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Anche buone notizie dalle periferie

L’architetta del film: «In periferia serve una Cortellesi»
29 novembre 2014
Autore:Marco Demarco (da roma.corriere.it)

guendalina salimeiProtagonista Guendalina Salimei, archistar e docente alla Sapienza, interpretata dall’attrice nel film «Scusate se esisto» Va spesso all’estero e non soffre di nostalgia. Quando è a Parigi, Bratislava o Hanoi non le manca l’aria di casa, non compensa annusando foglie di basilico. E a…

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Calciosociale all’ombra del Serpentone: Corviale riparte da qui
29 novembre 2014
Autore:VALENTINA BERDOZZI, CAMILLA ROMANA BRUNO E EUGENIO MURRALI (da vocidiroma.it)

Immagine1-300x200Per anni simbolo di degrado, oggi il quartiere offre ai ragazzi uno spazio dedicato allo sport e alla legalita’  a Corviale il verde è davvero il colore della speranza. Sono le 17 e sul prato del campo sociale si accendono i riflettori della possibilità….

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MA BUONE NOTIZIE DALLE PERIFERIE NON VENGONO SOLO DA CORVIALE :

Apre “L’Alveare”, il coworking con uno spazio baby dedicato ai neo genitori
28 settembre 2014
Autore: Redazione

scambioApre a Centocelle, in via Fontechiari 35, “L’Alveare”, un ambiente di circa 200 mq per il lavoro in condivisione che mira a migliorare la qualità della vita di neo-mamme e neo-papà, fornendo loro un servizio che permetta di continuare a lavorare subito dopo la nascita dei figli grazie alla presenza attigua all’ambiente di lavoro…

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A Villa Certosa i Venerdì Culturali da Chourmo
30 ottobre 2014
Autore:Alfonso Pascale

chourmo2A ridosso di Tor Pignattara c’è Villa Certosa, un quartiere di Roma che prende il nome dai monaci certosini, insediatisi nell’antica villa romana tra il ‘700 e l’800. Qui all’incrocio tra via Alessi e via dei Savorgnan c’è Chourmo, un’accogliente e graziosa enoteca diventata un luogo d’incontro per le attività più svariate. Dalle riunioni…

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Anche per discutere di tutte queste buone pratiche delle periferie ci vediamo giovedì 4 dicembre dalle ore 9,30 alle ore 18 al CESV in via Liberiana 17 :

SALVA LA DATA > Verso il Forum Corviale 2015
25 novembre 2014
Autore: Redazione

corviale2020-1024x482-300x83Verso il Forum 2015 LA MINIERA DI CORVIALE E DEL SUO TERRITORIO Giovedì 4 dicembre CESV via Liberiana 17 ore 9.30-18 Dalle linee guida ATER al concorso internazionale RIGENERARE CORVIALE Senza legalità e sicurezza non si fa rigenerazione urbana. Dal secchio della spazzatura al lavoro. Reti consapevoli e infrastrutture al servizio delle comunità. Centralità del…

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Anche per cominciare a realizzare la volontà espressa nella chiusa dell’articolo sul Calcio sociale :

“Perché il Serpentone ha tutta l’intenzione di cambiare pelle.”




Raoul Bova e Tor Sapienza

scusate

Tor Sapienza ci riguarda scrive giustamente in Carteinregola la nostra amica Anna Maria Bianchi (blogger romana). E riguarda in modo particolare noi di CorvialeDomani che dal 2008 abbiamo capito che dalla crisi si esce rilanciando le periferie perché, come dice Renzo Piano, è lì che c’è lo spazio, le energie, il bisogno su cui si può costruire un nuovo modello di sviluppo dopo la crisi irreversibile del modello industriale fossile.

Alfonso Pascale (politico, scrittore) nel suo articolo indica la strada di un nuovo welfare produttivo che realizzi obiettivi concreti nei quartieri periferici.

Noi di Corviale Domani abbiamo da tempo identificato questi obiettivi concreti e, dopo anni di lotte e proposte, abbiamo ottenuto che venissero inseriti nelle Linee guida dell’ATER per rigenerare Corviale.

Noi continuiamo, caparbi, a proporre temi, miglioramenti, osservazioni, progetti perché l’occasione dei lavori al palazzo ATER, finalmente assunti come priorità dalla regione, siano l’occasione per il rilancio produttivo dell’intero quadrante.

