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Le periferie di Renzo Piano

Il progetto “Rammendare le periferie” dell’archistar per il recupero dei quartieri. E in più i rammendi di Yoko Ono e la scuola di rimaglio di Brunello Cucinelli.
Rammendo: dal Senato alle periferie, dalla scuola di rimaglio alle performance degli artisti che riparano asfalto, identità e memorie: viaggio pindarico alla ricerca dei rattoppi possibili.

Rivoluzione Archipop. Da qualche mese c’è nuova vita al mercato comunale del Giambellino, storico quartiere popolare di Milano, quello del Cerutti Gino di Gaber. È bastato l’abbattimento di un muro – e l’apertura di un nuovo ingresso più comodo dal parco rionale – per ridare ossigeno a un luogo che oggi, tra casse di broccoli e di frutta, ospita anche associazioni culturali, gruppi giovanili. «Un piccolo intervento a costi contenutissimi, studiato dopo 12 mesi di incontri con gli abitanti di un quartiere sdrucito, senza manutenzione da quasi 40 anni: più che una ristrutturazione, un rammendo. Proprio come si fa con i capi più preziosi del guardaroba, recuperati alla funzione originale con piccoli punti sapienti». Chi racconta è Francesca Vittorelli, uno dei quattro giovani “architetti condotti”, spediti sul posto dal senatore Renzo Piano per riparare la periferia. Solo una delle tante declinazioni del rammendo, nuova parola d’ordine che sembra riguardarci sempre più da vicino, rimbalzando dal senato alle periferie, dai tutorial di Pinterest sulla toppa perfetta alle scuole di rimaglio, fino a contagiare laboratori poetici, street artist, performer. E che in queste pagine vi vogliamo raccontare, in una sorta di percorso kintsugi, alla scoperta dei molti rattoppi possibili.

Giambellino calling. Ma torniamo al progetto partito anni fa tra i damaschi e i velluti del senato, subito ricoperti da mappe e rendering del gruppo G124, il team di giovani professionisti e tutor che Piano ha voluto “mettere a bottega” col suo stipendio da senatore, e ribattezzare col numero del suo ufficio a Palazzo Giustiniani. Il diario dei rammendi, che dopo Catania, Roma, Torino e Milano, presto coinvolgeranno Marghera, si può leggere sulla lavagna virtuale di tumblr. «L’idea del G124 è che si può migliorare la vivibilità delle periferie con micro-interventi e piccoli progetti, più che grandi ristrutturazioni che rendono quei luoghi irriconoscibili», spiega Ottavio Di Blasi, tutor del progetto Giambellino. «Anche per questo abbiamo voluto consegnare agli abitanti un manuale di Piccoli consigli per il rammendo: riparare, mantenere e abitare in periferia: utile per riaprire i cortili, ma anche per aggiustare una finestra o togliere la muffa dal bagno».

Undici passi. Ago, filo e nodo, la mega scultura di Oldenburg e Van Bruggen in piazza Cadorna a Milano – è la foto di copertina del Calendario poetico 2016 che mette insieme scatti di Margherita Lazzati e poesie nate in carcere, nel Laboratorio di Scrittura creativa della casa di reclusione di Milano-Opera. «Un’immagine che è anche il simbolo di una possibile ricucitura tra chi è dentro e chi è fuori», dice la scrittrice Silvana Ceruti che da vent’anni conduce il laboratorio. «Ora col progetto Mura Trasparenti del Comune quell’utopia si è realizzata: poesie imperfette e ruvide come Undici passi, da qualche mese vengono affisse sugli spazi comunali. L’altro giorno uno degli autori mi ha detto: “Mi commuove l’idea che quando va a scuola, mio figlio legga una mia composizione: ora ha qualcosa di cui essere fiero”».

Anziché rottamare. Che questa voglia di rammendo corrisponda al declino dell’“asfaltare”? È l’ipotesi del sociologo Mario Abis, presidente dell’Istituto di ricerca Makno oltre che membro del Cda della Triennale di Milano. «Forse perché dopo anni di “rottamazione”, di cultura dissipativa, oggi si sente il bisogno di rimettere insieme i pezzi, ricucire passato e futuro. Viviamo in un paese straordinario, che però non sa valorizzare il suo tesoro di arte, cultura, paesaggio. Ma l’unico modo per reinventarsi è ripartire da questo patrimonio, restituendogli la sua vocazione originale. Come accade quest’anno alla Triennale, che dopo 20 anni riapre finalmente la sua grande Esposizione Internazionale (21st century. Design after Design). Coinvolgendo nuove sedi milanesi di grande prestigio come la Reggia di Monza, l’Hangar Bicocca, la Fabbrica del Vapore. Un rammendo progettuale e manageriale». Ripartire dal rammendo dell’identità di un paese, dalla memoria collettiva o individuale è anche una delle tendenze nell’arte e nel design contemporaneo: dalle performance con i Mend Piece di Yoko Ono, in cui l’artista chiede al pubblico di riavvicinare frammenti di ceramica con spago e colle perché «mentre rammendi per bene la tua tazza», dice «sai che di rammendare alla perfezione ce n’è bisogno in tutto l’universo. E tu in quel momento devi esserne consapevole»; dai pattern colorati cuciti sulle foto di Diane Meyer per dire che un’immagine, per quanto veritiera sia, non potrà mai raccontare la verità. E lei, questo gap emozionale lo colma a colpi di ago e filo.

Giù dal lettino. Gli Hikikomori giapponesi sono sempre più tra noi: i ragazzini chiusi nelle proprie camere con tablet e smartphone hanno costretto gli specialisti a inventarsi nuovi modi per riconnettere alla realtà le loro giovani vite. «La metafora del rammendo è quanto mai efficace in questi casi», racconta lo psicoanalista Gustavo Pietropolli Charmet, responsabile dell’consultorio adolescenti Il Minotauro di Milano. che sul tema ha firmato anche la prefazione del libro Il corpo in una stanza Addolescenti ritirati che vivono di computer (curatori Roberta Spiniello, Antonio Piotti, Davide Comazzi, ed. Franco Angeli).
«Se il lavoro classico dello psicoanalista è quello di aiutare le persone a rammendare la stoffa preziosa della memoria, così che i ricordi rimossi smettano di far male, oggi invece ci troviamo sempre più spesso a ricucire scissioni, a riconnettere parti della mente che sono lacerate, non comunicano più tra di loro. Succede ai serial killer che, come dicono i vicini, sono persone “normalissime e tranquille”. Succede ai ragazzini che si tagliano per trasferire sul corpo il dolore della psiche. Succede agli hikikomori. Il nostro lavoro è quello di aiutarli a ricucire le parti separate: una riparazione lunga e delicata che non avviene più nello studio dello specialista, ma di fronte alla porta chiusa della cameretta, tra mail, musica, biglietti sotto la porta. Un po’ quel che serve alla società, un rammendo tra le parti scisse, che hanno gran bisogno di connessione: città e periferie, nord e sud, nazioni ed Europa. Perché se queste parti smettono di dialogare, poi resta solo la guerra.

