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Strategie contro la crisi

Dopo la badante di condominio, anche la spesa collettiva.
Nato da Confabitare, il progetto – una sola badante che si divide tra più famiglie – è stato sperimentato a Bologna, dove è presente in 53 edifici, e ora si è diffuso in altre città. Zanni (presidente): “La persona anziana ha una badante per il tempo di cui ha bisogno e la badante ottimizza il lavoro”.
Una sola badante all’interno di un condominio che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie. L’idea è venuta 5 anni fa a Confabitare, associazione proprietari immobiliari. Oggi sono 53 gli edifici a Bologna in cui è presente una badante di condominio. E il progetto si sta sviluppando a livello nazionale, a Torino, Verona, Milano, Firenze, Roma e Messina e in altre città, grazie alla rete delle sedi Confabitare presenti sul territorio. “L’idea è nata per dare alle famiglie una soluzione semplice, facilmente attuabile ed economicamente conveniente, considerando il condominio non solo come il luogo in cui si vive, ma anche come luogo di comunione in cui condividere bisogni e soluzioni”, ha detto Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, che, da 5 anni, propone anche il Gruppo di acquisto interno ai condomini per risparmiare sulla spesa e creare contatto sociale tra gli inquilini: “In tanti non si conoscono pur abitando a pochi metri di distanza”, dice.

Confabitare ha lanciato l’iniziativa, l’ha sperimentata a Bologna in 53 condomini, propronendo poi il modello anche in altre città italiane. L’associazione si occupa del reperimento delle badanti, del loro coordinamento oltre che delle pratiche relative all’assunzione e alla preparazione delle loro buste paga. Ogni anziano paga le ore della badante pro quota, per cui alla fine del mese il costo è pari a 200/250 euro contro gli 800/1.000 euro di un impegno a tempo pieno. “In pratica – spiega Zanni – l’intera giornata lavorativa della badante è fatta di tanti part time, quanti sono gli anziani per cui lavora”. Questa soluzione ha diversi vantaggi: “Permette all’anziano di ricorrere alla badante solo quando ha realmente bisogno e alla badante di ottimizzare il proprio lavoro non perdendo tempo in spostamenti da una parte all’altra della città, svolgendo anche le stesse mansioni per più persone contemporaneamente, come fare la spesa o altre commissioni”.

Altro aspetto positivo è la reperibilità costante durante la giornata, dato che la badante è sempre presente all’interno del condominio. “Pensiamo che sia una buona soluzione in questo periodo di crisi generale per risolvere i problemi del vivere quotidiano – continua Zanni – e fra questi uno di quelli che pesa su anziani e famiglie è sicuramente quello della badante”. In alcuni condomini di Bologna, Confabitare sta sperimentando da 5 anni un progetto di “acquisto collettivo” per i residenti. “A turno, un paio di volte alla settimana, alcuni volontari del palazzo o un incaricato dell’associazione vanno ai mercati generali ad acquistare grossi quantitativi di frutta e verdura su ordinazione dei condomini – spiega Zanni – Comprando all’ingrosso i costi della spesa si riducono fino al 50 per cento”. L’idea del gruppo di acquisto non è nuova ma conclude il presidente di Confabitare, “l’abbiamo portato nei condomini, così non sono più soltanto i giovani ad usufruirne, ma anche gli anziani”.

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Stop alla regola dell’altezza minima per entrare nelle forze armate e di polizia

Stop alle regole dell’altezza minima per entrare nelle forze armate e in quelle di polizia.
Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sui parametri fisici per l’ammissione ai concorsi nelle forze di polizia a ordinamento militare e civile e nei vigili del fuoco.
Al posto del requisito dell’altezza, i parametri previsti sono quelli “della composizione corporea, della forza muscolare e della massa metabolicamente attiva” che i candidati dovranno avere per poter indossare una divisa.
“Si è deciso quindi – si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri – di non precludere l’accesso alle forze armate, alle forze di polizia e al corpo dei vigili del fuoco in ragione della mancanza del requisito dell’altezza minima prevista dalle attuali disposizioni, ma di consentire la valutazione dei soggetti in base a differenti parametri dai quali possa comunque desumersi la più generale ma imprescindibile idoneità fisica del candidato allo svolgimento del servizio militare o d’istituto”.
Il regolamento verrà ora sottoposto, per un parere, al Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari competenti; in attesa della sua entrata in vigore restano validi i limiti di altezza fissati dai vari corpi. Ad esempio, per gli ufficiali, sottufficiali e volontari delle forze armate, 165 cm per gli uomini e 161 per le donne e, solo per la Marina, non superiore a 190 cm; per gli ufficiali dei carabinieri, 170 per gli uomini e 165 per le donne; per la polizia 165 cm per gli uomini e 161 per le donne.

