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Festival delle eccellenze nel sociale: lo spettacolo come terapia

Dal 13 al 15 dicembre si svolgerà a Roma il primo festival dentro un ospedale, il San Camillo Forlanini per promuovere le varie forme di spettacolo artistico come metodo terapeutico: cinema, teatro, danza e clown- terapia.

Si terrà a Roma, da venerdì 13 a domenica 15 dicembre, Lo Spettacolo Fuori di Sé – Festival delle Eccellenze nel Sociale, prima edizione di un originale festival multidisciplinare che intende promuovere tutte le forme di teatro, musica, danza, cinema ed ingenerale di spettacolo, utilizzate per combattere il disagio nei più diversi contesti (psichici, fisici, sociali…), dalle carceri alle comunità, agli ospedali, alle dimensioni della disabilità, dell’emarginazione,del malessere.

Il Festival rientra in un progetto di ricerca e promozione culturale sviluppato dall’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale. L’iniziativa ha caratteristiche d’avanguardia, infatti per la prima volta, un ospedale italiano, il San Camillo Forlanini di Roma, ospita un festival al proprio interno, proponendo gruppi ed artisti “diversi”, che propongono le loro esperienze in un contesto multidisciplinare.

Il cartellone della tre giorni propone un florilegio di esperienze di eccellenza, nei vari ambiti dello spettacolo. In prima romana, le ultime produzioni di compagnie teatrali formate anche da persone con disabilità, dal Teatro della Ribalta di Bolzano, di Antonio Viganò, al Laboratorio Teatrale Piero Gabrielli di Roma, per la regia di Roberto Gandini; in scena le persone detenute della compagnia teatrale della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova,dirette daMaria Cinzia Zanellato; dopo gli spettacoli, i concerti di gruppi come l’Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble musicale multietnico attivo in tutto il mondo da oltre dieci anni; i Ladri di Carrozzelle, gruppo rock formato esclusivamente da persone con disabilità; i Presi per Caso, band costituita da detenuti ed ex detenuti. Leonardo Spina, della Federazione internazionale Ridere per Ridere, terrà una conferenza spettacolo sulla clownterapia.

Il Festival proporrà anche due convegni: il primo intitolato “La cultura per combattere il disagio”; il secondo vedrà l’incontro di una ventina di direttori artistici di festival e rassegne, che in tutta Italia,affrontano le tematiche del disagio da differenti punti di vista (disabilità,disagio psichico, carceri, ospedali…). Il Festival delle Eccellenze nel Sociale si pone anche come kermesse (tra spettacoli e dibattiti)di presentazione dei primi risultati di un progetto di ricerca e promozione culturale sviluppato dall’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo (Mibact) e dalla Società Italiana Autori Editori (Siae),denominato “Lo Spettacolo Antidoto Contro il Disagio” (da cui l’acronimo “Sacd”).

La ricerca è finalizzata a tracciare una prima “mappatura” delle attività che utilizzano lo spettacolo (inteso come arti del teatro, della musica,della danza, della cinematografia, della crossmedialità, clownterapia, arti circensi terapeutiche), quale strumento di prevenzione e contrasto del disagio. Il fine ultimo del progetto Sacd e del Festival delle Eccellenze nel Sociale è la promozione e la diffusione di strategie e pratiche volte a riabilitare, curare, reinserire ed includere i soggetti coinvolti. Il progetto promuove una sensibilizzazione sultema, a livello nazionale, con l’obiettivo di stimolare un dialogo tra istituzioni, imprese, artisti ed operatori impegnati nell’ideazione e produzione di contenuti artistici e culturali prestando, naturalmente, particolare attenzione all’inclusione sociale. A ciò si aggiunge, inoltre, la possibilità di stimolare nuovi strumenti normativi adeguati.

“Lo Spettacolo Fuori di Sé – Festival delle Eccellenze nel Sociale” verrà presentato venerdì 6 dicembre alle ore 11 alla Camera dei Deputati (Sala del Refettorio).

