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Roma è diventata la sua periferia

Nella “lettera alla città” del cardinal Vallini, una descrizione autentica di una metropoli dove, alla vigilia del Giubileo, si sperimenta una grave crisi antropologica. A cominciare dalle scelte urbanistiche.
La lettera alla città del vicario del papa a Roma, cardinal Agostino Vallini, è un documento drammatico, lontanissimo da ogni felpato linguaggio curiale. Il testo è stato reso nota il 5 novembre, giorno dell’apertura del processo a Mafia Capitale, una data che segna la presa di coscienza inevitabile di un male che cova da tempo dentro un tessuto sociale lontano dal fascino irresistibile di un centro storico che «si sta progressivamente svuotando di abitanti residenti e si trasforma in centro della politica e in distretto turistico».
Ecco allora la nuova definizione della città: «Roma sta diventando la sua periferia». I numeri sono quelli che indicano da tempo gli urbanisti migliori come risultato di certe scelte del mercato immobiliare che hanno provocato una lenta e inesorabile espulsione dei residenti:«Il 23% della popolazione vive oggi al di fuori del Grande Raccordo Anulare e in queste aree l’incremento degli abitanti negli ultimi 10 anni è stato del 26%».
Lo scenario della vita quotidiana è man mano occupato da un nuovo sviluppo insediativo caratteristico degli ultimi quindici-venti anni con le grandi polarità commerciali e dell’intrattenimento: «sono presenti più di 28 grandi centri commerciali nel territorio cittadino e altri sono in costruzione».
La realtà descritta sembra rispecchiare, a volte, le immagini di una certa recente cinematografia, non solo nera, dove il fatto cristiano sembra eclissato: «La corruzione, l’impoverimento urbanistico e ambientale, la crisi economica hanno investito pesantemente lo spazio fisico, l’identità collettiva e la coesione sociale». Ed è in tale contesto che «aumentano le povertà, non solo materiali, che alimentano nuovi e profondi squilibri».
Il peso della diseguaglianza crescente ha portato ad accentuare le «differenze tra i quartieri centrali e le periferie, allargato la fascia dei poveri e degli ‘invisibili’. Il ceto medio ne è uscito indebolito, si sono alzati steccati tra ambienti sociali diversi, scoraggiando quella ‘mescolanza’ virtuosa necessaria per far crescere la coesione di una città e la pratica quotidiana del dialogo e del riconoscimento reciproco».
L’intenzione della Chiesa non è quella di condannare, afferma la lettera di Vallini, ma quella di chi si fa ogni giorno «compagno di strada di tutti gli uomini di buona volontà». Eppure per trovare assieme una via di uscita bisogna partire da un’analisi realistica dei “mali di Roma” che non possono essere solo organizzativi perché alla radice esiste «una profonda crisi antropologica ed etica. In tanti sembra smarrito l’orizzonte comune dell’esperienza umana». La descrizione usa immagini efficaci del vivere giornaliero dove «troppe persone si incrociano per strada si guardano con diffidenza, quasi siano alieni provenienti da pianeti diversi».
Fuori da ogni trionfalismo in questa Roma del 2015, il giubileo della Misericordia non chiede nuove scenografie da grande evento. La grande opera che invita a compiere la lettera alla città è quello di «agire concretamente affinché Roma diventi sempre più abitabile e felice e tutti possiamo «“sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce».

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Il co-housing piace alle famiglie