Ma di una cosa siamo assolutamente certi, e Tor Sapienza ci rafforza in questa consolidata convinzione: senza legalità e sicurezza non si fa la rigenerazione del palazzo. Ce l’hanno fatto capire i bambini con la loro accorata lettera a Cantone e don Ciotti. Ne siamo talmente convinti che su queste parole d’ordine apriremo i lavori di un seminario di riflessione e confronto che faremo al CESV (Centro servizi per il volontariato) il prossimo 4 dicembre (salva la data).

La partita ora è portare al centro del dibattito politico cittadino il tema delle periferie come occasione per sanare l’abbandono di anni rilanciando un’economia di nuovi servizi fondata sull’ambiente, il risparmio e l’autoproduzione energetica, il riciclo dei rifiuti, l’autoproduzione di cibo a chilometro zero.

Per fare tutto questo dobbiamo far conoscere le nostre lotte, i nostri progetti, le nostre idee. E’ una lotta impari contro un sistema dell’informazione concentrato solo sulle dispute di nomi tra chi saranno i prossimi assessori. Noi a questo proposito diciamo solo che al Campidoglio occorre un cambio di passo: meno vetrine e spot e più attenzione al cuore della città e dei suoi problemi. Cuore che ormai da tempo si è spostato fuori dal centro in quelle periferie dove vive e soffre la maggior parte dei romani.

E non è un caso se Scusate se esisto, ottima parabola della difficoltà di emergere per gli outsider, sia non solo ambientato ma interamente scritto sulla storia delle speranze di rigenerazione di Corviale.

Concludiamo, come nel film: “speriamo”.

https://www.youtube.com/watch?v=fDWSpqQiH4I

 

 




Cari Grandi

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Noi siamo i bambini che abitano a Corviale, il palazzo più lungo del mondo del quale tutti parlano, ma ne parlano in un modo che a noi non piace. Non possiamo andare in giro da soli perchè abbiamo paura: bruciano le macchine, minacciano le persone, scarabocchiano gli ascensori con mille parolacce. Noi chiediamo solo di poter giocare, avere più pulizia e più rispetto. Voi grandi la chiamate Legalità e Sicurezza. Abbiamo scritto questa letterina per voi che affrontate i grandi problemi del mondo per farvi sapere che questo per noi è un grande problema. Saluti da Corviale.




Linee Guida per il concorso internazionale di progettazione per la rigenerazione di corviale

palazzone

rigenerare Corviale

Il concorso internazionale di progettazione “Rigenerare Corviale” ha per obiettivo la riqualificazione del complesso residenziale di Corviale, di proprietà pubblica, realizzato negli anni tra il 1980 ed il 1984, nel Piano per l’Edilizia Residenziale Pubblica n.61.

consulta il documento completo




Osservazioni di Corviale Domani alle linee guida ATER

1) Per la riqualificazione del Palazzo Ater di Corviale queste le priorità e modalità individuate:

LEGALITÁ — Ristabilire la legalità è priorità assoluta, per farlo, si suggerisce di:

– verificare il nominativo dell’assegnatario con  l’attuale possessore dell’alloggio;

– fare contratto di locazione a  coloro che ne hanno diritto, verificando la situazione familiare ed eventuali sanatorie presentate nei termini di legge;

– verificare le condizioni socio-economiche dei soggetti per la chiusura dei contenziosi;

– prevedere in fase contrattuale l’assegnazione con patto di futura vendita.

SICUREZZA — Strettamente collegata a quanto sopra indicato ai fini di ristabilire la legalità. Inoltre i progetti di connessione orizzontale e verticale, trancio H compreso, dovranno tenere in considerazione:

– la criticità di spazi troppo vasti che da sempre favoriscono vandalismi, furti ed uso impropri;

– recupero ed assegnazione ai titolari degli alloggi dei posti auto e cantine ad oggi occupate abusivamente per farci depositi di materiali vari ed attività sociali e artigianali (carrozzieri, meccanici, falegnami ecc.) le quali dovranno trovare sistemazione legale ed adeguata nel progetto di riqualificazione, previa disponibilità degli stessi e indagine in merito. Attualmente tali attività risultano prive di autorizzazioni quali CPI (certificati prevenzione incendi) ed altro ai fini della sicurezza;

–  sistemazione degli ascensori, peraltro non adeguati ai portatori di Handicap, per vano ascensore e porte inadatte all’introduzione di carrozzine;

–  trasferimento dei contatori di energia elettrica dai sottoscala ai singoli alloggi, al fine di impedire gli allacci abusivi per il prelevamento di corrente elettrica;

– prevedere strumenti necessari per la messa in sicurezza quali impianti di videosorveglianza (videocitofoni, telecamere, ecc..) o guardiania.

