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La disintermediazione sociale de “L’algoritmo del contagio”

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“Entrare in un mondo…per perdersi, ritrovarsi e poi un giorno uscirne più arricchiti, perché ciò che vedemmo era lo sconosciuto in noi: il terrore e la gioia, la vita e la morte, l’orrore e la salvezza, l’ordine e il caos” credo che queste parole di Antonio Gnoli in “Chiamatemi Sindbad” sulla Repubblica del 7 ottobre 2020 descrivano perfettamente quello che abbiamo e stiamo vivendo.

Situazione che Michele Mezza ben descrive in “Il contagio dell’algoritmo”

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con continui rimandi a cicliche date di rottura della storia. Mi piacciono queste citazioni storiche perché noi, persi nel tran tran della quotidianità (perché la nostra grande capacità adattativa trasforma in tra tran anche il tempo del covid), non cogliamo il senso di cesura che stiamo vivendo.

Io uso sempre il paragone con la prima catena di montaggio (nessuna invenzione: solo una diversa organizzazione dell’esistente) che determinò una nuova unità di misura della vita, della città, dell’economia, della politica. Ecco ora siamo su un simile crinale: l’affermazione dello smart working, per esempio, stravolgerà egualmente la città, l’economia e – quindi, anche se non immediatamente – le forme d’intermediazione da quella sindacale a quella politica.

Un altro aspetto del testo che mi ha colpito è la constatazione della sospensione del tempo. La sospensione dello spazio è quella che ci appare più evidente tra distanziamento, lockdown e lavoro a casa. Poco invece si riflette sulla sospensione del tempo, l’impossibilità di programmare non dico il futuro ma spesso la stessa quotidianità. Viviamo insomma in un tempo sospeso che blocca l’economia, la politica, la stessa giustizia quasi del tutto bloccata. L’unica realtà che si muove è la scienza, in particolare quella medica. Ma questa sospensione è apparente e non riguarda tutte le situazioni. Il mondo dei grandi interessi infatti, come sempre, sta approfittando della situazione per ristrutturarsi (guardiamo ai processi in campo editoriale, nelle reti infrastrutturali, nei sistemi di pagamento).

Mezza ripete spesso le parole di Peter Piot “il virus è la più grande crisi sociale in tempo di pace” ma vorrei ricordare le parole del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana: “Prima tutto avveniva in tre fasi: pace, crisi e conflitto. Ora invece viviamo una costante competizione: non c’è più la vecchia idea di pace, si passa dalla competizione alla crisi” (1). Forse questo tempo sospeso della pandemia è proprio il tempo di questa guerra non guerreggiata. Basta guardare i principali fronti che si sono aperti: USA-Cina e Mediterraneo sud orientale. Entrambi sono fronti principalmente marini dal momento che è il mare l’infrastruttura attraverso cui viaggia la globalizzazione dei beni (container), dei dati (dorsali sottomarine), dell’energia (pipeline). Nel momento in cui l’epidemia sta provocando un restringimento della globalizzazione i fronti di attrito diventano caldi per mantenere o conquistare aree d’influenza.

Ma tornando alla pandemia Mezza dice che “gli apparati amministrativo-sanitari sembrano occuparsi più della dinamica della malattia che del destino dei malati, che diventano indicatori numerici, puri dati da calcolare”; ma è chiaro che in una pandemia l’attenzione di contrasto è puntata sulle dinamiche numeriche. Il punto è che mentre il contrasto centrale deve essere focalizzato su questo, il contrasto territoriale deve invece puntare sui singoli numeri, sui soggetti, in modo da contrastare l’altro fattore numerico rilevante: le percentuali dei decessi e dei guariti. È in questa dicotomia tra fronte verticale e fronte orizzontale che si dispiega la resistenza alla pandemia. È questa dicotomia che ha funzionato in Veneto e non ha funzionato in Lombardia.

