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Ignazio sì Ignazio no

Il Corriere della Sera apre (addirittura) con la sfiducia politica di Renzi nei confronti di Marino, Repubblica chiede l’azzeramento della giunta e l’apertura ai moderati. I renziani di mezza Italia ripetono a pappagallo le parole che Renzi ha pronunciato a Porta e Porta. Poi Improta si dimette, la Scozzese sembra che lo farà mentre il Messaggero racconta della riunione di Marino con i capigruppo di ieri come di un processo al sindaco mentre Sabella invita Renzi e Marino ad assumersi ciascuno le proprie responsabilità per Roma, mentre Alemanno continua ad avere la faccia per rilasciare interviste e qualcuno dei Movimento 5 Stelle decide di fare politica a Ostia andando a incontrare i titolari dei lidi (sic!). Intanto Gabrielli legge la relazione degli ispettori per fare la sua proposta sullo scioglimento e in procura continuano a lavorare. Dentro questo scontro di poteri impressionante, nell’assenza totale di una qualsiasi iniziativa politica credibile, le forze migliori della città (invocate da rutelliani e veltroniani, oltre che da Repubblica, per il bene di tutti i romani) tacciono, così come tace la cosiddetta società civile. Le mafie (non c’è solo mafia capitale) invece continuano a lavorare. Le cittadine e i cittadini invece aspettano, un po’ increduli, un po’ impauriti, un po’ distratti, un po’ nauseati.

Ps. Palazzo Chigi e Campidoglio di sera si massacrano (e noi lo leggiamo sui giornali) e la mattina smentiscono. Qui due agenzie:

Roma: fonti P.Chigi, su giornali frasi Renzi mai pronunciate
(ANSA) – ROMA, 23 GIU – Su alcuni quotidiani oggi vengono attribuiti al presidente del Consiglio ‘virgolettati’ e valutazioni su Roma e sul sindaco Ignazio Marino che Matteo Renzi non ha mai pronunciato. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi

Roma: Campidoglio, Marino mai pronunciato parole su governo
(ANSA) – ROMA, 23 GIU – “Il sindaco di Roma Ignazio Marino non ha mai pronunciato le parole e le ‘battute’ sul Governo che gli sono state attribuite da alcuni quotidiani oggi. Si tratta di posizioni prive di qualsiasi fondamento”. Lo rende noto il Campidoglio.

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Fonte : alessandromauriello.it apri l’articolo originale



Municipio XI, apre centro H24 per pazienti psichiatrici

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Una bellissima giornata quella di oggi per il nostro territorio, che vede dopo anni di attesa l’apertura nei pressi di Via delle Catacombe di Generosa, nel quartiere Colle del Sole alla Magliana, di un Centro della ASL Roma D dedicato ai pazienti psichiatrici che richiedono interventi di tipo terapeutico-riabilitativo; un risultato raggiunto grazie anche all’importante lavoro politico e amministrativo svolto dalla Regione Lazio e dal Presidente Zingaretti che hanno sbloccato una situazione che era in stallo dal 2008 dopo che grazie a 1,35 milioni di euro erano stati svolti lavori di ristrutturazione, e che ha visto il Municipio XI e i cittadini in prima linea per il recupero di un edificio pubblico, sino a ieri, nei fatti non utilizzato. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.
 
La struttura svolgerà un ruolo importante perché andrà ad accogliere, grazie ai 16 posti letto, pazienti, in prevalenza giovani, che hanno una speranza di recupero che saranno trattenuti nel Centro al massimo per due anni per poi avviare un loro reinserimento nella società (in una struttura con una assistenza “più leggera” o di tipo domiciliare). Inoltre, va sottolineata l’importanza di aver recuperato uno stabile che da molto tempo i cittadini, anche con una occupazione simbolica ad inizio 2014, avevano chiesto a gran voce che ritornasse nel quartiere e fosse destinato finalmente ad uso pubblico e sociale: tutto questo oggi è realtà, grazie all’impegno di una amministrazione sempre più vicina ai cittadini ed in particolar modo a quelli più in difficoltà.



