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Il rammendo delle periferie di Renzo Piano

Ecco cos’è il G124.
L’architetto destina il suo stipendio da senatore a vita a G124, micro progetti di riqualificazione urbana. Questi gli interventi a Milano, Roma, Torino e Catania.
Quando nell’agosto 2013 l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nomina Renzo Piano senatore a vita insieme al maestro Claudio Abbado, al Nobel per la Fisica Carlo Rubbia e alla farmacologa Elena Cattaneo, l’architetto trasforma il suo studio a Palazzo Giustiniani in una “bottega” di architettura per scommettere sui giovani e sulle periferie. G124 è il nome che sceglie per questo gruppo di lavoro – G sta per Giustiniani, 1 per il piano dove si trova lo studio e 24 per il numero della stanza – composto da sei giovani architetti ai quali Piano destina il suo stipendio da senatore a vita. I progetti pensati dal G124 puntano sul “rammendo” delle periferie italiane attraverso piccoli progetti partecipati. Le aree di intervento sono quelle parti di città dove i piani regolatori non hanno funzionato, dove il rapporto tra servizi e persone si è rotto o non è mai esistito, in cui gli spazi dedicati alla socialità sono stati riempiti nel tempo da emarginazione e abbandono.
Parte da qui il lavoro del G124, dalle periferie, quelle che Renzo Piano chiama “le fabbriche dei desideri” e che lui conosce bene. Nato a Pegli, sobborgo di Genova vicino ai cantieri navali e alle acciaierie, Piano ha dedicato gran parte dei suoi progetti a zone marginali delle città. E lo sta facendo anche oggi con il progetto della sede della Columbia University ad Harlem, New York, con il nuovo Palazzo di giustizia nella banlieue nord di Parigi, Clichy-Batignolles, e con il polo ospedaliero di Sesto San Giovanni a Milano. Quello del rammendo non è un atteggiamento romantico, distaccato e parziale. È tutt’altro. Non si tratta di buttar giù il costruito e il costruito male, né di puntare sulle grandi opere. La sfida urbanistica è quella di trasformare gli spazi sospesi dove i servizi funzionano male e talvolta a rischio ghettizzazione, in periferie urbane dove si possa vivere meglio. Il rammendo si basa su piccole “scintille”, come le chiama l’architetto senatore Piano. Piazze, parchi, piccoli spazi che possono innescare la rigenerazione urbana e sociale.
Il metodo del G124 è sempre lo stesso: si individuano aree deboli spesso a causa di opere incompiute e si elaborano progetti rigorosamente in sinergia con i residenti. Sono loro a sapere cosa non va nel quartiere. Ecco quindi i tavoli di progettazione partecipata. Valorizzando i luoghi storici, come un mercato rionale che rischiava di chiudere e dando ai residenti la possibilità di riviverlo come luogo di scambio e socialità. È quel che è successo a Giambellino Lorenteggio, quartiere della periferia sudest di Milano. L’ultimo intervento del G124 si è rivolto a questo quartiere costruito negli anni 30, in cui oggi, su 6 mila abitanti, il 40 per cento sono stranieri. Bisognava preservare il mercato che rischiava la chiusura, attirare i residenti ma anche gli esterni, anche per evitare fenomeni di ghettizzazione. Gli architetti hanno deciso di abbattere una parete del mercato e di costruire una pedana esterna, per metterlo in dialogo con la Biblioteca comunale, il Laboratorio di Quartiere e il Parco di via Odazio. Obiettivo: ricreare uno spazio comune pubblico e frequentato.
Il G124 opera facendo rete. Era accaduto anche a Torino, tra la primavera e l’estate 2014, a Borgo Vittoria. Quartiere figlio del boom economico, nato per le famiglie degli operai della Fiat, Borgo Vittoria è stato investito poi dall’immigrazione straniera. Oggi tra casi di micro criminalità e poca integrazione è un quartiere che soffre. Al centro del progetto c’è la scuola Cofasso. A riattivare lo spazio è stato il neo Parco senza nome. Un’area diventata polo di aggregazione grazie a piccoli interventi concordati con i residenti. Si tratta di percorsi ciclabili e della trasformazione di un parcheggio in area verde con orti coltivati dai ragazzi. Qui fondamentale è stato l’aiuto dell’associazione Plinto, un gruppo di giovani architetti, la cooperativa sociale Agridea e il parroco Don Angelo Zucchi direttore della scuola Cofasso. Il Parco senza nome è diventato uno spazio di scambio, sul muro si fanno esperimenti di street art.
La scintilla romana è stato il Viadotto dei Presidenti, sogno incompiuto di quella “cura del ferro” che avrebbe dovuto collegare il quadrante nord est della Capitale: Fidene, Serpentara, Vigne Nuove e Porta di Roma. Di quella linea tranviaria progettata negli anni 90 e costruita a metà, rimangono oggi solo 1800 metri di cemento. Lo spazio da cui a partire nell’ottobre 2014 è stato Sotto il Viadotto, all’altezza di quella che sarebbe dovuta essere la stazione Serpentara. Così in attesa che quello spazio potesse essere trasformato in una lunga pista ciclabile, una sorta di High line romana, sulla falsa riga della passeggiata ciclo pedonale che sorge a New York, proprio sotto il viadotto è stata allestita una piazza attraverso il recupero di materiali di scarto e giochi per i più piccoli. Tante le iniziative: concerti, laboratori per bambini e un nuovo punto di incontro in quello che era uno spazio abbandonato.
A Catania, nel settembre 2014, si è cercato di rammendare lo strappo tra la città e il quartiere di Librino, sud ovest della città, sorto per rispondere alle esigenze di alloggi dopo l’espulsione dei residenti da San Berillo Vecchio. La storia di Librino somiglia a quella del Corviale a Roma, il Serpentone di Mario Fiorentino costruito negli anni 70. Un’utopia che si è trasformata in un chilometro di cemento in cui i servizi non hanno mai visto la luce, sostituiti da isolamento e una quotidianità fatta di scarsa manutenzione. Nel 1970, a Librino, l’architetto giapponese Kenzo Tange progettò una città ideale con servizi e spazi verdi. Il risultato fu invece un quartiere irrisolto. Casermoni, il cui simbolo è il Palazzo di cemento, dove le vite delle famiglie fanno i conti il degrado e il malessere sociale. A Librino vivono 80 mila persone e in cui il 55 per cento della popolazione ha meno di 33 anni. La scintilla del G124 viene individuata nelle realtà che da anni tentano di rivitalizzare il quartiere. Qui, infatti, operano associazioni come i volontari Briganti, che con il rugby cercano di togliere i più piccoli dalla malavita. Nel 2012, a San Teodoro di Librino, i Briganti hanno trasformato un terreno incolto in un campo da gioco. Il G124 ha contribuito alla realizzazione del polo di aggregazione con un progetto che si chiama BAL, Buone azioni per Librino. Non c’era l’esigenza di creare un senso di appartenenza, che c’è già, ma di fornire spazi dove riversarlo. Agli anziani sono stati dati gli orti, ai giovani spazi per giocare. Poi, la messa in sicurezza con un terrapieno, un nuovo percorso pedonale che collega la palestra all’Istituto Vitaliano Brancati, dove è sorto il più grande parco d’Italia attrezzato per praticare giochi di strada.
Sembra che il prossimo obiettivo del G124 sia Marghera, a Venezia. Micro progetti in grado di curare le periferie in un Paese apparentemente immobile. Piccoli interventi ed un’azione collettiva perché, come sostiene lo stesso Renzo Piano, “la bellezza salverà il mondo e lo salverà una persona alla volta”.