Risparmio energetico e vita di comunità.
Un condominio con 7 famiglie e un progetto di vita condiviso: a Ferrara nasce il progetto Cohousing San Giorgio. Alloggi privati e spazi comuni, con un notevole risparmio economico e ambientale. E la spesa iniziale di acquisto della casa si ammortizza in 5 anni.
“Tramite il nostro progetto di cohousing puntiamo al risparmio delle famiglie, alla tutela dell’ambiente, alla solidarietà tra generazioni, a invertire un modello di vita in cui la solitudine e l’emarginazione sociale avanzano. Vogliamo promuovere nuove forme di quell’antico vicinato solidale che esisteva 50 anni fa, distaccandoci dalla direzione della società attuale” afferma Alida Nepa di Solidaria di Ferrara. È questo l’obiettivo dell’associazione estense impegnata a promuovere progetti di cohousing nel territorio e che oggi ha consegnato le chiavi di casa alle 7 famiglie che hanno aderito al progetto Cohousing San Giorgio.
Negli ultimi anni si sta diffondendo la necessità di uno stile di vita più ecologico e meno consumistico: il cohousing risponde a questa esigenza proponendo un modo di abitare condiviso, fatto di alloggi privati – in cui ognuno può mantenere la propria privacy – e di spazi comuni, come la lavanderia, la stireria, la ludoteca, il giardino, l’orto, dove è possibile svolgere insieme le attività. Si tratta quindi di una coabitazione intenzionale mirata a forme solidaristiche, di risparmio e di minor impatto sull’ambiente circostante. Questa tipologia di abitazione favorisce quindi l’inserimento di categorie svantaggiate o bisognose di cure particolari, le quali possono trovare in questi progetti un ambiente che risponde alle loro necessità. Per questo, dal 2013 l’associazione Solidaria ha radunato circa 60 famiglie interessate ai temi dell’abitare condiviso. Fra queste sono 7 quelle che stanno effettivamente traslocando nel condominio in questi giorni.
L’idea è nata dal basso, dalle persone stesse, che hanno gestito in autonomia la scelta dell’area in cui è sorto lo stabile: un lotto di circa 3500 mq a pochi passi dalla rinascimentale chiesa di S.Giorgio, a un paio di chilometri dal centro storico di Ferrara. “Le famiglie non si conoscevamo prima e la sfida è stata proprio questa: non conoscersi ma voler condividere il nostro quotidiano con altre persone, per migliorare la qualità di vita di tutti. Dal 2013 a oggi abbiamo imparato a conoscerci, aiutati durante il percorso da una ‘facilitatrice’ che ha potenziato la consapevolezza del potere del gruppo, portando alla luce gli eventuali conflitti e preoccupazioni e facendo sì che li risolvessimo collettivamente – spiega Alida Nepa, una degli inquilini –. La fase di progettazione partecipata è durata circa tre mesi, durante i quali abbiamo definito un progetto tagliato su misura in base delle esigenze specifiche di ogni abitante, dagli anziani soli, alle famiglie con bambini. In uno spazio di 70 mq abbiamo scelto di mettere a disposizione di tutti la sala in cui possono giocare i più piccoli – ma dove è possibile organizzare eventi e condividere hobby – la libreria, il camino, il bagno, la lavanderia, il giardino e l’orto”.
La parte architettonica è stata affidata allo studio bolognese Rizoma architetture: “Il fattore principale che contraddistingue la scelta di abitare in modo condiviso con gli altri è quello del tempo, cioè metterlo anche a disposizione degli altri, aiutarsi a vicenda nelle faccende quotidiane, farsi compagnia e far parte di una comunità – spiega Giovanni Franceschelli, architetto dello studio –. Inoltre questo tipo di scelta porta a un risparmio economico e ambientale da non sottovalutare”. L’edificio realizzato è infatti off-grid, cioè autosufficiente, non ha la connessione alla rete del gas, il sistema di smaltimento delle acque reflue viene effettuato in sito senza collegamento alla rete fognaria pubblica ed è stata installata una vasca di raccolta dell’acqua piovana di 12.700 litri, che consente l’irrigazione del giardino e dell’orto condiviso. La spesa iniziale di acquisto della casa viene ammortizzata, secondo i calcoli dei tecnici, nel giro di 5 anni: i pannelli fotovoltaici e la pompa di calore consentiranno infatti spese irrisorie per il riscaldamento e raffreddamento individuale, per l’uso delle lavatrici condominiali e l’utilizzo dei vasti spazi comuni. Nel bilancio dei consumi e dell’energia prodotta, a ciclo completo questi aspetti si tradurranno in una spesa per ogni famiglia prossima allo zero.
Cohousing Ferrara 2
La struttura del condominio è in legno e comprende 3 piani. In programma la realizzazione futura di un secondo edificio dove si svolgeranno le attività pubbliche di quartiere.

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MyFoody, la startup che ha già salvato 80 chili di cibo

