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Dal wi-fi al car sharing, ecco cosa rende “intelligenti” le città che rilanciano l’Italia

smart-cityMilano al primo posto, poi Bologna e Firenze, nella nuova graduatoria delle “smart cities” in grado di sostenere lo sviluppo del nostro Paese. Ma il confronto internazionale dimostra che siamo ancora lontani dall’avanguardia

Le prime in Italia sono le ultime (o quasi) in Europa. Oggetto: le città più “intelligenti”, ovvero quelle che aiutano a creare un’impresa e offrono spazi verdi, asili nido, trasporti efficienti insieme a una rete sociale che non ci faccia sentire soli. In classifica Milano è la “numero uno”, sugli altri gradini del podio Bologna e Firenze, seguite da Modena, Padova e Venezia. Roma? Dodicesima, due posizioni prima di Torino. Maglia nera, con il numero 106: Reggio Calabria.

La nuova fotografia dei capoluoghi “smart”, scattata da quelli di ICity Rate 2014 è una classifica (la presentano oggi a Bologna) che viene stilata ogni anno e analizza 72 indicatori: dai chilometri di piste ciclabili presenti nel territorio comunale ai chili di raccolta differenziata fatta da ogni abitante. Fino all’applicazione della tecnologia nella gestione del traffico. “Ma non è solo un semaforo intelligente a rendere “intelligente” una città – avverte Gianni Dominici, sociologo dell’innovazione e direttore generale di Forum PA, la società che mette a punto la graduatoria – le smart cities sono quelle in grado di rilanciare lo sviluppo, di riavviare i motori del Paese: eccellenti dal punto di vista economico e in grado di offrire una buona qualità della vita”.

Così quest’anno, per la prima volta, emergono con prepotenza le grandi città. “L’Italia dei borghi ha un ruolo fondamentale nel vivere bene – continua Dominici – ma se vogliamo diventare competitivi a livello internazionale dobbiamo ripartire da quei territori fertili dove è più facile dare spazio ai cittadini e far crescere le nuove iniziative”.

In concreto cosa cambia nella vita di un giovane che abita a Milano piuttosto che a Reggio Calabria? Cambia che trova se non proprio il lavoro almeno i luoghi e le condizioni per avviare un’impresa e confrontarsi con altri talenti: spazi di co-working, incubatori per start up e accesso più semplice al credito. Poi i servizi e le infrastrutture per spostarsi con agilità, magari in modo alternativo grazie alla connessione diffusa, ai trasporti pubblici capillari e alle applicazioni per car o bike sharing. Quindi parchi, cinema e mostre per divagarsi, quartieri sicuri, assistenza sanitaria e un buon governo del territorio. “Perché se l’innovazione non viene bene amministrata – sottolinea Dominici – è difficile che riesca a farsi strada”.
Al di là della graduatoria generale ci sono poi una serie di eccellenze settoriali. Firenze è la migliore città nel governo locale, Milano ha il primato nell’economia e nella qualità della vita, Trento (che l’anno scorso era in vetta e stavolta scivola al 13esimo posto) vince la palma di più attenta all’ambiente, Ravenna è campione nell’offerta di reti e relazioni sociali mentre Venezia batte tutti nella mobilità. “Sembra assurdo per una città attraversata dalla laguna, che ai più fa pensare a gondole e vaporetti, ma a livello internazionale l’antica repubblica marinara ha una posizione strategica e buone infrastrutture: una stazione ad alta velocità che arriva in centro, un aeroporto, le autostrade. È ben accessibile da tutta Europa”, continua Dominici.

Se tra le città medio-piccole la più smart è Pisa (19esima per i suoi 89mila abitanti) e tra le piccole svettano i 49mila cittadini di Mantova (piazzata al gradino 26), resta del tutto irrisolta la questione meridionale. Nel Mezzogiorno le performance migliori sono quelle di Cagliari, 60esima, seguita da Pescara e L’Aquila. Ma bisogna arrivare in coda per incontrare le grandi città del Sud: Bari è al numero 71, Napoli all’80, Palermo all’82.
Proprio a queste realtà, forse le meno pronte ad accoglierli, arriverà la fetta maggiore dei fondi europei destinati ai progetti urbani. “Almeno 3,5 miliardi di euro, da sfruttare fino al 2020”, fa i conti Carlo Mochi Sismondi, presidente di Forum PA. “Dei 70 miliardi in ballo per l’Italia, la metà comunitari e la metà cofinanziati dal nostro Paese, almeno il 5 per cento dovrà essere destinato a migliorare le città, mentre un altro miliardo è stato già stanziato per lo sviluppo sostenibilee tecnologico delle città metropolitane. Speriamo di non sprecarli”.