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Ecco l’altra Torbella

Miglior differenziata, libri, club e fai-da-te. E ora riapre il teatro.
Alemanno la voleva abbattere, migliaia di abitanti si danno da fare per staccarsi l’etichetta di Bronx.
È la Tor Bella Monaca che non t’aspetti quella che si svela dietro il grigiore delle torri “M” e “R” che scalano il cielo con quindici piani e migliaia di inquilini. È l’altra faccia di una periferia conosciuta come il “Bronx capitolino”, il porto franco dell’illegalità, ma con record ed eccellenze sconosciute ai più.

È il quartiere con la più alta percentuale di raccolta differenziata: nel 2015 ha raggiunto il 55% e oltre il 35 lo ha fatto grazie al porta a porta. Ha la popolazione più giovane della città, un tasso di matrimoni civili tra stranieri — se ne celebrano oltre 200 ogni anno — che non ha eguali negli altri municipi, ha un solo istituto di credito — la Bcc di via Aspertini — per circa 30mila abitanti con il bancomat più utilizzato di tutte le filiali del gruppo in Italia, una biblioteca “Marie Anne Erize” di 4.500 volumi “l’ha patrocinata — racconta la presidente Stefania Catallo — l’ambasciata francese e argentina, qui si possono scoprire Proust, Moravia, la letteratura russa e americana”. Benvenuti nell’altra “Torbella”, così l’apostrofano i romani.

Nel quartiere simbolo dell’associazionismo dove molti si rimboccano le maniche e provano a fare piuttosto che recriminare. “Sono 80 i comitati attivi nel quartiere — ci tiene a ricordare il presidente del municipio VI, Marco Scipioni che a Tor Bella Monaca è nato e cresciuto — trovi giovani, anziani, immigrati, attivisti e artisti che lottano per trasformare quello che per molti è un ‘non-luogo’ scollegato dalla città in una fucina di idee e iniziative”. Le mamme del comparto R5 a suon di volantinaggi sono riuscite a far riaprire lo scorso 30 maggio le porte della ludoteca ‘Il sommergibile giallo”. Al centro anziani ‘Ai pini’ incontri la popolazione più longeva di Roma, il più anziano ha 108 anni.
Tor Bella Monaca, i record buoni del quartiere
E tra loro ci sono anche i fondatori della Bcc filiale di Tor Bella Monaca che hanno avuto il coraggio di fondare una cassa cooperativa in un territorio dove nessuno ha mai voluto investire. Troppo rischioso aprire in questa borgata considerata il fortino dello spaccio, l’enclave malata dove i problemi mai risolti da decine di amministrazioni si sono accumulati negli anni insieme alle risse, alle occupazioni abusive, al disagio sociale. La Bcc invece nel ‘92 ha sfidato gli eventi e oggi conta 10mila correntisti. “È la sede — racconta il direttore Andrea Fucili — con più clienti di tutta Roma. Carichiamo i due bancomat ogni giorno, perché quello dopo già sono completamente vuoti”. La fama di borgata inquietante, Tor Bella Monaca prova a cancellarla anche con il suo teatro — qui ha recitato tutta la nouvelle vague di talenti romani — che a marzo alzerà di nuovo il sipario.

