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Cronache di Frontiera su Sky

La docu-serie che racconta le periferie italiane in presa diretta.
Ci sono frontiere che non si trovano ai confini tra gli stati. Sono nelle nostre città, in quelle periferie dove convivono culture e povertà diverse, dove si mescolano storie di immigrati, di nuovi e vecchi italiani. Sky TG24HD ha scelto di raccontare questa realtà che vive sottotraccia, in cui tradizioni, credenze e religioni differenti coesistono con difficoltà, con “Cronache di frontiera”, un documento con un linguaggio nuovo, in onda in quattro puntate dal 30 settembre tutti i mercoledì alle 21.10 su Sky TG24HD (canali 100 e 500 di Sky) e in chiaro, visibile a tutti, sul Canale 27 del digitale terrestre. “Cronache di Frontiera” sarà disponibile anche su Sky On Demand.

Basato sul format originale inglese Benefits Street e prodotto in Italia da FremantleMedia, “Cronache di frontiera” è una narrazione in presa diretta, senza alcuna intermediazione giornalistica o documentaristica, della vita in una periferia romana, particolare per le sue peculiarità, ma in realtà uguale per tensioni sociali e paure a quella di molte altre città italiane. Una fotografia, che mostra le mille sfaccettature e i sentimenti contrastanti di chi si trova a vivere e affrontare realtà estreme, spesso al limite della legalità, dove non esistono buoni o cattivi.

Persone dal futuro incerto, del quale non conoscono ancora i contorni. E da qui nascono le paure e la rabbia, ma anche la speranza e la
voglia di reinventarsi un’esistenza in un paese sconosciuto, un desiderio di riscatto che entra in contrasto con chi si vede sottratte le proprie poche sicurezze.

“In “Cronache di Frontiera” – spiega Andrea Scrosati, Executive Vice President di Sky Italia, responsabile di intrattenimento, Cinema, News e Canali Partner – il racconto della realtà, che è l’essenza e la missione più pura del giornalismo, si fonde con un linguaggio visivo innovativo, quasi cinematografico, costruendo il solco di una nuova narrazione, capace di coinvolgere anche quella generazione che cerca
un’informazione distante anni luce dai salotti e dai dibattiti, che parli la lingua delle immagini e della realtà che ci circonda”.

La docu-serie è stata girata all’interno del VI Municipio, che comprende un insieme di quartieri (Tor Bella Monaca, Torre Angela, Torre Maura, Giardinetti, Torrespaccata), i cui nomi riempiono le cronache dei giornali per l’elevato numero di reati commessi. Una zona in cui tutti i giorni si combatte per la sopravvivenza, tra case popolari occupate abusivamente e la vicinanza di alcuni insediamenti Rom.

Un’area vasta e popolosa, abitata per un terzo da extracomunitari: 74 etnie diverse costrette a una convivenza non semplice. Un luogo in cui ogni giorno si vive uno scontro di culture e religioni, ma anche dove è possibile trovare la solidarietà tra la gente bisognosa. C’è chi, come Regina, cerca di sfamare la sua famiglia numerosa con ogni mezzo lecito, e chi, come Jonas, vive da anni occupando un locale pubblico e lotta per non essere cacciato. O ancora chi, come Agostino, combatte contro una concorrenza spietata per non chiudere la propria attività. E ci sono le nuove generazioni, con le storie di Tangir, Memhet e Mattia, alla ricerca dell’integrazione e di un futuro migliore.

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Badante di quartiere, un aiuto gratuito con lo “spirito del ballatoio”

Quartiere della Bovisasca, periferia nord ovest di Milano. L’80% vive in case popolari. Da due anni la Locanda di Gerico promuove questo progetto innovativo. Nei primi sette mesi del 2015 volontari e badanti di quartiere hanno svolto ben 3.168 ore di assistenza.
“Seguo una decina di persone. Quasi tutti anziani, ma anche di mezza età. Spesso basta una visita e si sentono già meglio”: Hana Ben Salem, tunisina in Italia da oltre un decennio, è una delle due badanti di quartiere della Bovisasca, 2.700 abitanti nella periferia nord ovest di Milano. L’80% vive in case popolari. Da due anni la Locanda di Gerico, associazione nata all’interno della parrocchia S.Filippo Neri, promuove questo progetto innovativo, che ha l’obiettivo di raggiungere quelle persone o famiglie in difficoltà che spesso non si rivolgono ai servizi sociali o non si fanno coinvolgere nelle attività proposte dalle altre associazioni del quartiere. Inoltre non tutti gli anziani hanno bisogno di un’assistenza continua: con le badanti di quartiere possono contare su un aiuto gratuito per qualche ora alla settimana. Hana e Maria Regina Barbone (l’altra badante di quartiere) non sono però sole nel loro lavoro. “Sono aiutate e supportate da una rete di circa 100 volontari – spiega Giuseppe Villa, vicepresidente della Locanda di Gerico -, che fanno parte della nostra associazione, delle Acli e della parrocchia. Sono persone che abitano nel quartiere. Vogliamo far riscoprire ‘lo spirito del ballatoio’, vale a dire che ciascuno è attento alle esigenze e ai bisogni dei propri vicini di casa o del condominio”.