Il progetto Sacd nasce da un’idea di Lorenzo Scarpellini, sviluppata da Angelo Zaccone Teodosi perl’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale. La direzione organizzativa del Festival è curata da Chiara Crupi per Artinconnessione. Da anni, il San Camillo Forlanini, una delle aziende ospedaliere più grandi d’Italia, sotto la direzione di Aldo Morrone, è impegnato in progetti che individuano la “cultura come cura”.

 

Programma
Venerdi 13 dicembre 2013   

Ore 15:30 _ Convegno “La cultura per combattere il disagio. Riflessioni intorno al progetto S.A.C.D.” Riflessioni multidisciplinari e suggestioni trasversali intorno al progetto “Sacd” 

Ore 19:00 _ Sezione dedicata alle opere cinematografiche ed audiovisive che affrontano il “disagio” PERFORMING MEDIA “Walk”(performance cross-mediale a cura di Carlo Infante)

Ore 21:00 _ Spettacolo teatrale_ Woyzeck_ regia di R. Gandini Laboratorio Teatrale Piero Gabrielli, compagnia formata in parte da persone con disabilità (Roma)

Ore 22:00 _ Concerto _ Orchestra di Piazza Vittorio _ensemble musicale multietnico (Roma)

Sabato 14 dicembre 2013    

Ore 15:30 _ Convegno “ I festival per la diversità e contro il disagio in Italia “ Confronto tra le esperienze di oltre venti direttori artistici di festival (da tutt’Italia)

Ore 19:00_ SEZIONE dedicata alle opere cinematografiche ed audiovisive che affrontano il “disagio” PERFORMING MEDIA “Walk”(performance cross-mediale a cura di Carlo Infante)

Ore 21:00 _ Spettacolo teatrale_ Experti _ regia di M. C. Zanellato Compagnia del Carcere Due Palazzi, persone detenute della Casa di Reclusione di Padova

Ore 22:00_ Concerto _ I Presi per Caso _ ensemble musicale composto da persone ex detenute (Roma)

Domenica 15 dicembre 2013    

Ore 11:30  Guarir dal Ridere _ Conferenza spettacolo a cura del Dottor Leonardo Spina

Ore 17:00 _ Spettacolo di teatro-danza_ Il Suono della Caduta _ regia di A. Viganò La Ribalta, compagnia formata anche da persone con disabilità (Bolzano)

Ore 18:30 _ Concerto _ I Ladri di Carrozzelle, ensemble musicale formato interamente da persone con disabilità (Roma)

 

Azienda ospedaliera San Camillo/Forlanini, Piazza Forlanini 1 _ ingresso da via B.Ramazzini, Roma

Info: + 39. 3382006735

Ingresso gratuito per tutti gli eventi 

 

Per ulteriori informazioni:

· IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale:

tel. 06.94538382 / cell. 338.2006735 (ChiaraCrupi – direzione organizzativa) / cell. 338.7235217 (Stefano Pierpaoli – relazioni esterne) / cell. 327.69 34 452 (Filippo Oriani -ricerche e comunicazione)

 

· Artinconnessione (ufficio stampa):
cell. 393.0255428 (Valeria Ranieri)
cell. 328.3019925  (Vera Michela Suprani)

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Più Libri più Liberi, Fiera Nazionale della piccola e media editoria: XII edizione

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Roma. Si è conclusa ieri, 8 dicembre la dodicesima edizione di Più libri, più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, a Roma, dal 5 Dicembre al palazzo dei Congressi, all’Eur.

 Oltre 54 mila presenze, quest anno alla Fiera del Libro, Più libri più liberi, Parti da un libro, lo slogan che invita a conoscere, ad affrontare una giornata, con un libro in mano, a frequentare le biblioteche, a guardare oltre, a non avere limiti.