Uno spazio che accoglie anche le performance artistiche delle scuole come quelle dell’istituto Amaldi, fiore all’occhiello dell’istruzione romana dove iniziano a iscriversi anche ragazzi di altri quartieri. Finita quasi sempre sui giornali per i blitz anti-spaccio e per il progetto dell’ex sindaco Alemanno di buttar giù i palazzoni, provando così anche a cancellare la vergogna dell’urbanistica sbagliata degli anni Sessanta; Torbella è un territorio che prova a riscattarsi con il fai-da-te. Franco Appettito, titolare della ferramenta in via Amaretta, non ne poteva più di vedere quella
grossa buca aperta nell’asfalto di via Villabate così “ho donato — dice — per amore del quartiere 10 sacchetti di cemento e la manodopera di due operai per chiudere quel cratere che nessuno riusciva a sistemare”. C’è una grande vivacità dietro le finestre opache di un quartiere spesso dimenticato. E come nei film di Kieslowski, la bellezza delle esistenze colora anche i più grigi e anonimi casermoni di periferia.

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L’Internet of Things sbarca a Milano

Nasce a Milano il primo gruppo di lavoro per “The things network (TTN)”, con l’obiettivo di realizzare una rete wireless per l’internet delle cose urbana per lo sviluppo di servizi smart.
Una rete wireless per l’internet delle cose urbana. Dopo l’esperienza di altre città europee nasce anche a Milano il primo gruppo di lavoro per “The things network (TTN)”. Il modello scelto per sviluppare la piattaforma IoT cittadina è quello del crowdsourcing, quindi aperto a soggetti pubblici, organizzazioni di cittadini e aziende, che metteranno a servizio di tencici e ricercatori i propri flussi di dati per ricavare informazioni utili allo sviluppo di servizi rivolti ai cittadini e per facilitare la creazione di servizi IoT per il tessuto imprenditoriale del territorio.

Gli usi
La rete IoT sarà realizzata utilizzando il sistema Lo.Ra. WAN (Long Range WAN), quale tecnologia radio di accesso. Fra i possibili utilizzi si va dal monitoraggio della qualità dell’aria, ai sensori per favorire una mobilità intelligente (smart mobility), dal monitoraggio di aree soggette ad allagamenti (soluzioni di resilienza) al controllo energetico degli stabili comunali (smart buildings), dalla gestione intelligente della pubblica illuminazione (smart lighting) al monitoraggio delle infrastrutture critiche.

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Fotografia, al Macro Testaccio un viaggio tra le periferie di Roma

Si intitola Oltre le mura di Roma la mostra fotografica, che dal 21 gennaio al 10 marzo sarà visitabile al Macro Testaccio – La Factory di Roma. Più di 150 scatti sulle periferie di Roma dei vincitori del concorso fotografico lanciato dai Global Shapers a fine 2015, accanto ai reportage d’autore sulle periferie realizzate in esclusiva dai fotografi Stefano De Luigi, Davide Monteleone, Angelo Turetta, Tommaso Protti e lo stesso Francesco Zizola.

Storie che raccontano la periferia della capitale con sguardi differenti e in diverse direzione. Una storia per immagini di un non-città, di spazi talvolta lontani, sconosciuti non solo ai turisti, ma anche agli stessi romani, dove tuttavia l’isolamento dalla vita che caratterizza il cuore, la parte più centrale di Roma, ha fatto in modo che si creassero invece delle vere comunità. Oltre le Mura di Roma nasce quindi per ridare voce alle periferie romane e raccontare la realtà, spesso trascurata o incompresa, della vita, delle storie e delle persone che le abitano. E’ un viaggio emozionante tra il disagio e le peculiarità di questi luoghi, tra le borgate e i mostri dell’edilizia, dove possono essere colti comunque bagliori di bellezza.

Il progetto, selezionato al meeting annuale del World Economic Forum a Davos come esemplare utilizzo dell’arte come motore di cambiamento sociale, è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Roma e ha ricevuto il sostegno di Coca-Cola, Acea, IED Roma e Enel.

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Apple, ipotesi Città della Scienza E poi Cisco si insedierà a Scampia

Nicodemo: «Saranno formati sviluppatori di App per i sistemi operativi».
«Questa è la dimostrazione che il Governo pensa a Napoli. E non soltanto in termini di risorse. È appena partita la bonifica di Bagnoli e ora la città rientra a pieno titolo nelle policy nazionali di sviluppo. Il digitale costituisce l’architrave dello sviluppo moderno e ora Napoli è diventata centrale in un processo straordinario». Francesco Nicodemo, ex membro della segreteria nazionale del Partito democratico, oggi impegnato nello staff della comunicazione di Palazzo Chigi, è laureato in Lettere classiche ma è un vero appassionato di tecnologia e di social network. Ed è entusiasta del duplice accordo che porterà Apple e Cisco a Napoli.

In città arriveranno due giganti, appunto Apple e Cisco, con due iniziative separate: è una coincidenza?
«No, non è una combinazione. Infatti Renzi aveva già scritto qualcosa nelle sue Enews alcune settimane fa. È la conclusione non casuale di un percorso. Infatti tutto questo accade subito dopo la riforma del Senato. Il Governo sta lavorando per cambiare l’Italia e creare stabilità rendendo quindi il paese più attrattivo per gli investitori stranieri. Il tema è nazionale, dunque, ma trova applicazione a Napoli. La cosa davvero importante è che queste grandissime aziende si insedino qui».