-Riscaldamenti e uso acqua  diamo per scontato che con i lavori previsti questi servizi essenziali saranno messi a norma con contatori nelle singole abitazioni o  nei locali assegnati per attività socio-culturali e produttive.

COSTRUZIONE DEGLI ALLOGGI QUARTI E QUINTI PIANI — Dopo la realizzazione dei nuovi alloggi, già previsti nei progetti: –  assegnarli con i requisiti previsti agli aventi diritto previa identificazione e verifica di idoneità  anche per gli occupanti delle sale condominiali e delle torrette.

SVOLGIMENTO LAVORI — I lavori dovranno rispettare quanto previsto dai piani di riqualificazione, nel rispetto delle normative vigenti e dei tempi di attuazione.

Queste le priorità individuate:

– coibentare totalmente il Palazzo, utilizzando la bioarchitettura, soprattutto se si vuole che gli interventi ai fini del risparmio energetico siano efficaci;

–  intervenire e/o sostituire gli infissi degli alloggi;

–  intervenire al rifacimento o la risistemazione dei tetti di tutto lo stabile compreso il Corpo Basso e trancio H;

–  ricostruzione delle fognature esistenti e di servizio al Palazzo, al trancio H e a tutte le strutture collegate (vedi gli stabili che ospitano il consiglio municipale, vigili e mitreo, il mercato, la scuola, ecc..),  in gran parte ostruite o insufficienti e causa di  continui allagamenti e fuoriuscita di liquami con necessario continuo intervento di auto spurgo dai costi elevatissimi e che causano danni alle strutture e alle attività esistenti. Costi aggiuntivi per le casse regionali e comunali

– Anche qui diamo per scontato che  i 9 piani esistenti vengono collegati con ascensori e scale dirette.

2) Ristrutturazione del piano terra: obiettivi e strategie — Il Progetto di rigenerazione funzionale, ambientale e sociale dell’edificio Corviale  dovrà occuparsi anche del  sistema di servizi e degli spazi aperti ad esso connessi (Distretto evoluto d’arte, cultura, sport e ambiente), migliorando così le prestazioni dell’edificio  inteso come condensatore sociale, energetico e di comunicazione. In questo senso appare molto importante creare spazi idonei a supportare le nuove relazioni tra edifico e contesto, attraverso la rigenerazione di parti del basamento con eventuali demolizioni e creazioni di spazi liberi trasversali  in cui realizzare  percorsi e aree attrezzate e in generale spazi della socialità, tenendo in conto  sicurezza e gestibilità. Il sistema di attraversamenti dell’edifico dovrà essere in stretto rapporto con il progetto di  riorganizzazione ambientale e paesistica degli spazi verdi sui due lati opposti dell’edificio (verso il calcio sociale, il municipio, il mercato, il mitreo, la biblioteca, la scuola, i campi sportivi rugby, piscina, ecc) da un lato e verso la campagna (orti urbani, passeggiate, ecc.)  dall’altro.

3) “Colorare il Corviale” — Gli interventi di ristrutturazione dovranno tenere in considerazione la volontà  più volte espressa con inchieste e incontri da parte della Comunità e non solo, circa la necessità di “colorare il Corviale” anche attraverso elementi identitari.