Agenzia giornalistica
AREA ABBONATI
Nei primi sette mesi del 2015 volontari e badanti di quartiere hanno svolto ben 3.168 ore di assistenza: dalla visita a domicilio all’accompagnamento a visite specialistiche, dall’aiuto a fare la spesa alla pulizia della casa. “Il bisogno di fondo che hanno le persone è la compagnia – assicura Maria Regina -. A volte gli anziani mi chiamano perché non gli funziona qualcosa in casa, ma in realtà è perché si sentono soli”. Non sono solo gli anziani a soffrire di solitudine e abbandono. “Ci sono capitati casi di quarantenni che vivono in situazioni drammatiche – racconta Hana -. Spesso perché soffrono di depressione o sono malati”.

Il punto di forza delle badanti di quartiere è che alla Bovisasca ci vivono da anni. E ora tutti le conoscono. “All’inizio nelle case siamo entrate accompagnate dalle suore della parrocchia -ricorda Maria Regina-. Erano anziani o famiglie seguite già dalle religiose”. Ma ora capita che siano gli stessi abitanti del quartiere a fermare le badanti per segnalare casi di persone in difficoltà, che vengono poi aiutate dai volontari delle associazioni. “I servizi sociali e le istituzioni non possono fare tutto, c’è bisogno di creare nei quartieri una rete di solidarietà in cui sono gli stessi cittadini i protagonisti”, conclude Giuseppe Villa.

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Fra i tetti di Milano l’Orto fra i cortili firmato Piuarch

Orto permanente e farmacia a cielo aperto nel progetto di green architecture.
I 300 metri quadrati di superficie del tetto dell’edificio che ospita lo studio Piuarch – in via Palermo 1, nel cuore di Brera – sono stati convertiti in un orto permanente e “farmacia a cielo aperto”, riqualificando anche dal punto di vista energetico e funzionale l’immobile. Un ecosistema completo, che si avvia nel semenzaio dove sono posti a germogliare i semi per svolgersi secondo il ciclo delle stagioni fornendo cibo, decoro, essenze, fino a terminare in compost per alimentare una nuova stagione.

Al centro di questo concept c’è l’ideazione di un sistema modulare che utilizza i pallet per costruire strutture facilmente assemblabili che coniughino estetica e funzionalità, a costi ragionevoli. L’Orto tra i cortili non vuol’essere un’esperienza singola ma piuttosto un sistema ripetibile su ampia scala per riqualificare superfici non utilizzate. I pallet sono usati sia come piano di calpestio che, rovesciati, come contenitori per il terreno. In questo modo, con l’impiego di un unico elemento modulare si costruisce il layout dell’orto.

La farmacia a cielo aperto prevede la piantumazione di piante officinali con l’intento di riscoprire le proprietà medicali e terapeutiche di essenze usate per secoli nelle officine farmaceutiche. Non si creerà semplicemente un orto e una zona di piante medicinali ma un viaggio nel tempo, dove storia, lavoro e natura si possano riconciliare.

L’Orto fra i cortili è molte cose in una: progetto di riqualificazione energetica dell’edificio, strumento paesaggistico, decorativo, di autoproduzione alimentare, nuovo spazio di rappresentanza, socialità e coworking per chi lavora nell’edificio. Le piante creano un ecosistema che favorisce la biodiversità, riduce la filiera alimentare e garantisce la genuinità dei prodotti. Lo strato di vegetazione migliora l’isolamento e incrementa l’inerzia termica dei locali sottostanti. Il sistema a pallet permette inoltre un controllo delle acque piovane, riducendo il flusso delle acque di scarto che entrano nel sistema cittadino.

Il progetto generale del verde è di Cornelius Gavril (paesaggista del giardino, vivaista del design). Il sistema di riqualificazione verde proposto da Piuarch vuole essere un esempio virtuoso e replicabile, un sistema appunto, per questo è stato stretto un accordo con Vivai Mandelli che, dopo aver collaborato a mettere a punto e installare questo primo esempio, saranno il punto di riferimento per chi volesse replicare ed adattare questo sistema ad altre superfici. Mandelli fornisce progettazione ed impianto dei moduli. VerdeVivo, azienda di eccellenza in concimi curativi biologici, sementi e preparati specifici per il gardening, ha fornito sementi, arbusti, terriccio e prodotti per la cura dell’orto. Il sistema integra anche un intervento di consolidamento strutturale dell’edificio volto ad aumentare il carico per metro quadrato. La struttura preesistente è stata rinforzata grazie all’impiego di travi per rinforzo strutturale in vetroresina realizzati da PCR srl, azienda leader nella ricerca sui profilati. I profilati della linea PTrex sono compositi realizzati in fibra di vetro con matrice in resina termoindurente. L’uso di una struttura in vetroresina consente di realizzare i rinforzi strutturali con un sistemi resistenti e leggeri, facili da montare, resistenti agli agenti atmosferici e totalmente riciclabili. La realizzazione della struttura è opera di Sice Previt che ha applicato il proprio know-how agli aspetti strutturali e tecnici per coniugare qualità ed estetica.

Sabato 3 Ottobre l’Orto fra i cortili di Piuarch partecipa a Green City con due iniziative. Al mattino, dalle 10:30-14:00, una serie di visite all’Orto, alla scoperta delle varietà botaniche selezionate per il progetto di farmacia a cielo aperto ideato da Cornelius Gavril; per conoscere il sistema modulare di pallet e gli aspetti tecnici della riqualificazione estetica e funzionale dell’edificio.

Al pomeriggio, dalle 15 alle 19 andrà in scena Territorial repercussions: feeding our cities, un simposio internazionale (Milano – Los Angeles) che si interrogherà sulle necessità e sulle forze che agiscono nell’ambiente urbano.