Cisco dovrebbe fare base in un istituto superiore di Scampia, l’Itis Galileo Ferraris, è così? E l’avete suggerito voi?
«Sì, Cisco va a Scampia, ed è vero anche che c’è stata una segnalazione da parte nostra. Quella è una scuola straordinaria che si è aggiudicata molti premi nazionali e dove, alla fine dei corsi, è altissimo il placement per gli studenti. Merita attenzione in un progetto più ampio adesso che Cisco viene a Napoli, a Scampia, non nella Silicon Valley, a investire per creare una academy che formerà sistemisti».

Apple ha spiegato che «sosterrà gli insegnanti a preparare migliaia di futuri sviluppatori».
«Saranno formate centinaia di sviluppatori di app per i sistemi operativi Apple. Attenzione, non parliamo di assunzioni. Ma l’iniziativa vale molto di più di 600 sviluppatori e non va assolutamente sottovalutata, è una cosa gigantesca perché sarà l’unico centro di formazione in Italia e Europa. Qui a Napoli. Un altro centro analogo esiste soltanto in Brasile».

E dove sarà collocato? Il comunicato di Apple dice che «il centro di sviluppo App iOS sarà situato in un istituto partner a Napoli»: anche in questo caso avete segnalato una scuola superiore? Ci sono tanti centri di studio e di ricerca dell’università…
«Sono possibilità da non sottovalutare. C’è anche la Città della Scienza. E tanti istituti del Cnr. Queste opportunità potrebbero non essere alternative, nel senso che potrebbe anche crearsi una sana competizione tra vari istituti».

Insomma non è tutto già deciso?
«È così, non è tutto già deciso. Del resto Renzi e Cook hanno portato a Napoli l’iniziativa perché qui ci sono moltissimi programmatori e startupper, operano consorzi per lo sviluppo del digitale e incubatori di imprese. Si può formare un sistema con Apple al centro e tutto il resto intorno. Quindi si può superare la situazione in cui si producono solo idee per realizzare economie di scala per una città che si regga sull’innovazione. Il Governo sta facendo molto per Napoli e la Campania. Da una parte ha puntato sulla cultura, per esempio rafforzando i musei con una nuova organizzazione e con direttori stranieri, e sul turismo culturale, valorizzando gli Scavi di Pompei, Ercolano, la Reggia di Caserta. E ora sta fornendo ciò che serve per una vision . In una vecchia intervista avevo detto che a Bagnoli sarebbe dovuta venire Google. Ecco, viene Apple e abbiamo messo i soldi per la bonifica».

Questo dovrebbe anche migliorare non l’immagine turistica della città che in questo periodo è già buona, ma la sua reputazione. Non crede?
«Certamente. E soprattutto così si evitano discussioni ideologiche e poco concrete. Ricorda il libro Se Steve Jobs fosse nato a Napoli di qualche anno fa? Ecco, i l mio sogno è che tra qualche anno sia Tim Cook a scrivere un libro in cui racconti che si è innamorato di Napoli. Per ora, tuttavia, mi fermo al fatto politico».

A proposito, bisognerà capire chi amministrerà la città nei prossimi cinque anni. Per ora nel Pd è in corsa solo Bassolino.
«Il totonomi non ci porta da nessuna parte. Io credo che il Pd abbia le capacità per mettere sul piatto più nomi validi. Poi si faranno le primarie e chi vincerà sarà il candidato di tutti. Vinca il migliore».

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A Tor Pignattara nasce il primo “Ecomuseo”

Walk-around, percorsi e app per scoprire la periferia.
Dal parco di Centocelle a villa Gordiani tra laboratori e passeggiate esplorative.
Una delle ultime tracce dell’Agro romano immerso nel contesto urbano. Un’area che si estende dal parco di Centocelle, sulla Casilina, fino a Villa Gordiani, sulla Prenestina, includendo le vie di Torpignattara, Acqua Bullicante e Tor de’ Schiavi. Qui nasce “l’Ecomuseo Casilino Ad duas Lauros”, un progetto che parte da lontano e che oggi prende forma e che si basa sull’idea della musealizzazione diffusa del territorio inteso non solo come paesaggio ma anche come tessuto di relazioni tra i suoi abitanti, cultura, memoria, eredità storica.

Dal 2009 antropologi, archeologi, storici, urbanisti e cittadini hanno studiato documenti, tragitti, strade e l’intero patrimonio di questo spicchio di V municipio. E attraverso dei laboratori partecipati delineeranno sei percorsi che verranno inaugurati a luglio con passeggiate esplorativi, tour e walk around insieme ai relativi hot spot, ovvero luoghi simbolo segnalati “on the road” attraverso totem e rappresentantivi non solo di un percorso ma dell’intero quartiere, spazi del sentimento e dell’immaginario condiviso: luoghi delle memoria, della storia, della cultura, dell’arte, delle identità.

In particolare, saranno realizzati un percorso antropologico (convivenza tra storie, nazioni, religioni diverse), quello archeologico (che spaziia dal mausoleo di Sant’Elena alle ville romane del Parco di Centocelle, dal Colombario di Largo Preneste al sepolcro dei Gordiani), il percorso culturale (dai murales alle librerie indipendenti, dagli spazi associativi ai co-working), quello sacro
(con luoghi di culto cattolici, musulmani, induisti), quello storico (dalla nascita dei quartieri al protagonismo durante la resistenza) e il percorso urbanistico e paesaggistico (per censire aree verdi e luoghi urbani “vuoti” salvaguardandoli da speculazioni future).