Altro punto cardine de “L’algoritmo del contagio” è: “un conflitto fra pochi uomini calcolanti e infiniti uomini calcolati, e, secondariamente, che questo conflitto si consuma sulla base della capacità dei primi di indurre, raccogliere, espropriare e finalizzare a nuovo dominio ogni nostra azione, soprattutto il modo in cui pensiamo a ogni nostro singolo atto”. Una capacità che somiglia in perfetta simmetria alla codificazione dei tempi, dei modi e degli standard produttivi della catena di montaggio. Eppure quella codificazione è stata costretta a scendere a patti quando gli oggetti della codificazione hanno acquisito consapevolezza di essere gli attori di quel ciclo produttivo e si sono ribellati alla regia unica imponendo progressivamente la contrattualizzazione della loro azione produttiva trasformandosi da oggetti a cosoggetti del processo. È necessario allora lavorare a un’analoga presa di cognizione del proprio status cominciando nel campo dello smart working per estenderlo all’intera realtà dei calcolati.

La questione quindi non è tanto la separazione tra “chi regola gli altri e chi viene regolato” ma togliere i contratti individuali (quelli che sottoscriviamo ogni volta senza leggerli quando accediamo per la prima volta ad una piattaforma digitale) dalla solitudine e dall’ignoranza di una scelta solitaria trasformandoli in processi collettivi e guidati per lo meno da parte di agenzie di supporto (anche qui è illuminante l’esempio dello smart working che prevede contratti individuali a cui va innanzitutto offerta una consulenza di supporto di classe per non incorrere in quel “darwinismo sociale” di cui parla Gotor (2).Ma anche lui ricade nella categoria degli “apocalittici” quando paventa “un ritorno…alle condizioni dell’insegnante cinquecentesco che vendeva il suo sapere spostandosi…di corte in corte” a fronte della possibilità di “ciascun docente…titolare di un determinato numero di corsi online che venderà al miglior offerente”.

Che differenza c’è infatti tra questo docente è uno smart worker che contratta la sua prestazione? Entrambi hanno relazioni professionali basate sulla disintermediazione. Ed in entrambi i casi è su questa disintermediazione che bisogna agire non  velleitariamente e inutilmente cercando di abolirla, ma allargando quel vuoto d’interconnessione che esiste tra il datore di lavoro e il lavoratore occupandolo con una funzione orizzontale, e preferisco territoriale, di supporto, consulenza, accompagno, insomma tutto ciò che finora facevano i sindacati con i contratti collettivi. Queste agenzie di nuova intermediazione sociale dovrebbero, appunto su base territoriale, costituirsi come quell’intelaiatura civica/istituzionale che infrastrutturi i territori in via di “quartierizzazione” a causa della riscrittura urbanistica dell’abitare operato dall’epidemia e dal susseguente cambiamento degli stili di vita. Questa modifica interesserà l’intero territorio, partendo dalla rimodulazione delle città si diffonderà fino alle aree più periferiche e interne man mano che saranno rese vivibili dalle infrastrutture digitali e fisiche. Tutti noi che da tempo parliamo di “nuove forme dell’abitare” abbiamo ora la chance e il compito di disegnare in reale queste possibilità.

Allora se, come ci ricorda Mezza, “il territorio è un centro di elaborazione e produzione di dati” e la “territorializzazione dell’assistenza … ora deve diventare un paradigma sociale, non solo per la sanità”, dobbiamo ritornare ad “abitare” oltre che le mappe anche i nostri territori. Emblematico a tal proposito mi sembra il nuovo sipario di Pietro Ruffo del teatro Palladium con due mappe gemelle con la planimetria dei lotti di Garbatella il quartiere dove è ubicato il teatro dell’Universita’ di Roma 3.