Prodotti in scadenza o con difetti estetici vengono venduti sulla piattaforma web a prezzi ribassati. L’idea di quattro under 30 italiani.
Ottanta chili di cibo “salvato” dalla spazzatura, e 320 chilogrammi di anidride carbonica in meno. Sono i risultati di quasi due mesi di attività di MyFoody, una delle startup dell’incubatore Alimenta sviluppato dalla fondazione del Parco tecnologico padano. La piattaforma, lanciata il 20 maggio dal ventisettenne Francesco Giberti, sembra un normale sito di e-commerce. Ma in vendita c’è un prodotto speciale: il cibo vicino alla data di scadenza, con difetti di packaging o in eccedenza, che i supermercati rifilerebbero nella pattumiera. E che invece, tramite MyFoody, può essere venduto a prezzi ribassati e quindi recuperato.
L’idea nasce nel 2012 quando Francesco, allora studente di giurisprudenza per un periodo di studio in Belgio, compra un pacco di biscotti bio e una volta tornato a casa si accorge che la scadenza è imminente. Si chiede se è giusto comprare a prezzo pieno un prodotto che ha una vita minore rispetto agli altri. Da lì comincia le sue ricerche. Scopre che i numeri italiani sono sconcertanti: nella distribuzione alimentare si buttano ogni anno 277mila tonnellate di cibo ancora commestibile. Un grosso danno ambientale, visto che ogni chilo di cibo sprecato equivale, secondo i calcoli di Wwf , a quattro chilogrammi di anidride carbonica emessa nell’ambiente. Solo 8,5% delle eccedenze viene recuperato e donato dalle associazioni non profit, il restante 91,5% finisce con gli altri rifiuti.
Nella distribuzione alimentare si buttano ogni anno 277mila tonnellate di cibo ancora commestibile. Ogni chilo sprecato equivale a quattro di anidride carbonica emessa nell’ambiente
Il 20 maggio, dopo un periodo di accelerazione nell’Impact Hub di Firenze, viene lanciata la piattaforma (per il momento ancora in versione beta) con in coinvolgimento di 13 punti vendita di Milano, tra catene, market indipendenti e negozi bio. La squadra è composta da quattro ragazzi, tutti under 30: oltre a Francesco, che nel frattempo si è laureato, ci sono Luca Masseretti, laureato in economia, Esmeralda Colombo, laureata anche lei in giurisprudenza, e Stefano Rolla, con una laurea in architettura.
Il funzionamento di MyFoody è semplice. Il punto vendita carica sulla piattaforma i prodotti a rischio spreco. Il cliente, una volta consultata la piattaforma, si reca nel punto vendita e compra i prodotti a prezzi più bassi di quelli di mercato. «I prodotti a rischio sono di tre tipi», spiega Francesco Giberti. «Ci sono i prodotti vicini alla scadenza che vengono tolti dagli scaffali, ma che hanno ancora da due a dieci giorni di vita utile». Lo scatolame, addirittura, viene rimosso dagli scaffali anche venti giorni prima della scadenza. Per policy aziendale, i clienti non devono imbattersi in scadenze ravvicinate. Poi ci sono «i prodotti con difetti estetici, come lo scatolame ammaccato o la frutta e la verdura rovinate all’esterno e i prodotti overstock acquistati dai negozi in quantità superiori rispetto ai reali bisogni che rimangono in magazzino».
Il punto vendita carica sulla piattaforma i prodotti a rischio spreco. Il cliente, una volta consultata la piattaforma, si reca nel punto vendita e compra i prodotti a prezzi più bassi di quelli di mercato
Anziché finire nella pattumiera, questi cibi vengono venduti sulla piattaforma MyFoody a prezzi scontati. Per i prodotti vicini alla scadenza viene anche indicato il numero di giorni utili che restano. Lo sconto aumenta con l’avvicinarsi della scadenza. Ai venditori viene fornito un kit, con un dispositivo a forma di pistola che rende molto semplice il caricamento dei prodotti sulla piattaforma. Per i punti vendita non c’è quindi un impiego di tempo eccessivo e si riesce a ottenere un guadagno da prodotti che invece avrebbero fruttato zero. Il guadagno per MyFoody è in percentuale sul venduto, dal 10 al 15% in base alla grandezza del punto vendita, più un canone d’uso del dispositivo per caricare i prodotti.
«La nostra sfida», spiega Francesco, «è che la grande distribuzione possa creare valore per se stessa ma anche per gli utenti a livello sociale». Quando fa la spesa, l’utente sa in tempo reale quanto risparmia in termini economici e quanta anidride carbonica ha risparmiato. Prendiamo ad esempio una barretta di cioccolato fondente che ha ancora 18 giorni di vita utile: il prezzo è scontato del 30 per cento, il risparmio equivale a 1,15 euro, mentre l’anidride carbonica risparmiata è di 400 grammi. «Recuperare i prodotti per donarli per i punti vendita rappresenta un costo», dice Francesco. «Né si ha alcun vantaggio a livello fiscale ed economico». Per questo le donazioni sono ancora ferme all’8,5 per cento. Con MyFoody, invece, il prodotto può essere venduto ancora. E il negozio ci guadagna. Dopo la fase beta, che terminerà a settembre, a MyFoody fanno progetti in grande. Sono in fase accordi con nomi noti della grande distribuzione organizzata, e da Milano promettono di spostarsi da ottobre anche in altre città. Il risparmio è garantito.

