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Calciosociale,il sostegno da Coca Cola

calcio socialeA febbraio Coppa del Mondo a Corviale, ora parte campagna

Da 9 anni va in campo nelle periferie, ora ‘Calciosociale’ ottiene il sostegno di Coca-Cola Italia, uno degli sponsor della Coppa del Mondo. A febbraio, per il tour della Coppa in Italia, il trofeo che sarà messo in palio in Brasile aveva fatto tappa a Corviale. Ora con un video e una campagna sui social Coca Cola Italia sostiene la società senza scopo di lucro che lavora per trasformare i campi da calcio della periferia romana in palestre di vita e strumenti di educazione .




Veloccia: «oggi abbiamo visto il film su Gigi Petroselli. Un uomo solo al comando non può cambiare il mondo, ma un grande uomo, con il suo esempio può trasmettere a molti la voglia di cambiare le cose».

«nicolini




Il vero rugby è “mini”

rugby

Domenica 16 marzo, mentre l’Itarugby ancora si leccava le ferite per uno dei peggiori 6 Nazioni della storia, il rugby vero, quello delle levatacce all’alba, delle trasferte in provincia, dei terzi tempi con quaranta persone intorno al pentolone pieno di pasta al sugo e salsicce, era già in azione: vivo, vegeto e sorridente.

 

Un esempio? eccolo: 350 (dico trecentocinquanta!!) bambini fra i 4 e i 10 anni, un fiume di genitori, allenatori, accompagnatori, dirigenti hanno invaso il quartiere romano di Corviale per la quarta edizione del torneo Carla Negri, organizzato dall’Arvalia Villa Pamphili per commemorare la sua grande “capitana” prematuramente scomparsa.

 

Le squadre sono venute, oltre che da Roma, anche da Piacenza, Terni, L’Aquila, Benevento, Prato, portandosi dietro dei bambini che in campo sembravano avere in bocca il ciuccio anziché il paradenti.

 

Le classifiche? sì, ci sono state, e te le riporto in calce, ma non credo siano fondamentali. Fondamentale è stato lo spirito che ha animato la giornata e che, fuori da ogni retorica, può essere definito davvero sportivo. Genitori che a bordo campo incitavano i propri figli e poi si giravano verso altri papà e mamme per fare i complimenti ai ragazzi delle squadre avversarie. Mamme che si scambiavano consigli su come organizzarsi per gli accompagnamenti dei figli agli allenamenti (l’ho sempre sostenuto: lo sport italiano va avanti, soprattutto nelle grandi città, grazie alle mamme che si sobbarcano tutti gli accompagnamenti, anche con grande creatività e senso dell’organizzazione).

 

Senza voler fare polemiche da bar, vorrei semplicemente richiamare l’attenzione dei dirigenti federali sulla vitalità del movimento di base, che andrebbe supportato, incoraggiato, aiutato. Magari evitando di polverizzare soldi per iniziative territoriali federali, ma puntando sulla valorizzazione delle società che sul territorio già operano da anni, conoscono bene i problemi e hanno anche le soluzioni. Mancano spesso di organizzazione, di cultura manageriale, di modelli di sviluppo, e anche di soldi: tutti elementi di cui la federazione dispone e che potrebbe ripartire in maniera nuova e diversa dal passato. Tanto, peggio di così, a livello alto, è difficile che possa andare.
Queste sono le classifiche finali del torneo Carla Negri, divise per categoria:
Under 10: 1° ex aequo Gispy Prato e Primavera blu. A seguire, in ordine di classifica: L’aquila, Villa Pamphili bianco, Villa Pamphili verde, Lyons Piacenza, URC, CUS Roma, Primavera gialla, Benevento.

 

Under 8 : 1° Prato. A seguire, in ordine di classifica: Primavera, Villa Pamphili bianco, URC, Villa Pamphili verde, L’Aquila, Lyons piacenza, CUS Roma, Terni, Benevento.

 

Under 6: Tutte prime!! In ordine alfabetico: CUS Roma, Prato, Primavera, URC, Villa Pamphili bianco, Villa Pamphili verde.