#BiblioCinemaCorviale

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18 Giugno 2015 ore 15.30 proiezione del film Agorà

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Un film di Alejandro Amenábar, interpretato magistralmente da Rachel Weisz, che narra in forma romanzata la vita della matematica, astronoma e filosofa alessandrina Ipazia conclusasi col suo assassinio per mano di un gruppo di fanatici paraboloni, nel marzo del 415, durante l’epoca delle persecuzioni anti-pagane stabilite per legge dai Decreti teodosiani.

Sul finire del IV secolo, le tensioni tra cristiani e pagani si accentuano ad Alessandria d’Egitto, dove coesistono una nutrita comunità cristiana e il celebre tempio pagano di Serapide. La tensione sfocia in occasionali episodi di violenza; in uno di questi, lo zelota cristiano Ammonio, dopo essersi esibito dinanzi alla folla in un “miracolo” attraversando incolume un braciere, spinge nello stesso braciere un pagano per dimostrare pubblicamente l’impotenza degli dei pagani.

Un argomento, quello del conflitto tra potere politico, territorio e fanatismo religioso purtroppo di drammatica, incredibile attualità.

In collaborazione con la Banca del Tempo di Corviale. Se ne parlerà con Italo Alfieri.




Accade in città

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Sabato 6 Giugno

ore 19.00 -04.00

“La Notte du Bazin”

Per la prima volta a Roma le donne africane invitano tutti a conoscere la loro cultura:

Animazioni, Danze, Canti, Sfilata di moda, buffet e bevande tradizionali africane

con la partecipazione dell’artista Nafi Diabate Marimar

Per info e prenotazioni: 3293618742 – 3277099625 – 3510433308

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Sabato 6 giugno

ore 10.00 – 11.30 La piccola Biblioteca dei genitori si sposterà nella tenda de La Tribù dei Lettori per continuare a condividere, riflettere, creare libri e narrazioni che sanno d’ infanzia ma che parlano di tutti noi. E per di più all’ interno dia una “tana” sognata e magari vissuta da tutti noi, da bambini. Ovviamente ospitiamo anche figli a carico. E prenotate appena potete al numero 0645460421

dalle ore 11.30 Lettura ad alta voce Le storie di Chris Haughton Gufetti sperduti, cani pasticcioni e furbissimi cacciatori sono i protagonisti delle divertentissime e coloratissime storie di Chris Haughton. A cura di Tribù dei lettori In collaborazione con Lapis Edizioni. Vi aspettiamo!

Lunedì 8 giugno ore 18.00

Invito all’opera IX edizione “Andrea Chenier” di U. Giordano a cura del dottor M. Laurenza

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Le Eumenidi a Corviale di Silvia Mattioli
Inaugurazione: venerdì 5 giugno ore 18,30
Apertura al pubblico: 5 giugno – 18 giugno

SPAZIO CIMA
Via Ombrone 9 – Roma

Una performance multimediale che prende vita dall’incontro tra l’artista e Corviale attraverso la macchina da presa, i corpi dei performer e le parole di Eschilo, Pasolini e Holderlin.
Un cortometraggio, video istallazioni e una mostra di immagini digitali ora riuniti come unico percorso.

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POETITALY al PALLADIUM
www.poetitaly.it
Cinque appuntamenti dal 23 febbraio all’8 giugno 2015 al Teatro Palladium di Roma

piazza Bartolomeo Romano, 8 – tel. 06 57067761
Tutte le serate sono in streaming su Docstation powered by DailyMotion

Lunedì 8 giugno 2015
DESIDERI
in collaborazione con Università di Roma Tre e Teatro Palladium

17:30
Omaggio a Sandro Penna

Incontro con Giuseppe Leonelli, Claudia Crocco, Paolo Gervasi,
Alessandro Guidi

20:30
Letture di Patrizia Valduga, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone,

Sara Ventroni, Myra Jara, Carlo Bordini

INGRESSO GRATUITO




Corruzione Capitale, Roma ai tempi degli ingranaggi lubrificati. Arte Contemporanea reattiva.