Nasce tutto da Più libri più luoghi: l’iniziativa si amplia in più territori abbracciando una comunità intera che non comprende più il solo e medio visitatore al Palazzo dei Congressi ma che coinvolge 3 Municipi (Municipio I, II e XII), 41 editori, 30 librerie, e decine di altri spazi pubblici (la catena alimentare di Eataly, i musei MACRO e MAXXI)

La novità. L’esperienza della piccola e media impresa nazionale abbraccia, quest anno, la presenza di tre editori provenienti dalla Turchia, interessati non solo alla produzione editoriale italiana di fiction ma anche di editoria per ragazzi, arte, storia, architettura e design.

In questo clima festoso ed allegro, la crisi non sembra sentirsi: i lettori si affannano alla ricerca di libri, di titoli esclusivi, o di un titolo appena presentato dall’autore, o forse alla ricerca di un regalo di Natale con uno sconto in più!

Moltissimi gli ospiti presenti, dalle stelle del cinema, gli autori più riconosciuti, ospiti della società civile, dei media e dello spettacolo: nei 3 giorni di Fiera presenti Carolina Crescentini, Massimo Ghini, Giuliano Montaldo, Max Pezzali, Walter Veltroni, Paolo Virzì, Andrea Camilleri, Francesca Comencini, Jean Baptiste Malet, Eric Emmanuel Schmitt, Elena Stancarelli, Sandro Veronesi e ZeroCalcare.

Più libri più grandi. Tanti gli appuntamenti anche per la fiera dei piccoli, organizzata per bambini e ragazzi. L’iniziativa si presenta come un contenitore di eventi con un triplice obiettivo: stimolare i ragazzi a conoscere meglio i libri attraverso il contatto e il confronto con chi li realizza (conoscendo anche le figure professionali quali scrittori, illustratori, tipografi), trasformare la scuola in un luogo del libro; offrire agli insegnanti e agli educatori strumenti di collaborazione e condivisione di conoscenze con il mondo dell’editoria indipendente.

Tra le aziende partecipanti: la Camera di Commercio di Roma, l’Assessorato alla Cultura, le Biblioteche di Roma, il Centro per il libro e la lettura, Atac, ITALIA, Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, la provincia di Roma e la Regione Lazione.

 

Un tuffo nel grande mondo del libro, dove parole come cultura, dialogo e confronto sono alla portata di tutti per un rilancio ed un approccio “dal basso” ad un settore, eterno, che affascina tutti, grandi e piccoli, da secoli. 

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Articolo di Elisa Longo




Premio Fabrizio de Andrè: XII EDIZIONE

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 Al via la XII edizione del Premio Fabrizio de Andrè: poesia, musica e parole si intrecciano per la sempre unica rassegna “Parlare Musica” , un premio per i giovani talenti italiani che si sfidano nelle loro arti. Il premio aspira a ricercare originalità e buon gusto in un settore, per fortuna, non ancora del tutto contaminato dal commerciale, in cui gli artisti in gara possano esprimersi liberamente e senza legami ideologici.
Il fine. Dare visibilità e far entrare a contatto del mondo musicale giovani artisti che, con passione, amore e coraggio affrontano il grande palco e si mettono in gioco.
Organizzato nell’auditorium SGM di Via Portuense, uno spazio dotato di una discreta acustica ma di ottima accoglienza, è diretto dal giornalista Massimo Cotto e da Luisa Melis. Sul palco interviene anche Andrea Rivera.
Ma c’è dell’altro: nella sala attigua all’auditorium Miki Inverno, fedele collezionista, ha realizzato ed espone una mostra antologica sulla produzione di Fabrizio de Andrè.

 

A spolverare le vecchie edizioni, ci hanno pensato Peppe Barra, ospite della prima serata, che ha ricevuto il riconoscimento per la migliore reinterpretazione dell’opera di De Andrè e Alessandra Parisi, vincitrice della scorsa, con Creuza de ma, in chiave del tutto personale.

Ad aprire le “orchestre” Dori Ghezzi e Maurizio Veloccia, presidente del Municipio Roma XI, orgoglioso del premio, che ha promesso che le prossime edizioni saranno previste in piazza, l’omonima, nel quartiere Magliana, in estate.