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Il baratto delle tasse, per chi non riesce a pagare

Lavori di pubblica utilità in cambio di uno sconto sui tributi comunali. Dai rifiuti alla casa. Una via per combattere l’evasione e stimolare i cittadini a occuparsi della collettività.
Se passate da Invorio, paesino in provincia di Novara, lo potete incontrare lungo la strada con una scopa e un carretto. È Carlo (il nome è di fantasia, ndr ) che a quasi sessant’anni e dopo una vita passata a fare il muratore, ha trovato un nuovo lavoro come netturbino. Magari, ma non è così. Carlo si sta soltanto sdebitando nei confronti del Comune. “Ci doveva mille euro fra Tari e affitto per l’appartamento che occupa nelle case popolari, rientra nella categoria ‘inquilini morosi non colpevoli’” racconta il sindaco Dario Piola. A Carlo la buona volontà non manca, era stato addirittura lui a farsi avanti e a dire che soldi non ne aveva, ma si offriva per manutenzioni e piccoli lavoretti. Così adesso, per un mese, cinque giorni la settimana, paga di 7,5 euro l’ora (per un massimo 4 ore al giorno), lavora in strada e si prende cura dei marciapiedi.
Invorio è stato fra i primi paesi ad applicare il “baratto amministrativo”, articolo 24 del decreto “Sblocca Italia”. Dà la possibilità ai cittadini che forniscono ore di lavoro e servizi in accordo con l’amministrazione di avere uno sconto sui tributi. Manodopera a progetto, legata da un patto fra pubblico e privato. Il battistrada è stato Massarosa (Lucca) che ha varato fin dallo scorso gennaio, un bando che offriva uno sconto del 50 per cento sulla tassa dei rifiuti in cambio del taglio dell’erba in certe aiuole, l’imbiancatura di alcune aule della scuola, piccoli lavori di falegnameria e manutenzione dei cigli delle strade: “Chi viene reclutato segue due incontri di formazione e poi, per i lavori che lo richiedono come per esempio il taglio del verde, diamo tutta l’attrezzatura occhiali, scarpe antiscivolo, giubbotti fosforescenti e protezioni, più l’assicurazione” spiega il sindaco Franco Mungai.
È stato un successo: si sono fatti avanti cento cittadini e dieci associazioni, qui la questione del reddito o della fragilità sociale non rientra nei criteri di selezione. Il sindaco è stato sommerso dalle mail dei suoi colleghi, da Lecco a Messina, da Pesaro a Carrara, da Imola a Bergamo, fino a Sirmione: tutti interessati a chiedere consigli e copia dei regolamenti approvati, tanto che il 16 ottobre organizzerà un convegno nazionale proprio per dare modo a chi governa le città di confrontarsi sull’applicazione del “baratto”. “Che brutta espressione “baratto amministrativo” – interviene il sociologo Luciano Gallino – va detto che per le fasce deboli potrebbe rivelarsi un provvedimento utile, un’alternativa al trauma del pignoramento del frigorifero o del divano”. Là dove non arriva il portafoglio, arrivano le braccia e la donazione del proprio tempo. Ma l’articolo 24 in realtà lascia libertà ai comuni di declinare e orientare il provvedimento.
In pochi mesi sono comunque un centinaio le città che si sono sintonizzate su questo tema, segno che c’è fame di manodopera e bisogno di affidare alla responsabilità dei cittadini certi beni comuni. I più rapidi sono stati i piccoli centri dove ci si conosce tutti ed più facile mettersi d’accordo: a Borgo a Mozzano (Lucca) hanno attivato dieci progetti, spiega il sindaco Patrizio Andreuccetti e hanno messo come un tetto massimo per lo sgravio fiscale la soglia dei 500 euro. A Bazzana, Rota d’Imagna e Palazzago, tre comuni del bergamasco, hanno appena deliberato gli indirizzi generali, poi la giunta fisserà i criteri di reddito e gli altri parametri per i cittadini che possono accedere agli sconti.
Sulla stessa strada con qualche cautela, si muovono le città più grandi come Cuneo, Pescara, Firenze o Napoli, tutte a sfogliare le “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”. Il concetto è quello dello scambio: il cittadino pota degli alberi, imbianca delle aule o aiuta i netturbini e in cambio riceve uno sconto sulla tassa dei rifiuti o sulla Cosap (occupazione suolo pubblico), sulla Tasi (prima casa) o su altri tributi. Gli interventi possono riguardare dalla pulizia, alla manutenzione, all’abbellimento di aree verdi, di piazze, di strade oppure interventi di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati. Può coinvolgere il singolo oppure delle associazioni. Naturalmente sconti o esenzioni sono per un periodo limitato.
A Napoli prima ancora che lo “Sblocca Italia” fosse in vigore era già partito il progetto “adotta un’aiuola”, ora si propone “adotta una strada”. “Non è che demandiamo la manutenzione ai cittadini, si tratta di un completamento delle attività – spiega l’assesssore Carmine Piscopo – Abbiamo previsto che le agevolazioni tributarie non superino il 50 per cento”. Cuneo ha approvato due giorni fa l’ordine del giorno che apre al “baratto”, Firenze ce l’ha nel cassetto per cinque piazze (una per quartiere), a Pescara il sindaco Marco Alessandrini dice che “è interessante perché dà il senso di comunità, ma che bisogna fare bene i conti sul gettito delle entrate che deve restare invariato “.
A Bologna si sono mossi prima dello “Sblocca Italia” e un anno e mezzo fa hanno approvato il regolamento sui beni comuni che si è tradotto in un’ottantina di progetti, spiega l’assessore Luca Rizzo Nervo: “È un orizzonte più ampio, un passaggio culturale, qui il cittadino propone idee da realizzare insieme: dalle mamme che si occupano di mantenere un parco giochi, all’associazione di musicisti che rigenera un vecchio mercato in disuso e lo trasforma in una sala prove”. Al di là degli incentivi e degli sconti, quello che tutti stanno cercando è un diverso rapporto tra chi vive nella città e gli spazi che usa nella città.