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È italiana la super stampante 3D

Sfornerà case a basso costo.
Viaggio nella fabbrica di Ravenna dove c’è la macchina più grande del pianeta: dodici metri per sette. Gli esemplari di questo tipo costano sempre meno, sono alla portata di tutti e facili da usare. “Ora stiamo provando a mescolare terra e paglia per vedere se ne esce qualcosa di abitabile”.
Se le stampanti 3D avessero un cuore, quel cuore batterebbe dalle parti di Ravenna, a Massalombarda. Qui c’è un capannone, o meglio una fabbrica di strani oggetti, dove il motto di chi ci lavora è questo: “Siamo sognatori, siamo realizzatori, siamo makers: partiamo dalla stampa 3D per salvare il mondo”. Qui hanno realizzato la stampante 3D più grande del pianeta: è alta dodici metri, base sette, e dicono che servirà per costruire case. Stamparle per l’esattezza. Soprattutto nei paesi poveri.

La stampante, una strana torre metallica che ricorda i ponteggi dei palazzi, si chiama Delta e verrà presentata al mondo alla prossima Maker Faire di Roma a metà ottobre. È stata realizzata da un team di giovani guidati da un meraviglioso artigiano di 55 anni: si chiama Massimo Moretti, ha passato una vita a fare prodotti, dice, “le aziende venivano da me, mi dicevano cosa volevano realizzare e io facevo tutto, dal disegno al prodotto, spesso costruendo pure le macchine”.
“Ecco la stampande 3D più grande del mondo: farà case low cost”

Il Centro Sviluppo Progetti di Moretti ancora esiste, ma la storia è cambiata quando ha scoperto le stampanti 3D, la manifattura additiva, ovvero la possibilità di realizzare un oggetto non tagliando o segando qualcosa, ma invece aggiungendo materiale. E se ne è innamorato. Le stampanti 3D non sono un fatto recente: è recente il loro boom, dovuto al fatto che costano sempre meno, a volte meno di mille euro, e che sono alla portata di tutti perché sono facili da usare. La prima stampante 3D di Massimo Moretti infatti, attorno al 2000, gli costò più di 40 mila euro: “Erano tutti i miei risparmi, ma ne valeva la pena. Era una Zeta Corp ed era grande come un congelatore orizzontale. La volevo non solo per stamparci oggetti ma per smontarla, capire come era stata costruita e farmene una tutta mia”. I risparmi però finirono prima che Moretti potesse sviluppare un software che la facesse funzionare.

Finché, verso il 2005, accade un piccolo miracolo: un professore universitario britannico, Adrian Bowyer, realizza una stampante 3D che tutti possono rifarsi a casa (e in grado di stamparsi i pezzi necessari per montarne una nuova). Si chiama RepRap e tutte le informazioni per farla funzionare sono in rete, disponibili per tutti, gratis. Open Source, che bella parola. Quando la notizia della RepRap arriva in Romagna, Moretti festeggia: “Hanno cambiato il mondo, loro sì, sono stati dei santi”. Moretti si convince che presto la stampa 3D sarà lo standard della manifattura, servirà agli artigiani ma anche agli ingegneri. Stampare case, il suo pallino. A km zero.

Moretti non è il primo ad aver immaginato che una casa possa essere stampata in 3D: curiosamente ma non troppo, visto la nostra tradizione artigiana e meccanica, già Enrico Dini, a Pisa, nel 2011 si era costruito una macchina – la D-Shape – che ha fatto il giro del mondo. Dini era partito per stampare case sulla luna, usando la polvere del nostro satellite, e si è poi specializzato nello stampare bellissime barriere coralline artificiali.

Ma torniamo a Moretti che tre anni fa mette su un team di “laureati disoccupati” con il compito di inventare una stampante 3D adatta al sogno di edilizia popolare. “C’era il problema dell’estrusore, cioé di come far funzionare il meccanismo dal quale esce il materiale da stampare”. Moretti si accorge che quello che ha in mente lui in natura già c’è: lo fanno le vespe vasaie. Chiama la società Wasp, e con un inglese maccheronico decide che quelle quattro lettere non sono solo la traduzione di “vespa” ma stanno per “World Advanced Saving Project”, che è come dire “siamo in missione per salvare il mondo”. Non sarà troppo? “In un certo senso sì, e infatti ci prendiamo in giro da soli, ma in realtà ci crediamo davvero”.

In cosa credono? Nel fatto che farsi una vera casa debba poter essere un diritto per tutti. E quindi tutta la ricerca del suo team la indirizza verso la possibilità di stampare uno strano miscuglio di argilla e paglia. “È più difficile che con il cemento, ma funziona”. Lo vedremo presto, in Sardegna, nel Sulcis, dove è appena arrivata una stampante che presto inizierà a miscelare terra e paglia per vedere se ne esce una casa abitabile.

Per arrivare al risultato di oggi Moretti ha investito un sacco di soldi, tutto quello che ha guadagnato con la vendita di stampanti più piccole. Tecnologicamente sono dei gioiellini, le Wasp. E sono state usate per fare di tutto, non solo i giocattolini di plastica che vedete di solito uscire dalle stampanti 3D. “Qualche mese fa abbiamo consegnato a Pompei delle copie dei loro famosi calchi. Ce le avevano chieste per poterle mandare nel mondo, lasciando gli originali al sicuro”. È il nuovo Made in Italy.