 

Seconda serata, la finale. “La ballata dell’amore perduto” è l’intro del premio per il pubblico, che, in un commuovente silenzio, ascolta. Poi, sempre sul palco, Massimo Cotto che annuncia le ultime 8 canzoni finaliste. Apprezzabili tutti i brani, che con versatilità affrontano temi complessi ed articolati, attuali, raccontano storie di oggi e della difficoltà storica con cui conviviamo, dai moti dell’animo alle gioie collettive del fare quotidiano. Ci credono perché ci sperano.

Notevoli anche le poesie, lette da Andrea Rivera e da Paola d’Agnese. Il Vincitore “novello poeta” è Alessandro Colpani con “Gli scuri”, sezione poesia: una travolgente storia di un ragazzo ubriaco e delle sue visioni notturne, in una piazza di Bologna.

Alessandro Colpani  legge la sua poesia, vincitrice

Alessandro Colpani legge la sua poesia, vincitrice

 

 

Ospiti d’onore: Emanuele Belloni con Ascolese, Falzone e Pietropaoli e Santadrea e la Camerata Veneziana che hanno omaggiato De Andrè con i loro brani.

Vincitore della sezione musica, come migliore interprete Alessio Bondì con “In funnu ‘u mare”, in dialetto in un misto tra folk e la ballata.

Alessio Bondì

Alessio Bondì

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Maldestro, con “un Operaio” vincitore della XII edizione del premio Fabrizio de Andrè

 

Consegnata la targa da Dori Ghezzi ad Eugenio Finardi, con il quale ha vissuto una lunga fase della sua vita. Un premio alla carriera, quello per l’artista milanese, “per un uomo sempre alla ricerca di un nuovo umanesimo”.
Chiude proprio Eugenio Finardi la rassegna con “Verranno a chiederti del nostro amore” ed altri due brani scritti insieme al suo chitarrista.                                                               

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da sinistra: Massimo Cotto, presentatore del premio, Dori Ghezzi, ed Eugenio Finard 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una serata calda, piena e partecipata, ricca di interventi tra le risate con Andrea Rivera e i suoi monologhi, dai premi di Repubblica.it (sul sito era possibile votare,tramite sondaggi, per la sezione musica), al premio per la poesia.
Un’iniziativa frizzante e malinconica, sentita, in cui il “piccolo” territorio del Municipio XI abbraccia tante altre realtà, tante città e tanti giovani. E cresce con loro.

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Artisti in gara _ 6/12/2013
Alice Clarini, Sabba e gli Incensurabili , Alessio Bondì, Angelica Lubian, Francesco Spaggiari,Secondo Appartamento.
7/12/2013
Cassandra Raffaele,Pietro Verna, Giacomo Lariccia,Fitz Sang,Marco Greco,Maldestro, Una,Riky Anelli.