4) Connettività di Corviale con il resto della città e sviluppo produttivo — Una attenzione particolare merita il tema mobilità e connettività da e verso la città che, per quanto riguarda il servizio pubblico verso le due stazioni Termini e Tiburtina, attualmente necessita di due o tre mezzi (bus + metro), penalizzando lo sviluppo economico delle attività già presenti sul territorio. Tale tematica va inquadrata anche in previsione della costruzione del nuovo stadio della A.S. Roma e dell’ipotesi di prolungare la Metro B da Laurentina a Muratella che suggerisce la realizzazione di un rapido e diretto collegamento con il Corviale e il suo quadrante tramite navette e funivia. Ciò risulta essere una priorità anche in relazione all’idea di sviluppo produttivo che il progetto nel suo insieme rappresenta. Aree specifiche, oggi spazi occupati o vandalizzati saranno infatti destinati ad attività legate al riuso e riciclo dei rifiuti, al recupero artigianale ma anche allo sviluppo turistico e culturale legato alla storia del Corviale da attuare di concerto con le strutture già esistenti sul territorio. Al proposito andranno individuati, per favorirne lo sviluppo produttivo tenendo in conto il Terzo Settore,  requisiti e parametri per l’affidamento degli spazi  pubblici a soggetti attivi a favore  della collettivita’ e che, insieme a forme di tutoraggio, andranno  verificati con indirizzi, scelte e  risultati ottenuti.

5) Attività innovative/creative connesse — La rigenerazione sociale dell’edificio Corviale  dovrà passare attraverso lo sviluppo di progetti che rendano i suoi abitanti protagonisti della loro storia. Tali attività potranno essere gestite dalle strutture socio-culturali esistenti, in collaborazione con le scuole, che hanno contribuito in questi anni a generare una fitta rete di relazioni, dando voce ai cittadini e richiamando, in più occasioni, l’attenzione dei media e delle istituzioni. Scelta questa che si coniuga con consapevolezza, competenze e partecipazione come hanno dimostrato nel corso di questi anni eventi, manifestazioni, proposte ed i Forum “La forza nel segno”, tanto per citare, che insistono  sulla necessità di intervenire nella riqualificazione e nel completamento del Progetto Corviale. Vanno in questa direzione le linee guida dell’ATER,  arricchendolo di spunti di riflessione e progettualità innovative ed avveniristiche, il Corviale nel terzo millennio,   in cui si ineriscono, fra l’altro, la nascita del 1° Distretto dell’arte, cultura, sport ed ambiente di Roma e la sottoscrizione di un partenariato interistituzionale che vedrà il Corviale e il suo territorio presente nel  prossimo autunno alla Biennale Internazionale dell’Architettura di Venezia quale prima  vetrina del nostro contributo all’Expo’ 2015 su cui tutti i soggetti interessati stanno lavorando.

6) la ricchezza verde — I parchi urbani – Tenuta dei Massimi e Valle dei Casali 1350 ettari – che definiscono i limiti territoriali del quadrante Corviale e altre aree verdi complementari sono parte centrale del progetto con l’obiettivo di progettare il territorio oltre l’urbano e agricolo per migliorare  la qualità paesaggistica, l’efficienza energetica e la sua capacità di ripristinare  la condizione di equilibrio dell’ecosistema.  Questa ricchezza   dovrà parlare sempre di più la lingua della multifunzionalità e dell’interdisciplinarietà dell’agricoltura, della tutela attiva dei territori, uno sviluppo locale partecipato, un’interazione dell’urbano rurale che rispondano ad una domanda di servizi e di spazi pubblici. Progettare il territorio oltre l’urbano e l’agricolo per migliorare la qualità paesaggistica, l’efficienza energetica e la sua capacità di riequilibrare l’ecosistema territoriale sono  resi possibili se accompagnati da un percorso partecipativo a cui la Comunità allargata sta lavorando. Multifunzionalità e interdisciplinarietà dell’agricoltura, la tutela attiva dei territori, uno sviluppo locale consapevole, un’interazione dell’urbano rurale che  risponda ad una domanda di servizi  che i cittadini e le nuove economie verdi richiedono. Nella traduzione del fare significano orti urbani; agri club; chilometro zero; agricoltura sociale; tetti da costo a ricavi; energie rinnovabili; risposte all’inquinamento; economie dei rifiuti urbani; spazi pubblici collegati, formazione,  conoscenza,  forma collaborative di organizzazione e produzione.

7) Corviale 2020  intelligente sostenibile inclusivo — Un capitolo a parte merita Corviale 2020/ fondi europei su cui il progetto ATER e le sue linee guide sul Palazzo Corviale avranno un rilievo importante in quanto  strettamente connesse con il suo territorio e con il modello di rigenerazione urbana proposto. Nel  contempo  sono in corso d’opera incontri promossi dal MIBACT con tutti i firmatari del partenariato interistituzionale, come da Forum 2013, per definire la proposta quadro degli interventi da presentare in modo pubblico a fine giugno su questo tema.