 

Paolo Cerino

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Una piazza partecipata

piazzaIl coordinamento CorvialeDomani, dopo  consultazione dei propri aderenti, ritiene che la Piazza prevista dal P.R.U. Corviale ed in corso di progettazione da parte dell’Isveur, debba essere anzitutto uno spazio pubblico funzionale al progetto di riqualificazione di Corviale e  alle direttrici di sviluppo del suo quadrante urbano su cui – secondo il Protocollo d’Intesa sottoscritto dalle parti – stanno lavorando insieme, oltre a noi,  l’ATER, il MIBACT, l’Ente RomaNatura, il Comune di  Roma Capitale,  con i diversi assessorati competenti,  i Municipi XI e XII, le Università romane “La Sapienza”,  “Roma  Torvergata” e “Roma Tre”, il CESV, nonché associazioni, fondazioni, centri ricerca e esperti e operatori di vari settori.  Il progetto della piazza in corso di redazione da parte dell’Isveur, da realizzare principalmente con risorse straordinarie dovute dal costruttore Marronaro al Comune di Roma per le residenze da lui già realizzate in prossimità della piazza stessa, non tiene attualmente conto – a giudizio del coordinamento CorvialeDomani – delle funzioni, spazi,  interazioni e attività  necessarie ed utili per attrarre le diverse fasce sociali che vivono nel territorio. Non ne tiene conto perché non conosce le potenzialità e le vocazioni che invece sono da tempo oggetto di studio e riflessione da parte dei molti e qualificati soggetti che – come detto – hanno sottoscritto il protocollo d’intesa. Per assicurare la “riuscita” di questo nuovo spazio pubblico, per attribuirgli valore urbano, non basta infatti progettarne le forme architettoniche, ma è indispensabile definire da subito le funzioni da insediare ai margini e dentro, in modo da far diventare la piazza stessa luogo identitario, polivalente, connettivo tra il Corviale e i tessuti edilizi circostanti. Vanno parimenti definite da subito le modalità di gestione futura della piazza, sia per quello che riguarderà la sua manutenzione e guardiania, sia per la programmazione delle attività temporali eventualmente da tenervi (spettacoli estivi, mercatini natalizi e dell’usato, incontri politici, manifestazioni della società civile etc.).  Centralità va assolutamente data al rapporto con l’Ente Parco Roma Natura in quanto la  piazza dovrà rappresentare – a nostro giudizio – principalmente l’ingresso del Parco Tenuta dei Massimi, che si connette poi con la Riserva Naturale “Valle dei Casali”.  Le attività agricole, cui la Tenuta dei Massimi è prevalentemente destinata dal suo Piano di assetto vigente, potranno essere un volano per aumentare l’attrattività di questo nuovo spazio pubblico, unitamente ad attività di tempo libero, sport e ristoro che il Piano di assetto rende possibili al suo interno (percorso ippo-ciclo-pedonale di oltre 10 Km.) ed una risorsa per la manutenzione e la guardiania.  La Piazza dovrà essere dunque integrata architettonicamente con l’intorno ed in particolare con il Palazzo/il Kilometro.  Da qui la richiesta, su cui sappiamo esistere disponibilità, ad ATER di mettere a disposizione del progetto, laddove possibile e necessario, anche alcuni terreni di sua proprietà.    Per entrare nel merito e dare un contributo fattivo si propone che il progetto della piazza debba prevedere al suo interno:  – la “Casa del Parco” – in accordo con Roma Natura – in cui oltre alla documentazione informativa ci sia l’opportunità di offrire servizi come affitto bici, visite guidate per i cittadini, scuole etc., assistenza per le fasce svantaggiate, attività didattica, possibilità di avere spogliatoio con docce, per fare footing, mountain bike, passeggiate a cavallo, ippoterapia, orti e attività agricola da connettere con i mercati – al coperto e in sede aperta – già presenti in Corviale  – un mix di attrezzature e arredi per arricchirne la capacità attrattiva: un’area dedicata all’infanzia e alle fasce giovanili ovvero giochi e attrezzature per l’infanzia; uno spazio d’acqua  zampillante ad intermittenza, come spesso presente in molte piazze europee; uno skateball; un’arrampicata sportiva  idonea per svolgersi campionati nazionali; la possibilità di accogliere in alcuni periodi dell’anno anche una Giostra, confinata attualmente in uno spazio verde, e magari una pista di pattinaggio su ghiaccio.  – il trasferimento del mercato bisettimanale che si svolge attualmente su un parcheggio di Via M.Mazzacurati.  – Il trasferimento e ammodernamento del chiosco-bar rendendolo finalmente luogo di incontri e relazioni    – per le attività culturali  prevedere un palco per spettacoli ed eventi, percorsi per esposizioni, attività ludiche nonchè  attività ricreazionali , compresi i giochi da tavolo.  – l’interramento dei cavi elettrici ma salvaguardando i tralicci esistenti, che potenzialmente si prestano ad avere una trasformazione artistica, diventare “landmarker” colorati  che possono rappresentare un richiamo e il segno di identità della piazza. I risparmi delle Ferrovie (che usano l’elettrodotto) o di TERNA per il mancato smantellamento dei tralicci potranno essere reinvestiti sulla piazza medesima.   – particolare attenzione dovrà essere posta dal progetto all’immagine notturna della piazza. Si chiede sin d’ora che lo spazio risulti molto illuminato. Anche per accrescere le misure di sicurezza nei confronti dei fruitori. I contatti con l’ACEA per concordare scelte e dimensionamenti dovranno essere presi subito – se la cosa come si spera non è stata già avviata dall’Isveur – per evitare successivi malintesi e diseconomie.  La piazza dovrà essere accessibile sempre e con facilità dai pedoni. Dunque si a misure per dissuadere l’accesso di eventuali veicoli o motocicli, no a recinzioni e chiusure con cancelli fissi.  Inoltre ove si realizzassero gli edifici privati ancora previsti nelle adiacenze  e si creasse – come auspicabile – un’offerta di fondi o negozi, allora per valorizzare la medesima piazza con servizi di qualità si può richiedere:  – al Comune di Roma Capitale: il trasferimento della Farmacia Comunale attualmente localizzata all’interno della stecca del Corviale che può, come da indirizzi del contratto servizio Farmacap, diventare  anche un presidio medico. .  – alle Poste Italiane il trasferimento presso la nuova piazza dell’ufficio postale di zona, attualmente in funzione in prossimità di via degli Adimari,  strada angusta,  a senso unico e senza parcheggi.  Il Municipio potrà a tal fine farsi promotore di verificare da subito la disponibilità di Farmacap e Poste italiane e potrà altresì contribuire favorire l’insediamento di ulteriori attività commerciali, di ristoro e produttive nell’ambito della piazza e di eventuali servizi ai cittadini.   Nota bene  Ribadiamo che la “Piazza di Corviale” – che poi dovrà essere la piazza di tutto il territorio –  deve rispondere alle esigenze del territorio stesso e della sua Comunità e al progetto di sviluppo urbano e sociale che i partners del “protocollo”  stanno costruendo.  Per Noi che lottiamo da anni per riqualificare il territorio e il Palazzo Ater  sarebbe davvero  inaccettabile realizzare una piazza solo perché bisogna spendere dei fondi pubblici previsti a questo scopo. Se non sarà possibile realizzare una piazza bella ed effettivamente utile al territorio, secondo le indicazioni date in precedenza, allora è meglio che investiamo questi fondi disponibili in altra maniera e non aggiungiamo un futuro degrado a quello contro cui stiamo già lottando.  Pino Galeota Coordinatore progetto CorvialeDomani