Di fatto molto resta da fare, soprattutto in confronto agli altri stati membri. Perché nelle classifiche internazionali Milano, la nostra eccellenza, risulta 19esima. Figuriamoci le altre.

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SCIENCE, INNOVATION AND SOCIETY: ACHIEVING RESPONSIBLE RESEARCH AND INNOVATION

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Nell’ambito della Presidenza italiana del Consiglio della Unione europea  dal 19 al 21 novembre  Roma ospiterà un evento internazionale sulla scienza, l’innovazione e la società,  con l’obiettivo di promuovere il dialogo,  collegare il talento e le idee  per  una vera e propria collaborazione tra tutti gli stakeholder della scienza e della società.

 

In questa città storica, unica al mondo ed  esempio vivente delle meraviglie che si possono raggiungere quando società e comunità scientifica interagiscono, i partecipanti avranno l’occasione di entrare in contatto e dibattere con speaker  internazionali  su tematiche inerenti le seguenti KeyAreas:

 

o   PUBLIC ENGAGEMENT

 

o   GENDER EQUALITY

 

o   SCIENCE EDUCATION

 

o   ETHICS

 

o   OPEN SCIENCE

 

o   GOVERNANCE

 

Nel corso della tre giorni sarà possibile partecipare a numerose iniziative, tra le quali:

 

– Art&InnovationExhibition, una mostra che  esplora l’interazione tra scienza, arte e società. Inaugurata durante la prima giornata della Conferenza  resterà aperta per due settimane presso il MAXXI, il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo

 

– Networking Event,  con incontri bilaterali pre-organizzati al fine di facilitare la creazione di collaborazioni internazionali per la partecipazione ai bandi  2015 in Science with and for Society.

 

E’ possibile registrarsi  direttamente  al seguente link:

 

https://www.b2match.eu/science-society-2015

 

– Market Place  per i risultati e le migliori pratiche dei progetti finanziati nella tematica Scienza nella  Società.

 

La partecipazione all’evento è gratuita

 

http://www.sis-rri-conference.eu/

 

http://www.sis-rri-conference.eu/registration/

 

Per essere aggiornato sull’evento, visita le pagine Facebook (www.facebook.com/sisrrie Twitter (@sisrri2014) della Conferenza

 

Per ulteriori informazioni contattare: info@sis-rri-conference.eu




Laboratorio di scrittura e creatività: aperte le iscrizioni

 

 

 

 

 

 

Biblioteca Renato Nicolini, 

Roma, Via Mazzacurati

ISCRIZIONI ALLO 0645460421

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Codice antimafia: Approvato definitivamente il Dlgs con le modifiche

Il Consiglio dei Ministri del 6 ottobre 2014, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che contiene disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159, recante Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia , a norma degli articoli 1 e 2 , della legge n. 136 del 2010.
Va ricordato, infatti, che l’art. 2, della legge 13 agosto 2010, n. 136 ha delegato il Governo ad emanare un decreto legislativo per aggiornare, anche in chiave di semplificazione, la disciplina della documentazione antimafia, cioè delle comunicazioni e delle informazioni antimafia che le pubbliche amministrazioni devono acquisire prima di stipulare contratti o concedere a soggetti privati provvedimenti di natura concessoria o autorizzatoria.
In attuazione di tale disposizione è stato emanato il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, con il quale è stata esercitata, data la stretta connessione esistente tra le materie, anche la delegazione legislativa conferita dall’art. 1, della legge n. 136 del 2010, relativa all’adozione di un Codice delle legge antimafia e delle misure di prevenzione.