Inoltre, grazie ai fondi messi a disposizione dalla campagna di ascolto “Acea per Roma” di cui il progetto è risultato tra i vincitori, verranno creati una App e un portale web.

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Ostia, periferia e bellezza di una città dilatata’

Venerdì l’Assemblea del volontariato.
Venerdì 22 gennaio la XXIII Assemblea territoriale del volontariato presieduta dal direttore della Caritas Diocesana di Roma monsignor Enrico Feroci nel salone della parrocchia di Santa Monica alla presenza delle associazioni, dei cittadini dell’Idroscalo, delle persone senza dimora e degli immigrati senza residenza, delle autorità regionali, comunali e municipali.
‘Ostia: periferia e bellezza di una città dilatata’ dà il nome alla XXIII Assemblea del volontariato organizzata dalla commissione ‘Carità e territorio’ della XXVI Prefettura Diocesana di Roma-Ostia che si svolgerà venerdì 22 gennaio, alle ore 18.30 – 20.00, presso il Salone della chiesa di Santa Monica in piazza S. Monica, 1, a Ostia. A presiedere l’incontro il direttore della Caritas Diocesana di Roma monsignor Enrico Feroci.

L’ASSEMBLEA – All’assemblea partecipano le associazioni e i gruppi di volontariato dei Centri di ascolto Caritas e servizi della XXVI Prefettura, le istituzioni che operano nel sociale sul territorio del X municipio.

‘SGOMBERO SENZA ALTERNATIVA – “La Caritas, in questa Assemblea, vuole sottoporre all’attenzione la situazione di grave disagio che una politica dello ‘sgombero senza alternativa’ sta provocando in tanti cittadini-persone senza che si aprano tavoli di confronto e di dialogo sulle potenzialità collaborative che i cittadini stessi sono disposti a mettere a servizio del bene comune in vista di una dignitosa alternativa: una paura angosciante che all’improvviso, senza alcun preavviso, ci si trovi circondate da numerose forze di polizia in assetto di sommossa: per i più ‘deboli’ un fuggi fuggi qua e là senza il tempo di raccogliere i propri documenti e le povere cose essenziali per vivere; per i più ‘forti’ un opporre il proprio corpo a difesa dell’unico rifugio!”, spiega don Franco De Donno, responsabile Caritas XXVI Prefettura di Ostia.

LO STORICO – “E’ in corso una ‘rivoluzione strisciante’ – afferma lo storico dell’architettura Fulvio Irace: “Un tempo le periferie erano considerate zone da cui fuggire, ora ci si è resi conto che sono piene di potenzialità. Il degrado non si rottama, si valorizza”. “La politica allarmistica che, dato il degrado dovuto all’incuria, istericamente si lancia nella polemica e chiede che si faccia terra bruciata, non fa che causare danni. Era già successo a Matera negli anni Cinquanta, quando hanno strappato dai Sassi, effettivamente insalubri e degradati, i loro abitanti e li hanno portati in nuovi quartieri dove non si sono più sentiti a casa loro. E oggi i Sassi, rinnovati, sono divenuti una bellezza da ammirare”, prosegue il dottor Irace.

IL DEGRADO – “Il degrado va affrontato non con la rottamazione o con gli sgomberi forzati, ma con la manutenzione. Aiutando gli abitanti a prendersene cura. Il problema è che ci sono regole stringenti, apparati burocratici e appetiti finanziari che spesso frenano le iniziative e impediscono di rivalorizzare luoghi e edifici. Non è più tempo di abbattere per ricostruire. E’ tempo di gestire e valorizzare. Quel che si chiamava ‘periferia’ può diventare la ‘città del futuro’”, sottolinea lo storico dell’architettura.

LA CARITAS – “La Caritas dichiara inoltre con fermezza che la mancanza di ‘residenza’ e il rifiuto di essa da parte delle Istituzioni mantiene le persone nella clandestinità che rischia di trascinarle verso la criminalità”, afferma don Franco De Donno, che nei giorni ha condannato lo sgombero nella pineta delle Acque rosse.

L’assemblea avrà luogo venerdì 22 gennaio 2016 alle ore 18.30 presso il salone S. Monica p.zza S. Monica, 1, Ostia. Presiede il direttore della Caritas Diocesana di Roma, monsignor Enrico Feroci.

IL PROGRAMMA Moderatrice: Maria Stella Fabbri, della Comm. ‘Carità e Territorio: presenta l’Assemblea (5’) d. Franco DE DONNO, responsabile della Caritas di Prefettura: lettura da Matteo 21, 33-36 (3’) d. Salvatore TANZILLO, Parroco-Prefetto apre l’Assemblea con breve commento al brano biblico (5’) I – TESTIMONIANZE – LAMPO (5’) su: rilievi di ‘criticità’ e germi di ‘speranza’ a) Usura, mafia e racket: rel. Ass. ‘Volare’ antiracket b) Tossicodip. e alcolismo: rel. SerT , CdA ‘In dialogo’ , AA c) Senza dimora: rel. L’Alternativa, Com. S. Egidio, CRI giovani d) Prostituzione : rel. Progetto ‘Alina’ – FF.OO. e) Emarginazioni ‘ignorate’: Idroscalo : rel. Coordinam. Territ. – Idroscalo = 60’ Centro Socio abitativo (Vittorio Eman.): rel. Rom : rel. Mario Conclave f) Centro per la Vita g) Caritas Diocesana (Mensa e Centro di Prima Accoglienza) INTERVENTO DI SINTESI da parte di d. Enrico FEROCI (10’) II – QUALI RISPOSTE ’AUTOREVOLI’ e ‘CREDIBILI’? ( Interventi brevi e ‘concreti’ (5’) da parte di autorità presenti in Assemblea ) = 20’ INTERVENTO di SINTESI da parte del VESCOVO (10’) d. Enrico chiude l’Assemblea (5’).