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Il successo dell’Airbnb per i rifugiati

Migliaia di persone pronte a ospitarli.
Dai primi di settembre la piattaforma online singa.fr, che fa incontrare famiglie e migranti, ha ricevuto numerose disponibilità da tutta la Francia e dall’estero. Chi vuole accogliere persone che hanno ottenuto l’asilo deve soddisfare una serie di requisiti.
Mentre i ministri dell’Unione Europea faticano a trovare un accordo sulle quote di distribuzione dei profughi, tante associazioni di volontariato in tutto il continente si stanno mobilitando per dare un tetto ai rifugiati. E in questa gara di solidarietà può succedere che l’entusiasmo associativo si mescoli allo spirito delle startup, dando vita a progetti innovativi come quello di Calm (acronimo di comme à la maison, come a casa), l’Airbnb per migranti. Lanciato a giugno scorso dall’associazione parigina Singa, Calm è una piattaforma web che mette in contatto i rifugiati con le famiglie che hanno deciso di offrir loro la propria ospitalità.

Per registrarsi a Calm basta connettersi al sito singa.fr e compilare un formulario: dati personali, numero di persone che si è disposti a ospitare, durata dell’accoglienza, lingue parlate, presenza di animali in casa, interessi, disponibilità a insegnare un mestiere all’ospite, eccetera. Il migrante farà la stessa cosa e dirà se è solo o accompagnato, l’età e il numero dei componenti del suo nucleo familiare, la sua professione, la data a partire dalla quale avrebbe bisogno di essere ospitato e tutto il resto, dalle allergie ai regimi alimentari particolari. L’intento degli ideatori della piattaforma è quello di trovare il maggior numero possibile di affinità tra la famiglia ospitante e l’ospite in modo da rendere la convivenza più agevole e funzionale.
Ma se dare la propria disponibilità a ospitare migranti attraverso Calm è facile e veloce, aprire realmente le porte della propria casa può essere parecchio complesso e non sempre fattibile. Per poter essere ospitati i profughi devono aver ottenuto lo status di rifugiato e cioè avere già acquisito il diritto di asilo mentre i padroni di casa devono essere preparati ad affrontare convivenze che possono rivelarsi difficili da gestire. Per questo motivo i volontari di Singa organizzano dei corsi in cui famiglie interessate a ospitare profughi imparano le principali caratteristiche della cultura del rifugiato e il modo migliore per relazionarsi con persone che hanno subito il trauma di guerre, violenze e torture. Durante le convivenze, i volontari di Singa restano a disposizione dei profughi e della gente che li ospita e, in caso di bisogno, offrono la consulenza di un mediatore.
Nei primi dieci giorni di settembre Calm ha raccolto l’adesione di migliaia di persone pronte a ospitare un rifugiato in casa propria. Alice Barbe, una delle fondatrici di Singa racconta che le iscrizioni arrivano da tutta la Francia e anche dall’estero: «Tra gli iscritti abbiamo gente di tutti i tipi: agricoltori, banchieri, gente che vive in campagna e in città. Abbiamo notato un risveglio della società civile sulla questione dei profughi». Trovare una casa in cui abitare con gente del Paese ospitante è importantissimo per evitare ghettizzazioni. «I rifugiati statutari – spiega Alice Barbe – hanno dei diritti, tra cui quello di lavorare, ma non conoscendo nessun francese non hanno la possibilità di creare una rete di contatti e di accedere al mondo del lavoro. Entrare in una famiglia francese, anche per un periodo breve, gli permette di comprendere meglio la società nella quale si trovano e tirar fuori i loro talenti. I profughi possono creare impiego, oltre che ricchezza interculturale».
Singa (che significa “prestare” in baramba, una delle lingue del Mali) si occupa di integrazione dal 2013 e i suoi volontari sono diventati esperti nell’utilizzare la Rete per rispondere alle esigenze dei rifugiati. Nel 2014 gli ideatori dell'”Airbnb per migranti” hanno condotto in quindici paesi uno studio su “l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte dei rifugiati”. «L’obiettivo era quello di identificare le potenzialità ma anche i pericoli che derivano dall’utilizzazione delle nuove tecnologie», spiega Nathanel Molle, cofondatore di Singa. «A partire da quello studio, la nostra associazione, in collaborazione con sviluppatori, designer e imprenditori sociali, è impegnata a sviluppare collettivamente delle risposte innovatrici alle grandi sfide sociali legate all’asilo». Qualche volta social può significare sociale.

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Le newsletter dal Tuo MunicipioXI

LO SPORT PER TUTTI, ISCRIZIONI APERTE FINO AL 24 SETTEMBRE

Fino a giovedì 24 settembre è possibile presentare le domande di ammissione a “Lo sport per tutti” il progetto lanciato dal Municipio per sostenere l’attività sportiva per i giovani under 18 residenti nel territorio. Si tratta di una iniziativa del tutto innovativa, lanciata per la prima volta dal nostro Municipio, caso unico a Roma. Grazie alla collaborazione tra Municipio e Associazioni sportive, le famiglie che ne faranno richiesta potranno usufruire di corsi sportivi per i ragazzi con uno sconto minimo del 65% sul prezzo normalmente applicato (ad esempio: un corso che normalmente costerebbe 500 euro ne costerà solo 175). Per scaricare la domanda di iscrizione e conoscere i corsi disponibili è possibile consultare il sito del Municipio Roma XI. La documentazione per l’iscrizione dovrà essere consegnata al Segretariato Sociale del Municipio XI, via Portuense n. 579. L’elenco delle società sportive che hanno messo a disposizione i corsi è disponibile sul sito del Municipio.