Le semplificazioni : interdittiva antimafia per le imprese border-line

antimafiaTra gli aspetti sicuramente positivi in materia di semplificazioni introdotte dal legislatore con il decreto legislativo in commento, emerge che il provvedimento semplifica alcuni passaggi della procedura, eliminando oneri amministrativi superflui per le imprese, come ad esempio gli accertamenti a carico dei figli minori e semplificando alcuni termini procedimentali per il rilascio della documentazione antimafia, specie nei casi di urgenza.
In particolare, l’art. 1 del decreto legislativo correttivo al Codice antimafia , modifica l’art. 85, comma 3, del D.Lgs. n. 159/2011, precisando, innanzitutto, che, ai fini delrilascio dell’informazione antimafia, le verifiche vengono compiute sui familiari residenti nel territorio dello Stato dei soggetti titolari degli incarichi rilevanti nella compagine di impresa.
In tal modo, il testo del citato art. 85, viene più compiutamente allineato al criterio di delega recato dall’art. 2, comma 1, lett. a) della legge n. 136/2010, che richiede espressamente una limitazione in tal senso dei controlli sui familiari.
In questo contesto viene ancora precisato che le verifiche riguardano solo i familiari maggiorenni, escludendo quindi interpretazioni tese ad estendere l’azione dei controlli su soggetti che, in quanto minori, non appaiono in grado di incidere, neanche in maniera indiretta, sulla gestione di imprese.
Un altro aspetto che interessa le imprese, è relativo al fatto che sarà possibile emettere una documentazione interdittiva in tutti i casi in cui siano interessate imprese border-line, che finora hanno eluso gli accertamenti antimafia più rigorosi operando sotto soglia.
Si interviene soprattutto sul provvedimento richiesto per la stipula di contratti pubblici e il rilascio di concessioni, autorizzazioni e finanziamenti di importo inferiore alla soglia dei 150 mila euro.
L’art. 2, del citato decreto legislativo che modifica il Codice antimafia, reca, infatti, una serie di cambiamenti concernenti le disposizioni che regolano il procedimento di rilascio delle comunicazioni antimafia, provvedimento richiesto per la stipula di contratti pubblici e il rilascio di concessioni, autorizzazioni e finanziamenti di importo inferiore alla soglia dei 150 mila euro, stabilita dall’art. 91, comma 1, del D. Lgs. n. 159/2011.
Più in dettaglio, la modificazione apportata al comma 1, dell’art. 87, è di carattereeminentemente formale.
Con una formula lessicale più aderente alle particolari modalità di rilascio del provvedimento in discorso, viene, infatti, chiarito che la comunicazione antimafia è acquisita dalle amministrazioni richiedenti attraverso il collegamento automatico alla Banca dati nazionale unica, salvo che quest’ultimo sistema informativo non rilevi iscrizioni indicative dell’esistenza delle situazioni ostative di cui all’art. 67, del D. Lgs. n. 159/2011.
In tal caso, si avvia infatti il procedimento di riscontro dell’effettiva attualità di tali indicazioni, sviluppato dal Prefetto che adotta il provvedimento conclusivo (comunicazione antimafia liberatoria o interdittiva).
E’, invece, di carattere sostanziale l’intervento sul comma 2, del medesimo art. 87, il quale si propone di ridefinire i criteri sulla base dei quali è individuato il Prefetto tenuto ad eseguire le verifiche di cui si è fatto appena cenno e ad adottare le conseguenti determinazioni.
Rispetto al testo attualmente vigente, la competenza viene ad essere concentrata, in linea generale, nel Prefetto della provincia dove l’impresa ha sede legale o secondaria con rappresentanza stabile (per i soli operatori economici ex art. 2508 c.c.).
Solo per le società estere, prive di una rappresentanza stabile nello Stato, la competenza viene ancorata al luogo di sede legale delle amministrazioni richiedenti.
Da quanto emerge dal comunicato del Governo e relativamente alle prime bozze in circolazione del decreto legislativo correttivo, non emergerebbero modifiche, oggetto di osservazione anche del Presidente dell’ANAC , dr. Raffaele Cantone, inviate al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in materia dicomunicazione e informazione antimafia; tali osservazioni, infatti, erano finalizzate a rilevare che la scelta di ridurre, da quarantacinque a trenta giorni, il termine entro il quale il Prefetto è tenuto a rilasciare la comunicazione e l’informazione antimafia (art. 2, comma 1, lett. b) e art. 3, comma 1, lett. b) dello schema di decreto) appare rischiosa, laddove si tenga conto della delicata attività di accertamento e verifica che il Prefetto medesimo è chiamato a compiere.
Tale ridefinizione dei tempi procedimentali, infatti, espone al rischio di compromettere l’efficacia stessa degli istituti, atteso che un eccessivo ricorso all’autocertificazione di cui all’art. 89, del D.Lgs. n. 159/2011, potrebbe mantenere in vita, anche per un tempo medio-lungo, sia pure sotto condizione risolutiva, contratti e provvedimenti, in assenza delle prescritte verifiche.
Un’altra eventualità, per quanto concerne il rilascio dell’informazione antimafia, è che il ricorso alla proroga di ulteriori quarantacinque giorni, prevista nel novellato comma 2, dell’art. 92 “per i casi di particolare complessità”, potrebbe finire per vanificare del tutto l’intento semplificatore.