A scuola di rimaglio. Può un capo in cashmere lavorato con cura sartoriale e sapienza artigianale (e costato cifre a più zeri), essere abbandonato nel cassonetto al primo buco? A questa cultura dei consumi si oppone l’imprenditore umanista Brunello Cucinelli – acclamato “King of Cashmere” in Italia come all’estero – che nel borgo umbro di Solomeo ha stabilito non solo quartiere generale e azienda, ma anche quattro Scuole di arti e mestieri tra cui un Corso di rammendo e rimaglio. «Non condivido l’idea dell’usa e getta quando tra le cose gettate c’è anche il valore della storia e della tradizione artigianale», spiega Cucinelli. «Penso che un agire garbato sia quello di riconoscere il valore di tutte le cose che ne hanno uno. Accomodare a mano un capo in cashmere fa parte della tradizione artigianale, cioè umanistica, per questo si tratta di un’azione etica e culturale. La stessa che più in larga scala ho voluto realizzare a Solomeo col Progetto per la Bellezza, dove al posto di opifici in disuso ho piantato campi di grano, girasoli, alberi da frutto. Affidando il compito di ricucire, unire i margini a piante, arbusti e prati».

Anonimi veneziani. Erano bastati pochi minuti di scosse del terribile terremoto del 2012 per incrinare i decori floreali del raffinatissimo lampadario in cristallo ambra e oro, alto 5 metri, che dal 1933 illuminava il salone del comune di Santagostino, nel ferrarese (pare messo lì da Italo Balbo). Oggi quelle opere sono tornate al fulgore originario grazie al restauro degli anonimi vetrai del Consorzio Promovetro di Murano e presto saranno restituite all’Emilia. Ma sino a fine febbraio si possono ammirare al Museo del Vetro dell’isola, insieme alle tappe della riparazione artistica col vetro incandescente.

Ri(n)saldare Marghera. Si chiude nella laguna veneta il nostro viaggio tra i rammendi: prossima fermata del cantiere in movimento del G124, Marghera-Mestre. Qui il tutor Raul Pantaleo, cofondatore di TAMassociati – team curatoriale del Padiglione Italia alla prossima Biennale di architettura di Venezia (studio Tam) – sta raccogliendo idee insieme ai giovani di Piano. Il bioarchitetto quell’area la conosce bene: il suo studio ha firmato i progetti di alcuni pluripremiati ospedali di Emergency in Sudan, ma anche il poliambulatorio che Gino Strada ha voluto a Marghera. «Nel nostro rammendo cercheremo di affrontare i temi dell’inquinamento ambientale e della disoccupazione in luoghi al confine tra terraferma e laguna, dove il lavoro cambia, si perde e si trasforma. Stiamo cercando di individuare una piccola azione che possa valorizzare le “scintille” già presenti sul territorio. Stiamo ascoltanto gli abitanti. E ancora una volta ci verranno in aiuto i volontari di Emergency. Che di ricucire i pezzi, se ne intendono parecchio».

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L’Academy di Resto al Sud riparte da Scampia

Sono Orazio Giammona di Lampedusa, Eliana Riva di Caserta, Lia Giannini di Cosenza, Antonella Guerriero di Potenza e Ilario Falcone di Foggia i partecipanti selezionati per la seconda edizione della Resto al Sud Academy, il progetto di sostegno ai giovani delle periferie del mezzogiorno nato grazie al contributo del gruppo Conad e al sostegno di Ninja Academy, la scuola di formazione di Ninja Marketing, e di Tiscali.

Dopo sei mesi di ricerca nei territori alla caccia di talenti digitali nelle periferie del mezzogiorno (http://www.restoalsud.it/2015/09/lampedusa-da-periferia-deuropa-a-terra-di-talenti/ http://www.restoalsud.it/2015/10/lacademy-a-caserta-in-un-bene-confiscato-alla-camorra-per-scegliere-un-giovane-di-libera/) la scuola che punta a valorizzare i giovani e le loro conoscenze digitali nelle aree più svantaggiate del Paese riparte.

L’evento di presentazione della seconda edizione si terrà a Napoli il 22 marzo prossimo nel quartiere di Scampia, presso la sede dell’istituto Ferraris, luogo simbolo della voglia di riscatto dei giovani del Sud (http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/04/23/news/il_futuro_oltre_le_vele_e_a_scampia_la_scuola_migliore_per_trovare_lavoro_-112644056/). A battezzare il secondo anno dell’academy sarà il ministro della Giustizia Andrea Orlando che da tempo segue con interesse il progetto. “Coniugare i talenti, le nuove tecnologie e le nostre periferie ritengo sia molto importante per sconfiggere il rischio dell’isolamento e degrado sociale e culturale” ha spiegato il ministro nell’annunciare la sua presenza a Scampia.

Saranno presenti l’amministratore delegato del gruppo Conad Francesco Pugliese, il fondatore di Tiscali Renato Soru e Mirko Pallera della Ninja Academy.

La manifestazione sarà l’occasione per il ministro per visitare una scuola di frontiera che si batte per consegnare un futuro migliore ai giovani di Napoli.
“Siamo lieti di questo evento” commenta il presidente Alfredo Fiore “il 22 marzo daremo voce ai tanti giovani che si sono formati in questa scuola e che oggi hanno raggiunto risultati importanti. Perché nelle periferie non c’è solo degrado ma la nostra scuola rappresenta un luogo di riscatto e di futuro migliore”.