Si segnalano al proposito alcune possibili iniziative di partecipazione diretta:

Laboratorio inclusivo di scrittura, realizzazione e comunicazione di uno spettacolo sulla storia di Corviale dagli anni ’70 ai giorni nostri. Al centro del laboratorio saranno le persone con il supporto degli operatori specializzati sul territorio e delle diverse realtà del partenariato ognuna delle quali metterà a disposizione idee, progetti, competenze, tecnologie, ecc..ma soprattutto la sua storia legata al Corviale.

Realizzazione di uno  spazio/laboratorio sul tetto del Mitreo, con la costruzione di una sorta di Casa di Vetro, in cui lavorare ed essere visibili dall’edificio e dal territorio.

Condividiamo:

– L’opportunità di valutare, di concerto con Roma Natura, l’implementazione del numero degli orti urbani ( valorizzando quelli esistenti) e lo sviluppo della prevista vocazione agricola e  di progetti/strutture/attrezzature per rendere gli spazi aperti  intorno al Palazzo, piazza di Corviale compresa, funzionali all’idea che il progetto complessivo rappresenta (fattorie sociali, ippovie, ecc..).

– la valorizzazione del bene Corviale anche attraverso:

il recupero di risorse aggiuntive per interventi di manutenzione ordinaria e gestione con operazioni di marketing quali:

– quella sul tetto del Palazzo (visibile da Google Map), come suggerito durante la riunione   del 12 marzo scorso, in attesa dell’avvio della sua rigenerazione come da modello di sviluppo del prof. Panunzi. Al proposito si condivide l’opportunità che il tetto divenga l’elemento orizzontale    unificante, ricordando che la Comunità ha favorito l’accordo fra l’università del Molise e  l’Ater per la sperimentazione dei primi 500mq;

– il facilitare le richieste da parte di registi, artisti, ecc. di utilizzo degli spazi del Corviale come location per film, performance, istallazioni, ed altro;

la diffusione di opere d’arte sul territorio del Quadrante e la continuazione dell’iniziativa avviata durante il Forum e che sta coinvolgendo le persone che a vario titolo si stanno impegnando per la rigenerazione del territorio.

la formazione come elemento qualificante di conoscenza e di competenze per la riuscita  degli interventi previsti nel progetto di riqualificazione  (vedi smart community, riuso e riciclo, spazi interni per attività produttive e artigianali. agricoltura sociale…)

la gestione come requisito determinante su cui investire risorse, competenze e coinvolgimento diretto degli abitanti nelle attività che verranno attivate e negli spazi pubblici da affidare.  Che sia in filo diretto con la sicurezza e il mantenimento curato del bene Corviale.

La registrazione del marchio Corviale  per evitarne usi distorti e valorizzazioni improprie.

– di intervenire, come suggerito dal Presidente Veloccia, sulle carenze dei locali che

ospitano realtà  già attive ed a rischio e che hanno coinvolto fin qui finanziamenti pubblici

e privati ( vedi Centro N. Campanella, struttura che ospita il Consiglio del Municipio,

l’ufficio Tecnico, i vigili, il Mitreo, i centri sportivi…) .

– l’opportunità di costruire gli interventi individuando un preliminare complessivo e poi, a seconda delle priorità, da individuare in modo condiviso, da programmare le scelte in base  alle risorse esistenti e a quelle prossime venture.

Scuola Collodi 7




Video > Rassegna stampa su “Corviale rinasce”

Parte la «rinascita»

Corriere della Sera‎ – 2 ore fa
ROMA – Parte la «rinascita» di Corviale: un progetto di rigenerazione urbana che passa anche per un concorso internazionale di progettazione …

Corviale, parte la riqualificazione del “Serpentone”: 19,6 milioni La Repubblica
Corviale, altro che abbattimento! Dalla Regione 19 milioni per la RomaToday
Corviale, al via il concorso internazionale di progettazione… Casa & Clima
Il Sole 24 OreMetro