PERSONE E CONDOMÌNI, IL PROGETTO ABITO

condominioConvivenza condominiale, atto spesso difficile e conflittuale.

Tre giovani trentini under 40 riunitisi nella start up Community Building Solutions, hanno però avuto un’intuizione: rovesciare l’assioma della convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale presente nei complessi abitativi.

CBS è una start up di innovazione sociale  fondata da Tania Giovannini, Francesco Gabbi e Francesco Minora è una delle vincitrici del Bando Seed Money di Trentino Sviluppo Spa. Un bando che ha finanziato 36 nuove start up dell’Area promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. La start up, a partire da questo finanziamento e in linea con le competenze dei suoi creatori, intende sviluppare servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale.

 

Oltre il 50% delle persone in Italia vive in condominio e le controversie che scaturiscono producono annualmente circa 200.000 cause che paralizzano il sistema giudiziario. “Perché i vicini di casa non li scegliamo e molto spesso si tratta di una vicinanza forzata che genera conflitto – spiega Francesco Gabbi presidente di CBS – così, dalla convinzione che le naturali difficoltà della convivenza condominiale potessero essere trasformate in risorsa è nato Abito. Il risparmio su misura, affinché il co-abitare non sia solo una condizione da subire. Gli obiettivi del progetto sono quelli di migliorare l’abitabilità dei contesti abitativi da una parte e contribuire al mantenimento e alla riqualificazione dell’immobile dall’altra. Con Abito risparmi, sei informato e vivi meglio”.

Abito si rivolge ai cittadini, ai condòmini, agli amministratori di condominio, alle cooperative di abitazioni, ma anche alle istituzioni per promuovere politiche di coesione territoriale. Il sito di Abito diventerà presto una piattaforma dalla quale sarà possibile accedere a tutti i servizi ed entro ottobre partiranno le prime sperimentazioni in 5 complessi residenziali. “Siamo pronti ad entrare nei condomini e a prendere le misure, continua Francesco Gabbi, faremo un’analisi quantitativa dei costi che riguardano sia il nucleo abitativo singolo che il condominio nel suo complesso”. Dopo la fase di analisi verrà proposto un “abito” su misura attraverso strategie di sharing e pooling che genereranno un risparmio da depositare in un fondo comune utilizzabile secondo le modalità definite collettivamente dai condòmini stessi.

 

I due consiglieri ITEA Michela Chiogna e Luca Gottardi hanno sottolineato la condivisione degli obiettivi del progetto durante la presentazione del progetto alla stampa: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché incontra perfettamente la mission di ITEA sotto diversi punti di vista – spiega Michela Chiogna. Prima di tutto, l’obiettivo di una buona convivenza, che sia il più possibile partecipata, e l’aumento della socialità. In secondo luogo la volontà di incontrare le necessità economiche delle persone che non passa solo dall’accesso agevolato all’abitazione ma anche dall’abbattimento di alcuni costi e dal contenimento delle spese collaterali; obiettivo perseguito concretamente dal progetto. In ultimo una convinzione: che lavorare insieme su un contesto abitativo favorisca il nascere di un attaccamento, e quindi di una cura, del territorio”. Partner del progetto anche la cooperativa sociale Kaleidoscopio con la presenza del presidente Michele Odorizzi che sottolinea l’innovatività e il cambio culturale messo in atto da Abito. “Nel tempo in cui il pensiero dominante è l’individualismo proporre un cambio di paradigma di questo tipo è assolutamente controcorrente. E’ interessante rilevare che, nell’era dell’enfasi data al confort interno dell’abitare, qui l’attenzione sia spostata su un altro tipo di qualità: quella delle relazioni”.