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Febbre a 90°

Sabato 14 ore 10.00
Nell’ambito della rassegna Sogni di Celluloide Proiezione del film Febbre a 90° un film del 1997 diretto da David Evans, tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby., I film saranno preceduti dalle videorecensioni degli Improbabili Random “Fragments de discussions sur le Cinéma”




Concerto Roberto Billi

VI ASPETTIAMO!

Roberto Billi
è un cantautore folk-rock
Le sue composizioni sono sempre caratterizzate da una particolare attenzione ai testi e dall’utilizzo di strumenti moderni come la chitarra elettrica, il basso e la batteria uniti a quelli più tradizionali come violino, fisarmonica, organetto e violoncello.
Nel 1996 fonda “I ratti della Sabina”, in cui ha cantato e suonato fino al 2010, anno in cui il gruppo ha cessato la sua attività.
Per i ratti, ha scritto e composto la maggior parte dei brani del repertorio, che hanno consentito al gruppo di realizzare negli anni, 6 dischi e centinaia di concerti in Italia e all’estero.
Terminata la storia con il gruppo, si mette al lavoro per un nuovo viaggio come solista, realizzando 2 dischi, “Diario di un equilibrista” e “Modernamente démodé”, interamente autoprodotti e distribuiti in copyleft, da cui sono stati tratti anche due spettacoli teatrali.
Sabato 28 Novembre 2015 alle 21:00 sarà in concerto a Roma, presso L’Associazione Culturale “Insieme per il Trullo” (Via Del Monte Delle Capre 23) per presentare il suo nuovo lavoro “Perle d’insaggezza” contenente 16 canzoni inedite che saranno eseguite in set acustico con la seguente formazione:
Roberto Billi: voce, chitarra acustica, armonica e tamburo
Giorgio De Toma: violino
Giovanni Romito: violoncello
Giacomo Chiaretti: contrabbasso
Per conoscere più da vicino il mondo di Roberto Billi, potete collegarvi con il sito http://www.robertobilli.it da cui si possono ascoltare e scaricare gratuitamente i brani in anteprima.




Analisi di un Verdetto

Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 novembre

ore 21.00

la compagnia teatrale “Tutta un’altra storia”

presenta:

“Analisi di un Verdetto”

Regia di Matteo Vacca

con: Mattia Borghese, Ilaria Catalano, Lorenzo De Francesco, Matteo Di Maggio, Andrea Gallo, Claudio Micheli, Alessandra Mozziconi, Silvia Rivabella, Gabriella Rossi, Desirèe Tortorici

Gli attori vestono i panni dei membri di una giuria chiamata a pronunciarsi sulla colpevolezza di un ragazzo accusato di omicidio. Il processo è stato lungo e pieno di elementi da analizzare. La risoluzione del caso è scontata e la decisione è praticamente presa … O almeno così sembra … Se non fosse per qualche ragionevole dubbio che potrebbe cambiare le carte in tavola … Vi aspettiamo numerosi presso il Teatro Mitreo Iside per sapere come andrà a finire questo complicato processo e per conoscere quale sarà il nostro … verdetto finale!!!

Intero: 12 euro

Ridotto per bambini sotto i 10 anni: 8 euro

Per prenotazioni ed informazioni: 3351975054




Ponte Portuense: bene termine scavi archeologici, ora tocca al Municipio

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E’ una piacevole notizia quella che annuncia la fine delle indagini archeologiche svolte dalla Soprintendenza nell’area di cantiere dove si stanno svolgendo i lavori per l’allargamento della sede stradale e del ponte ferroviario di Via Portuense: con questo passo siamo un po’ più vicini alla soluzione del problema e all’apertura di un’infrastruttura davvero importante per un intero quadrante. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.
 
Nello specifico, gli scavi hanno portato al ritrovamento di una necropoli e di ambienti termali di epoca romana, materiale davvero prezioso di studio e che in parte ripaga anche la lunga attesa dei cittadini: i risultati dell’indagine saranno, nelle prossime settimane, illustrati e diffusi alla cittadinanza.
Nella giornata di domani invece l’area sarà riconsegnata al Municipio che dovrà al più presto predisporre la documentazione grafica dello scavo necessaria a che la Soprintendenza possa elaborare il progetto dell’opera e le prescrizioni a tutela del patrimonio rinvenuto: da qui, sarà possibile poi dare avvio ai lavori di realizzazione della sede stradale di competenza del Municipio, il cui termine sarà scandito da un contatore che segnerà lo scorrere dei 90 giorni previsti per la consegna dell’opera.