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“Ramazzatori di Roma uniamoci!”: lettera delle associazioni a Gassmann

L’associazionismo romano risponde all’appello dell’attore e di altri personaggi dello spettacolo per il risveglio civico della città “Diamo vita a una rete di cittadini, ripuliamo ognuno il suo pezzo di territorio e chiediamo di essere amministrati meglio”.
“Ramazzatori di tutta Roma uniamoci. Impugniamo scopa e sacchetti: pulire il proprio pezzo di territorio significa la partecipazione di chi ama la propria città e non accetta il degrado etico-morale e culturale e l’abbandono che vive Roma”. Lo scrivono le associazioni romane in una lettera aperta indirizzata ad Alessandro Gassman e altri personaggi dello spettacolo (Massimo Wertmuller, Luca Barbarossa, Gigi Proietti, Carlo Verdone) che in queste settimane hanno lanciato vari appelli per il risveglio civico della città. Il più discusso è stato quello di Gassman che in un tweet dall’hastag #Romasonoio esortava: “Noi romani dovremmo metterci una maglietta con su scritto “Roma sono io”, armarci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza, e ripulire ognuno il proprio angoletto di città. Roma è nostra da settembre scendo in strada anch’io, voglio vederla pulita. Diffondete questa notizia, fatelo anche voi. Basta lamentarsi, basta insulti, FACCIAMO!
“Non vogliamo che quell’idea cada nel vuoto – spiega Pino Galeota, dell’associazione di quartiere Corviale domani – Serve una battaglia culturale non per evitare che rimanga solo un’iniziativa di un minuto, un episodio isolato. Pensiamo che ripulire, da parte di chi vuole e rivendica fortemente una rinata voglia di partecipazione e senso civico, può stimolare la Pubblica amministrazione a compiere il proprio dovere per il bene comune. Dobbiamo pulire Roma per dire, ad alta voce, non sporchiamo la città che amiamo e amministrateci con il mandato che vi abbiamo affidato. Rimuovere i rifiuti per affermare: ognuno lavori con professionalità e responsabilità per ciò che è pagato”.
Nella lettera le associazioni propongono anche un incontro con l’attore romano per la costruzione di “una rete sempre più ampia di cittadini nella quale si costruiscano iniziative utili al nostra città. L’associazionismo romano – aggiungono – conferma, come ogni giorno, la sua presenza a fianco delle migliaia di cittadini, che hanno risposto all’appello di Alessandro Gassman e di tanti altri artisti e operatori culturali. C’è bisogno di amore e pulizia in ogni momento e in ogni settore della nostra vita” conclude la lettera. Tra i firmatari: Acli, Arci, Agci, Assoutenti, trasporti lazio, Azione civile, Carte in regola, Centro astalli, Cesv, Cilap, Cittadinanza attiva, Corviale domani, Casa diritti sociali, Forum terzo settore lazio, Fish, e molte altre.