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  • (1) Gianluca Di Feo “Dai pirati ai cavi sottomarini così la Marina difende l’Italia” in Repubblica del 1 ottobre 2020.
  • (2) Miguel Gotor “I diritti dello smart worker” in L’Espresso del 4 ottobre



Naturalia in città – Centro estivo a Corviale

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La Cooperativa Acquario 85, vincitrice del bando LazioCrea per progetti sull’ Outdoor Education, grazie al contributo della Regione Lazio, organizza un centro estivo GRATUITO della durata di due settimane dal 31.08 al 11.09 per bambine e bambini dai 6 agli 11 anni.
Il Centro Estivo ha l’obiettivo di promuovere il contatto con la natura dopo i mesi di isolamento dovuti al lockdown. Verranno infatti realizzati numerosi laboratori di educazione ambientale all’aria aperta per imparare a conoscere la natura giocando e sperimentandosi in prima persona.
Inoltre verranno organizzati dei laboratori artistici ed espressivi
Il Centro Estivo si svolgerà presso il Mitreo e le aree verdi del quartiere di Corviale.
Tutte le attività saranno svolte in ottemperanza delle normative per la prevenzione del contagio da Covid-19.
È ancora possibile iscriversi, ma affrettatevi i posti sono limitati!!
Info e prenotazioni all’indirizzo mail:
coopacquario85@gmail.com oppure chiamando il numero 066591008



Festeggiare il lavoro senza il lavoro

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Che tristezza festeggiare il lavoro senza il lavoro, ma è proprio nei momenti di massima difficoltà che bisogna ricordarsi delle cose veramente importanti.
Domani è il Primo Maggio festa nata per ricordare un evento luttuoso e soprattutto per celebrare la leva che tiene in piedi l’intera società: appunto il lavoro.
Sembrerebbe che il lavoro esista da sempre, ma non è completamente vero: quello a cui il nostro Paese ha dedicato la Costituzione e una Festa Nazionale è il lavoro salariato, quel lavoro insomma che incontra la finanza creando il cuore democratico della nostra società: il contratto tra lavoro e denaro.
Non dobbiamo mai dimenticarci questo cuore oggi che i meno pagati lavoratori stanno tenendo in piedi la nostra vita a cominciare dalle donne che fanno la spesa, cucinano e badano ai figli senza uno stipendio, e poi tutti i sottopagati trasportatori, infermieri, spazzini, poliziotti, badanti, commessi, agricoltori…che hanno assistito il nostro forzoso ricovero in casa.
Dedichiamo a loro questa festa del lavoro senza il lavoro promettendogli che non li dimenticheremo se e quando l’epidemia cesserà.
Buon Primo Maggio a tutti




Servizio di consegna medicinali e spesa

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Coronavirus: dopo Corviale Comune e Regione insieme

IMG-20200313-WA0044 Ora insieme si parta dagli ultimi come l’Ater che comincia la sanificazione da Corviale il suo Palazzo più grande con le sue 1300 abitazioni e i suoi 5.000 abitanti.
La Regione Lazio e ATER hanno preso di petto il problema e hanno agito bene..
La nostra Comunità oltre a plaudire a questa scelta si era posta la domanda: se un paio di abitanti risultano positivi al Corona Virus che facciamo? mettiamo in quarantena i suoi 5.000 abitanti? La bomba Corviale deve essere gestita. Si parte dalla prevenzione e il Serpentone ieri sera manda un messaggio concreto a tutti i soggetti interessati.
Le foto girano in rete e trovano numerosi riscontri. Le risposte le sintetizziamo in “ora dobbiamo proseguire”.
La Regione Lazio e l’ATER in prima fila sanifichera’ tutti i quartieri dove ci sono suoi immobili.
Sindaca Raggi ora dobbiamo proseguire, tocca al Comune. Non perdiamo tempo, faccia un deciso passo in avanti, contatti la Regione e l’ATER. Avviate subito una fattiva collaborazione perché a Torbellamonaca, Ostia Nord, San Basilio, Tiburtino Nord, Tiburtino Sud, Torre Maura, Cinecittà Est, Acilia Sud ci sono quartieri condivisi e anche lì gli ultimi devono essere i primi.
Insieme chiedete e avete il potere di farlo, che i grandi agglomerati urbani anche privati procedano con la pulizia e la sanificazione dando un segnale di vicinanza ai nostri concittadini. I positivi ritorni che stiamo raccogliendo è quel buon segno in cui possiamo dire che le Istituzioni di vicinanza, Comune e Regione, ci sono.
Siamo fiduciosi.