La vicinanza della Provincia autonoma di Trento all’iniziativa è rappresentata dalla presenza dell’Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, che sottolinea il carattere innovativo dell’iniziativa e lo sguardo di fiducia che infonde questa start up per un cambiamento possibile. La convinzione è che la capacità di creare di coesione, minimizzando le differenze tra i singoli e nella comunità, sia la chiave vincente per affrontare il futuro.

Convivenza condominiale, atto spesso difficile e conflittuale.

Tre giovani trentini under 40 riunitisi nella start up Community Building Solutions, hanno però avuto un’intuizione: rovesciare l’assioma della convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale presente nei complessi abitativi.

CBS è una start up di innovazione sociale  fondata da Tania Giovannini, Francesco Gabbi e Francesco Minora è una delle vincitrici del Bando Seed Money di Trentino Sviluppo Spa. Un bando che ha finanziato 36 nuove start up dell’Area promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. La start up, a partire da questo finanziamento e in linea con le competenze dei suoi creatori, intende sviluppare servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale.

 

Oltre il 50% delle persone in Italia vive in condominio e le controversie che scaturiscono producono annualmente circa 200.000 cause che paralizzano il sistema giudiziario. “Perché i vicini di casa non li scegliamo e molto spesso si tratta di una vicinanza forzata che genera conflitto – spiega Francesco Gabbi presidente di CBS – così, dalla convinzione che le naturali difficoltà della convivenza condominiale potessero essere trasformate in risorsa è nato Abito. Il risparmio su misura, affinché il co-abitare non sia solo una condizione da subire. Gli obiettivi del progetto sono quelli di migliorare l’abitabilità dei contesti abitativi da una parte e contribuire al mantenimento e alla riqualificazione dell’immobile dall’altra. Con Abito risparmi, sei informato e vivi meglio”.

Abito si rivolge ai cittadini, ai condòmini, agli amministratori di condominio, alle cooperative di abitazioni, ma anche alle istituzioni per promuovere politiche di coesione territoriale. Il sito di Abito diventerà presto una piattaforma dalla quale sarà possibile accedere a tutti i servizi ed entro ottobre partiranno le prime sperimentazioni in 5 complessi residenziali. “Siamo pronti ad entrare nei condomini e a prendere le misure, continua Francesco Gabbi, faremo un’analisi quantitativa dei costi che riguardano sia il nucleo abitativo singolo che il condominio nel suo complesso”. Dopo la fase di analisi verrà proposto un “abito” su misura attraverso strategie di sharing e pooling che genereranno un risparmio da depositare in un fondo comune utilizzabile secondo le modalità definite collettivamente dai condòmini stessi.

 

I due consiglieri ITEA Michela Chiogna e Luca Gottardi hanno sottolineato la condivisione degli obiettivi del progetto durante la presentazione del progetto alla stampa: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché incontra perfettamente la mission di ITEA sotto diversi punti di vista – spiega Michela Chiogna. Prima di tutto, l’obiettivo di una buona convivenza, che sia il più possibile partecipata, e l’aumento della socialità. In secondo luogo la volontà di incontrare le necessità economiche delle persone che non passa solo dall’accesso agevolato all’abitazione ma anche dall’abbattimento di alcuni costi e dal contenimento delle spese collaterali; obiettivo perseguito concretamente dal progetto. In ultimo una convinzione: che lavorare insieme su un contesto abitativo favorisca il nascere di un attaccamento, e quindi di una cura, del territorio”. Partner del progetto anche la cooperativa sociale Kaleidoscopio con la presenza del presidente Michele Odorizzi che sottolinea l’innovatività e il cambio culturale messo in atto da Abito. “Nel tempo in cui il pensiero dominante è l’individualismo proporre un cambio di paradigma di questo tipo è assolutamente controcorrente. E’ interessante rilevare che, nell’era dell’enfasi data al confort interno dell’abitare, qui l’attenzione sia spostata su un altro tipo di qualità: quella delle relazioni”.