11 giugno – 5 luglio 2015. Museo dello Stadio di Domiziano – Via di Tor Sanguigna 3 (Piazza Navona) Roma.
Il prossimo 11 giugno si terrà a Roma presso lo Stadio di Domiziano, un evento multidisciplinare: performances/musica, arti visive, fotografia, arte digitale, proiezioni e video, dibattiti. La manifestazione con la direzione artistica di Antonietta Campilongo, vede la partecipazione di oltre 60 artisti.
Se è vero che uno dei motivi d’essere dell’Arte è quello di aprire gli occhi, di suscitare la crescita e la riflessione, di accendere il dibattito sulle più scottanti tematiche coeve, allora Corruzione Capitale è la mostra per antonomasia. Un vero e proprio percorso che parte dall’odierno ma ha le proprie radici nel passato e abbraccia tutte le epoche del malaffare.

Mafia Capitale, altrimenti nota come Cupola Romana, è una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e politico-imprenditoriale operante a Roma dal 2000. Ha come antecedenti le rapine dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni Ottanta, e successivamente la banda della Magliana. L’inchiesta «Mondo di Mezzo» del 2014, che si spera abbia efficacemente smantellato l’organizzazione criminale, ha rivelato la facilità con cui la corruzione e la malavita hanno potuto inserirsi nelle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione Italiana. O forse, semplicemente, ha puntato i riflettori su cose che erano sotto gli occhi di tutti da chissà quanto tempo.

Che Roma sia una grande sacca, piena di virtù ma anche di radicati vizi, non è una novità. Lo sapevano i Romani, nostri antenati, ben prima di noi. Lo gridavano senza timore i letterati della caput mundi, lasciandocene testimonianza nei loro scritti.
Era già il primo poeta aristocratico, Lucilio (II sec a.C.), ad attaccare nelle sue satire i politici romani e la loro corruzione. A predire ai suoi concittadini che se non avessero abbandonato l’amore per il lusso e il denaro, avrebbero perso la propria moralità. Due secoli dopo Tacito, negli Annales, apre il sipario su un’epoca di profondo disagio sociale, mostrandoci i veri meccanismi del potere in una Roma sempre più distante dal mos maiorum, da quegli antichi costumi che avevano reso grande la capitale in tutto il mondo.

L’indagine sulla corruzione, che è essenzialmente studio della natura umana e delle sue declinazioni in prossimità del potere, continua ancora in epoca trecentesca con Dante Alighieri e la sua Divina Commedia. Nei canti XXI e XXII dell’Inferno, il poeta tratta la casistica dei peccatori di frode. Coloro, cioè, che a vario titolo hanno imbrogliato, rubato, tradito la fiducia altrui approfittando del proprio carisma e della propria posizione sociale.
Li troviamo nell’ottavo cerchio dell’inferno, che ha il nome di Malebolge.
In dieci bolge – quasi borse, gole di pietra in cui gettare questi disonorevoli individui – si alternano gli adulatori, che ingannarono i potenti con le loro lusinghe per fini personali; i barattieri che, complice la propria posizione politica, si macchiarono del peccato di concussione; i falsari di metalli, di persona, di parola e di monete. E ancora ladri, seminatori di discordia, indovini, ipocriti, ruffiani e seduttori, simoniaci.

L’animo umano si deforma ad assumere ogni possibile, deviata sfumatura, e ne ricava la terribile punizione che merita secondo la dantesca legge del contrappasso.
Incedendo tra le bolge li si sente urlare eternamente, immersi tra la pece bollente o nello sterco, lambiti dalle fiamme, frustati e mutilati da demoni.