Nel corso della manifestazione riceveranno l’attestato di frequenza i sei ragazzi che hanno partecipato all’academy nel corso del primo anno (http://www.restoalsudacademy.it/): Marina Finaldi (Napoli, Scampia), Andrea Saluti (Palermo, Zen), Maria Alagni (Taranto, Tamburi) Irene Sapienza (Catania, Librino) Alice Strano (Cagliari, Sulcis) e Daniele D’Innocenzo (L’Aquila, progetto case post terremoto).

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Imparare la lingua dei segni diventa un gioco con le mani stampate in 3D

Uno strumento per favorire l’integrazione tra bimbi sordi, sordociechi e udenti. L’idea è della giovane friulana Elena Dall’Antonia, che ha realizzato il kit come tesi di laurea. “Gli educatori ne sono felici, ma questo non è che un primo passo” .
Uno strumento per favorire l’integrazione tra bimbi sordi, sordociechi e udenti; un gioco per apprendere la dattilologia Lis; un progetto per insegnare la lingua italiana dei segni anche agli adulti. L’idea è di Elena Dall’Antonia, 25 enne friulana che come tesi magistrale in Comunicazione multimediale all’università di Udine ha presentato il progetto ‘MANIpolare per comunicare’: si tratta di un kit prototipo ludico-educativo a basso costo abbinato a una mano robotica controllata con Arduino, hardware economico utile per creare rapidamente prototipi e per scopi hobbistici e didattici. “Queste tecnologie si dimostrano davvero adatte a fini educativi, poiché permettono di trasformare delle idee in un qualcosa di concreto in maniera semplice, rapida ed economica. Target di riferimento, i bambini delle scuole elementari e i loro educatori, ma tutti possono usufruirne”, spiega Elena.

Il kit si compone di 26 manine modellate e stampate in 3D: ognuna di esse rappresenta una lettera dell’alfabeto Lis. Sono utili per gli udenti per capire esattamente come posizionare le mani, per i bambini sordociechi per sviluppare il tatto, per i bimbi sordi per potenziare, invece, la memoria visiva. Manine e mano robotica, poi, possono comunicare: alla mano robotica è collegata una base in cui inserire le varie manine. Tutte le manine sono abbinate a un codice binario ben preciso, che la mano robotica riconosce attraverso delle calamite, riuscendo così a capire di che lettera si tratta.

Elena ha sviluppato tre programmi interattivi. Grazie al primo, la mano robotica può segnare le varie lettere in Lis e i bimbi possono riconoscere la manina corrispondente (un programma di base, per studiare la dattilologia giocando). Il secondo è il Simon visual game, una sorta di Simon visivo e tattile per allenare la memoria: la mano robotica mostra una sequenza di lettere casuali; il bambino deve riprodurre correttamente la sequenza inserendo le manine giuste nella base; la mano robotica riconoscerà le mani inserite e potrà verificare che la sequenza riprodotta sia corretta. Se è corretta, la sequenza sarà incrementata di una lettera, se no il gioco ripartirà dall’inizio. Il terzo è ‘Impara la dattilologia’: la mano robotica riproduce in sequenza dei nomi propri, geografici o di persone, e nomi non conosciuti e di parole straniere che non possono essere segnati tramite Lis per mostrare come si usa la dattilologia. Il bambino dovrà riprodurre la parola mostrata dalla mano inserendo le corrispettive manine nella base: se sbaglia, la mano si affloscia e bisogna ripartire da zero, se le manine inserite sono quelle corrette la mano segna l’I love you’ della lingua dei segni americana, con pollice, indice e mignolo alzati.

Il progetto, realizzato in collaborazione con Scientific FabLab Trieste (ICTP – International Centre for Theoretical Physics) ha prezzi accessibili: il kit di manine (solo il materiale, non è inclusa la manodopera) costa circa 60 euro; la manodopera 260, per un totale di 320 euro. Non un prezzo esagerato, se si pensa che in ambito universitario una mano robotica di solito non costa meno di mille dollari. Il kit, poi, è open source, disponibile pubblicamente ricreabile da chiunque; personalizzabile, perché la mano robotica può essere programmata a piacimento per creare tanti giochi differenti e le manine possono essere stampate con diversi colori, materiali, dimensioni, ecc.; portatile, perché è abbastanza leggero e poco ingombrante.

“Dai riscontri ottenuti tramite questionario, dalle interviste e dai pareri forniti dagli utenti, il progetto è stato giudicato benissimo e considerato molto utile, soprattutto dal punto di vista educativo. Mi hanno spiegato che può aiutare realmente le persone a cui è rivolto, bambini ed educatori. E poi, dai riscontri e dai pareri forniti da esperti di tecnologia e da educatori, il progetto è stato giudicato innovativo poiché ha delle enormi potenzialità e al momento non esiste niente di simile”, spiega Elena.

“Abbiamo sperimentato il kit in classi con bimbi sordi, e sono state bellissime esperienze: i bimbi sordi si sono sentiti protagonisti, perché avevano il compito di insegnare ai compagni – continua –. Abbiamo capito cosa significa inclusione”.

Il progetto è ulteriormente innovabile e perfettibile: la mano robotica può sì riprodurre tutte le lettere dell’alfabeto Lis, ma non tutte sono chiare come dovrebbero: posizioni simili, sfumature lievi, difficilissimi da riprodurre: l’obiettivo è riuscire a rendere la mano robotica ancora più utile e perfetta, grazie all’aiuto degli ingegneri e grazie ai feedback degli ‘utilizzatori’. Per il momento infatti, nell’interazione tra mano e manine Elena ha deciso di utilizzare solamente le lettere più comprensibili: 15 lettere su 26. “Non tutte le falangi della mano robotica si piegano come quelle umane. Poi ci sono lettere che per essere segnate sfruttano tutto il braccio, non solo il polso. Insomma, si può ancora fare molto: è per questo che cerco investitori che abbiamo voglia di collaborare per lo sviluppo di questo strumento di inclusione”.

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#MunicipioXI: le newsletter dal territorio

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CONTINUANO GLI APPUNTAMENTI DELLA GIUNTA NEL TERRITORIO CON IL TERZO CICLO DI “CONGIUNTA”

Continuano anche a marzo gli appuntamenti di “Congiunta”, gli incontri tra la Giunta municipale e i cittadini che si tengono direttamente nei vari quartieri del territorio. Mercoledì 9 marzo alle ore 17.30 l’incontro si svolgerà a Magliana, presso il Comitato di Quartiere Magliana – V.le Vicopisano, 83 mentre l’ultimo appuntamento, inizialmente previsto per mercoledì 16 è stato spostato a giovedì 17 marzo, sempre alle 17.30, e si terrà a Corviale, al C.S.A. Nuovo Corviale – Largo Emilio Quadrelli n. 5.