Per ulteriori informazioni chiamare lo 0669615670.

 

AL LAVORO PER IL COLLEGAMENTO TRA LA STAZIONE PONTE GALERIA E IL PARCHEGGIO DI SCAMBIO

Sarà presto ultimato il collegamento tra la Stazione Ponte Galeria ed il parcheggio di scambio. Si tratta di una misura di straordinaria importanza per Ponte Galeria, un’opera che attendevamo da anni, per la quale il Municipio si è speso da tempo. Il nuovo collegamento permetterà, infatti, l’ingresso diretto alla Stazione dal parcheggio, attraverso un ponte pedonale ed una passerella dotata di videosorveglianza.

 

AL VIA PEDONALIZZAZIONE LARGO RUSPOLI, CON I SANPIETRINI DEL CENTRO STORICO

Entro l’inizio di ottobre partiranno i lavori per la pedonalizzazione e la riqualificazione di Largo Emanuele Ruspoli, nel quartiere Portuense. La piazza, uno spazio di circa 1000 mq, verrà pedonalizzata e riqualificata utilizzando i sanpietrini che, in questi giorni, stanno per essere tolti dall’area adiacente alla stazione Termini in conformità alle opere da realizzare per il prossimo Giubileo. La riqualificazione di Largo Ruspoli prevede, insieme alla pedonalizzazione, la realizzazione di un’area giochi per i bambini ed un patio con un bel vedere che costituirà una vera e propria terrazza affacciata sull’Eur. Per la sua posizione, infatti, la piazza si presta a diventare un luogo di ritrovo e di aggregazione con una vista panoramica eccellente. La collocazione dei sanpietrini fa parte del progetto elaborato dall’Amministrazione comunale che ha lo scopo di eliminare, per motivi di sicurezza, la tradizionale pavimentazione romana da alcune strade ad alta percorrenza ed utilizzare i sampietrini per realizzare quattordici piazze pedonali in quattordici municipi di Roma: vere e proprie isole pedonali con quante più funzioni possibili. Il Municipio Roma XI sarà il primo in cui partirà la sostituzione e ricollocazione. I lavori avranno la durata di circa 6 mesi.

 

TRULLO: MARTEDI’ 22 SETTEMBRE SARA’ INAUGURATO IL NUOVO PARCO GIOCHI VIA VENTIMIGLIA

Martedì 22 settembre alle ore 16.30 sarà inaugurata la nuova area giochi di via Ventimiglia al Trullo. Il nuovo spazio dedicato ai più piccoli, realizzato al posto dell’ex bocciofilo, demolito durante lo scorso inverno, comprende un’area giochi con due altalene doppie, un gioco a castello con arrampicata e scivoli, cinque giochi a molla ed alcune panchine. L’area, inoltre, è stata bonificata e messa in sicurezza con la collocazione del tappeto anti trauma. Con l’apertura del parco giochi prosegue il lavoro per la riqualificazione dell’area di Via Ventimiglia, iniziato nei primi mesi dell’anno con la demolizione del capannone dove prima si trovava il bocciofilo resa necessaria perché questa vecchia struttura, ed in particolare la sua copertura, realizzata in Eternit, era pericolosa per la salute dei cittadini.

 

INIZIATI I PRIMI INTERVENTI PER L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO NELLE SCUOLE

Sono iniziati, ad agosto, i lavori per l’efficientamento energetico degli edifici scolastici risultati vincitori del bando regionale “Call for proposal” per il risparmio energetico, la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica e l’implementazione di energie rinnovabili. I lavori riguardano l’Asilo Nido “Mandorlo Rosa” e la scuola dell’Infanzia di Via Pescaglia, nel quartiere Magliana e consistono nel rifacimento, isolamento e impermeabilizzazione della copertura e nella realizzazione ed installazione dell’impianto fotovoltaico. A luglio gli stessi interventi sono stati effettuati anche nella scuola media “Albert Einstein” in via Gherardi (Istituto comprensivo G. Bagnera) e presto partiranno quelli nella scuola elementare “L. Pirandello”, di via Cutigliano. Il Municipio ha partecipato al bando della Regione aggiudicandosi tre finanziamenti  su dodici assegnati in tutta Roma. Si tratta di un risultato importante che, in una fase caratterizzata da così scarse risorse economiche, ci permette di intervenire per l’ammodernamento degli edifici scolastici del nostro territorio, a conferma dell’attenzione e dell’importanza dedicate alla manutenzione delle scuole.

 

IL 27 SETTEMBRE TORNA ARVALIA IN FESTA, LA FESTA DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO

Domenica 27 settembre si svolgerà “Arvalia in Festa 2015 – Cultura, sport e sociale insieme”, la seconda edizione della festa dell’Associazionismo del Municipio. Come lo scorso anno la manifestazione si terrà a via Oderisi da Gubbio, nel quartiere Marconi, e durerà l’intera giornata, dalle 10 alle 20. La strada, parzialmente chiusa al traffico per l’occasione, sarà trasformata in un’isola pedonale in cui i cittadini potranno incontrare e conoscere meglio le numerose associazioni sportive, culturali e sociali attive nel territorio. Saranno circa 80 gli stand che animeranno la manifestazione, oltre la metà dei quali saranno delle associazioni aderenti che presenteranno le loro attività per il 2015. Ci saranno, inoltre, fattorie didattiche giochi ed attività per bambini, saggi, esibizioni ed attività sportive, degustazioni enogastronomiche con bontà tipiche e prodotti biologici e stagionali, le Apette dello Street Food e molto altro ancora. Come anticipato lo scorso anno, Arvalia in Festa è La festa del Municipio: un appuntamento fisso, per promuovere l’incontro e il confronto fra le diverse realtà operanti quotidianamente nel nostro territorio. Il programma di Arvalia in Festa sarà disponibile sul sito del Municipio.