Una battaglia antica, una indagine sempre aperta sulle meschinità umane. Un perché al quale, ancora oggi, si cerca risposta. L’Arte di Corruzione Capitale è in grado di raccontare la sopraffazione e la devianza criminale che hanno insanguinato e umiliato Roma e tutta la Nazione. Una tematica ancora viva e scottante, che i singoli artisti interpretano e modificano attraverso scenari immaginari di mondi, però, terribilmente verosimili. Con le lenti del gioco e del colore, con tratti onestamente disarmanti, gli artisti protagonisti dell’evento offrono un rinnovato dibattito agli spettatori odierni, una riflessione propositiva su una questione tristemente concreta e che ci riguarda tutti.
E così Corruzione Capitale è un percorso di idee differenti che si alternano ad indagare, tra le scelte umane, quelle dettate dai giochi di potere, dai giochi di corruzione che passano per il sesso e il denaro, di mano in mano fino ad avvelenare l’aria e l’acqua di una società avvizzita. A privarla della sua linfa, in bella mostra, gli eterni difetti umani.

Corruzione Capitale lascia la parola a un’Arte che non si limita a farsi osservare, ma si fa scrutatrice a sua volta. E guarda dall’interno il popolo romano, ma anche l’Italia tutta e il nostro tempo con le sue logiche inquinate da quell’aria e quell’acqua. E restituisce, come un implacabile specchio, ogni terribile deformità della morale umana.

Scheda tecnica

Titolo della manifestazione:
Corruzione Capitale | Roma ai tempi degli ingranaggi lubrificati
Arte Contemporanea Reattiva
Progetto a cura dell’Associazione Neworld
Direzione Artistica di Antonietta Campilongo
Genere: Arte Contemporanea
Testi in catalogo:
Collettivo Neworld, Giovanni Argan, Michela Becchis, Raffaella A. Caruso, Antonella Catini, Anna Cochetti, Umberto Croppi, Francesco Giulio Farachi, Laura Lioce, Massimo Rossi Ruben.
Catalogo in sede
Organizzazione e ufficio stampa: Associazione Neworld – ecologia e sociale – NWart
Periodo esposizione: dal 11 giugno al 5 luglio 2015
Sede: Stadio d Domiziano
Indirizzo: Via di Tor Sanguigna 3 (piazza Navona) Roma
Opening: Giovedì 11 giugno ore 18.00 – Ingresso libero
Ingresso: da Lunedì a Domenica 10.00-19.00
Sabato 10.00-20.00

Programma giovedì 11 giugno 2015:
ore 18.00 Apertura mostra a cura di Antonietta Campilongo
Artisti in mostra:
Aidan, Francesco Amadori, Art & Design (Lucia Petracca- Sandra Naggar), Oliver Baretella, Rosella Barretta, Rossana Bartolozzi, Giuliano Besio, Mariagrazia Borhy, Antonella Bosio, Mauro Camponeschi, Silvia Castaldo, Cristina Castellani, Antonella Catini, Marco Cavalieri, Federica Cecchi, Maria Giovanna Cinquina, Silvio Corteggiani, Simona Cristofari, Breda Cuk, Rosy D’Ascola, Cecilia De Paolis, Simonetta De Santis, Silvano Debernardi, Eleonora del Brocco, Easypop, Francesco Fai, Alessandra John Finocchio, Daniela Foschi, Miro Gabriele, Michael Gambino, Fabrizio Garghetti, Fabio Gismondi, Domenico Grande, Antonella Graziano, Pier Maurizio Greco, Marcho Gronge, Kalòs (Calogero Carbone), Valentina Lo Faro, Maria Grazia Lunghi, Christian Molin (Iospazio), Giancarlo Montuschi, Melita Olmeda, Onda Bianca, Albino Palamara, Leopap (Leonardo Pappone), Tommaso Pensa, Piero Petracci, Adriana Pignataro, Loredana Raciti, Eugenio Rattà, Marcello Reboani, Gualtiero Redivo, Luigi Rovella, Paolo Russo, Fabio Santi, Stefania Scala, Angela Scappaticci, Giuseppe Scelfo, Linda Schipani, Gianfranco Sergio, Stefania Vassura, Lisa Yachia, Grace Zanotto, Franco Zuanetto.
Special Guest: Artista Marco Veronese – 2014 D.C. a cura di Antonietta Campilongo e Jada Mucerino
Ore 19.30 Performances:
D’Olio Cospargere degli artisti§innocenti
(Petra Arndt, Daniele Casolino, Davide Cortese, Sara Davidovics, Alfonso Frontanelli, Roberta Guerrera, Rita Mandolini, Carlo Massaccesi, Armando Moreschi, Francesca Saracino, Donato Simone, Franco Ottavianelli, Bivio Piumetini, Daniele Villa)
DECORO (almeno un po’ di decoro, ancora) Installazione site specific degli artisti§innocenti con intervento poetico di Sara Davidovics