Corriere della Sera

Roma: da regione Lazio oltre 19 mln per riqualificazione Corviale

AGI – Agenzia Giornalistica Italia‎ – 23 ore fa
(AGI) – Roma, 1 ott. – Una nuova vita per il quartiere di Corviale, a Roma. Oltre diciannove milioni di euro sono stati stanziati dalla Giunta …

EDIFICI: VINCENZI, DA GIUNTA ZINGARETTI 19 MLN DI EURO

Agenparl‎ – 21 ore fa
(AGENPARL) – Roma, 01 ott – corviale “Il progetto illustrato oggi dal presidente Zingaretti di rigenerazione urbana e riqualificazione …

Agenparl



Non c’è rigenerazione delle periferie senza legalità e sicurezza

Cari Grandi

3 novembre 2014
Autore: Redazione
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Noi siamo i bambini che abitano a Corviale, il palazzo più lungo del mondo del quale tutti parlano, ma ne parlano in un modo che a noi non piace. Non possiamo andare in giro da soli perchè abbiamo paura: bruciano le macchine, minacciano le persone, scarabocchiano gli ascensori con mille parolacce. Noi chiediamo solo di poter giocare, avere più pulizia e più rispetto. Voi grandi la chiamate Legalità e Sicurezza. Abbiamo scritto questa letterina per voi che affrontate i grandi problemi del mondo per farvi sapere che questo per noi è un grande problema. Saluti da Corviale.

Mafia e illegalità a Roma: intervista esclusiva a Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione

8 novembre 2014
Autore:Elisa Longo
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Roma – Corviale, Raffaele Cantone (magistrato, presidente Autorità Anticorruzione) e Elisa Longo (giornalista) nella palestra di Calcio sociale, convegno Contromafie 2014

Le organizzazioni mafiose ricercano il consenso sostituendosi allo Stato e alla società civile nei territori. Raffaele Cantone risponde alle domande di CorvialeDomani sulle preoccupazione dei cittadini, durante la giornata di apertura di Contromafie 2014, svoltasi nel CalcioSociale di Corviale il 23 Ottobre.

Una delle cause principali del degrado in cui viviamo a Roma è l’intreccio tra economie criminali e fenomeni di corruzione. Si può affermare che nella Capitale si stia manifestando una nuova tipologia di mafia, frutto anche della contaminazione tra mafie di origine nazionale e mafie straniere?

«Non ho contezza di fatti specifici a riguardo, ma è sicuramente vero che le mafie, ormai, abbiano assunto un carattere transnazionale, a Roma come nel resto del paese. Si tratta di un rapporto bidirezionale, che vede gruppi italiani di criminalità organizzata in perfetta osmosi con “colleghi” di provenienza prevalente dai paesi dell’est Europa. Si tratta di organizzazioni che si scambiano uomini e mezzi, nonché supporto logistico, per la gestione dei loro affari illeciti».

Le attività criminali si stanno concentrando soprattutto nei quartieri multietnici di Roma dove stanno prendendo piede forme di strumentalizzazione e promozione di movimenti populistici e xenofobi.  Esiste un interesse diretto da parte delle organizzazioni criminali a favorire questa  modalità di controllo sociale per ottenere in tal modo un consenso diffuso intorno alle proprie attività illecite? 

«La ricerca del consenso è fondamentale per la sussistenza di queste organizzazioni criminali; un modo per ottenere tale consenso è, ovviamente, sostituirsi allo Stato nel rispondere ai bisogni fondamentali della gente. Ecco perché lì dove lo Stato non riesce ad essere presente, se non in modo repressivo, le organizzazioni mafiose prosperano. Io sono napoletano, ed il quartiere Corviale di Napoli si chiama Scampia: deficit di urbanizzazione e totale assenza di presidi minimi di legalità – se non quelli realizzati da associazioni e volontari – rappresentano il comune denominatore di due realtà che sono molto più vicine di quanto si possa immaginare».

Non sarebbe il caso di svolgere una ricerca-azione di tipo interdisciplinare – tipo quella che fece Franco Ferrarotti negli anni Sessanta proprio nelle periferie romane – per venire a capo di tutte le tipologie del fenomeno e delle connessioni nazionali e internazionali?

«Senza nulla togliere al valore educativo e pedagogico della sociologia, credo di poter dire, senza tema di smentita, che questo fenomeno, con tutte le sue declinazioni e connessioni dentro e fuori dai confini del Paese, sia già ampiamente noto a chi è chiamato a contrastarlo e sconfiggerlo».