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Municipio XI: newsletter sul territorio

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#perROMA: SABATO 23 GENNAIO, INSIEME A TUTTI I PRESIDENTI DI MUNICIPIO, AL TEATRO BRANCACCIO

Come Presidenti di Municipio, il 23 gennaio al Teatro Brancaccio di via Merulana, abbiamo deciso di organizzare un’iniziativa aperta ai cittadini, al mondo produttivo, associativo e del volontariato per parlare di Roma e del suo futuro. Siamo convinti, infatti, che la nostra città meriti rispetto ed un lavoro appassionato.

Nei Municipi, nonostante i tanti problemi, non ci si è risparmiati e si continua tutti i giorni a faticare per tentare di risolvere le tante criticità dei nostri territori spesso “a mani nude”, senza poteri, fondi e competenze. A questo lavoro si unisce il contributo di tanti cittadini che in questi due anni e mezzo attraverso segnalazioni, azioni di volontariato e impegno civico hanno lavorato al nostro fianco.

Rifiutiamo, quindi, l’idea di una “Roma” che non possa essere rilanciata e che sia indicata come il centro del declino del nostro Paese. Roma è tanto altro e vogliamo che il molto che c’è di buono sia conosciuto e valorizzato.

Con questa finalità abbiamo organizzato l’incontro #perROMA a cui invito tutti. Per il futuro della nostra città c’è bisogno del contributo di ciascuno di noi.

ATTIVO UN PRESIDIO FISSO DELLA POLIZIA LOCALE AL CAMPO NOMADI DI VIA CANDONI

Da metà dicembre è attivo un presidio fisso della Polizia Locale di Roma Capitale al Campo nomadi di Via Candoni. Avevamo chiesto, da tempo, al Campidoglio e alla Prefettura di attivare un sistema di sorveglianza continuativo per garantire il controllo degli accessi al campo in seguito agli ultimi gravi episodi di incendi e roghi tossici delle scorse settimane. Il presidio, attivo durante l’intera giornata, controllerà e impedirà l’accesso al campo a carri, furgoni ed ai non aventi diritto svolgendo, inoltre, l’importante funzione di deterrente per il verificarsi di episodi criminali, per l’accensione dei roghi e lo smaltimento illegale dei rifiuti ingombranti. In contemporanea a tale presidio oggi si sta svolgendo una nuova attività di controllo del campo, sempre da parte della Polizia Locale, così come già avvenuto a più riprese da settembre 2015. Associato a queste attività, nei mesi scorsi, è stato effettuato un lavoro del tavolo interforze con Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale e Polizia Municipale, per colpire la filiera del riciclo illegale dei rifiuti, che aveva a Candoni il suo termine ultimo, ma che comincia molto prima con lo smaltimento illegale degli elettrodomestici e la vendita illegale dei metalli estratti. Lavoro che ha dato i suoi frutti: diversi rottamatori sono stati indagati e multati, anche con la chiusura degli stabilimenti. Le indagini sugli altri anelli della filiera sono ancora in corso.

RICONSEGNATO IMMOBILE SANTORRE DI SANTAROSA CON UN RISPARMIO DI 200 ML EURO

Il 4 gennaio scorso è stato riconsegnato, dopo decenni, l’immobile di via Santorre di Santarosa alla Casa Generalizia, proprietaria dello stabile. La struttura ha ospitato fino a luglio, il Centro diurno per Anziani fragili “Argento Vivo” che è stato spostato nel Casale di via Pino Lecce. Il Comune risparmia così 200.000 euro l’anno, proseguendo nell’opera di riduzione dei fitti passivi. Anche questo è buon governo e sana amministrazione.

IL MUNICIPIO DICE NO ALL’ANTENNA DI VIA LENIN

Il Consiglio del Municipio Roma XI ha approvato, all’unanimità, la mozione ‘Contrarietà all’installazione di un impianto di telefonia mobile (SRB – Stazione Radio Base) in Via Lenin’. L’operatore di telecomunicazioni Vodafone Omnitel B.V. – ora Vodafone Italia S.p.A. – vorrebbe installare l’impianto di telefonia mobile sopra l’Ufficio Postale di Via Lenin con un intervento che desta non poche preoccupazioni tra i residenti della stessa strada, di Via P. Frattini, Via E. Malatesta e Via dell’Imbrecciato che hanno anche lanciato una petizione.

Maurizio Veloccia, presidente del municipio XI

Maurizio Veloccia, presidente del municipio XI

IL 6 GENNAIO LA TERZA BEFANA DI SOLIDARIETA’

Per il terzo anno, infatti, al Centro Polivalente “Nicoletta Campanella” di via M. Mazzacurati 76 a Corviale, il 6 gennaio scorso si è svolta “La Befana solidale”, una giornata di festa per le persone più fragili, individuate attraverso la rete sociale del territorio. L’evento è stato organizzato dal Municipio XI in collaborazione con la Consulta del volontariato ed ha previsto un concerto gratuito presso l’aula consiliare Luigi Petroselli al termine del quale ha avuto inizio il pranzo della solidarietà’, con oltre 300 pasti serviti da più di cinquanta volontari appartenenti alle varie realtà territoriali. Una giornata che ci rende fieri perché dimostra che anche in una grande e caotica città come Roma si può ancora costruire e far percepire un senso di comunità e di solidarietà. Un plauso ai tanti volontari che come sempre non faranno mancare il loro prezioso apporto.