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Il “Piccolo Cinema” racconta le periferie romane attraverso gli occhi degli anziani

San Basilio: film, arte e fotografie all’inaugurazione di venerdì 5 giugno.

Un quartiere rimasto per venticinque anni senza una sala cinematografica. Fino ad oggi, quando a San Basilio aprirà il Piccolo Cinema, un’arena estiva che ospiterà film che raccontano le periferie di Roma e del mondo. All’inaugurazione di venerdì 5 giugno prenderà parte anche l’attore Valerio Mastandrea, per un progetto che vede coinvolti gli utenti del centro anziani di zona e del bocciofilo Ville di Roma. Gli anziani infatti sono stati i veri “direttori artistici” della piccola sala all’aperto, totalmente gratuita.

La programmazione prenderà il via con tre proiezioni, tutte alle 20.30. Il via del 5 giugno sarà affidato a “L’odore della notte” (1998) di Claudio Caligari, scomparso solo qualche giorno fa e in cui è protagonista proprio Mastandrea, fino all’ultimo al fianco di Caligari. Sabato 13 va in proiezione il mondo della spaccio a Corviale, con il film “Et in terra pax” (2010) di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, piccolo fenomeno cinematografico lanciato a suo tempo dal Nuovo Cinema Aquila, mentre venerdì 19 sarà la volta di “L’onorevole Angelina” (1947) di Luigi Zampa, film ambientato a Pietralata con Anna Magnani protagonista.

Il Piccolo Cinema San Basilio è un’opera dell’artista Rub Kandy presso la cosiddetta Stazione Sanba (via Morrovalle incrocio via Cagli), inserita nel progetto “Trame, trasmissioni di memoria”, che ha preso il via a febbraio e s’inserisce nell’ambito dell’invecchiamento attivo, promuovendo processi di scambio e la riappropriazione del territorio attraverso la memoria, l’arte e la narrazione. Cemea del mezzogiorno onlus in collaborazione con l’associazione culturale Walls, stanno realizzando il progetto, che si avvia alle fasi conclusive, anche grazie al supporto di Regione Lazio, Roma Capitale, Municipio IV e assessorato alle Periferie.

Oltre al cinema, “Trame” vedrà protagonista anche l’arte e le illustrazioni di Giulio Bonasera, che con workshop di disegno e un’esposizione racconterà la vita di periferia degli anziani, mentre il fotografo Valerio Muscella inaugurerà la mostra “Bocciofilìa”, in cui racconta con il proprio sguardo e attraverso decine di scatti i gesti e le persone che lo hanno condotto in questi mesi alla scoperta di San Basilio e della memoria collettiva del quartiere, ora impressa in una serie di ritratti di vita quotidiana e di un docufilm.

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Intervista a Paola Cortellesi e al regista Riccardo Milani

” Scusate se esisto” (commento sul film, di una ragazza che dopo l’esperienza all’estero torna in Italia….) domenica 31 Maggio cinema italiaUK al cinema Genesis) un film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi Raoul Bova, e altri straordinari attori, come Ennio fantastichini, Lunetta Savino, Cesare Bocci.
E’ la storia di una ragazza architetto, Serena Bruno, interpretata magistralmete da Paola Cortellesi, che dopo la laurea fugge all’estero, a Londra.
E gia’ qui’, le persone che vedono il film, e sono a Londra rimangono attratte, rapite da una sorta di curiosita’, perche’ in quella ragazza in fuga c’e’ una parte di noi immigrati, proprio a Londra.