In alcuni quartieri di Roma, come Corviale, Torpignattara, Pigneto, si stanno sperimentando percorsi partecipativi “dal basso”.  In tali percorsi, quali forme di contrasto alle mafie si potrebbero realizzare da parte della società civile, nonostante la persistente sottovalutazione della presenza del fenomeno mafioso nella Capitale e della sua specificità da parte delle istituzioni?

«La lotta alle mafie deve necessariamente seguire due binari: quello repressivo e punitivo – compito precipuo di magistrati e forze dell’ordine – e quello culturale, che attiene alle coscienze di ciascuno di noi. Il rispetto delle regole, anche le più elementari, che caratterizzano una comunità è il primo passo per l’affermazione dei principi del vivere civile».

Quale ruolo svolge il giornalismo d’inchiesta e quali forme di collaborazione si potrebbero realizzare tra giornalisti e cittadini?

«Se il giornalismo, tout court, è il cane da guardia della democrazia, i cittadini possono, e devono, diventarne le sentinelle».

Torpignattara, laboratorio della nuova cupola romana

11 settembre 2014
Autore:Alfonso Pascale
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Una delle cause principali del degrado in cui viviamo a Roma è l’intreccio tra economie criminali e fenomeni di corruzione che, negli ultimi tempi, ha trasformato la nostra città in un vero e proprio laboratorio di una nuova tipologia di mafia con forti risvolti xenofobi e populistici. Traffico di cocaina e di diamanti, riciclaggio di denaro sporco in attività finanziarie e immobiliari, usura, apertura di sale scommesse in ogni angolo di strada sono i puzzle di un’organizzazione reticolare e ramificata nei nostri quartieri. Ne ha parlato in modo persuasivo Lirio Abbate in un recente articolo apparso su “L’Espresso”.

Torpignattara è uno dei territori prescelti da questa nuova cupola per gestire le attività criminali. È, infatti, un quartiere multietnico dove si vive un disagio profondo, ulteriormente accresciuto dalle pesanti ripercussioni causate dalla crisi economica e dalla mancanza di politiche adeguate per integrare le comunità di immigrati nel tessuto sociale. Il modo burocratico e superficiale con cui, in questi giorni, l’Amministrazione comunale ha risposto alla mobilitazione dei cittadini è segno inequivocabile di sciatteria e sottovalutazione dei pubblici poteri.

Mobilitazione del quartiere

Mobilitazione del quartiere

I registi del nuovo intreccio di business e crimine hanno deciso di strumentalizzare il diffuso e snervante malessere dei cittadini mediante una presenza politica che serve ad alimentare ideologie xenofobe capaci di amalgamare i diversi interessi. Lo smarrimento di riferimenti etici e valoriali e la mancanza di anticorpi civili e culturali fanno sì che soprattutto i giovani si lascino conquistare dal fascino perverso del modello apparentemente vincente del crimine e dell’illegalità e cerchino di idealizzarlo, coltivando pulsioni razziste e una malintesa tutela delle proprie radici.  I segnali sono evidenti dando uno sguardo ai social network e ai giornali periodici di quartiere.

È questo il salto di qualità che si è compiuto, la nuova modalità non più oppressiva ma populistica che sostituisce la pratica odiosa del pizzo precedentemente imposta a imprenditori e commercianti. Una modalità che si presenta in nuove forme protettive volte a creare consenso diffuso intorno alle attività economiche criminali.

Per fronteggiare questa nuova situazione la risposta più adeguata è quella innanzitutto di chiamare il fenomeno con il suo vero nome: sistema criminale di stampo mafioso. Non dobbiamo avere paura a farlo perché gli indizi ci sono tutti. Avremmo bisogno di svolgere una ricerca-azione socio-psico-antropologica  – nelle stesse dimensioni di quella che fece Franco Ferrarotti negli anni Sessanta proprio nelle periferie romane – per venire a conoscenza di tutte le tipologie del fenomeno e delle connessioni nazionali e internazionali.