RIPRISTINATE LE FONTANE DI VILLA BONELLI

Da metà dicembre le due fontane di Villa Bonelli sono di nuovo funzionanti. Le fontane erano chiuse e senza acqua da diversi anni e, purtroppo, versavano in uno stato di semi abbandono. Con questo intervento rendiamo la Villa più curata e restituiamo alle tante persone che quotidianamente la frequentano, uno spazio più dignitoso ed ordinato. Contribuire al decoro degli spazi comuni, soprattutto parchi ed aree verdi, significa contribuire anche alla loro sicurezza: un luogo più curato e protetto è infatti un luogo più frequentato e vivo.

SETTIMANA DELLA MEMORIA: IL 22 GENNAIO L’INCONTRO TRA PIERO TERRACINA E GLI STUDENTI DEL TERRITORIO

Due anni fa, durane il primo incontro “Percorso della Memoria”, organizzato con gli studenti delle scuole in occasione della Settimana della Memoria, Piero Terracina disse che “La memoria non è il ricordo. Il ricordo si esaurisce con le persone che lo conserva. La memoria, invece, è un filo rosso che unisce il passato con il futuro. La memoria proietta il passato nel futuro, per mantenerlo vivo”. E’ questo lo spirito che ci ha portato anche quest’anno, a voler ripetere questa importante iniziativa, un incontro tra Piero Terracina e gli studenti delle nostre scuole superiori che si terrà il prossimo 22 gennaio a partire dalle ore 9.30 presso la Sala Consiliare “Luigi Petroselli”.

NUOVE POSTAZIONI CAR SHARING NEL MUNICIPIO

Da dicembre sono disponibili nel nostro territorio 3 nuovi parcheggi destinati al servizio car sharing. Le postazioni si trovano in piazza Meucci n.8; piazza Righi n.18 e piazza della Radio n.37. Il servizio di condivisione dell’automobile costituisce una importante alternativa all’uso dell’auto privata per contrastare e limitare l’inquinamento L’attuale parco veicoli del car sharing comprende una vasta tipologia di auto: Panda, Grande Punto, 500, Doblò cargo, Doblò 7 posti, Fiorino cargo, Lancia Y e Alfa Romeo Giulietta, oltre alle dieci vetture elettriche Citroen CZero e le nuove Citroen C3 e le Fiat 500L. Fino al 31 gennaio è prevista una promozione del 20% di sconto per chi prenota le auto dei nuovi parcheggi; una promozione del 15% di sconto per chi prenota le auto dei vecchi parcheggi e uno sconto del 50% sull’abbonamento annuale per i nuovi iscritti nei municipi toccati dall’espansione tra cui il nostro. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.carsharing.roma.it

LARGO RUSPOLI: PROSEGUONO I LAVORI

I lavori per la riqualificazione e pedonalizzazione di Largo Ruspoli, nel quartiere Portuense, continuano e prima di Natale è stata terminata la nuova pavimentazione con la collocazione dei Sanpietrini. Nei prossimi giorni, dopo il necessario tempo di posa del nuovo selciato, si proseguirà con il riempimento delle aiuole e la piantumazione delle essenze erbose. I lavori proseguiranno poi con la riqualificazione dell’area giochi e la realizzazione di un gazebo.

AL PARCO TEVERE ARRIVA IL WI FI

Da alcuni giorni al Parco Tevere di Magliana è possibile navigare in Internet grazie al Wi-Fi gratuito. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Linkem, ha l’obiettivo di offrire ai cittadini un servizio di estrema importanza ed utilità: una connessione gratuita all’interno del Parco che diventa, sempre più, uno spazio a disposizione dei cittadini di Magliana e di tutto il nostro territorio.

SOTTOPASSO PORTUENSE, SIAMO ALLA FASE CONCLUSIVA

Chiusi gli scavi archeologici, siamo alla fase conclusiva del cantiere. È in corso di consegna ufficiale la documentazione per il riempimento degli scavi e la fine dei lavori con i nuovi impianti fognari e di illuminazione pubblica. Ottenuti i necessari nullaosta, partiranno le ultime fasi di cantiere per il completamento definitivo dell’opera.




EU Urban Agenda

Through the EU Urban Agenda, national governments, the European Commission, European institutions and other stakeholders will be working together for a sustainable, innovative and economically powerful Europe that offers a good quality of life.

More and more people are living, working and spending their leisure time in cities. Cities also offer space to establish businesses, and innovation flourishes in an urban environment. With the current (European) trend towards urbanisation, the importance of cities is set to continue to grow. At the same time, growth is accompanied by complex issues, including an ever greater risk of segregation, increased criminality and environmental problems.

International research has revealed that cities are of huge importance to Europe. They are the powerhouses of economic growth, innovation and employment opportunities. Cities are the living environment for 72% of all Europeans. This percentage is expected to rise to 80% by 2050. The developments in the cities are increasingly indicative for the quality of human life. Cities are facing ever greater social challenges in respect of the environment, transport and social cohesion. The EU Urban Agenda aims to address those challenges.