 

APERTO CENTRO AGGREGAZIONE GIOVANILE DI MARCONI

Il 15 febbraio ha aperto il Centro di Aggregazione Giovanile Marconi, il quinto centro rivolto ai bambini e agli adolescenti del nostro territorio. Le attività si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, presso i locali della scuola Einstein in via Gherardi 85, mentre il giovedì pomeriggio ed il sabato mattina sono previste attività esterne. All’interno del centro vengono realizzati Laboratori di musica, teatro, grafica pubblicitaria, pittura, cinema, sostegno Didattico, vengono organizzate gite e molto altro. Tutte le attività saranno totalmente gratuite: il Centro, infatti, è interamente finanziato con fondi municipali. Questo centro si aggiunge a quelli già attivi al Trullo, Magliana, Piana del Sole e Corviale.

 

PASSO IN AVANTI PER IL MANTENIMENTO DEL PRESIDIO ASL RMD A VIA FERMI

Il mantenimento del presidio della ASL RmD all’interno dei locali di proprietà della Zeis, situati in via Fermi e oggetto di una trasformazione edilizia mediante “Piano Casa”, è più vicino. La ASL ha infatti comunicato alla proprietà ed al Municipio la sua manifestazione di interesse ad una nuova locazione dei locali in costruzione, sempre nel quartiere Marconi. Una notizia che abbiamo accolto con grande soddisfazione: è un importantissimo passo in avanti per garantire la continuità della presenza di un presidio sanitario in un quadrante densamente popolato come quello di Marconi. Il Municipio ha lavorato alacremente fin dal 2014 per arrivare a questo risultato, istituendo un tavolo di confronto con la Proprietà e l’Azienda Sanitaria locale che, finalmente, sta dando i suoi frutti. L’interesse della ASL prevede, non solo di tornare nella nuova sede a Marconi, ma anche per la disponibilità di una superficie di circa 500mq, ben superiore a quella precedentemente occupata. Una buona notizia, dunque, che premia il nostro lavoro e restituisce un po’ di serenità ai cittadini di Marconi, che vedranno nel prossimo futuro un ampliamento dei servizi sanitari erogati dalla ASL RmD.

 

MAGLIANA: TERMINATA LA BONIFICA DELLA SPONDA DEL TEVERE

Sono terminati i lavori di bonifica della vegetazione spontanea sugli argini del Tevere, nel quartiere Magliana. Le operazioni hanno interessato la sponda destra del fiume a partire dal Ponte della Magliana, zona Pian Due Torri, per un tratto di circa 1.160 metri. L’intervento è stato programmato in accordo con il Prefetto di Roma Gabrielli, durante una riunione operativa presso il Municipio Roma XI che lo aveva fortemente richiesto, ed è stato realizzato in convenzione con AMA e Regione Lazio. Il Municipio sta mettendo in campo tutte le proprie energie per la bonifica degli argini del fiume nel quadrante Magliana, coinvolgendo ed interessando gli organi di competenza. A questa azione ora si collega un’altra forte richiesta che stiamo facendo al Commissario Tronca ed al Prefetto Gabrielli, per far sì che le vie della Magliana prive di illuminazione a causa del furto dei cavi, possano essere al più presto nuovamente illuminate, soprattutto nelle zone più pericolose come nel tratto del lungotevere che costeggia la ciclabile e nelle vie di collegamento a scuole e luoghi di aggregazione.

 

RIQUALIFICATA E RIAPERTA SCALINATA DI SAN RUFO

E’ stata riaperta la Scalinata di San Rufo, che collega Via Catacombe di Generosa con Piazza Madonna di Pompei e costituisce l’unico passaggio pedonale che unisce tutto l’abitato di Via Catacombe di Generosa e Via Fulda, dove ha sede l’Ospedale Israelitico, con piazza Madonna di Pompei e quindi Via della Magliana. I lavori hanno riguardato: il ripristino e la messa in sicurezza della scalinata con il rifacimento del piano degli scalini, utilizzando il materiale originario (granito); la sistemazione dei passamano, dei parapetti e dei muretti di contenimento delle terre confinanti; la creazione di un piccolo marciapiede a protezione dei pedoni. Inoltre sono state messe a dimora alcune piante ornamentali e realizzate piccole aiuole.

 

FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA CON CARITAS DIOCESANA DI ROMA PER APERTURA “EMPORIO DELLA SOLIDARIETA”

Il Municipio Roma XI avrà presto il suo Emporio della Solidarietà. E’ stato firmato infatti dal Presidente del Municipio Maurizio Veloccia e dal Direttore della Caritas diocesana di Roma, Mons. Enrico Feroci, il Protocollo d’intesa tra la Caritas Diocesana di Roma e il Municipio Roma XI che dà l’avvio alla realizzazione dell’Emporio della Solidarietà territoriale. La struttura aprirà nel quartiere Marconi, nei locali dell’Ex stabilimento Campari nella prossima primavera, al termine dei lavori di adeguamento che inizieranno nei prossimi giorni. L’Emporio è un progetto per sostenere le famiglie in momentanea difficoltà economica offrendo loro la possibilità di reperire, in forma gratuita, beni alimentari e non, come in qualsiasi supermercato. Si rivolge a persone e famiglie in stato di necessità, che vi accedono attraverso i Centri di Ascolto Diocesani e Parrocchiali della Caritas nonché i vari enti che aderiscono all’iniziativa. L’emporio nascerà nei locali dell’ex stabilimento Campari, il manufatto abbandonato da anni, stretto tra i palazzoni di viale Marconi e di via Oderisi da Gubbio, che così avrà una nuova vita. Insieme all’Emporio l’ex stabilimento industriale ospiterà anche l’Urban Center del Municipio, il luogo in cui conoscere le principali politiche e i progetti che stanno cambiando il territorio ed in cui cittadini, istituzioni pubbliche, associazioni e rappresentanti del mondo economico e sociale possono incontrarsi e discutere.

