stata una prevenzione antimafia e anticorruzione che sta funzionando. Mafia capitale ha colto tutti di sorpresa. Se un sistema corruttivo poteva essere immaginato, l’ampiezza accertata e il coinvolgimento della mafia sono un pugno nell’occhio”.

È normale che non si commettano reati solo se c’è il commissario?
“Non lo è affatto, ma è il segnale che pezzi delle istituzioni stanno provando a mettere in sicurezza gli appalti. C’è una parte del sistema sana, che vuole essere garantita”.




Corviale – Berlino

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Corviale Straße è una strada immaginaria che parte dalla periferia di Berlino e arriva a ridosso dell’Eur, lungo la quale prende vita un bellissimo progetto fotografico, in #mostra da domani, ore 19.00, presso lo spazio Ambrarte del nostro teatro. Partecipate all’inaugurazione! Vi aspettiamo.

 

https://www.facebook.com/TeatroAmbraGarbatella/timeline?ref=page_internal




INVITO > APPasseggio, appuntamenti del weekend

appasseggio

Cari Gowalkers,

ben ritrovati al nostro appuntamento e benvenuti ai nuovi iscritti.

Come sempre, invitiamo a leggere alcune raccomandazioni destinate a chi cammina con noi:
http://www.appasseggio.it/index.php?it/222/raccomandazioni-per-i-gowalkers

Di seguito il programma per il fine settimana:

Roma, sabato 24 gennaio 2015, dalle 10,00 alle 13,00
Gli strati di Trastevere…
Accompagna: Chiara Morabito

Un titolo che è quasi uno scioglilingua, difficilmente è possibile imbattersi in secoli e secoli di storia tanto affastellati uno sopra l’altro, uno accanto all’altro, eppure a Trastevere è proprio così: dal sacello della Bona Dea alla cella in cui dimorò San Francesco durante i suoi soggiorni romani, dal palazzo quattrocentesco del ricco genovese Meliaduce Cicala ai divertenti “carciofi rinascimentali” della chiesa di Santa Maria dell’Orto, dal settecentesco ingresso monumentale della basilica di Santa Cecilia progettato da Ferdinando Fuga ai nuovi assetti urbanistici di metà ‘800 del “Quartiere Mastai”, per terminare con l’architettura razionalista del Ventennio di Luigi W. Moretti… In tre ore di passeggiata vi proponiamo un percorso inedito nell’archeologia, nella storia e nell’arte.

Punto d’incontro: Largo Ascianghi (accanto all’ingresso del cinema Nuovo Sacher)
Coordinate: 41.884606, 12.472159
Lunghezza: circa 3 km
Info: 339-3585839
Max 20 persone
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/223/modulo-online-per-la-prenotazione-della-passeggiata-strati-di-trastevere


Domenica 25 gennaio 2015,  dalle 9,30 alle 13,00
Eco-trekking archeologico: Il Parco della Caffarella
Accompagnano: Priscilla Polidori e Marianna Di Santo

Passeggiata naturalistico-archeologica nella valle alluvionale della Caffarella, con ambienti di grande interesse naturalistico: dalla vegetazione spontanea idrofila, alle cannucce di palude, ai prati naturali, ai boschetti di querce. Qui nel II secolo d.C. Erode Attico fece costruire la sua splendida villa, qui si trovavano il Tempio di Cerere e Faustina e il Ninfeo di Egeria.

Punto d’incontro: Largo Pietro Tacchi Venturi, all’ingresso del parco
Coordinate: 41.867269, 12.525675
N. max partecipanti: 40
Info: 3393585839
Costo: gratuito

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/237/modulo-ecologicamente-25-gennaio-2015


Roma, domenica 25 gennaio 2015, dalle 11,00 alle 12,00
APPasseggio con bambini e ragazzi nella Roma sotterranea
Il lago sotto il Palazzo della Cancelleria
Accompagna: Carlo Pavia

Dal momento in cui sono stati costruiti i muraglioni del Tevere, il livello delle acque che scendevano dai colli verso il fiume si è alzato notevolmente fino a coprire i resti di numerosi monumenti romani. Durante il percorso sotterraneo, oltre a vedere un tratto del famoso lago, si ammireranno le strutture di un sepolcro (di Aulo Irzio), di una casa imperiale, di una chiesa paleocristiana e suggestivi reperti archeologici. L’archeologo Carlo Pavia illustrerà questa meraviglia della Roma sotterranea in un linguaggio adatto a bambini e ragazzi. E’ obbligatoria la presenza di almeno un parente. Si raccomanda di portare un caschetto (anche da bicicletta) per ogni bambino.

Punto di partenza: Piazza della Cancelleria, Ingresso Palazzo della Cancelleria
Coordinate: 41.896472, 12.471986
Info: 339-3585839
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/232/modulo-prenotazione-visita-lago-palazzo-cancelleria

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Altre informazioni

Confermiamo la notizia data nelle newsletter precedenti sull’inizio, a partire da lunedì 26 gennaio 2015, presso la sede di Monteverde Living Lab in via Busiri Vici 10, dei gruppi di conversazione libera in inglese e francese per chi intendesse migliorare divertendosi il proprio inglese e/o francese.