 

IN SPERIMENTAZIONE IL SISTEMA UNICO PER LE SEGNALAZIONI DALLE SCUOLE

Continua il rinnovamento e l’ottimizzazione dei servizi informatici negli Uffici del Municipio Roma XI, per assicurare trasparenza, efficacia ed efficienza nei processi amministrativi e nei servizi. Con l’inizio di settembre, infatti, è partita la sperimentazione del sistema unico per le segnalazioni provenienti dalle scuole del territorio. Il sistema è un database unico, basato su un applicativo open source realizzato dallo stesso Municipio, grazie al quale gli Istituti scolastici potranno inviare direttamente agli uffici competenti del Municipio, le segnalazioni riguardanti la loro manutenzione ordinaria. Una volta inserita nel database la richiesta viene notificata in tempo reale all’Ufficio Tecnico che provvede ad assegnare un ordine di priorità e un livello di urgenza oggettivi, in base ai quali viene inviata direttamente alla Ditta incaricata dell’intervento. Il sistema è stato introdotto, prima dell’estate, in alcune scuole del territorio, tra cui l’Istituto comprensivo di Via Cutigliano alla Magliana e, contestualmente, sono stati fatti dei brevi corsi di formazione per il personale scolastico incaricato. Il sistema ad oggi è attivo in via sperimentale al fine di testarne il funzionamento: il Municipio conta di estenderlo a tutte le scuole del territorio entro l’anno e, a partire dal prossimo, di applicarlo anche alla gestione di tutti gli interventi dell’Ufficio Tecnico, dal verde pubblico alla manutenzione delle strade.

 

DAL 13 AL 15 SETTEMBRE PORTE APERTE AL FORTE PORTUENSE: TORNA LA MANIFESTAZIONE SIDERARE

Il complesso monumentale Forte Portuense di Roma riaprirà le sue porte per accogliere, dal 13 al 15 settembre 2015. La manifestazione, organizzata dalla fondazione VOLUME!, per il secondo anno consecutivo, animerà il bastione di via Portuense 547 attraverso video, performance, musica ed installazioni volte a creare un percorso evocativo ed immaginifico all’interno del Forte, con l’intento di evidenziare la bellezza di questo luogo, della sua architettura e della sua storia. Il programma completo della manifestazione sarà disponibile sul sito del Municipio.

 

IL MUNICIPIO ADERISCE ALLA SETTIMANA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE

Anche quest’anno il Municipio Roma XI aderisce alla Settimana della Mobilità Sostenibile – European Mobility Week (dal 16 al 22 settembre), l’iniziativa promossa dalla Commissione Europea e diventata un appuntamento fisso per tutte le città europee. Domenica 20 settembre, a partire dalle 15, si svolgerà “Pedalata verso Orti&Cultura” una passeggiata in bicicletta che, partendo da Parco Shuster attraverserà il Municipio VIII e il Municipio XI, per arrivare all’Orto Urbano della Valle dei Casali, in via Palaia 201. Il percorso si snoderà lungo Ponte Marconi, la pista ciclabile di Magliana, la Stazione di Villa Bonelli, via Frattini, via Lenin, via dell’Imbrecciato e via Isacco Newton. Al termine della passeggiata, alle ore 18, presso gli Orti Urbani della Valle dei Casali, si terrà la presentazione del libro “Gli amori infelici non finiscono mai” di Isabella Borghese. La pedalata sarà l’occasione per sensibilizzare scelte di mobilità sostenibile, riappropriandosi degli spazi urbani che il nostro territorio offre. Un’occasione simbolica, certo, ma importante per promuovere uno stile di vita alternativo anche nei nostri quartieri.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Municipio.

Maurizio Veloccia
Presidente Municipio Roma XI
Via Montalcini, 1
tel. 0669615202/203
email: presidenza.mun11@comune.roma.it



Siderare: e tu cosa desideri?

13 – 14 – 15 Settembre 2015
Forte Portuense
Via Portuense 547, Roma
La Fondazione VOLUME!, per il secondo anno successivo, apre le porte del complesso monumentale Forte Portuense di Roma in occasione della manifestazione Siderare, all’interno della sezione CROSSWISE!
Siderare è realizzato con il sostegno di Roma Capitale ed è inserito nella programmazione dell’ESTATE ROMANA 2015 in collaborazione con la Siae.