foto ed articolo: Elisa Longo




Mandela: il compagno con il cappello in testa

MandelaLa Morte di Mandela sguarnisce terribilmente il fronte della politica e chiude storicamente la storia del movimento comunista internazionale. Era l’ultimo leader carismatico sulla scena. L’ultima icona che non doveva arrossire dinanzi a nessun cassetto. Una biografia  di un’integrità paralizzante. Un popolo, un continente, una etnia globale, una classe mondiale, ha confidato nella sua determinazione e rigore. E nel suo sorriso. Forza e dolcezza, più ancora del Che, hanno avuto in Mandela una interpretazione concreta, continua, assidua e suadente. Ma non violentiamolo da morto. E’ stato un grande leader nazionale perchè ha scelto politicamente quella strada politica,la strada che portava alla liberazione di una nazione. Ma era un grande capo politico, era un grande militante della sinistra.Era un grande uomo comunista. Mandela continuava ad alzare il suo pugno sinistro dopo il 1989, senza imbarazzo, perchè nulla aveva da spartire con il mondo sovietico, niente aveva avuto da chiedere a quelli del Muro e nulla da scusarsi dopo il muro. Non possiamo dimenticarlo. Ma non per alimetare stucchevoli giustificazioni storiche. Solo per capire meglio cosa è stato il ‘900, il secolo corto di fuoco e di sangue, dove  milioni di uomini hanno creduto  e bruciato per l’idea egualitaria. Per un partito che li vendicava, per una forza che li avrebbe riscattati. Mandela fu uno di quegli uomini. Che non si fermò  furbescamente  a cambiarsi la camicia dopo il muro di Berlino, ne cocciuttamente  si voltò dall’altra parte, giocando con le parole per rimanere eguale a se stesso. Uso la propria passione per ricominciare, per dare un senso pulito, moderno, efficacie e democratico al suo essere comunista, alla sua radicalità dolce e sorridente.E quando vince, spossato si mise  da parte, a volte sconsolato, forse anche deluso, ma sempre conscio che un intero popolo  lo guardava mentre viveva. Questa è la lezione che vorrei condividere: un comunismo etico, morale , concreto, e originale.Che servì a liberare un continente, che spiegò all’occidente che la politica e’ rinnovamento, è nuotare in mare aperto, ma sapendo dov’è il porto. Vorrei che mio figlio  pensasse a lui quando sentirà ripetersi, un giorno, che suo padre è stato comunista,che ha voluto conservare il calore di quella passione, ma se l’è giocata , insieme a relazioni e consensi, nel cambio di scena,con il passaggio dalla fabbrica alla rete per trovare il modo di non togliersi il cappello dinanzi al padrone di turno. Come Mandela,come  milioni di uomini che, in silenzio, hanno tenuto e tengono il cappello in testa. Ciao compagno Mandela tene vai con il cappello ben dritto sulla tua meravigliosa testa.
6 dicembre 2013 alle ore 0.26
https://www.facebook.com/notes/michele-mezza/mandelail-compagno-con-il-cappello-in-testa/10151788274920036
 

 




In evidenza > Collaborare per il bene comune: reportage conferenza

 

Tavola Rotonda "Collaborare per il bene Comune"

Tavola Rotonda “Collaborare per il bene Comune”

Onlus, imprese, pubbliche amministrazioni: questi i protagonisti della la conferenza tenutasi oggi alla Camera di Commercio di Roma. “Collaborare per il bene comune” non è un vuoto simulacro, uno slogan populistico e oggi testimonia il lavoro quotidiano di migliaia di operatori che producono capitali e desiderano mettersi in rete. La sala del Tempio di Adriano (foto) ha accolto stamattina una Tavola Rotonda con numerosi operatori profit, non profit e Pubblica Amministrazione,  relatori e partecipanti tutti concentrati sul futuro del terzo settore, delle imprese e delle istituzioni capaci produrre valore.

 L’osservatorio non profit della Camera di commercio di Roma ha così proposto di offrire spazio e un coordinamento per tutte quelle realtà che già hanno operato e operano sul territorio, esperienze significative per le politiche pubbliche di sviluppo. Presentate due importanti pubblicazioni:

Quest’ultimo è un libretto ideologico e operativo per un buon governo del territorio. Una ricerca di senso e di nuovi stili di vita.

Scopo dell’incontro è l’idea, tutt’altro che astratta e utopica, che P.A., profit e non profit, collaborando, possano dar luogo a percorsi innovativi di sviluppo locale,  rinascita sociale, emersione del lavoro nero o sottopagato e rilancio della mobilità come diritto e opportunità. Costruire regole condivise per l’uso dei beni comuni che attengono alle comunità locali e, dunque, direttamente ai cittadini. Prima dello Stato e del mercato c’è la società civile che si autorganizza liberamente per svolgere funzioni di interesse generale, gestendo i beni comuni e garantendo i diritti collettivi. La pubblica amministrazione deve solo favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini e delle comunità locali, sulla base del principio di sussidiarietà. Gestendo direttamente e in modo sostenibile i beni comuni, i cittadini potranno accrescere il senso di responsabilità e i valori di reciprocità, mutuo aiuto e fraternità civile, che sono gli ingredienti indispensabili per uscire dalla crisi.