“Scusate se Esisto” é stata la prima sceneggiatura scritta da te, qual’é il messaggio piú importante che volevi trasmettere?
Paola Cortellesi:
La cosa che mi premeva di più era l’aspetto della discriminazione sul lavoro delle donne che non è una cosa che riguarda solo il nostro paese.
Parliamo anche di “cervelli in ritorno”, e interpreto il ruolo di questo architetta Serena Bruno, un nome molto comune in Italia il fatto che il cognome possa sembrare anche un nome, per questo motivo però Arch. Serena Bruno viene sembre scambiato per Archittetto Bruno Serena, si da sempre per scontato sia un uomo.
Il prologo di questa storia di una donna che riesce ad avere grandi possibilità, che è iper preparata, che fa master all’estero, che lavora qui a Londra (dove abbiamo girato a King’s Cross in un cantiere) e sta benissimo… poi però decide di tornare, tra lo stupore generale che vede tutti basiti.
Ci siamo anche documentati, anche persone che si sono arricchite nella Silicon Valley poi decidono di tornare, noi non sappiamo perchè, ma gli Italiani vogliono tornare.
Comunque Serena Bruno vuole tornare, ma il suo paese non la ama come lei ama lui, perchè si ritrova a fare cose con mansioni decisamente degradanti rispetto alla sua preparazione, viene sempre scambiata per un uomo sui progetti e dunque alla fine decide di fingersi l’assistente di se stessa, perchè quando dice che è l’assistente del Dott. Bruno Serena le danno subito credito e dunque lei va avanti così, ottiene il lavoro e inizia un progetto di ristrutturazione di un quartiere di Roma che si chiama Corviale.
Il corviale è un quartiere molto degradato di Roma, è stato complicato girare in questo quartiere?
Riccardo Milani:
Le difficoltà sono state minime, noi abbiamo lavorato molto prima di girare il film durante la preparazione del film, anche nella ricerca delle persone a cui fare interpretare quei piccoli ruoli di cui il film è costellato. C’è la signora che abita al quarto piano, i ragazzi che rubano il motorino, tutte le persone che la protagonista incontra a Corviale, sono persone di Corviale.
Noi siamo andati al Corviale con l’intenzione di raccontare un esempio di architettura importante che nasce negli anni ’70. Quando siamo andati a Tokyo a presentare il film, il pubblico è rimasto impressionato dalla bellezza di Corviale, un edificio lungo 1 km, un esempio di architettura quasi unico, che ha avuto tuttavia subito dopo la sua costruzione un percorso di degrado immediato.
Come altri esempi architettonici della città, il Corviale è un quadro di come un progetto architettonico che nasce con ambizioni altissime diventa, per altri motivi, un luogo di degrado.
Secondo te nella vita bisogna interpretare un ruolo per avere successo?
Paola Cortellesi:
Si, questo film parla proprio di questo, in questo film tutti interpretano qualcun altro.
Il personaggio di Raul Bova, nella storia è un uomo assolutamente desiderabile per la nostra protagonista, ma non condivide i suoi stessi orientamenti sessuali. Ma lui deve fingere qualcosa per non deludere suo figlio.
In ufficio dove lei lavora, poi si viene a scoprire che ognuno dei professionisti che lavora li dentro, finge qualcosa, chi per un motivo o chi per un altro, insomma in questo film tutti fingono di essere qualcun altro.
Io penso che questo è il cuore del film, l’esigenza che ognuno di noi ha di interpretare un ruolo per compiacere gli altri, piuttosto che essere orgogliosi e fieri della propria identità.
Hai mai detto nella tua vita ad un certo punto “Scusate se esisto”?
Come no, l’ho detto e ci ho scritto una sceneggiatura proprio per questo motivo.
Questo film è nato da esperienze anche autobiografiche, ma sarebbe stato strano parlare di un mestiere come il mio, perchè non si sanno molte cose (tutti pensano che questo sia un mestiere dove si va alle feste, non si fa niente, non si sa la fatica, le ore di teatro, etc)
Io non posso lamentarmi, ciò nonostante lavoro da tanti anni come autrice televisiva e quando mi sono trovata a lavorare in tavoli, chiamata a farlo, con altri autori maschi, comunque ho dovuto faticare a farmi ascoltare, nonostante fossi stata chiamata a farlo.
Ed essere spesso l’unica donna, ho fatto una riflessione, a volte devi un pò “scimmiottare”, cioè non voglio scimmiottare gli uomini, io voglio essere me stessa, non voglio prendere un piglio maschile per farmi rispettare.
Insomma ci sono delle discriminazioni palesi e dei “sottili non detti” che ti feriscono ed è il motivo per cui abbiamo scritto questo film.
Qui a Londra c’e molta immigrazione. Secondo te ha piu coraggio chi rimane in Italia, chi viene qui, o chi ritorna in Italia?
Il coraggio è sia quello di cambiare, e quindi di partire e lasciare ciò che si ha.
Dall’altra è coraggiosissimo anche tornare, perchè tornare è cercare di cambiare le cose nel proprio paese, un paese come il nostro, in crisi da 30 anni.