 

TORNANO I “NONNI VIGILI” DAVANTI ALLE SCUOLE DEL TERRITORIO

Dal 1 marzo sono tornati i “Nonni vigli” davanti alle scuole del Municipio. Il progetto, realizzato e finanziato interamente con fondi municipali, prevede un servizio di vigilanza stradale davanti i plessi scolastici del territorio durante le ore di entrata e di uscita, svolto da volontari “senior” messi a disposizione da associazioni che già operano nel settore. Il progetto coinvolge tutte le scuole elementari del Municipio con 4 “Nonni vigili” al giorno, 2 nell’orario di entrata e 2 nell’orario di uscita degli alunni. Abbiamo deciso di ripristinare questo servizio con fondi del Municipio, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza degli alunni e delle loro famiglie, in orari particolarmente delicati. Siamo convinti che possa contribuire a migliorare la percezione della sicurezza, tranquillizzando le mamme e i bambini che frequentano la scuola, ponendo particolare attenzione nei confronti dei minori esposti ai rischi legati al traffico, ai rischi di contatto con persone malintenzionate e creando i presupposti per una migliore collaborazione tra le Istituzioni pubbliche. Ma non solo. Questo progetto ha, infatti un altro importante risvolto sociale: l’opportunità di un’integrazione all’interno del tessuto cittadino alle persone anziane coinvolte, attraverso un impegno di evidente utilità sociale.

 

LE STELLE DI ARVALIA, IL NUOVO GIARDINO IN VIA MONTE DELLE CAPRE

Il 29 febbraio è stato inaugurato il giardino “Stelle di Arvalia” la nuova area verde in Via Monte delle Capre: uno spazio inutilizzato del cortile della scuola Arvalia diventa un punto di incontro per i bambini del quartiere, dopo un percorso di progettazione partecipata tra municipio e Scuola Arvalia. Il nome dell’area “Le stelle di Arvalia” è stato scelto direttamente dai bambini della scuola che ora possono divertirsi con altalene corredate di tappeto anti trauma, un castello con arrampicata, scivoli e giochi a molla. Lo spazio, inoltre, è dotato di sedute in cemento per consentire anche ai genitori di sostare nell’area. Vogliamo ringraziare gli insegnanti e i genitori della scuola per l’intuizione, la perseveranza e la collaborazione. Questo giardino è la prova che quando si lavora insieme si ottengo grandi risultati.

 

AGGIORNAMENTO SOTTOPASSO FERROVIARIO VIA PORTUENSE

Il 22 febbraio si è svolta la Conferenza dei Servizi, in presenza del Sovrintendente Prosperetti, di rappresentanti del Dipartimento SIMU e delle Società di sottoservizi, durante la quale la Sovrintendenza ha chiesto ulteriori integrazioni che abbiamo già provveduto a consegnare (lo scorso primo febbraio il Municipio aveva già consegnato il progetto definitivo e tutte le tavole tecniche relative al primo dei tre scavi presenti e, a metà dello stesso mese, anche tutte le altre tavole relative al secondo e terzo scavo). La conferenza è stata riaggiornata al 10 marzo p.v. Contiamo, a questo punto, di avere in quella data il nullaosta definitivo da parte della stessa Sovrintendenza, solo ed esclusivamente dopo il quale il Municipio potrà partire con i propri lavori. Si inizierà con il riempimento e compattamento degli scavi che, vista la rilevanza dei ritrovamenti dovrà essere effettuato a mano, e poi si procederà con la realizzazione delle opere edili per ulteriori 90 giorni. E poi finalmente dopo anni apriremo la seconda carreggiata e chiuderemo una storia lunga 40 anni.

 

MAGLIANA, TERMINATI I LAVORI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO ALLA SCUOLA PIRANDELLO

Il 29 febbraio, alla presenza del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, sono stati presentati i lavori realizzati presso la scuola elementare ‘Pirandello’, nell’ambito del Bando regionale per l’efficientamento energetico. L’intervento, realizzato con fondi europei ha previsto l’installazione di un impianto fotovoltaico per l’energia elettrica dell’edificio, l’isolamento termico della copertura e delle pareti e la sostituzione degli infissi esterni per il mantenimento del calore all’interno della struttura. Questi provvedimenti consentiranno un doppio risultato: la riduzione dell’inquinamento (meno 2380 kg di emissioni di CO2) e un risparmio annuo di circa 39 mila euro per le casse pubbliche.

Dopo l’inaugurazione a settembre della Scuola “Einstein” a Marconi siamo orgogliosi di veder concluso anche questo lavoro che ha rappresentato un’occasione di riqualificazione per la Scuola “Pirandello” e una testimonianza della nostra attenzione sia per i più piccoli e sia per i quartieri meno centrali della città. Sempre a Magliana, infatti, è stato recentemente ultimato anche un intervento di efficientamento energetico nella scuola d’Infanzia Pescaglia e nel nido Mandorlo Rosa.

 

SISTEMAZIONE AREA GIOCHI IN VIA MAZZACURATI, A CORVIALE

Il Municipio provvederà a riqualificare l’area giochi di via Mazzacurati che versava in una condizione di abbandono. Nello spazio verde situato di fronte al Mitreo verranno installati, tra gli altri, due altalene e due giochi a molla. Sarà inoltre ricollocata una recinzione dell’area al fine di ripristinare le condizioni di vivibilità dell’area.

 

PREMIO ARVALIA: INVIA LA TUA CANDIDATURA ENTRO IL 15 MARZO!

Sono aperti i termini per la presentazione delle candidature per la seconda edizione del Premio Arvalia. Le candidature potranno essere presentate, debitamente motivate e documentate, da almeno venti cittadini residenti nel Municipio oppure da singoli comitati, associazioni ed enti entro il 15 marzo 2016 inviando il modulo predisposto all’indirizzo e-mail: premioarvalia@gmail.com.

Il Premio Arvalia è uno speciale riconoscimento, istituito dal Consiglio del Municipio XI per dare risalto all’impegno di quanti abbiano contribuito a valorizzare le capacità e peculiarità della comunità municipale. Il Premio è destinato a singoli cittadini, artigiani, imprenditori, enti, associazioni, aziende che operano o hanno operato nel territorio del Municipio XI e che si siano particolarmente distinti nella vita quotidiana per l’impegno sociale, culturale, sportivo e nello svolgimento della propria attività lavorativa sul territorio municipale, nonché a personalità che risiedono o abbiano risieduto nel Municipio e che si siano particolarmente distinte per il prestigio raggiunto e l’impegno profuso nel loro campo di attività. Come lo scorso anno, le candidature presentate saranno valutate da una specifica commissione, che individuerà i vincitori. I premi, consistenti in targhe o diplomi, saranno consegnati durante una speciale cerimonia pubblica. Scarica qui il modulo di presentazione delle candidature.