Dopo il successo dello scorso anno, anche per questa edizione il progetto Siderare, trae ispirazione dalla pellicola Stalker del noto regista russo Andrej Tarkovskij.
Ad interagire all’interno degli spazi del Forte saranno performer, artisti, fotografi, videoartisti e musicisti. In ogni categoria giovani under 35, saranno guidati da un artista più esperto, come lo Stalker del film guida i due protagonisti.
Ingresso solo su prenotazione
Prenotati ora

PROGRAMMA:
13/09/2015

H 19:00 Installazioni_ GREGORIO BOTTA ||| JOSE’ ANGELINO

Area Video _ ALICE SCHIVARDI ||| CALIXTO RAMIREZ ||| JACOPO MILIANI

Performance _DANIELE VILLA ||| LUCIA BRICCO/FEDERICA PEYROLO

Fotografia_COLLETTIVO LUCE

Presentazione del progetto “La bellezza inconsumabile” di Nuove Officine a cura di Marianna Di Mauro e Lou Duca

H 22:00 Live set _MUVIC

14/09/2015

H 19:00
Installazioni_GREGORIO BOTTA ||| JOSE’ ANGELINO

Area Video_RUTH PROCTOR ||| DRIANT ZENELI ||| FILIPPO BERTA

Performance_LUCIA BRICCO / FEDERICA PEYROLO ||| FILIPPO RINIOLO

Fotografia_COLLETTIVO LUCE

Presentazione del progetto “La bellezza inconsumabile” di Nuove Officine a cura di Marianna Di Mauro e Lou Duca

H 22:00 Live set_QUIET ENSEMBLE_NATURA MORTA TROPICAL VERSION

15/09/2015

H 19:00
Installazioni_GREGORIO BOTTA ||| JOSE’ ANGELINO

Area Video_AVISH KHEBREHZADEH ||| GUIDO VAN DER WERVE ||| LIDA ABDUL

Performance_MYRIAM LAPLANTE ||| FILIPPO RINIOLO

Fotografia_COLLETTIVO LUCE

Presentazione del progetto “La bellezza inconsumabile” di Nuove Officine a cura di Marianna Di Mauro e Lou Duca

H 22:00 Live set_LAGASH_(Marlene Kuntz)

LIGHT DESIGN _ GIANNI BRUGNOLI / PIERO SEGESTA

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La manifestazione, promossa dalla Fondazione VOLUME!, si avvarrà del supporto dell’XI Municipio, del patrocinio dell’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, della collaborazione di Panalight, Eurogarden e del sostegno di Gioco del Lotto.
In media partnership con Zero.

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Pagina Fb: www.facebook.com/fondazione.volume.3
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Biennale di architettura, Sfriso è il curatore del padiglione Italia

Lo annuncia il ministro Dario Franceschini. La scelta è avvenuta dopo una selezione tra dieci personalità invitate a presentare un progetto espositivo.
Sarà Simone Sfriso il curatore del padiglione Italia alla 15. Biennale di architettura di Venezia: lo annuncia il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che specifica come la scelta sia avvenuta a seguito di una procedura di selezione a cui sono state invitate dieci personalità di elevata competenza e professionalità del panorama dell’architettura nazionale, tutte invitate a presentare un proprio progetto espositivo.

I progetti, in linea con il tema specificato dal curatore della mostra Alejandro Aravena, indagano la necessità di coniugare l’architettura con l’esigenza di una migliore qualità dell’ambiente edificato e quindi della vita delle persone. La proposta di Sfriso, secondo Franceschini, affronta con coraggio il tema della riqualificazione delle periferie urbane, luoghi che costituiscono la grande sfida del secolo, su cui investire con interventi di riqualificazione e innesti di architettura contemporanea. “Ecco perché – spiega il ministro – è stato espressamente chiesto ai curatori di affrontare il tema delle periferie e dello sviluppo delle città, una scelta in continuità con l’azione del governo che con la recente riforma del Mibact ha creato una direzione generale ad hoc nel ministero e approvato norme che incentivano i Comuni, anche economicamente, a trasferire molte iniziative culturali dai centri storici alle periferie urbane”.

Sfriso è stato scelto da Franceschini nell’ambito della terna proposta dal direttore generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane. Il titolo della sua proposta curatoriale, “Taking Care – progettare per il bene comune”, vuole essere una prova tangibile di come l’architettura possa contribuire a diffondere e rendere efficaci i principi di cultura, socialità, partecipazione, salute, integrazione, legalità in qualsiasi luogo e a qualsiasi scala.
Il nuovo curatore del padiglione Italia è nato nel 1966: nella sua carriera ha svolto l’attività di progettista e consulente nei settori dell’architettura bioecologica della riqualificazione urbana e degli spazi pubblici, della pianificazione e direzione dei cantieri urbani. Si è occupato inoltre degli aspetti progettuali ed esecutivi nei processi di progettazione partecipata e comunicativa. Nel 2013 ha ottenuto il premio Aga Khan per l’architettura per l’eccellenza rappresentata dal Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan, il premio internazionale Ius-Capocchin per la realizzazione dell’ospedale pediatrico più sostenibile al mondo e il Curry Stone Design Prize per l’insieme della sostenibilità (sociale e ambientale) dei recenti progetti realizzati nel mondo. Nel 2014 ha vinto lo Zumtobel Group Award per l’innovazione e la sostenibilità rappresentate dall’ospedale pediatrico di Port Sudan. È Architetto Italiano dell’anno 2014.