L’altra risposta indispensabile è quella di  promuovere la ricostituzione di legami comunitari con la consapevolezza, però, che la nuova cupola sta operando sullo stesso terreno. Ma è proprio lì che bisogna vincere la partita, affermando la cultura della democrazia e prendendo coscienza del ruolo fondamentale che giocano parole come “libertà”, “dignità”, ”legalità”, “fraternità”, “solidarietà”, “trasparenza”, “sviluppo”.

Non siamo più abituati ad agire su questo terreno perché ci vogliono doti che abbiamo smarrito: rispetto reciproco, capacità d’ascolto, disponibilità alla mediazione. I modelli del confronto e del dibattito pubblico sono quelli della comunicazione politica, dei social network e dei talk-show televisivi. Ma con quei modelli non si ricostituiscono comunità reali capaci di appropriarsi degli spazi vitali. Vi è dunque bisogno di rieducarci alla democrazia diretta mediante percorsi di autoapprendimento collettivo, sbagliando e riprovando continuamente. Perché non ci sarà mai un traguardo definitivo.

Nei prossimi giorni a Torpignattara sono convocate più assemblee in luoghi diversi per affrontare i problemi del quartiere. Bisogna partecipare ma anche pretendere che ci siano regole democraticamente condivise che permettano a tutti di esprimere la propria opinione e di pesare effettivamente nelle decisioni. È un esercizio a cui non dovremmo sottrarci per non lasciare il campo libero a chi vuole ridurre i nostri spazi non solo di democrazia ma di vita.

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OTTOBRE 2014 LA PRIMA VENDEMMIA

20141004_141713Un ringraziamento a Noi tutti

Ottobre è stato il mese della prima  vendemmia dopo quasi sei anni di caparbio e consapevole lavoro  da parte della nostra larga Comunità  per rigenerare il Quadrante di Corviale.  Un progetto partecipato che dovrà continuare ad includere e ad essere luogo di sperimentazione per chi crede che insieme si possono trasformare in meglio territori e qualità della vita.

I fatti:

– il presiedente della Regione Lazio Zingaretti sblocca  i fondi destinati ai lavori del palazzo ATER per 24 milioni di Euro i cui lavori partiranno entro la metà del 2015 e mette a bilancio 517.000 euro per il “concorso internazionale  Rigenerare Corviale” il cui bando verrà emanato  nei primi  mesi del 2015.  Un bando che interesserà il Quadrante di Corviale come indicato dalle Linee Guida dell’Ater a cui ha contribuito sia la nostra Comunità che  le diverse  Istituzioni che hanno sottoscritto il partenariato per Rigenerare Corviale.

– 3 ottobre Biennale Internazione di Architettura di Venezia Palazzo Ducale

presentazione del progetto “Corviale 2020 intelligente sostenibile inclusivo “  riconosciuto dal  Ministro Cultura e Turismo  Franceschini  che ha inserito nel suo programma “il recupero delle periferie  urbane  dove vive, lavora e sogna la gran parte della popolazione delle nostre  metropoli, deve essere un segno primario dell’azione di governo” (Vedi lettera allegata) .

– 22 Ottobre  Bologna – Il Roof Top Lab di Corviale (preconvenzione ATER Roma-UNIMOL)  è stato selezionato a Smart City Exhibition 2014 a Bologna . Una proposta selezionata fra molte, in una cornice di ospiti internazionali, come sfida concreta legata prima di ogni altra cosa al lavoro. E’ sembrata la risposta innovativa concreta a quella domanda di nuovo lavoro per connettere e condividere vecchi e nuovi lavori basati sulla straordinaria capacità artigianale e creativa del saper fare italiano.

–  23 ottobre RavelloLab  colloqui internazionali   in cui si discute  la  comunicazione della Commissione Europea  del 22.7.2014 al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni dal titolo esemplificativo su cui abbiamo costruito giorno dopo giorno il nostro progetto:“ Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa”  in cui  i territori diventano luoghi per la crescita economica, l’innovazione e la coesione sociale.  Un’opportunità da cogliere.

–  5 novembre Rimini  Stati Generali della Green Economy dove abbiamo partecipato all’incontro “ Rigenerare Riqualificare nella Città Sostenibile” la cui  folta platea era  composta da tecnici appartenenti a diverse categorie del settore.

 

“Il nessun dorma”… Salva la data. Il 4 dicembre p.v. “La Miniera di Corviale e del suo Territorio” avrà un altro step per mettere altri mattoni insieme.

lettera ministro franceschini