La vicinanza della Provincia autonoma di Trento all’iniziativa è rappresentata dalla presenza dell’Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, che sottolinea il carattere innovativo dell’iniziativa e lo sguardo di fiducia che infonde questa start up per un cambiamento possibile. La convinzione è che la capacità di creare di coesione, minimizzando le differenze tra i singoli e nella comunità, sia la chiave vincente per affrontare il futuro.




Accordo di partenariato 2014-2020

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accordo di partenariato 2014-2020

link al sito con altri documenti




Acqua piovana nelle pareti per produrre energia

muroWalls 2.0 con una pioggia di circa 2,5 cm ed una copertura di 100 mq è in grado di immagazzinare fino a 2.300 litri d’acqua

Risparmio idrico ed efficienza energetica. Sono queste le parole chiave di Walls 2.0, sistema capace di recuperare l’acqua piovana, immagazzinarla nei muri e tramutarla in energia. Il sistema, firmato da Rany Young, ha un meccanismo alquanto semplice: lo strato d’acqua che si insinua nelle pareti permette di migliorare notevolmente le prestazioni dell’edificio, aumentando l’isolamento termico tra interno ed esterno. Al contempo, con l’acqua immagazzinata direttamente sul posto e utilizzabile per tutte le necessità quotidiane, viene eliminato il problema del trasporto, riducendo i costi economici e ambientali del servizio.

 

Le pareti perimetrali in cemento sono realizzate aggiungendo una speciale membrana al calcestruzzo liquido che, durante il processo di polimerizzazione, costruisce dei cristalli all’interno dei pori del calcestruzzo, rendendolo completamente impermeabile e duraturo.

Con una pioggia di circa 2,5 cm ed una copertura di 100 mq – afferma Young – il sistema sarà in grado di immagazzinare fino a 2.300 litri d’acqua piovana. Inoltre, a differenza dei normali serbatoi d’acqua piovana, il sistema è in grado do resistere 4 volte di più.

Il prototipo sarà ora sperimentato dalla Watershed Management Group.




Smart city, bando europeo da 28 milioni di euro

ueTerzo bando ERA-NET su smart city e smart community in Europa. Stanziati fino a 28 milioni di euro di fondi per progetti dedicati alle città intelligenti, all’innovazione sociale, le smart grid, la mobilità alternativa e sostenibile.

A dicembre 2014 si aprirà ufficialmente il terzo bando ERA-NET Smart Cities and Communities (ENSCC) dedicato a smart city, smart community, smart government, big data, smart energy, mobilità alternativa e trasporti intelligenti.

 

L’iniziativa, frutto della collaborazione tra la Joint Programming Initiative (JPI) Urban Europe e la Smart City Member State Initiative, offrirà fino a 28 milioni di euro di fondi per ricercatori, innovatori e partner. Le bozze dei progetti dovranno essere presentate entro la fine di maggio 2015.

 

Le migliori 50 proposte saranno selezionate ed ulteriormente elaborate tra maggio e settembre 2015., mentre per la realizzazione vera e propria si dovrà attendere dicembre 2015, con deadline a marzo 2016.

 

I progetti dovranno essere relativi a quattro aree specifiche:

  • Smart integrated urban energy and transport systems
  • Smart tools and services for integrated urban energy and transport systems
  • Smart big data
  • Smart governance and smart citizens

 

Le ERA-NET sono azioni di coordinamento e supporto del 7° Programma Quadro il cui obiettivo è di favorire la cooperazione e il coordinamento di attività di ricerca su una determinata area tematica gestite a livello nazionale e regionale negli Stati Membri e Associati, attraverso una rete di attività di ricerca. Esse mirano quindi a migliorare la sinergia tra programmi nazionali ed il programma quadro comunitario.

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