Restart Scampia

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Da margine urbano a nuovo centro dell’area metropolitana

Restart Scampia è un progetto di rigenerazione urbana che prevede in una prima fase l’abbattimento di tre “Vele” (A, C e D) e la riqualificazione della quarta (B) destinata ad alloggi. L’intervento si inserisce in un piano complessivo che prevede la dotazione di servizi urbani integrati, di attrezzature collettive e di servizi alla persona. In particolare:

–  realizzazione di asili nido, di scuole materne e di scuole superiori;
–  potenziamento dei servizi sociali per le donne e per le famiglie;
–  realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica;
–  realizzazione di strutture commerciali, culturali, per il tempo libero e lo spettacolo;
–  insediamenti per la produzione di beni e servizi (laboratori artigianali, piccole botteghe);
–  elaborazione di un Piano Urbanistico Attuativo relativo al lotto M (area delle “Vele”);
–  realizzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II;
–  riqualificazione del Parco di Scampia con nuove connessioni con l’intorno urbano;
–  riqualificazione dell’area antistante alla Stazione “Scampia” della Linea 1 della Metropolitana e dell’asse di collegamento tra questa e il Parco;

Una parte degli interventi descritti saranno realizzati con il concorso di tre differenti fonti di finanziamento per complessivi € 56.970.171,00:
a)  Programma straordinario per la sicurezza delle Periferie per € 17.970.171,00;
b)  Programma Operativo Città Metropolitane (Pon Metro 2014 – 2020) per € 9.000.000,00;
c)  Patto per lo sviluppo della città di Napoli per € 30.000.000,00.

Le prime due fonti finanziano l’abbattimento delle tre “Vele” e la riqualificazione della quarta. Il Patto per Napoli avvia la rigenerazione del Lotto M e delle aree circostanti e cofinanzia la realizzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

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Mostra “Memorie, ombre e segni” al Mitreo

aPersonale di Umberto Ippoliti (12 – 25 ottobre 2019. Testo critico: Lidia Reghini di Pontremoli. Curatela: Monica Melani)

Inaugurazione: Sabato 12 ottobre ore 18,00 con performance di danza contemporanea e tavola rotonda con l’artista ed i M° Ennio Calabria e Gianpaolo Berto, Lidia Reghini di Pontremoli, Rita Pedonesi, Monica Melani e altri esponenti della cultura e società contemporanea.

23 ottobre: Visita guidata dall’artista ore 19,30

Nell’ambito della XV^ Giornata del Contemporaneo AMACI, Il Mitreo Arte Contemporanea, un presidio culturale e luogo/opera dedicato al dialogo dei linguaggi della contemporaneità, e vincitore del prestigioso Premio Cultura di Gestione 2018-2019, indetto da Federculture, ospita una grande mostra personale del M° Umberto Ippoliti.

“Memorie, ombre e segni, è il titolo di questo suggestivo viaggio nelle tracce della storia, che Ippoliti ha inscritto in una materia che affascina per il vissuto e la conoscenza che ne trasuda insieme ad un appassionato amore per il ruolo dell’artista che come un demiurgo la asserva restituendola a nuova creAzione. Sovrapposizioni, strati, segni, luci, ombre, numeri, lettere, simboli ed oggetti strappati al contemporaneo, tracce di antiche o più recenti memorie in cui l’artista trova, cancella o da vita ad un personale eppure archetipico mondo, precipitando in uno luogo quantico multidimensionale, linee spazio temporali altrimenti distanti fra loro, grazie alla “coerenza”, fatta di destrutturazioni e ricostruzioni di una feconda ed ispirata mente creativa”.