presentazione associazioni nella Sala del Tempio di Adriano

presentazione associazioni nella Sala del Tempio di Adriano

Elementi chiave del dibattito e fondanti del patto che emerge al convegno sono:

1) rilanciare l’economia sociale e il ruolo sul territorio da parte di imprese ed organismi di terzo settore

2) valorizzare il ruolo primario delle PA come motori di riequilibrio sociale, ambientale, occupazionale

3) un sistema di informazione che i giornali autogestiti e partecipati possono promuovere se si organizzano in sistemi editoriali connessi tra loro. In rete possiamo oggi raggiungere facilmente tanti lettori che possono diventare scrittori del loro giornale e mettersi in competizione con una stampa egemone degli editori dominanti che emargina le periferie.

Il coordinamento,  afferma  Pino Galeota, lotta per “un distretto tecnologico dell’arte, della cultura, dell’ambiente e dello sport a Corviale: non è un progetto troppo ambizioso”. “Ambizioso? È un progetto portato dal basso, per arrivare in alto, certo è meglio cadere dall’alto… Bisogna metterci la faccia, cercare le persone disponibili per il dialogo, ‘chiedere tu chi sei? Ne vuoi far parte?’. Corviale è già un modello per tutte le periferie”.

I desk dei partecipanti in sala

I desk dei partecipanti in sala

Corviale Domani  e altre 6 imprese hanno offerto la loro esperienza  in un dibattito che apre la strada a un percorso di consapevolezza e scelte di vera collaborazione. Le associazioni sono: Banco Editoriale (ACLI) con l’obiettivo di sviluppare sei biblioteche in sei carceri italiani; Sociale.it (Coinsorzio sociale COIN)che punta a creare una partecipazione cittadina su un portale online di servizi; Binario 95 (Europeconsulting)  un centro polivalente diurno e notturno per persone senza dimora, con i rappresentati Alessandro Radicchi, e Gianni Petiti;  Il Forum del Terzo settore Lazio, che, con una rete di oltre 350 mila soci e lavoratori unisce Cooperazione Sociale, Volontariato, associazionismo altraeconomia e finanza etica; Fattoria Sociale della Mistica (Agricoltura Capodarco) che comprende 30 ettari coltivati biologicamente, in un esperimento di agricoltura sociale; Programma Retis (Fondazione Roma solidale), in collaborazione e per volontà di Roma Capitale, un progetto volto alla valorizzazione degli attori, degli strumenti e delle esperienze finalizzate allo sviluppo di percorsi di autonomia delle “persone svantaggiate”.

 

Foto e Articolo:  Elisa Longo

Ringraziamenti: Silvana Forte (CCIAA Roma responsabile P.O. Gestione Osservatori), Flavia Trupia (relazioni pubbliche)




C Factor*: la parola al presidente Veloccia

*fattore Corviale




Video > Pensando a Corviale: allegoria storica di Segesta, un racconto di Tullio Sirchia

Il tempio di Segesta

Il tempio di Segesta

 

I viaggiatori di “Corviale domani” incontrano i giardinieri del re, esponenti della scuola alfamediale di Erice, leggono e discutono il manifesto di Corviale

 

 

 

 

Un giardino sul tetto a Corviale e un giardino sul tetto di un’area pseudonaturale del parco di Segesta. Realtà lontane, certo, ma forse un filo le lega. Nel primo si deve inventare una natura sulle”rocce”di cemento nel secondo la natura spontanea colonizza le rocce naturali. Una forza comune , la Natura, in cui si ci vuole riconoscere, una forza con cui dobbiamo fare comunque i conti sia se progettiamo ex novo sia se recuperiamo un paesaggio culturale che la natura tende ad assorbire. I tetti di Corviale , come le rocce di Timpone, possono essere e sono madri che aspettano di accogliere i semi della natura che il vento porterà. Certo nel primo esempio ci sarà l’intervento dell’uomo ma dopo la selezione naturale avverrà e potranno starci solo le piante che possono, come avviene nel giardino/parco di Segesta tra quei pochi centimetri di suolo che le rocce conservano. Le associazioni , allora, non sono più così piccole o modeste perché in entrambi i casi sarà la nostra abilità a scegliere con sapienza che farà la differenza come la stessa abilità ci dirà cosa togliere e cosa lasciare. Vento e sensibilità nelle scelte di arredo e di recupero naturalistico saranno le occasioni su cui misurare questi due potenziali esempi di umanità e naturalità…anche provocata.