 

CASA DELLA SEMIATONOMIA PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA: ARREDIAMOLA CON L’AIUTO DI TUTTI

La lotta alla violenza sulle donne, che ha visto da sempre protagonista il nostro Municipio con iniziative di studio e sensibilizzazione, ora si concretizza in qualcosa di importante: la nascita di una casa per le donne vittime di violenza. Una casa che aiuterà le donne che escono dai centri antiviolenza a reinserirsi gradualmente nella società. Vittime di maltrattamenti o di tratta, spesso si trovano sole, con figli a carico senza alloggio e lavoro. Questa casa permetterà loro di poter usufruire di un alloggio per 6 mesi e nel frattempo di riuscire a riconquistare una vita normale.

Il progetto promosso dal Municipio e da Solidea, l’istituzione di genere della Città Metropolitana ha visto il recupero di un ex alloggio del portiere della scuola Guttuso. L’apertura della casa avverrà nelle prossime settimane; i lavori di ristrutturazione sono terminati. Ma ora occorre l’aiuto di tutti: la casa va arredata con mobili, cucina, luci. Servono due letti singoli, comodini, lampade, un tavolo ed un divano. Vogliamo fare appello a chiunque abbia a cuore questo progetto per offrire mobilio anche usato ma in buono stato.

Per info e disponibilità contattare: presidenza.mun11@comune.roma.it




Baratto urbano a Torino

A Torino si sperimenta il primo progetto di baratto urbano, denominato “Pac-baratto”, dov’è possibile sia barattare oggetti con altri che donarli in cambio di nulla. La partecipazione è libera, improntata verso uno spirito di reciprocità, dello scambio non monetario e del dono.
Mentre il consueto mercato storico di Piazza della Repubblica, a Torino, brulica di acquirenti e venditori, un variegato gruppo di cittadini si prepara a rompere gli schemi del consumo. L’associazione Yepp di Porta Palazzo ha presentato qualche giorno fa, il suo primo progetto di baratto urbano, denominato “Pac-baratto” . Sotto la volta della Galleria Umberto I, presso lo spazio 0/6, decine di persone hanno partecipato alla stimolante iniziativa, ciascuna munita dei propri oggetti da barattare.
I ragazzi dell’associazione dopo aver allestito lo spazio con banchetti e musica anni Cinquanta, hanno accompagnato questa iniziativa all’insegna del riciclo e volta alla riqualificazione del quartiere inteso come luogo di scambio ed interconnesione socio-culturale. Un manifesto con le regole basilari del baratto è affisso all’ingresso della galleria e recita cosi: “Tutti i partecipanti allestiscono le postazioni con i propri oggetti e le modalità di scambio vengono liberamente definite. È possibile sia barattare oggetti con altri che donarli in cambio di nulla. La partecipazione è libera, improntata verso uno spirito di reciprocità, dello scambio non monetario e del dono”.
“L’idea che sta alla base di questa iniziativa – spiega Anna Gentile, antropologa collaboratrice di Yepp – è quella di creare relazioni tra persone attraverso lo scambio di beni e il riciclo, così da stimolare forme di consumo più consapevole e meno frenetico. La forte valenza socio-culturale di progetti come questo, mette in luce la necessità di indirizzare i cittadini verso forme di scambio incentrate sui rapporti tra persone, anzichè sul profitto.”
L’intento è di assegnare ai beni utilizzati nello scambio un valore diverso da quello economico, che può essere di tipo affettivo o legato al reale utilizzo dell’oggetto. Ivano Casalegno, uno degli organizzatori dell’evento, racconta come grazie a questo tipo di iniziativa sia possibile riflettere sul senso del riuso e del riciclo, rivitalizzando da un lato oggetti che altrimenti sarebbero stati gettati via, dall’altro la trama sociale e la rete di comunicazione tra individui.
L’associazione Yepp, nata a Berlino e approdata a Torino nel 2003, fa parte di un progetto internazionale che coinvolge centinaia di giovani di età compresa tra i quindici e i ventinove anni e decine di territori, proponendo molteplici eventi e iniziative culturali che spaziano dal teatro alla danza, dal videomaking all’orientamento sul lavoro. Principale obiettivo dell’associazione è quello di divenire punto di riferimento per le politiche giovanili in Italia, favorendo l’inclusione e la partecipazione attiva delle nuove generazioni nello sviluppo e nella crescita dei contesti locali.

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AVCCP lancia appello dopo la chiusura del canile di Vitinia

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Chiuso il parco canile di Vitinia ex Poverello, via del Mare km 13.800. Deportati in una struttura privata gli ultimi 20 cani presenti all’interno.

Oggi non è stato solo chiuso l’unico parco canile di Roma, ma un servizio pubblico per l’intera città di Roma, un modello che proprio il Comune aveva preso in mano 13 anni fa.
Oggi il Comune di Roma ne ha decretato la chiusura senza neanche informare l’attuale gestore di quello che stava accingendosi a compiere, ne formendo alcuna giustificazione scritta della decisione assunta, un atto senza precedenti.
Per portare a termine questo piano si è avvalso di un cospicuo numero di forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di stato, Digos e Vigili Urbani), mettendo di fatto fine a un percorso di tutela del benessere animale che risale a 13 anni fa. Era il dicembre del 2003 quando la Magistratura sequestrava la struttura del Poverello a dei privati per maltrattamenti affidandola successivamente alla Associazione Volontari del Canile di Porta Portese, di comune accordo con il comune di Roma.
Lo stesso comune che subito dopo lo riempie con 250 cani, che possono passeggiare e vivere in un habitat naturale e di tutto rispetto. I cani vengono stabilizzati e curati per poi essere affidati alle famiglie che ne fanno richiesta.
Oggi con un solo colpo il comune ha riportato indietro di 13 anni la tutela e il benessere degli animali.
Noi non ci stiamo e difenderemo il modello di tutela degli animali che appartiene alla nostra nostra storia e a quella di Roma, il cui simbolo è appunto un cane!