Il 12 ottobre, dalle ore 18,00, in occasione dell’inaugurazione, animata da “eteree presenze”, danzatrici del laboratorio di danza contemporanea della M^ Venanzia Mendozzi, si terrà una tavola rotonda a cui sono stati invitati esponenti dell’arte, cultura e società contemporanea, e a cui parteciperà lo stesso Umberto Ippoliti, il M° Ennio Calabria, il M° Gianpaolo Berto, Lidia Reghini di Pontremoli che ha redatto il testo critico, la gallerista Rita Pedonesi  e la curatrice Monica Melani. Per aggiornamenti vedi www.mitreoiside.com www.amaci.org

Il 23 ottobre, dalle ore 19,30, nell’ambito della RAW – Rome Art Week, www.romeartweek.com  l’artista guiderà i visitatori alla scoperta del suo mondo e della affascinante tecnica pittorica, frutto di quasi cinquant’anni di intenso ed appassionato lavoro.

Un evento culturale di alta qualità al MitreoIside,  interamente gratuito e assolutamente da non perdere!!!

Il Mitreo Arte Contemporanea – Via Marino Mazzacurati 61/63 – Roma

Ingresso libero dal lunedì al venerdi dalle 15,00 alle 20,00

UMBERTO IPPOLITI Nasce e lavora a Roma. Anni 1971-1973 biennio di liceo artistico che poi lascia insoddisfatto. Anni 1975-1976 vari corsi pubblici e privati di grafica e ceramica presso accademia di Roma e centro Cervantes patrocinato ambasciata di Spagna.1982-1984 corso di fotografia primo livello. Anni 1978-1983 lavora presso sezione pubblicità e marketing industria farmaceutica.1986-2019 ufficio pubblicità e diffusione audio televisiva presso ente ospedaliero. Da sempre autonomo ed indipendente da schemi e dogmi artistici. Assiduo ricercatore di nuove espressioni artistiche. Non ama definirsi pittore ne scultore ma semplice narratore d’arte…Un naufrago alla perenne ricerca di un approdo che non c’è.

Ippoliti lavora per Cartelle ossia periodi esplorativi di durata biennale su cui sperimenta tecniche e tematiche a lui congeniali. Ippoliti cita alcuni temi a lui cari come Linearismo materico, le Caravelle, La serie bianca, Pergamene della vita, Sassi e nuvole, Carte sporche sporche, Carte del silenzio, I segni dell’anima, Gli scudi della vita, Piume di pietra, Serie dei Cesari, Rubo dai muri, Gli Apostoli e attualmente una ricerca sulla Mitologia lo porta a completare una cartella importante come Memorie ombre e segni.

 




La rivolta di Fondi tra antica e nuova agricoltura – 5 ottobre 2019 dalle 18:30, Fondi (LT)

Una giornata per raccontare “La Rivolta di Fondi”. A cinquant’anni dalla “rivolta delle arance”, Antonio Di Fazio e Alfonso Pascale fanno riaffiorare nel libro che hanno scritto, i fatti successi a Fondi il 3 febbraio del 1969.La presentazione si svolgerà sabato 5 ottobre alle 18:30 presso la Sala Carlo Lizzani del Complesso di San Domenico, in Largo Luigi Fortunato, a Fondi

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È uscito per i Quaderni di Annali del Lazio Meridionale, il testo “1969 – 2019. La rivolta di Fondi. Tra antica e nuova agricoltura”, di Antonio Di Fazio e Alfonso Pascale, ed. Di Rienzo.

Di Fazio e Pascale hanno riportato alla luce, nel loro accurato lavoro, il profondo legame che lega il contadino fondano alla sua terra, riuscendo a trasmettere la connessione che avvenne tra il momento socio-politico e l’impianto umano, restituendo al lettore l’immagine della realtà comunitaria in cui la rivolta esplose.

È possibile, inoltre, ritrovare nell’opera un’attenta analisi dell’Italia del tempo, in cui lo sviluppo economico avveniva a discapito dell’agricoltura a favore dell’industrializzazione. In questo contesto, il drammatico crollo delle vendite del biondo di Fondi, che portò i contadini fondani alla rivolta, in uno scenario così descritto dalle cronache del tempo: “un’intera città in sciopero, paralizzata, vestita a lutto”.