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Farmer’s Market a #Corviale: sigilli e nuovo bando

Mercato coperto di Via Mazzacurati

Mercato coperto di Via Mazzacurati

La Polizia Locale di Roma Capitale ha posto i sigilli alla struttura che ospitava il Farmer’s Market di Corviale a causa di irregolarità nelle assegnazioni dei locali. Dopo le segnalazioni, anche recenti, con le quali ho rappresentato una situazione ancora opaca, chiedendo che fosse risolta in modo da non non lasciar scampo a situazioni fuori dalla legalità, posso dirmi soddisfatta del lavoro portato avanti dal Municipio, dall’Assessorato a Roma Produttiva, dal Dipartimento Tutela Ambientale-Agricoltura e dalle Forze dell’Ordine. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio Roma XI.

Questa é, inoltre, una risposta a tutte quelle forze politiche che, ricercando un facile consenso e sfruttando la buona fede di cittadini e di operatori onesti, di fatto proteggevano una situazione di illegalità diffusa sulla quale, a seguito delle mie segnalazioni, il Segretariato Generale di Roma Capitale ha ritenuto opportuno trasmette gli atti alla Procura e alla Corte dei Conti.
Quella del Farmer’s Market è un’esperienza da preservare e da promuovere sulla quale una amministrazione che opera in maniera trasparente deve vigilare affinchè viga un chiaro sistema di regole che tuteli gli operatori e garantisca i cittadini rispetto alla qualità e alla provenienza della merce venduta e che non lasci spazio a nessun tipo di illegalità.
Potranno ora partire le opere di manutenzione straordinaria della struttura mentre si sta lavorando al bando che individuerà i nuovi operatori; nel frattempo, quelli presenti in maniera regolare in quanto già censiti, potranno continuare a svolgere l’attività di vendita in un’area poco distante, sede dell’attuale mercato infrasettimanale in via Mazzacurati.



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“UNO SPORT PER TUTTI”: TARIFFE SCONTATE DEL 65% SU CORSI SPORTIVI PER I MINORI NELLE STRUTTURE MUNICIPIO

Il Municipio ha predisposto “Uno sport per tutti”, un progetto sperimentale per sostenere l’attività sportiva per i minori del territorio. Si tratta di un’idea nata per favorire lo sport ed agevolare le famiglie che talvolta faticano a garantire ai propri figli corsi sportivi, spesso costosi. Il progetto consiste nell’applicazione di uno sconto minimo del 65% sulle tariffe normalmente applicate dalle realtà sportive, alle famiglie residenti nel Municipio XI con ragazzi minorenni che ne faranno richiesta. In pratica: per un corso che normalmente costa 500 euro annui, le famiglie pagherebbero solo 175 euro. Lo sconto sarà coperto per una parte dal Municipio con un contributo erogato alle realtà sportive risultate idonee, mentre la rimanente parte sarà direttamente a carico delle associazioni e società sportive. Le famiglie potranno fare domanda per richiedere l’agevolazione e scegliere quale corso frequentare dal 1 al 24 settembre presso l’Ufficio cultura e sport del Municipio, in via Domenico Lupatelli n.657,. Il Municipio stilerà una graduatoria basandosi essenzialmente sulla dichiarazione ISEE, fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

 

MUNICIPIO XI E POLIZIA DI STATO INSIEME PER IL PROGETTO “ESTATE SICURA”