Newsletter dal XI Municipio

municipio XI

Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla fine dell’esperienza del Sindaco di Ignazio Marino, della sua Giunta e del Consiglio Comunale ed alla nomina a Commissario Straordinario dell’ex Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. I Municipi, invece, resteranno in carica fino alle prossime elezioni comunali come indicato dal Prefetto di Roma Franco Gabrielli, con una lettera datata 30 ottobre in cui si legge che “ai sensi dell’articolo 27, comma IV, dello statuto di Roma Capitale, i consigli municipali esercitano le loro funzioni fino all’elezione dei nuovi”.  La fine anticipata della Consiliatura del Comune di Roma non può che lasciare amarezza in chi, come noi, fin dal primo giorno ha messo l’anima per provare a risolvere le tante contraddizioni ed i tanti problemi aperti nella nostra città. Io sono convinto che tante cose buone sono state fatte in questi anni, tante altre potevano essere fatte meglio, altre ancora sono state avviate e potremo vederle realizzate nel prossimo futuro. L’unica cosa positiva, in questo momento, è che i Municipi rimarranno in carica fino alle prossime elezioni. Questo non per la mia posizione personale, ma perché ritengo sia fondamentale non disperdere le energie ed il lavoro di questi anni e, soprattutto con l’avvio del Giubileo, mantenere i presidi territoriali affinché il tema delle periferie e dei nostri quartieri non scompaia dall’agenda di governo della città. Noi continueremo con lo stesso impegno consapevoli che due anni e mezzo sono un tempo congruo per poter fare un bilancio, anche se un bilancio a metà, visto che molte delle opere che abbiamo avviato non potranno vedere risultati prima della prova elettorale. Siamo però orgogliosi di essere riusciti a mettere in campo molte cose e, soprattutto, di aver avviato a soluzione definitiva tante questioni che da anni pendevano sul nostro territorio, grazie all’impegno che abbiamo messo e che continueremo a mettere in questi mesi.

 

MARCONI, ENTRO NOVEMBRE LA GARA PER LA RIQUALIFICAZIONE E L’ADEGUAMENTO DEL MERCATO MACALUSO. I LAVORI INIZIERANNO ENTRO L’ANNO

Il progetto complessivo di riqualificazione ed adeguamento igienico-sanitario dell’area mercato Macaluso-Cardano, è stato approvato ed a breve ci sarà l’indizione della gara per l’affidamento dei lavori. Il progetto è suddiviso in due parti: nella prima è prevista la realizzazione di una nuova struttura mercatale su sede propria, in un’area predisposta lungo via Macaluso ad angolo con via Cardano, in cui saranno collocati 33 banchi, mentre la seconda parte riguarda la realizzazione di un’area ludica e di una piazza attrezzata. Il Municipio ha dato il via libera alla prima parte del progetto: entro novembre sarà bandita la gara per l’assegnazione dei lavori, che inizieranno entro la fine dell’anno. La riqualificazione del mercato sarà effettuata grazie ai fondi, un milione di euro, inseriti da Roma Capitale nell’assestamento di bilancio a novembre dello scorso anno, così come avevamo richiesto. Questo intervento ha un valore strategico per tutto Marconi e consentirà di dotare il quartiere di uno spazio pubblico sicuro e fruibile, oltre a mettere in condizioni di sicurezza gli operatori e gli avventori del mercato stesso. Avevamo preso l’impegno di riqualificare l’area durante la campagna elettorale e lo abbiamo mantenuto.

 

MERCATO PORTUENSE: CONSEGNATA AREA ALLA DITTA PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA SEDE

Un enorme passo avanti per lo spostamento del mercato Portuense, per il quale è previsto lo spostamento nello spazio del plateatico del Pup costruito tra via Portuense e Via di Vigna Pia: l’area destinata alla nuova sede è stata consegnata alla ditta incaricata dei lavori. Come promesso, dopo quasi venti anni dall’avvio del progetto di trasferimento, finalmente per il Mercato Portuense si delinea un futuro di riqualificazione mentre, soltanto un mese fa, la fine dell’attuale mercato era un’ipotesi più che realistica perché la Asl ne aveva intimato la chiusura a causa di problemi di sicurezza ed igiene. Abbiamo ottenuto lo sblocco dei finanziamenti ed il riavvio delle opere. L’impresa ha dichiarato di poter concludere i lavori in 401 i giorni naturali e consecutivi. Dunque, se tutto andrà bene, la soluzione di questo problema ultradecennale si potrà vedere già alla fine del 2016. Nel frattempo, grazie ad una serie di tavoli organizzati dal Municipio a cui hanno partecipato tutti gli attori coinvolti, si stanno predisponendo degli accorgimenti tecnici volti a migliorare le condizioni igieniche dell’attuale mercato e in grado di permettere provvisoriamente agli operatori di proseguire la loro attività per il periodo di tempo necessario al completamento dei lavori della nuova struttura.