 

hanno partecipato all’incontro: Tullio Sirchia, presidente scuola Alfamediale di Erice – Giovanna D’angelo, insegnante – Sonia Fermo, attrice, assistente al centro rifugiati politici di Calatafimi – Daniela Artioli, giornalista – Pietro Pedone, architetto paesaggista botanico – Sandro Zioni, Corviale domani




Hunger Games – La ragazza di fuoco

the-hunger-gamesUn film di Francis LawrenceCon Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks.
 Ricordo rapidamente l’antefatto (cioè il plot del primo “Hunger games”): in un prossimo futuro , un governo centrale autoritario tiene sotto il tallone della repressione e della miseria i 12 distretti nei quali è divisa la popolazione; ogni anno vengono sorteggiati un maschio ed una femmina per distretto per partecipare agli Hunger Games , olimpiadi violente nelle quali i concorrenti debbono eliminarsi a vicenda , finchè non rimane un solo vincitore che sarà ricco e famoso ; Katniss (Lawrence) e Peeta (Hutcherson) avevano partecipato per il dodicesimo distretto alla 74’ edizione e , contro tutte le regole, erano rimasti vivi entrambi .
Ora sono in tour per essere festeggiati ma in ogni distretto colgono sintomi di ribellione ; il Presidente Snow (Donald Sutherland) , che ha mal sopportato la decisione dei due di non combattere tra di loro –e che per questo ha eliminato il precedente Stratega dei giochi Seneca (Wess Bentley- nomina un nuovo Stratega , Plutarch Haevensbee ( Philip Seymour Hoffman ) e decide di far partecipare ai 75’ Giochi i vincitori , due per distretto, delle precedenti edizioni . Katniss e Peeta sono di nuovo in ballo e sanno che stavolta non potranno salvarsi entrambi ; eccoli , di nuovo in team con il preparatore Haymitch (Harrelson), con lo stilista Cinna (Lenny Kravitz) e con la svalvolata p.r. Effie (Banks) , cercare alleati per la prima parte dei giochi . Stringono alleanza con Finnick (Sam Claflin) e Mags (Lynn Cohen) e quando la gara mortale ha inizio capiscono che il terreno è disseminato di trappole letali , si uniscono anche al sapiente Beetee (Jeffrey Wright ) e alla ribelle Johanna (Jena Malone ) ma mentre stanno mettendo a segno un colpo vincente …
Per questo secondo episodio l’adrenalinico Lawrence (“Io sono leggenda”) sostituisce il riflessivo Gray (“Pleasantville”) e i risultati si vedono : anche se in entrambi i film i giochi finali sono preceduti da linghi antefatti , qui le scene nal campo di combattimento sono molto ben mosse e i vari combattenti hanno carattarestiche ben delineate e anche i preamboli sono gestiti con buona suspense e senza le sbavature del precedente ( ad es. il mellifluo presentatoretelevisivo , affidato al grande Stanley Tucci, ha solo pochi essenziali scene , senza il moralismo eccessivamente giudicante del primo) . Resta da capire come mai i romanzi di Suzanne Collins, prima, ed i film , dopo, abbiano un così vasto seguito di giovani fan : probabilmente così come la saga “Twilight” rappresentava bene la solitudine e l’auto-mostrificazione di adolescenti in cerca del sé adulto, “Hunger games” sollecita fantasie di rivolta distruttiva , propria della difficile fase della crescita. Il film è , comunque, molto piacevole e sapientemente infarcito di eccezionali attori in solidi camei.