Durante il mese di luglio si sono svolti gli incontri di “Estate Sicura”, il progetto di informazione e sensibilizzazione sul tema della pubblica sicurezza in città durante il periodo estivo, organizzato dal Municipio Roma XI e dal Commissariato della Polizia di Stato S. Paolo. Gli incontri si sono svolti in cinque quartieri del territorio: al Centro Anziani di Marconi, alla Biblioteca “R. Nicolini” di Corviale, al Centro Anziani “Mario Roma” del Trullo, alla Chiesa Immacolata Concezione di Piana del Sole e presso la Consulta del Volontariato del Municipio XI alla Magliana. Sono stati rivolti ai cittadini, ai comitati di quartiere e alle associazioni di categoria operanti nel territorio ed in particolare agli anziani, con l’obiettivo di prevenire e contrastare i fenomeni di microcriminalità che in questo periodo dell’anno tendono ad aumentare. La collaborazione tra il Municipio e il Commissariato della Polizia di Stato di San Paolo proseguirà anche nei prossimi mesi con altri progetti di prevenzione e sensibilizzazione.

 

RIQUALIFICAZIONE E RICONVERSIONE DELL’EX OSPEDALE FORLANINI:  UN ARRICCHIMENTO PER L’INTERO QUADRANTE

Il 22 luglio scorso, insieme al Presidente Zingaretti ed ai rappresentanti del Municipio Roma XII, abbiamo visitato la prima palazzina dell’ex Ospedale Forlanini che verrà riqualificata e riconvertita per ospitare una caserma dei Carabinieri. La nuova destinazione dell’edificio è una prima, importantissima, risposta ad una situazione che si trascina da troppo tempo. Sono ormai quasi nove anni che questa struttura, circa centotrentamila metri quadrati, versa in uno stato di semi abbandono, con soli 55 posti letto attivi, enormi costi di gestione ed un conseguente e crescente degrado dell’intero complesso. Nuova vita per il Forlanini significa, infatti, nuove funzioni e servizi pubblici per tutto il territorio, significa preservare e valorizzare questa magnifica struttura, recuperando anche l’enorme parco che ne arricchisce il complesso. Il nostro Municipio, seppur non direttamente competente, darà un grande contributo in termini di proposte per la riqualificazione, lavorando insieme al Municipio XII.

 

STADIO ROMA: NECESSARI APPROFONDIMENTI ED UN QUADRO COMPLETO DELLE OPERE INFRASTRUTTURALI DA FARE PRIORITARIAMENTE, SOPRATTUTTO IN TEMA DI VIABILITÀ

Sul nuovo Stadio della Roma, come ho già comunicato all’Assessore Caudo, dopo i primi riscontri sui progetti consegnati, non posso non esprimere alcune perplessità e relative richieste di chiarimenti che vorrei fossero forniti quanto prima, soprattutto in tema di viabilità. Ci sono due aspetti fondamentali, infatti, che devono essere risolti contestualmente alla realizzazione dell’impianto. Il primo riguarda la soluzione delle criticità attualmente presenti sulla Roma Fiumicino per l’accesso da Parco de Medici e, in particolare, gli incolonnamenti che costantemente si verificano che, se non affrontati, verranno ulteriormente aggravati dal traffico derivante dal nuovo complesso edilizio. L’altra questione che non è assolutamente affrontata nella documentazione progettuale consegnata è quella dell’allargamento e dell’adeguamento del sottopasso ferroviario del San Giovanni Battista. Come più volte sottolineato quest’opera è indispensabile per evitare la congestione di tutto il quadrante. Il sottopasso su via della Magliana, infatti, rappresenta un collo di bottiglia enorme che già oggi rende difficoltoso il flusso delle automobili verso l’autostrada Roma-Fiumicino. È del tutto evidente che con il nuovo Stadio tutta l’arteria di via della Magliana avrà un ruolo ancora più importante sia perché servirà tutto il traffico locale, sia perché la stessa strada costituisce l’unica alternativa alla Roma-Fiumicino.