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Baratto solidale su facebook: così si aiutano le famiglie in difficoltà

Oggetti che non servono più “scambiati” con cibo, materiale per la scuola e altri oggetti per la Caritas: l’esperimento di Motta Di Livenza (Treviso). L’idea di Tiziana Bellina per continuare a fare volontariato: non potevo più andare al centro, ho cercato un modo per aiutare da casa

Un circuito di scambio solidale e centinaia di persone che lo alimentano, grazie a Facebook. Il meccanismo è lo stesso di tantissimi gruppi di regalo o scambio presenti sul social network: chi partecipa pubblica foto di oggetti di cui vuole disfarsi, e chi è interessato si fa vivo. Ma la differenza sta in uno speciale tipo di scambio proposto all’interno del gruppo: ad esempio un lampadario Tiffany per 12 euro di shampoo, un piattino in vetro satinato per un pacchetto di caffè, una gonnellina per 4 pacchi di farina, un portachiavi per 5 euro di detersivo per lavatrice, stivali in cambio di formaggini, scarpe Nike per pacchi di riso. I beni così scambiati vengono consegnati al Centro d’ascolto Caritas di Motta e da qui arrivano nelle mani di famiglie che faticano a procurarsi anche l’essenziale. L’idea è di Tiziana Bellina, uno degli amministratori del gruppo Facebook “Lo regalo o lo scambio se vieni a prenderlo” Motta/Oderzo e dintorni”, aperto ad ottobre 2014 con l’aiuto di alcune volontarie e il coinvolgimento della Caritas. “Ho avviato questo Gruppo – racconta – quando per motivi famigliari non potevo più andare a fare volontariato alla Caritas di Motta. Ho cercato un modo per continuare ad aiutare anche da casa, di sera o di notte, con il mio piccolo computer portatile”.

“Chiedo di volta in volta a Maria Secco, la coordinatrice del Centro, di cosa hanno bisogno – spiega – e in base alle sue necessità stabilisco il tipo di scambio sul gruppo Facebook. In vista del ritorno a scuola ho cominciato a chiedere quaderni e colori, perché sappiamo che a inizio settembre alcune famiglie verranno a domandarne”. Lo scambio, sottolinea Bellina, ha un valore pedagogico. Ma il vantaggio per chi si aggiudica un bene è anche la convenienza di trovare prezzi molto più bassi di un negozio. Oltre al “gusto del coinvolgimento diretto in un progetto di solidarietà”. Poi ci sono “i furbetti che fanno finta di fare beneficenza e mi portano cose rotte. – raccomnta Bellina – Io ringrazio comunque… e ogni tanto faccio un giro in discarica”.
Ora l’auspicio è che anche altri possano avviare gruppi analoghi: “Sarebbe una grande soddisfazione. L’idea non aspetta altro che di essere clonata!”

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Vivere a Termini

L’umanità della grande stazione raccontata in una web-tv.
Termini.Tv è il primo canale online che dà voce ogni giorno a chi transita o “abita” nel principale scalo ferroviario di Roma e d’Italia. Fondata da un gruppo di giornalisti, vuole combattere la chiusura verso l’altro narrando storie di migranti, senzatetto ma anche turisti e pendolari.
Francesco Conte passa le sue giornate alla stazione Termini di Roma: dalla mattina alla sera e a volte anche di notte, osserva le persone che corrono lungo i binari, sostano nei bar, siedono stanche sulle panchine. Parla con migranti, turisti, pendolari, senzatetto e con la sua telecamera raccoglie le loro storie. È nata in questo modo Termini.Tv, il primo canale online che racconta la realtà dentro e intorno alla principale stazione ferroviaria italiana, dove si stima che transitino 500 mila persone al giorno.
“Termini è come un grande quartiere dove abita una umanità che arriva da tutto il mondo. Cerchiamo di combattere la paura dell’altro, la chiusura verso chi non si conosce narrando le vite di chi attraversa questo posto”, racconta Conte, fondatore della web-tv nata ad aprile. Insieme a lui, ci sono altri giornalisti, film-maker e fotografi. “Le storie arrivano senza che le cerchiamo, noi diamo loro una voce e un volto”. La sede si trova sotto al binario 24, in una piccola stanza che fino a qualche anno fa era il luogo in cui i ferrovieri si incontravano dopo il lavoro. Dividono lo spazio con un gruppo di ballerini e musicisti, la compagnia di Termini Underground. Sopra di loro sfrecciano i treni che portano a Fiumicino. I video durano tutti pochi minuti e sono sottotitolati in inglese. “Creiamo dei piccoli racconti che però hanno un carattere internazionale. Questo progetto è unico al mondo”.
Francesco e il suo gruppo hanno lanciato anche l’iniziativa del “caffè sospeso”: un caffè offerto a chi vuole condividere una parte della sua vita davanti alla telecamera. E le storie particolari raccolte in questo modo non mancano. Ci sono quelle dei senzatetto che ogni notte dormono lungo la adiacente via Marsala e che spesso sono svegliati dai ragazzini delle scuole in gita a Roma che dai balconi degli hotel puntano i laser sui loro occhi; ci sono quelle di chi lavora al Luiss Enlabs, un acceleratore di start up che sorge proprio sopra la stazione; quelle degli innamorati che vivono a distanza e si ritrovano a Termini; quella di una anziana signora che coltiva un orto lungo i binari, ma anche quelle di chi arriva per la prima volta a Roma. “Ho lasciato la telecamera ad una ragazza canadese che ha raccontato a suo modo il primo impatto con Termini”, racconta Francesco.
Ogni filmato raggiunge le duemila visualizzazioni. “Siamo partiti da poco ma speriamo di continuare a crescere. In pochi mesi abbiamo accumulato 500 ore di girato. Il nostro è un giornalismo di strada e a ottobre apriremo dei corsi per i giovani che si avvicinano a questa professione”. Un giornalismo che parte dalle persone e si sporca le mani. “Ognuno ha qualcosa da raccontare, basta avere il tempo di ascoltare”.

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