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A Spazio Cima arriva Silvia Mattioli, la tragedia greca si trasferisce al Corviale

Venerdì 5 giugno a SpazioCima, il nuovo spazio per l’arte contemporanea nel quartiere Coppedè a Roma, inaugura la mostra Appunti per le Eumenidi a Corviale, della regista e videomaker Silvia Mattioli. Si tratta di una performance multimediale che prende vita dall’incontro tra l’artista e il quartiere-dormitorio romano Corviale, un serpentone senz’anima che si estende per circa un chilometro. Uno spazio che l’artista indaga di volta in volta attraverso la macchina da presa e abitandolo attraverso i corpi dei performer e le parole di Eschilo, Pasolini e Holderlin. Da questo percorso sono nati un cortometraggio, video istallazioni e una mostra di immagini digitali. Il tutto ora riunito come unico percorso. Il punto di inizio per ripercorrere la ricerca della Mattioli è la tragedia greca di Eschili, l’Orestea. Dopo l’avvento di Atena che istituisce il tribunale dell’Areopago per assolvere Oreste, assassino del padre Agamennone re di Argo che ha sacrificato la figlia Ifigenia, le Erinni che lo hanno perseguitato si trasformano in Eumenidi, le benevolenti. I sentimenti arcaici (Erinni) vengono superati e dominati dalla ragione (Atena). È l’inizio della società moderna. Ma tali sentimenti, secondo Pasolini, vanno “riassimilati” poiché “l’irrazionale rappresentato dalle Erinni non deve essere rimosso ma semplicemente arginato”. Di qui parte il progetto di Silvia Mattioli, dove Corviale è estrema sintesi di questa riconciliazione: una zona degradata nata però come alternativa ai quartieri dormitorio che contenesse nella sua architettura la complessità delle relazioni proprie della città. Il progetto fu un fallimento. E ora questa zona di passaggio diventa, agli occhi dell’artista e regista uno sbocco per andare oltre la dimensione urbana alla riconquista dell’elemento rurale, quel mondo arcaico ormai perduto. Silvia Mattioli è al suo primo progetto espositivo. Ha lavorato come regista e videomaker per La7, Rai e altre produzioni teatrali e cinematografiche. Il 5 giugno, fino al 18 giugno, a SpazioCima presenta la sua prima esperienza espositiva.

Dal 5 al 13 giugno
SpazioCima, via Ombrone 9 Roma
Info: www.spaziocima.it

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Pubblico e privato nell’era dei social

Maura Franchi: “Viviamo costantemente una ragione senza sonno dove non ci disconnettiamo mai”.
Come partecipare nel mondo in cui il privato è pubblico e il pubblico diventa privato? Sempre più dibattuta nella nuova del web e dei social, la questione è stata aperta dalla sociologa Maura Franchi durante ‘Spazio pubblico e spazio privato’, l’incontro del ciclo di conferenze curato da Istituto Gramsci e Istituto di storia contemporanea ‘La democrazia come problema’ alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea.