 

MUNICIPIO ROMA XI: SALA CONSILIARE INTITOLATA A LUIGI PETROSELLI

Il Consiglio del Municipio Roma XI ha approvato la delibera per intitolare l’Aula Consiliare di via Mazzacurati a Luigi Petroselli. Questa intitolazione è motivo di grandissimo orgoglio per tutta la nostra comunità: Petroselli è stato un Sindaco straordinario: aveva un’idea di Roma, una visione di come avrebbe potuto e dovuto essere la città e seppe trasmetterla a tutti, ponendo al centro della sua azione l’istruzione, la cultura, l’educazione annullando il gap esistente fra il centro storico e le periferie. Varò grandi progetti, costruì nuovi quartieri, affrontò la questione delle borgate e delle baracche, aprì asili nido e centri anziani creando quel welfare locale che oggi è, purtroppo, in ritirata. Ma più di tutto fece sentire tutti i romani parte di una vera comunità e oggi la sua eredità politica e amministrativa è ancora un esempio per chi ha l’onore di amministrare questa città.

 

PREMIO ARVALIA

Venerdì 24 luglio si è svolta la serata di premiazione della prima edizione del Premio Arvalia, il riconoscimento, destinato a persone e organizzazioni che operano nel Municipio e si sono distinte per l’impegno sociale, culturale, sportivo, educativo o nella loro attività lavorativa. Nell’affollatissimo Parco Tevere di Magliana sono state assegnate 3 menzioni d’onore, a Piero Terracina, Adolfo Perugia ed Emilio Venditti , tre premi in altrettante categorie (sociale a Ferruccio Fumaselli, sport alla ASD Arvalia Villa Pamphili Rugby e cultura ai Pittori Anonimi del Trullo) e due menzioni speciali, la prima a Laura Blasi e la seconda a Iliano Francescone. Siamo molto fieri di questo evento: il Premio Arvalia, infatti, è stato istituito per valorizzare e promuovere il territorio e la comunità del Municipio. Crediamo che sia fondamentale costruire e rinforzare il senso d’identità e appartenenza al nostro territorio, una comunità fatta di esempi positivi che rappresentano un motivo di orgoglio per i quartieri in cui viviamo. La serata ha visto la partecipazione degli Scooppiati Diversamente Band e del gruppo musicale l’Orchestraccia.

 

E’ NATO IL POLO DI PROTEZIONE CIVILE MUNCIPALE

Nasce ufficialmente il Polo di Protezione Civile del Municipio, costituito da S.O.S. Roma Soccorso Protezione Civile & Sanità, dall’Associazione di Protezione Civile Arvalia, dall’Associazione Nuova Acropoli Italia Onlus. L’obiettivo del Polo è garantire al Municipio un’azione di supporto più efficace nella  previsione e gestione di possibili calamità, assicurando in particolare un maggior coordinamento dell’attività. Infatti il nuovo Polo, che ha sede presso la ex scuola Quartararo, riuscirà a rendere costante l’attività di monitoraggio ed immediato l’intervento in caso di calamità naturali, attraverso la presenza di oltre cento volontari appartenenti alle associazioni coinvolte, tutte iscritte all’Albo regionale di Protezione Civile. Si tratta, inoltre, di un coordinamento che non soltanto permetterà di intervenire in caso di emergenze, ma assicurerà la sua presenza anche nel corso di eventi gestiti o patrocinati dal Municipio. L’inaugurazione del Polo di Protezione civile, inoltre, rappresenta anche l’inizio di una nuova vita per la ex scuola Quartararo, dismessa lo scorso anno con il preciso impegno, da parte del Municipio, di riconvertire l’edificio in una struttura a disposizione del territorio e dell’intera comunità. Questo è il primo passo a cui ne seguiranno altri: entro l’anno vi trasferiremo tutti i Servizi sociali, scolastici e culturali municipali e avvieremo i primi interventi di recupero strutturale dell’edificio. Questo ci permetterà di razionalizzare le sedi del Municipio, centralizzare gli uffici e dismettere fitti passivi per oltre 200.000 euro l’anno. Si tratta di un’operazione lungimirante volta a far lavorare meglio gli uffici, fornire servizi alla comunità di Magliana e risparmiare importanti risorse economiche che andavano ai privati per gli affitti. In più nella Quartararo vogliamo anche realizzare un Polo culturale che sia un punto di riferimento per la Magliana messo a servizio di tutta la comunità municipale.