L’incontro vedrà la partecipazione di Gabriele Panizzi, vice presidente dell’Istituto Spinelli, già assessore all’agricoltura e presidente della Giunta della Regione Lazio dal 1984 al 1985.
È subentrato al Parlamento europeo nel maggio 1994 dopo essere stato candidato alle elezioni del 1989.

Antonio Di Fazio è fondatore e direttore della rivista “Annali del Lazio Meridionale”. Professore di Italiano, Latino e Storia ha concluso la sua carriera nella scuola come dirigente di diversi istituti tra Formia e Roma. Numerose le sue pubblicazioni a carattere storico e antropologico (ricordiamo “Popolo e cultura a Fondi”, “Contadini e Borghesi a Fondi”, “Giulia Gonzaga e il movimento di riforma”, “Gli indiani e l’America”), è apprezzato collaboratore di riviste culturali e scolastiche.

Alfonso Pascale viene da una lunga esperienza di direzione nelle organizzazioni di rappresentanza dell’agricoltura. Nel 2005 promuove l’associazione “Rete Fattorie Sociali”, di cui è presidente fino al 2011. Presidente del Ceslam(Centro Sviluppo Locale in Ambiti Metropolitani), è impegnato come docente per il Master di I Livello in Agricoltura Sociale dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata in convenzione con la Rete Fattorie Sociali e Associazione Oasi.

L’evento è promosso dall’Associazione Iford e Annali del Lazio Meridionale, con il Patrocinio del Parco Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi.




Roma Capitale, orgoglio italiano. Da Porta Pia la passeggiata civica dei cittadini – 20 settembre 2019

Il  20 settembre ore 17 una nostra delegazione sarà presente a Porta Pia per un presidio e una “passeggiata civica”. Alle 18 c’incammineremo verso il Quirinale per consegnare il nostro appello al Presidente Mattarella affinchè si dia seguito al comma 3° dell’articolo 114  della Costituzione (“Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”). Scendendo dal colle andremo con l’appello a Palazzo Chigi dal Presidente Conte a cui chiederemo, viste le sue dichiarazioni, un incontro affinchè il 150° anniversario di Roma capitale venga riconosciuto anniversario di interesse nazionale come da dpcm 12 novembre 2018. Con pochi passi saremo alla Camera e al Senato dove lo consegneremo l’appello e le nostre proposte ai presidenti Fico e Casellati e ai capigruppo delle forze politiche presenti nelle due istituzioni.
L’ appello verrà recapitato anche alla Sindaca Raggi, al Presidente Zingaretti e ai capigruppi di Comune e Regione affinchè ognuno faccia la sua parte.

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Prendiamo in parola la dichiarazione di Tagliavanti al convegno Roma 2030 di considerare la Camera di Commercio la casa dei cittadini aperta ai contributi di chi vuole collaborare affinché Roma ottenga lo status di capitale. Noi ci siamo.
info:
Tommaso Capezzone 3317151167 tommasocapezzone@hotmail.com
Sandro Zioni 3755028130 informat.agenzia@gmail.com
Anna Ventrella 3386587734 anna-ventrella@libero.it

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Questa di “Roma Capitale, orgoglio italiano” è una storia che viene da lontano. La Costituzione ne parla, al comma 3° dell’art. 114, e prima ancora Cavour ne rivendicava, con un suo intervento al Parlamento del 25 marzo 1861, le prerogative per tale ruolo: “Roma è la sola città d’Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali: tutta la storia di Roma dal tempo dei Cesari al giorno d’oggi, è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio. Di una città, cioè, destinata ad essere la capitale di un grande Stato”.

Oggi, invece, la città scivola lentamente in un sempre maggiore degrado. Dopo 150 anni non esprime ancora a pieno il suo ruolo di capitale. Per noi italiani, in particolare per noi romani, è davvero un’umiliazione continua vivere in questo totale abbandono. Perché devono essere sempre i cittadini, costretti a “sopravvivere” in quella che dovrebbe essere la città che tutto il mondo ci invidia, a pagare il prezzo più alto?