Spazio pubblico e privato diventano oggi, infatti, centrali nelle questioni legate allo stato democratico. L’idea moderna di democrazia assume centralità nello spazio pubblico come luogo in cui si forma e si esprime l’opinione pubblica, dove esercitare il diritto alla partecipazione. Se storicamente il rapporto tra spazio pubblico e privato era segnato da una netta contrapposizione, ora questa delimitazione etica, secondo Maura Franchi, è venuta meno, sgretolandosi in una “società degli individui”. Vi è stato inoltre un ulteriore slittamento di confini con l’avvento diffuso del web, nel quale l’intimità della sfera privata viene meno e lo spazio pubblico diventa luogo narrativo ed emozionale.

Cambia, in questo contesto, il concetto di partecipazione e quindi anche di protesta. Un caso emblematico è il sabotaggio di siti, sottolinea la Franchi, “in cui vediamo emergere nuove possibilità e nuove modalità di esprimere con in web la propria protesta e in cui le forme di feedback sono più rapide”.

Anche il senso della partecipazione a un ideale, a un movimento, o semplicemente a un gruppo di persone con un interesse comune muta con i nuovi mezzi di condivisione social. “C’è un senso dell’appartenenza, ma esso non è stabile o organizzato. Gli stessi sentimenti, le condivisioni, non prevedono alcuna iscrizione. Tutto è molto liquido e mutabile, continuamente dinamico”.

unnamedQuesta erosione del confine tra spazio pubblico e privato non è però provocato dal web, secondo la sociologa. “Viene invece dagli anni ’60, da quando lo spazio pubblico è uno spazio da progettare. Lo spazio pubblico diventa il luogo della rappresentanza e dell’azione collettiva”. Ora però in questo spazio, anche i media vengono “despazializzati, delocalizzati, detemporalizzati. Siamo davanti a tempi senza ritmi e spazi senza confini: viviamo costantemente una ragione senza sonno dove non ci disconnettiamo mai”.

Passa quindi l’idea di una socialità individuale, dove però c’è spazio anche per una dimensione partecipativa e con essa l’idea di agire diretti verso uno scopo. “L’aspetto positivo dei social è il fatto che si possono creare diverse azioni partecipative e dare il via a cause di interesse comune. Piattaforme, sharing economy, scambi della vita quotidiana: tutti questi nuovi mezzi social – conclude – stanno cambiando l’idea stessa di partecipazione”.
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A Corviale si sono sfidati atleti normodotati e disabili di 12 Paesi

Erano 500 gli atleti, disabili e normodotati, che hanno risposto presente all’appello dell’«European Day of Integrate Sport», domenica 24 al campo dei Miracoli di Corviale. Atleti provenienti da 12 paesi d’Europa, e contemporaneamente in 12 città italiane ( in 12 città italiane, Aosta, Assisi, Brindisi, Crotone, Grosseto, Messina, Monza, Pescara, Roma, Sennori (SS), Torino e Udine) che si sono confrontati nelle più svariate discipline sportive, dalle arti marziali al tennis tavolo, dal calcio a cinque al football integrato, passando anche per l’agility dog. Mai prima d’ora era accaduto in Italia che si dedicasse un’intera giornata allo sport integrato, che significa anche dimostrare sul campo come un atleta disabile possa vincere contro un normodotato.

Debutto riuscitissimo anche per il successo di pubblico, con palazzetti dello sport, impianti sportivi e piazze gremite di spettatori ad assistere alle gare ed esibizioni.Talmente riuscito che il Csen è già pronto a ripetere l’esperienza con l’obiettivo di definire un regolamento europeo degli sport integrati da condividere con le rispettive organizzazioni olimpiche nazionali
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