Il nuovo volto di Causi alla guida del bilancio in Campidoglio

Per lavoro seguo i rapporti istituzionali per conto dell’ AGCI Lazio (associazione generale cooperative italiane), li seguo dall’1986 e quindi anche quelli con il Campidoglio che, all’epoca, era il Comune di Roma, non ancora Roma Capitale, ancora per tutti bruco e non ancora farfalla.

Come è facile immaginare se ne vedevano di tutti i colori. Noi, le così dette parti sociali, eravamo invitati a consumare il così detto “rito della concertazione” che in genere consisteva in riunioni organizzate per comunicarci delle decisioni prese, la parte importante della concertazione era quella occulta, che avveniva prima della riunione convocata. Pochi eletti, più o meno sempre gli stessi, venivano incontrati riservatamente per pesare le questioni e definire le decisioni affinché non ci fossero eccessive lesioni di interessi o si palessassero in qualche rara occasione opportunità di protagonismo. Definito il pacchetto, tutto veniva sommariamente esposto dal dirigente di turno, qualche volta dall’Assessore, se era sufficietemente competente, quasi mai dal Sindaco.
Se le decisioni erano particolarmente complesse, si presentavano sintesi, senza allegati tecnici e mai documenti inviati prima per poter essere studiati.
Questo era il metodo.
Personalmente non ho mai fatto parte degli eletti della Pre Consultazione ma, ho avuto il privilegio di raccogliere confidenze in merito.
Le occasioni delle concertazione erano comunque occasioni preziose non tanto per il merito ma, per incontrare Assessori, Consiglieri, rappresentanti politici e sopratutto Dirigenti. Quasi tutti avevano qualcosa da chiedere, quasi tutti, in modo diverso dipendevano dalla macchina amministrativa del Campidoglio.
Con le Consigliature Rutelli, Veltroni, le concertazionei aumentarono di numero e oggettivamente di qualità. Si iniziò a prendere appunti durante le riunioni, si presentarono punti di vista, ma quasi mai i temi concludevano il vaglio con una decisione condivisa, anche se semplicemente maggioritaria. C’era sempre qualcosa che urgeva, un tempo costretto che impediva dopo le dichiarazioni e l’inizio dell’analisi una decisione responsabile. La decisione veniva presa da altre parti (privilegio difeso dalla P.A.) oppure non se ne sapeva più nulla entrando a far parte dei”meriti scomparsi”.
In queste occasioni ho conosciuto l’on. Causi, uomo colto e preparato, cortese e paziente con noi, inclito pubblico, che nella sua responsabilità cercava di spiegarci i meandri inspiegabili del bilancio comunale. L’impressione che ebbi dell’ uomo fu di un robusto e addottorato riformista che metteva tutta la sua passione e intelligenza a contrastare una macchina infernale fatta per bruciare ricchezza non per amministrarla. Lo fissavo intensamente durante le sue spiegazioni, spesso sottilmente ironiche con uno stile english, e mi chiedevo cosa avrei io fatto al suo posto.
Sentivo che si batteva e questo era per me un titolo d’onore al di là del risultato. Rappresentava comunque una qualità professionale ed umana infinitamente superiore alla media del persanale politico e amministrativo presente in Campidoglio.
Aderii con slancio ad alcune sue proposte e per quel che potevo fui una “parte sociale” leale e costruttiva.
Potete immaginare la delusione quando nel post Veltroni, furono presentate analisi e dati sullo stato di fatto dei conti comunali non da parte di un soggetto di parte, la nuova Amministrazione Alemanno , che avremmo imparato a conoscere negli anni successivi, ma da parte della Magistratura Contabile e della Ragioneria Generale dello Stato.
Così come riportato da Carteinregola i conti erano macroscopicamente fuori controllo.
Mai se ne parlò in tante riunioni, mai fu inviato un allert sulle condizioni del disastro; difficoltà tante ma, un naufragio è un altra cosa.
Credo proprio che i cittadini debbano riprendersi la Cosa Pubblica e con questo credo che si debbano anche confrontare con le proprie responsabilità. Le istituzioni non sono dei partiti. Occorre una discontinuità totale. Nuovi visi e nuove competenze devono trovare spazio e attenzione. Il cambiamento non può aspettare.