Check the City Makers Agenda, a step towards developing a strategy for City Makers, which will allow them to develop their position within the world of urban development and policy making. From citizen engagement to citizen empowerment.

EU Urban Agenda

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Radio impegno

La radio di chi di notte custodisce.
Sta nascendo a Roma, al Corviale grazie ad associazioni e cittadini che non sono disposti a tenere la bocca chiusa.
“Vince solo chi custodisce”. È il motto di Calciosociale, una società sportiva dilettantistica presente a Roma dal 2005, con l’obiettivo di trasformare il gioco del calcio da sport competitivo a palestra di vita, arricchendolo con attività sociali per ragazzi e famiglie. E da anni lo fa in uno dei quartieri più a rischio della capitale, il Corviale, regno di clan criminali e degrado urbano. Un monopolio che nel 2014 Massimo Vallati (presidente di Calcio Sociale) insieme ad altri giovani hanno voluto strappare alla malavita consegnando al quartiere il “Campo dei Miracoli”, una struttura eco-sostenibile diventata luogo di incontro, gioco e socializzazione per gli abitanti della zona. Nella notte tra il 12 e il 13 Novembre 2015 il centro subisce un atto intimidatorio e una parte di esso va in fiamme. Consapevoli della solidarietà di cittadini e istituzioni, Massimo e gli altri volontari del centro decidono di investire le loro forze su un nuovo progetto. Mettere in piedi una web-radio notturna che trasmetterà programmi di informazione e intrattenimento, in diretta dal Campo dei Miracoli, coinvolgendo associazioni, cooperative, onlus e diverse realtà della capitale. Radio Impegno nascerà per dire al Corviale e a Roma che anche di notte c’è chi costruisce e custodisce.
Corviale
L’incendio doloso al Campo dei miracoli di Corviale

Cos’è cambiato dopo l’attentato?
«Una settimana dopo l’incendio abbiamo voluto organizzare una fiaccolata di solidarietà, invitando tutti coloro a cui stavano a cuore i valori della legalità e del rispetto dei luoghi comuni. In quell’occasione abbiamo preso consapevolezza che sono in tanti a sostenerci. Padri, mamme, bambini di Corviale e degli altri municipi di Roma, associazioni, autorità e semplici cittadini hanno rotto quel muro di omertà che da troppi anni regnava all’interno del quartiere».

E l’idea di Radio Impegno, com’è nata?
«La fiaccolata è stata un segnale talmente forte, che invece di darla vinta ai mafiosi facendo un passo indietro faremo tre passi in avanti. Metteremo in piedi una web-radio notturna per dire a chi vuole distruggere che noi invece, di notte, vogliamo costruire. E lo faremo con i valori della legalità, del senso civico e della solidarietà».
Radio Impegno nasce al Corviale per “custodire” le notti, ma anche i giorni
Radio Impegno nasce al Corviale per “custodire” le notti, ma anche i giorni

Chi farà parte di Radio Impegno?
«L’idea è quella di costruire un grande movimento cittadino di contro-informazione che denunci tutto ciò che non va in questa città, ma allo stesso tempo faccia emergere il coraggio di uomini e donne che vogliono cambiare le sorti di Roma. Il prossimo 21 Gennaio al “Campo dei Miracoli” avremo un incontro organizzativo a cui potranno prendere parte tutti, con maggior attenzione alle associazioni che operano sul territorio romano: da quelle culturali a quelle sportive, dalle cooperative sociali a quelle rivolte all’infanzia. Ogni associazione prenderà in carico una notte di trasmissione (dalle 00.00 alle 07.00) decidendo i contenuti e i programmi del palinsesto, sia di informazione sia di intrattenimento. Creeremo anche delle rubriche comuni all’interno delle quali affronteremo dei temi da sollecitare all’opinione pubblica. Ci auguriamo di coinvolgere almeno 60-70 associazioni così da poter affidare ad ogni realtà un massimo di 5-6 notti l’anno».

Calcio Sociale è presente al Corviale dal 2005. Che contributo avete dato al quartiere?
«Grazie al supporto della regione Lazio abbiamo accettato la sfida di riprenderci un quartiere per troppo tempo gestito dalle associazioni criminali. Il “Campo dei Miracoli” che nel 2014 abbiamo consegnato alle famiglie di Corviale è diventato il simbolo del riscatto di questa zona, un posto dove far crescere i propri figli in modo sano. Un polmone verde eco-sostenibile in mezzo al cemento delle abitazioni abusive, per far attività sportiva ma anche sociale. Ci sono accanto le istituzioni e le forze dell’ordine: tra tutte, in modo particolare, il Prefetto di Roma, che si è impegnato a condurre una delle notti radiofoniche».
Campo dei Miracoli è una struttura ecosostenibile
Campo dei Miracoli è una struttura ecosostenibile

A chi ha tentato di ostacolarvi nel vostro progetto, cosa rispondete?
«Se volevano tenerci la bocca chiusa distruggendo un progetto messo in piedi con tanta fatica, hanno ottenuto l’effetto contrario. Non solo ci riprenderemo il quartiere di notte, ma saremo in tanti a denunciare, a parlare e a guardare quello che succede attorno al Corviale e in tutta Roma».

Se vuoi prendere parte a Radio Impegno – come associazione o come privato – puoi inviare una mail a segreteria@calciosociale.it o telefonare ai numeri 3402627939 – 0665198597. Il Campo dei Miracoli – centro sportivo Valentina Venanzi – si trova a Roma in Via Poggio Verde 455.

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