 

APERTO IL PONTE DI COLLEGAMENTO TRA LA STAZIONE DI PONTE GALERIA ED IL PARCHEGGIO DI SCAMBIO

Il collegamento tra la Stazione FS di Ponte Galeria e l’adiacente parcheggio di scambio, che consente l’ingresso diretto alla Stazione attraverso un ponte pedonale ed una passerella dotata di illuminazione, è finalmente aperto. Il parcheggio, circa 250 posti auto gratuiti, fu costruito ed aperto a settembre del 2005 mentre i lavori per il ponte iniziarono a maggio del 2006 ma non furono mai portati a termine lasciando, di fatto, l’area isolata e poco utilizzata. Si tratta di una misura di straordinaria importanza per Ponte Galeria, un ulteriore importante tassello nel processo volto a migliorare la qualità della vita dei nostri quartieri periferici perché, oltre a permettere una progressiva riqualificazione del parcheggio, finora ridotto sostanzialmente a discarica, contribuirà sensibilmente a facilitare l’uso del trasporto pubblico su ferro migliorando i collegamenti con il centro della città per quanti vivono in questo quadrante. Gli interventi per ultimare il ponte sono iniziati ad agosto e sono stati concordati dal Municipio XI con Ferrovie dello Stato, che ha provveduto interamente alla loro realizzazione non gravando, così, sul bilancio municipale.

 

INAUGURATA LA NUOVA SEDE CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGILI “ARGENTO VIVO” AL CASALE PINO LECCE

E’ stata inaugurata la nuova sede del Centro Diurno Anziani Fragili “Argento Vivo” nel Casale di via Pino Lecce. Il Centro è un servizio a carattere semiresidenziale destinato ai residenti del Municipio e, dal 1999, si occupa di persone anziane che, per diversi motivi, si trovano a vivere in una condizione di limitata autonomia oppure necessitano di azioni di sostegno nella loro quotidianità. Fino a poco tempo fa si trovava in via Santorre di Santarosa 70, in un edificio per il quale Roma Capitale pagava l’affitto mentre, con la realizzazione di questa nuova sede, abbiamo raggiunto tre importanti obiettivi: assicurare continuità a questo servizio rivolto ai soggetti più deboli, recuperare un prezioso casale di proprietà comunale, di fatto non utilizzato da anni, e realizzare significativi risparmi nel Bilancio di Roma Capitale, che si è alleggerito dell’onere di locali in affitto passivo. Contiamo, inoltre, di mettere il Casale a disposizione dei cittadini aprendolo, negli orari in cui non è impegnato con il Centro “Argento Vivo”, anche ad altre attività sociali del territorio.

 

AL TRULLO APPROVATO PROGETTO PER RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE EX CASERMA DONATO

Abbiamo approvato la riqualificazione e valorizzazione della ex Caserma Donato al Trullo e delle aree limitrofe. Il progetto prevede la rigenerazione della ex Caserma attraverso la realizzazione della nuova sede dell’Archivio del MiBac, aperto alla consultazione pubblica, di una stazione dei Carabinieri e di strutture pubbliche a servizio del quartiere, nonché nuovi spazi verdi attrezzati e officine o locali artigianali per l’avvio di nuove imprese. Prevede, inoltre, la realizzazione di opere pubbliche: l’adeguamento e la messa in sicurezza di via del Trullo; l’adeguamento degli incroci stradali tra Via del Trullo, Via Tempio degli Arvali, via Colle Salvetti e tra via del Trullo e via del tempio di Dia; la realizzazione di parcheggi pubblici e spazi pedonali attrezzati, presso gli accessi al Parco di Monte Cucco; la realizzazione di spazi urbani, piazze, attrezzature sportive e parcheggi, fruibili dal quartiere; la realizzazione di percorsi ciclopedonali di collegamento con la borgata storica del Trullo, con gli accessi al Parco di Monte Cucco e con la rete ciclabile primaria; la messa in sicurezza del percorso pedonale di connessione con la stazione ferroviaria Magliana linea FL1; il mantenimento della maglia urbana individuata anche dai filari alberati all’interno della Caserma Donato. Questo progetto pone delle basi importantissime per la rigenerazione urbana e sociale del Trullo perché delinea uno scenario di sviluppo sociale, valorizzazione del territorio e soddisfacimento degli interessi della collettività. Dopo l’inaugurazione del parco giochi a Via Ventimiglia, realizzato nell’area bonificata e messa in sicurezza, proseguiamo, quindi, nell’obiettivo di riqualificare il Trullo. Ovviamente ci vorrà del tempo per veder completata questa trasformazione ma con il nostro atto abbiamo vincolato la destinazione della ex Caserma ad usi prevalentemente pubblici in accordo al Piano Regionale, evitando eventuali speculazioni edilizie.