Eugenio De Crescenzo

Eugenio De Crescenzo




Serve una rivoluzione digitale

Per anni abbiamo detto che il PIL non è l’unica unità di misura del benessere.
Ora scopriamo che la società di pubbliche relazioni Portland insieme a Facebook ha compilato un ranking delle nazioni in base al loro soft power ossia l’appeal culturale (una volta si sarebbe detto il trend) che riescono ad avere nel pianeta globalizzato.
Il primo paese è risultato – merito di BBC, Beatles, Oxford, Shakespeare, James Bond, Premier League – la Gran Bretagna e ultimo, incredibile a dirsi, la Cina nonostante la sua enorme potenza economica e politica.
E l’Italia? solo dodicesima nonostante le sue tante bellezze, la cucina, la moda, la Ferrari e così via.
Leggiamo l’analisi di Marino Niola in “La storia non basta se non è social” sulla Repubblica del 22 luglio:
“Per avere soft power bisogna investire in soft culture…la nostra è rimasta sostanzialmente una hard culture, fatta di luoghi fisici e oggetti materiali. E molto meno di relazioni, di innovazioni, di start up, di reti social…la rivoluzione digitale…ha cambiato…le categorie di spazio e di tempo. Oggi per costruire la reputazione di un paese…una buona idea che diventa virale può valere più di una cattedrale…il web…fa schizzare a mille l’immagine di un popolo”
Concludiamo con Habermas: la “percezione definisce la realtà”




Approvata la delibera “Tetti puliti”

Bonus per i proprietari che rifanno le facciate e installano antenne centralizzate, e incentivi per chi bonifica i palazzi dall’amianto o realizza impianti comuni a risparmio energetico.
L’Assemblea Capitolina del Comune di Roma ha approvato ieri, con voto bipartisan, la delibera “tetti puliti” che introduce incentivi per i proprietari che rifanno le facciate e installano antenne centralizzate, eliminando la selva di quelle singole, con incentivi anche per chi bonifica i palazzi dall’amianto oppure realizza impianti comuni a risparmio energetico.
La delibera prevede l’esenzione dalla Cosap (Canone Occupazione Spazi e Aree Pubbliche) per i cantieri che lavorano in tutta la città – dal centro alle periferie – alla ritinteggiatura delle facciate dei palazzi cittadini e alla sostituzione delle antenne singole con quelle centralizzate.

Concessi anche piccoli contributi a fondo perduto – che arriveranno con il regolamento attuativo, di imminente promulgazione – per i condomìni e i proprietari che ristrutturano (facciate e antenne centralizzate). La delibera prevede, inoltre, lo storno, in favore degli stessi proprietari e condomìni, di una parte dell’imposta comunale per l’eventuale pubblicità sui ponteggi; nonché ulteriori incentivi per chi elimina amianto ed eternit e per chi monta impianti a risparmio energetico.
Il tutto potrà combinarsi con le detrazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie e con l’ecobonus 65%.
TEMPI. I lavori dovranno svolgersi in sei mesi al massimo per gli edifici non tutelati e in un massimo di nove per le facciate di pregio storico.
SODDISFATTA LA CNA. “La delibera Tetti Puliti è un provvedimento fortemente voluto dalla CNA di Roma, che migliorerà lo stato di manutenzione delle facciate e favorirà la rimozione delle antenne inutilizzate dai tetti di Roma: accogliamo quindi con grande favore la sua approvazione in Assemblea capitolina”, commenta Erino Colombi, presidente CNA di Roma.
“Darà respiro alle piccole e medie imprese che operano nel settore. Ricordo infatti – aggiunge Colombi – che il 60% degli edifici, circa 80mila a Roma, ha più di quarant’anni; il 20% del totale è in stato di manutenzione mediocre o pessimo. Parliamo in quest’ultimo caso di 25.500 edifici. A conti fatti, considerando che mediamente in ogni edificio ci sono 9,5 unità, le abitazioni potenzialmente interessate sono 242.400.
La delibera è poi una grande opportunità per ripulire lo skyline della Capitale dalla giungla di antenne: basti pensare – conclude il presidente CNA di Roma – che sui tetti di Roma sono presenti 1,3 milioni di antenne, una su due inutilizzata, a cui vanno aggiunte circa 400mila parabole”.

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Fotovoltaico e integrazione architettonica nel Mediterraneo

FOSTEr in MED pubblica gratuitamente le Linee guida sulle tecnologie fotovoltaiche e la loro integrazione architettonica, estetica e funzionale.

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