A Milano c’è il festival lento delle periferie

È iniziato lo scorso dicembre il ricco programma del collettivo TumbTumb per narrare e valorizzare pratiche e realtà attive nelle periferie milanesi. Un attento lavoro sul campo, scandito da esplorazioni, progetti e una grande festa nell’estate 2017. Che promuove la cultura come motore sociale.
RENZI, LA SICUREZZA E LA CULTURA
All’indomani degli attacchi di Parigi il premier Renzi, al motto “per ogni euro in più investito in sicurezza, uno in cultura”, stanziava 500 milioni per la “riqualificazione delle aree degradate”.
Mentre la destinazione del fondo alimenta il dibattito sulle modalità di intervento nei territori marginali delle città, siamo andati a Milano, a incontrare chi su periferie e cultura già da tempo lavora. Con passione, professionalità e costanza.

LA PERIFERIA AL DI LÀ DEGLI STEREOTIPI
Con l’intento di dare forma narrativa a vitalità e potenzialità delle periferie milanesi, Federica Verona, da “un’idea nata a tavola” con Gianmaria Sforza, ha riunito architetti, designer, antropologi, sociologi, artisti, esperti del mondo teatrale, grafici e sportivi nell’associazione culturale TumbTumb.
Da questo eterogeneo gruppo di professionisti appassionati alla città è nato SUPER – il festival delle periferie a Milano: un programma multidisciplinare che coniuga l’analisi con l’azione, la documentazione con la produzione. Preferendo alla formula dell’evento quella di un lento percorso: due anni – da dicembre 2015 all’estate 2017 – scanditi in tre tappe, in cui approfondire, interagire e restituire.
UN RACCONTO IN TRE ATTI
I Tour inaugurano il racconto del territorio. Fino alla prossima estate, due esplorazioni al mese – rigorosamente a piedi o con i mezzi pubblici – alla scoperta di pratiche, associazioni e realtà attive nei quartieri ai margini della città. “Gli incontri”, spiega Federica Verona, “sono la struttura portante del festival. Perché, se si vuole parlare delle periferie, bisogna partire dalla loro conoscenza”. Condivisi sul web con immagini, video e parole, raccontano di biblioteche che si aprono a nuovi servizi, tipografie che ospitano workshop, orti urbani e skatepark. Sorprendenti luoghi di socialità, mestieri reinventati, nuovi divertimenti frutto, il più delle volte, di piccoli investimenti e notevoli intuizioni creative.
Conclusi i tour, il diario di viaggio virtuale diventerà un libro auto-prodotto: un dettagliato archivio di buone pratiche, a portata di mano per la seconda tappa del festival. Dal prossimo autunno ogni socio di TumbTumb curerà infatti uno specifico progetto. Perché, come sottolinea Verona, “non vogliamo limitarci a leggere e raccontare il territorio, ma provare a lavorarci, attivando forme di interazione con ciò che abbiamo scoperto. Provando a gettare dei semi che diventino qualcosa che continua. Indipendentemente da noi”.
Diversi per tema – dalla letteratura al teatro, dalla fotografia alla performance, dal lavoro al tempo libero – i progetti vogliono valorizzare, riattivare o mettere in rete l’esistente. Sperimentando nuove formule – come nel caso del tutorial fotografico di Filippo Romano per creare un network di narratori on site – o esportando format altrove consolidati – come Cortili Letterari, festival di autori under 35 avviato a Fano, con cui Elisa Sabatinelli aprirà al pubblico le corti private.
Sotto forma di prodotti editoriali, mostre, spettacoli e installazioni, i risultati dei progetti saranno poi messi in scena nella tappa conclusiva del 2017: “Una grande festa in cui mettere a sistema l’archivio web che stiamo costruendo, i progetti di Super, la rete formata attraverso i tour e confrontarsi con analoghe realtà estere”.
OLTRE IL RAMMENDO
In un dibattito fatto di numeri, nuove costruzioni, ricuciture puntuali, Super parla di persone, attività, sinergie. Un potente cambio di prospettiva, in cui le periferie da stereotipati “contenitori del disagio” si scoprono territori ricchi di risorse; la cultura, anziché mix di funzioni calate dall’alto, attivando interazioni fra realtà esistenti diventa “motore di cambiamento sociale”.
A fronte di cattedrali nel deserto e viadotti green abbandonati, un invito a posare ago e filo, alzarsi dalla scrivania ed entrare a guardare. Per poi pazientemente tessere reti.

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La palestra anti-illegalità dei Maddaloni

Un “presidio di legalità” tra le vele di Scampia che “non può restare al buio” E’ così che ha definito la palestra dei Maddaloni nel quartiere di Napoli Antonio Bassolino, il candidato alle primarie e a Sindaco di Napoli alle elezioni comunali 2016. Il commento è stato riportato da La Repubblica in un articolo in cui Gianni Maddaloni, allenatore e padre di Pino, Oro Olimpico di Sidney 2000, denuncia di essere stato “abbandonato da comune e regione”: “Voglio prendere le distanze da Comune e Regione, non siamo solo la palestra delle visite istituzionali: buoni si ma fessi no. De Magistris e la Regione di Caldoro ci hanno abbandonato: il progetto Sandro Pertini, finanziato in passato da Palazzo San Giacomo, con diecimila euro ci permetteva di fare attività sportive per 50 ragazzi di Secondigliano e di pagare le utenze. A gennaio però non è ripartito”. E stasera a Le Iene Show su Italia 1 andrà in onda un’intervista a Maddaloni dell’inviato Giulio Golia. Sulla pagina Facebook della Star Judo Club Centro Gianni Maddaloni è pubblicato il post che ricorda l’appuntamento: “Questa sera vi aspettiamo su Italia Uno ore 21.00, ESCLUSIVA – “Le Iene” – si parlerà di JUDO e di ciò che di noi non si è mai detto. Giulio Golia intervista un maestro Maddaloni stanco e senza peli sulla lingua. NON MANCATE”.