 

ADOZIONE ARREDI URBANI: UN’ INIZIATIVA CHE LANCIA MESSAGGIO DI ATTENZIONE E CURA PER I BENI PUBBLICI

Panchine, fioriere, aiuole, giochi e fontane situati nei giardini e nelle aree verdi del Municipio potranno essere “adottati”. E’ stato pubblicato sul nostro sito, infatti, l’avviso pubblico per favorire l’adozione degli arredi urbani presenti del territorio municipale, grazie al quale i soggetti interessati possono richiedere l’affidamento di questi elementi per contribuire alla loro cura, miglioramento e manutenzione ordinaria. Abbiamo pensato alla formula dell’adozione per mantenere sani e puliti i nostri arredi perché è degradante vedere una panchina senza le stecche o con il legno molto rovinato e ci vuole pochissimo per rimetterla a posto. Il Municipio è già impegnato per mantenerne la funzionalità ma spesso si interviene in modo non tempestivo e solo su segnalazione, per questo è importante l’aiuto dei cittadini, dei commercianti e delle associazioni che vivono nei quartieri e che possono darci una mano nella cura e nel monitoraggio del territorio. L’avviso è rivolto a cittadini residenti nel Municipio, come singoli oppure in forma associata (Associazioni, Circoli, Comitati, Enti, Condomini con personalità giuridica), organizzazioni di volontariato, società private, ditte, imprese, esercizi commerciali, cooperative sociali e associazioni Onlus che possono apporre, come ritorno di immagine, piccoli cartelli indicanti l’attività di adozione svolta. Si tratta di interventi minimali che non comportano grosse spese o responsabilità ma hanno un alto valore simbolico perché lanciano un messaggio di attenzione e cura per quei beni pubblici che sono di tutti, ma che spesso vengono trattati come se fossero di nessuno. Per adottare un arredo basta compilare un modulo e ci piacerebbe che partisse una “maratona” tra associazioni, commerciati e cittadini affinché numerose aree siano adottate a testimonianza del grande spirito civico che da sempre anima il nostro territorio.
L’avviso ed il modulo sono scaricabili dal sito del Municipio.




Il Forum Terzo Settore Lazio parte civile nel processo MafiaCapitale

Roma, 5 novembre 2015 – Stamattina davanti ai giudici della decima sezione penale presieduta da Rosanna Ianniello è iniziata la maratona processuale fatta di 130 udienze, programmate da qui al prossimo luglio, che da lunedì si trasferirà nell’aula bunker di Rebibbia. Sul banco degli imputati persone che dovranno dare conto del loro operato nell’ambito dell’inchiesta MafiaCapitale che deve fare luce sull’organizzazione che fino allo scorso anno ha operato a Roma e nel Lazio corrompendo pubblici funzionari, amministratori di società ed esponenti politici.

Una situazione che ha creato sconcerto nel mondo del sociale, fatto di cooperative, operatori, associazioni  oneste che però hanno dovuto fare i conti con una campagna diffamatoria, una pesante diffidenza e con il blocco improvviso di sovvenzioni e sostegni economici al loro lavoro, con danni morali enormi per una gogna mediatica che ha affossato l’intero comparto dell’associazionismo e del volontariato romano.

Per questi motivi il Forum del Terzo Settore del Lazio nella persona del suo legale rappresentante e portavoce dott. Giovanni Palumbo, si è costituito PARTE CIVILE nel processo.

Io rappresento 35 reti di associazioni, cooperative sociali, addetti e operatori a Roma e nel Lazio che sono stati fortemente colpiti nella loro credibilità lavorativa. – spiega Gianni Palumbo – Abbiamo dato incaricato all’Associazione Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica di Roma di rappresentare, difendere e costituire il Forum Terzo Settore del Lazio come parte civile in questo procedimento, al fine di ottenere l’integrale risarcimento dei danni patrimoniali e morali, subiti a causa delle condotte delittuose degli imputati. Ci sono persone che non hanno più lavoro solo perché impegnati nel mondo delle cooperative sociali e non possiamo permettere che si faccia confusione gratuita tra chi ha agito illegalmente e chi invece lavora da sempre in maniera onesta.