Il recente “decreto crescita”, votato dal precedente governo nel silenzio dell’opposizione, sembra quasi un timbro sul processo incompiuto per farne una vera capitale. “Se i fondi li date a Roma dovete darli anche agli altri comuni in difficoltà” è stato il ritornello politico ripetuto sul tavolo di una trattativa improponibile che ha messo la capitale sullo stesso piano di qualunque altro comune.

L’umiliazione si è ripetuta ancora al punto 20 del programma del nuovo governo.

Roma ha la più vasta estensione territoriale tra le capitali europee, la presenza di tutte le funzioni di governo, di uno stato estero (il Vaticano) e della Fao con le rappresentanze di ben tre corpi diplomatici, la custodia del parco storico-archeologico più importante del globo, il peso dell’organizzazione di tutte le più importanti manifestazioni.

Questo appello promosso da noi cittadini vuole contribuire al rispetto, alla stima e all’orgoglio di vivere nella nostra città, ma anche a rendere consapevole l’intero Paese che Roma Capitale ne rappresenta l’unità territoriale, la sua coesione sociale, culturale e politica.

Chiediamo

che sia applicato il comma 3° dell’art. 114 della Costituzione che assegna alla città la condizione giuridica propria con poteri e prerogative che la mettano alla pari con le altre capitali europee;

chiediamo

che il Parlamento si assuma la responsabilità politica nei confronti della comunità nazionale di dare risposte concrete all’indilazionabile esigenza di riconoscere a Roma il ruolo e lo status di capitale d’Italia chiudendo definitivamente la stagione delle emergenze e delle umilianti contrattazioni.

Roma Capitale, orgoglio italiano

continuerà a coinvolgere cittadini, associazioni, comitati, istituzioni a diversi livelli con qualsiasi attività volta alla sensibilizzazione della politica e delle istituzioni per ottenere finalmente le risposte che da oltre 150 anni Roma e gli italiani aspettano.

Il nostro obiettivo

è che nel 2020, a 150 anni dalla sua liberazione e unanime individuazione come capitale, Roma e tutti gli italiani possano essere orgogliosi di partecipare ai festeggiamenti nelle tante realtà nazionali che ci hanno consentito di essere “un grande paese”, riconsegnando alla città il ruolo che auspicava Cavour.




MITREO: Presentazione corsi 2019-2020

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Giovedì 12 Settembre 2019

dalle 17.00 alle 19.00

Presentazione dei corsi e laboratori

per il nuovo anno accademico 2019 – 2020

Troverete tutti gli insegnanti che vi daranno informazioni sui corsi di vostro interesse, sulle eventuali lezioni di prova e sulle date di inizio delle varie attività!

Danza Classica, Contemporanea, Movimento Creativo – Yoga per bambini – Kundalini Yoga – Hatha Yin Yoga – Qi Gong – Pittura e Disegno per adulti e bambini – Danze Popolari Internazionali – Tango Argentino – Laboratorio Teatrale per adulti e bambini – Musica d’insieme per ragazzi – Canto libero – Ginnastica per la terza età – Ginnastica Posturale – Inglese per bambini Hocus&Lotus – Orologeria – Burraco e varie attività aggregative… e tanto altro ancora!

Inoltre, in occasione della presentazione:

– Esposizione delle opere realizzate dagli allievi dei corsi dell’Accademia di Decorazione, Pittura, Disegno e Copie D’autore per adulti e bambini presso Il Mitreo a cura di Lidia Di Donato

– Storie lunghe 1Km: Latitudo Art projects presenterà quanto realizzato durante i laboratori dell’Artista Patricia Geraldes per il progetto “Magic Carpets”, svolti presso Il Mitreo lo scorso anno. Dei veri e propri libri-diari realizzati dall’artista portoghese insieme ad alcune persone del territorio che si sono raccontate attraverso fotografie, disegni, oggetti e collage. I diari sono stati inoltre esposti presso la prestigiosa sede dell’Accademia di belle Arti di Roma lo scorso giugno.

Ingresso libero e gratuito… Vi aspettiamo anche solo per un saluto!

Potete trovate l’elenco completo dei corsi alla pagina corsi/laboratori del nostro sito www.mitreoiside.com