Abbiamo ancora dei posti disponibili, per chi fosse interessato a partecipare è necessario prenotarsi al link seguente:
http://www.monteverdelivinglab.it/index.php?it/91/archivio-eventi/62/gruppi-di-conversazione-libera-in-inglese-e-francese

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Per chi ha partecipato al walkshop “Il Verde di Garbatella” si segnalano questi link di approfondimento:

The Power of Community: How Cuba Survived Peak Oil:
https://www.youtube.com/watch?v=UUWces5TkCA&list=PLpefKb28OUa5rZHuVqTYrYScQcbuZ-FUo

Sui tetti verdi: http://en.wikipedia.org/wiki/Green_roof

– Elaborazione dati del sensore MIVIS per l’individuazione di elementi e materiali da costruzione e analisi del comportamento termico, in aree campione, preventivamente selezionate nell’area metropolitana di Roma (molto tecnico) http://www.enea.it/it/Ricerca_sviluppo/documenti/ricerca-di-sistema-elettrico/risparmio-energia-settore-civile/rds-144.pdf

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GoTellGo è tra i promotori di S.P.O.T, “Scuola POpolare di Tor Pignattara, Conoscenza, formazione, promozione, partecipazione e progettualià“. progetto didattico e formativo,che nasce con l’obiettivo di farsi promotori, come comunità cittadina, di una diversa forma di comunicazione del sapere e della conoscenza, che consenta uno scambio reciproco fra ricerca e cittadinanza locale – secondo il principio della partecipazione attiva della società civile – per proporsi come ideatori e moltiplicatori di attività culturali dentro e per il territorio.
Il 21 gennaio 2015 alle ore 18.00, presso l’Aula Consiliare di Piazza della Marranella,nell’ambito degli eventi di #tuttoatorpigna, S.P.O.T., ideato dalla ricercatrice e storica nonché nostra GoTellerStefania Ficacci, verrà ufficialmente presentato.
http://ilovetorpigna.it/2015/01/16/nasce-la-scuola-popolare-di-tor-pignattara/

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CONTATTI

Progetto APPasseggio
Associazione culturale GoTellGo
www.appasseggio.it
www.appasseggio.it/blog
www.facebook.com/APPasseggio
appasseggio@gmail.com




Dialogo su Roma metropolitana

Nell’ambito del progetto “ROMA 20-25 – Nuovi cicli di vita della metropoli / New Life Cycles of the Metropolis”, presentato a dicembre 2014 dall’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e dal Direttore MAXXI Architettura Margherita Guccione, grazie al sostegno di BNP Paribas Real Estate, main sponsor dell’iniziativa, l’Auditorium del MAXXI ospiterà il prossimo 23 gennaio l’incontro pubblico fra ventiquattro università italiane e internazionali che dialogheranno con Giovanni Caudo, assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e con lo scrittore Marco Lodoli su Roma e la città contemporanea: una fotografia di oggi, aspettative di trasformazione e scadenze future.
Al dibattito, moderato da Paola Pierotti, seguirà una discussione pubblica.

link al sito

ROMA20-25




Marconi, salta (per ora) la riqualificazione del Mercato Macaluso  

Nella proposta di bilancio di previsione 2015 è stato tolto il finanziamento da un milione di euro necessario per la riqualificazione del mercato Macaluso e dell’area adiacente che era stato inserito nell’assestamento di bilancio 2014 come quota parte degli oneri versati dai soggetti attuatori del “Piano Casa” per la trasformazione del complesso “Città del Gusto – UCI Cinema”: la mancanza di un progetto di sistemazione dell’area e la conseguente non immediata cantierabilità dell’intervento hanno portato la Giunta capitolina a dirottare su altri interventi questi fondi che torneranno disponibili non appena il Municipio avrà fatto chiarezza rispetto al loro utilizzo. Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.

Nell’attesa, possiamo utilizzare questo tempo per compiere un ragionamento complessivo su quali siano le priorità che l’Amministrazione municipale e capitolina intendano perseguire nel quadrante Marconi. In relazione al mercato andrebbe oggi affrontato il tema se effettivamente, alla luce dei pochi operatori rimasti, abbia ancora senso mantenere una destinazione di questo tipo (totale o in parte) ovvero se sia possibile affiancare agli attuali operatori quelli che, con licenza da ambulante, oggi sostano su viale Marconi e sulle via adiacenti creando così un unico polo del commercio al dettaglio capace di fare sinergia e, liberando le strade, restituire decoro alla zona.

In generale, nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici, tra le opere individuate dal Municipio alcune potrebbero essere immediatamente cantierabili e contribuire, da subito, alla riqualificazione del quadrante. In Consiglio poi non mancano le preposte per impiegare subito questi oneri, non ultima quella contenuta nell’atto sottoscritto da me e dai colleghi del PD Fabio Fadda e Rossella Coltorti con la quale si chiede di inserire, tra gli interventi prioritari da realizzare nel quadrante Marconi (espressi in un atto approvato dal Consiglio nel Marzo 2014), anche le aree comprese nel quadrante est di viale Marconi e più specificatamente Via Blaserna, Lungotevere di Pietra Papa e Via Fermi che, per contiguità, subiscono direttamente la trasformazione urbanistica del complesso “Città del Gusto – UCI Cinema”.

I quasi 2,5 milioni di euro di monetizzazione attesa degli oneri generati dal “Piano Casa”, sono sufficienti a garantire da subito importanti interventi nel quadrante Marconi e, a progetto definito, anche la stessa riqualificazione dell’area del Mercato Macaluso.