L’eventuale risarcimento che verrà riconosciuto al Forum Terzo Settore del Lazio sarà destinato in parti uguali alla Associazione Stewardship per la gestione etica delle risorse altrui e all’Associazione Amici del Forum Terzo settore del Lazio onlus per attività di promozione e formazione del terzo settore.

La costituzione di Parte Civile del Forum TS Lazio sarà meglio illustrata nella conferenza stampa già programmata “Futuro è sociale”  domani venerdì 6 novembre presso l’associazione Binario 95, via Marsala 95 a Roma.

Per info: uff.stampa
Rosangela Petillo 338.7002506




Il “condominio sociale”

Accade a Modena. Più solidarietà e relazioni negli alloggi grazie al progetto di comune e Acer. Quattro le famiglie all’interno e 12 persone in condizione di fragilità, di cui 2 coppie di anziani, 8 anziani soli e una ragazza adulta, per un totale di una trentina di persone.
Occuparsi a turno delle zone comuni dello stabile o aiutare le persone anziane dello stesso pianerottolo, e tanto altro ancora. È fondato su un modo di abitare “diverso” il patto di solidarietà alla base del welfare che il comune di Modena sperimenta nella periferia est della città. Il nuovo “condominio sociale”, così si chiama il progetto, ha sede da oggi in via Gottardi 58-60, vicino al Policlinico, ed è stato inaugurato dalle Istituzioni insieme col vescovo Erio Castellucci. L’edificio è del Comune e Acer l’ha ripristinato con 100 mila euro, provenienti dalle locazioni locali. Nel condominio abitano 4 famiglie, individuate tra le liste d”attesa dell”Azienda casa, e 12 persone in condizione di fragilità, di cui due coppie di anziani, 8 anziani soli e una ragazza adulta, per un totale di una trentina di persone. Se le famiglie sono state scelte attraverso i colloqui, gli anziani hanno avuto accesso agli alloggi (mini-appartamenti senza barriere architettoniche e adatti a utenti disabili) con un bando dell’assessorato al Welfare tramite cui ne saranno assegnati altri 7 ancora disponibili. Gli anziani non completamente autosufficienti risultano proprio i principali inquilini: si tratta di persone comunque in grado di provvedere ai bisogni primari, la cui fragilità è dunque legata alla solitudine. I vicini di casa sono invece nuclei con 2 o anche 4 figli (complessivamente una dozzina) che per reddito rientrano nelle condizioni per poter accedere agli affitti concordati, e che in via Gottardi beneficeranno di affitti calmierati. In particolare ne usufruiscono 3 famiglie italiane e una di origine marocchina, che è anche la più numerosa, con nonna e 4 figli, di cui due universitari e due adolescenti, che vivono con mamma e papà. Gli appartamenti disponibili all”interno del condominio sono in tutto 19, dei quali sette duplex (alloggio unico sdoppiato in due mini appartamenti, con utenze in comune).
Acer li gestisce occupandosi degli interventi di manutenzione a carico della proprietà, del servizio di vigilanza dello stabile, della gestione condominiale e della riscossione dei canoni. Questi ultimi per gli anziani partono da un minimo mensile di 50 euro, per la fascia fino a 600 euro di reddito, aumentando progressivamente in percentuali differenti. Le locazioni delle famiglie “solidali” sono invece calcolate sulla base dell’accordo territoriale comunale abbattendo i canoni previsti del 30%, per le famiglie con due figli, e del 40% per le famiglie con oltre due figli. Il tutto a fronte degli impegni che le stesse famiglie sono chiamate ad assumersi nel condominio, appunto parte integrante della concessione in locazione. Il progetto nasce sulla scia di altri analoghi, già avviati, come i mini alloggi del condominio Il Glicine in via Anzio e il condominio di via Belluno.
“Questo condominio – sottolinea il vescovo Castellucci prima di benedire l’edificio e i suoi abitanti – è un segno della solidarietà verso chi ha bisogno”. All’inaugurazione ci sono anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, il presidente di Acer Andrea Casagrande e l’assessore al Welfare Giuliana Urbelli. Contestualizza il sindaco Gian Carlo Muzzarelli: “Molti anziani soli, condomini che rischiano di essere la somma di più solitudini e famiglie che fanno fatica a pagare l’affitto ma vantano spirito di solidarietà: sono le premesse da cui l’amministrazione è partita per ripensare gli alloggi di via Gottardi”.

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