VELE DI SCAMPIA, UN’OASI PULITA IN MEZZO ALLA TERRA DEI FUOCHI (LE IENE SHOW, MARTEDI’ 23 FEBBRAIO 2016) – Le vele di Scampia rappresentano anche un’opportunità in controtendenza rispetto al clima che si respira nella Terra dei Fuochi. E’ di questo che si parlerà, fra le altre cose, nella puntata di questa sera de Le Iene Show. La Iena Giulio Golia ci parlerà della situazione in cui versa quella la Terra dei fuochi fra Caserta e Napoli, dove per decenni la Camorra ha sepolto e sversato rifiuti tossici in modo illegale. Questa volta non sarà al centro del servizio de Le Iene la situazione disastrosa delle vele di Scampia, ma un’altra realtà, quella promettente che offre la palestra di Gianni Maddaloni, allenatore e padre di Pino, Oro Olimpico di Sidney 2000. Sono tante le iniziative della struttura che si propone di mettere al centro lo sport per ridonare ai ragazzi del luogo energia e bellezza. Si ricorda in particolare un gemellaggio avvenuto nel 2015 e riportato dalla Gazzetta, fra il quartiere Corviale di Roma e Scampia di Napoli che hanno permesso ai ragazzi di partecipare ad una partita di calcio “onorevole”. La partita in quel caso si è svolta al Serpentone del Corviale, un complesso comprensivo di due palazzi lunghi 1km ed alti nove piani. Gianni Maddaloni ha racchiuso nel suo libro “L’oro di Scampia” il suo impegno sia nella società sportiva sia nel ridonare speranza a molti ragazzi, grazie, per esempio, a corsi di judo anti-bulli. Questo è quanto riporta invece La Repubblica, parlandoci di quel “codice comportamentale del clan Maddaloni” che implica coraggio, altruismo, fedeltà, umiltà e rispetto per gli altri. Nel 2012 i ragazzi di Scampia dello Star Judo Club hanno conquistato il podio per quanto riguarda il campionato nazionale di judo, una vera conquista per Maddaloni, l’uomo che tutti chiamano “o maestro”. I comandamenti a cui devono sottostare i ragazzi parlano il linguaggio di strada, quello dei clan a cui sono abituati i giovani di Scampia. In questo modo Maddaloni comunica con loro stravolgendo in positivo tutto ciò che possono aver appreso in anni di disagio. “Abbiamo insegnato ai bimbi le regole attraverso lo sport”, ha spiegato Maddaloni a La Repubblica”, “con delle scenette ginniche abbiamo ridicolizzato e ridimensionato la figura del boss e del bullo”. Quella della palestra Maddaloni si tratta a tutti gli effetti di una prevenzione del disagio psicofisico e sociale che colpiscono i più giovani e che grazie al progetto “Vincere da grandi”, come riporta Il Giornale, aderiscono al principio del diritto allo sport per chiunque, anche per quelle famiglie che versano in gravi difficoltà.

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Atletico Diritti, squadra di calcio composta da migranti, detenuti e studenti

A Roma in campo in nome dell’integrazione, dell’anti-razzismo e dei diritti per tutti.

Atletico Diritti è una squadra composta da immigrati, detenuti o ex detenuti, studenti universitari. Atletico Diritti vuole essere una squadra di calcio a tutti gli effetti. Se il Brasile ha perso 7 a 1 nella semifinale dei mondiali organizzati a casa propria, noi potremo mai far di peggio? Certamente no.

La Società Polisportiva “Atletico Diritti” nasce dalle associazioni Progetto Diritti e Antigone con il patrocinio dell’Università di Roma Tre.

La nostra squadra di calcio è stata iscritta per la prima volta al campionato di terza categoria. Le magliette dei giocatori saranno griffate Made in Jail. Le partite casalinghe saranno disputate nel campo più suggestivo di Roma, quello della Polisportiva Quadraro Cinecittà che nasce all’ombra dell’acquedotto romano, grazie all’ospitalità di Fabio Betulli, presidente della Polisportiva, e al sostegno del Municipio Roma 7.

Atletico Diritti è una realtà totalmente autofinanziata. Tuttavia i costi sono tanti: l’iscrizione al campionato costa; il tesseramento dei giocatori costa; il magazzino, i palloni, le divise, i biglietti dell’autobus per le trasferte costano. Per questo, per portare avanti questo progetto, abbimo bisogno di tutti. Abbiamo così lanciato un crowdfunding sulla piattaforma indiegogo (http://igg.me/at/atleticodiritti), accompagnato da un video realizzato dai ragazzi dell’Angelo Mai (https://www.youtube.com/watch?v=7JspFMES2S0). Oltre al crowfunding è possibile sostenerci attraverso il conto corrente bancario di Progetto Diritti onlus – IBAN IT76 V056 9603 2000 0000 6623 X37 – Causale: Atletico Diritti.

Siamo in campo in nome dell’integrazione, dell’anti-razzismo e dei diritti per tutti, in nome dello sport quale strumento di coesione e di coinvolgimento. Dateci una mano.

Portateci DIRITTI ALLA VITTORIA.

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Recupero alloggi ERP, il Mit assegna alle Regioni 105 milioni

Dopo l’assegnazione dei primi 25 milioni nel dicembre 2015, le Regioni ora possono contare su una disponibilità di oltre 130 milioni di euro da trasferire a Comuni ed ex IACP.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunica di avere assegnato alle Regioni “105 milioni di euro per gli interventi previsti nel Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica varato dal Ministero.

Dopo l’assegnazione dei primi 25 milioni di euro nel dicembre 2015, le Regioni ora possono contare su una disponibilità di oltre 130 milioni di euro da trasferire a Comuni ed ex IACP per il recupero del patrimonio ERP”.

DUE LINEE DI INTERVENTO. Le risorse assegnate, spiega il Mit, “rientrano nel Programma finanziato con la legge 80/2014 che attiva due linee di intervento: interventi di ripristino di piccola entità fino a 15.000 euro e interventi di manutenzione straordinaria, compresi quelli a carattere energetico, fino a 50.000 euro ad alloggio. Programma che complessivamente prevede nell’arco del suo svolgimento il recupero di oltre 25.000 alloggi.

I primi alloggi, circa 7.000, saranno recuperati entro il 2016”.

Il governo, sottolinea il Ministero, “sta accelerando la politica di recupero degli alloggi ERP e le risposte al disagio abitativo: la Legge di Stabilità, infatti, ha anticipato per questo Programma 170 milioni di euro nel 2016-2017 originariamente previsti per il 2019-2024 e 25 milioni aggiuntivi sono stati stanziati dal decreto legge 185/2015.

Si tratta quindi di circa 500 milioni di euro che nei prossimi due anni potranno essere trasferiti alle Regioni se la spesa degli attuatori manterrà il trend ipotizzato dal decreto ministeriale attuativo”.

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