Piazza_Corviale_report_riunione_13_gennaio_2014

Piazza_Corviale_Report_riunione_5_febbraio_2014




Dossier politiche sociali 2004-2014

politiche socialiIl settore “Salute e Politiche sociali” della Segreteria della Conferenza dalle Regioni ha aggiornato il “Dossier” dedicato alle “Risorse finanziarie per le politiche sociali”. E’ stato quindi ulteriormente integrato il lavoro di monitoraggio.
In particolare sono stati riportati in modo cronologico tutti gli aspetti normativi relativi alle politiche sociali, al fine di avere un quadro d’insieme negli ultimi dieci anni. Il punto della situazione, lo stato dell’arte, servirà quindi ad affrontare in modo corretto e documentato anche i futuri lavori sul sociale con il nuovo governo Renzi.

Il Dossier in questione nei primi due volumi riporta i finanziamenti relativi al Fondo nazionale politiche sociali (FNPS) per gli anni 2004-2014.
Il periodo preso in esame è significativo per le Regioni che nel 2004 hanno avuto il finanziamento più cospicuo – 1000 milioni di euro – , dimezzato nell’anno successivo e poi gradualmente, ma non totalmente, recuperato grazie al lavoro della Conferenza delle Regioni.
Il taglio consistente del Fondo nell’anno 2005, a fronte di un impegno assunto dal Governo di confermare l’entità del precedete anno, ha portato alla rottura dei rapporti istituzionali fra Governo e Regioni, con iniziative di Regioni, Comuni, Province ed associazioni sindacali per sensibilizzare sull’emergenza provocata dai tagli sulle politiche sociali.
La certezza di risorse in questo settore che serve a garantire ai cittadini servizi sociali programmati sul territorio e rivolti spesso alle fasce sociali più deboli, alla famiglia, agli anziani, ai minori, ai disabili è stata sollecitata con forza dalle Regioni al Governo ogni anno in vista delle manovre finanziarie. Nel dossier sono raccolti gli atti repertoriati della Conferenza Unificata relativi ai riparti del fondo, gli stralci dei documenti della Conferenza recanti parere ed osservazioni ai DPEF ed ai DDL delle finanziarie proposti dal Governo.
Nelle sedi istituzionali di confronto, in particolare il 13 ottobre 2012 all’incontro tra il Presidente Errani e l’allora Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, le Regioni hanno sottolineato la necessità di risorse adeguate, senza costanti tagli al settore avanzando altresì proposte di revisione.
Nel contempo è stato portato avanti un lavoro  con le amministrazioni centrali interessate, ma mai concluso, della definizione dei LIVEAS (livelli essenziali assistenza sociale) mediante i quali finalizzare i finanziamenti ad interventi e piani organici e rispondenti ad una reale programmazione sul territorio regionale.
L’organicità delle risorse ed un lavoro di concertazione fra Regioni e Governo potrebbe portare come proposto dalla stessa Conferenza, in analogia con il Patto per la Salute, ad un Patto per la Politiche Sociali.
E’ da menzionare che in data 25 luglio 2012 in sede di Conferenza Unificata le Regioni hanno espresso la mancata intesa in merito al riparto delle risorse del FNPS 2012 consegnando una mozione per le Politiche sociali che mette in evidenza la gravità del momento. Preso atto del pesante depauperamento dei Fondi “strutturali” di carattere sociale da assegnare alle Regioni, la Conferenza ha anche chiesto un’interlocuzione con il Governo per ridiscutere anche il riparto delle somme previste nello schema di decreto (solo 10,8 mln per le Regioni) e per affrontare il prosieguo delle politiche sociali.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 4 ottobre 2012 ha approvato un documento recante: “DOCUMENTO PER UN’AZIONE DI RILANCIO DELLE POLITICHE SOCIALI” evidenziando in particolare una riduzione nel quadriennio 2009/2012 del 98% delle risorse nazionali a favore delle politiche sociali attribuite alle Regioni, a cui si sono aggiunti tagli orizzontali nei confronti di Regioni e Comuni .
Con il documento è stato infine chiesto al Governo di far confluire in un unico Fondo le risorse assegnate alle Regioni e la ricostituzione di un Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per il 2013, che sia almeno pari al finanziamento 2009 (520.000.000 euro circa), corrispondente ad un 50% circa dei decrementi 2011/2012. A ciò, corrisponderà l’impegno regionale di non diminuire le risorse per riportare il funzionamento del sistema sociale a livelli accettabili.
Con la Legge 228/2012 (Legge di stabilità 2013) si è registrato un primo segnale di controtendenza sul fronte delle Politiche Sociali. Infatti a seguito dell’azzeramento dei finanziamenti registratosi nel 2012 a causa delle ultime manovre economiche, la legge ha previsto uno stanziamento sul Fondo Nazionale Politiche Sociali di 300 milioni di euro – quota alle Regioni – e di 275 milioni di euro per il Fondo per le non autosufficienze per l’anno 2013. Nel sottolineare che le precedenti manovre hanno ridotto fortemente e in qualche caso azzerato le risorse per le politiche sociali, la Conferenza ha espresso apprezzamento per l’individuazione di fondi dedicati alla non autosufficienza e alla SLA nonché all’insieme delle politiche sociali. La Conferenza ha inoltre chiesto, in un documento approvato il 22 novembre 2012 e trasmesso al Presidente del Consiglio, che sia garantita la copertura confermando uno stanziamento, giudicato comunque minimo, per il fondo sociale.
In sede di Conferenza Unificata del 24 gennaio 2013 le Regioni hanno espresso l’intesa in merito al riparto delle risorse del FNPS 2013 pari a 344 mln di cui 44 destinati al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e 300 mln destinati alle Regioni e alle Province autonome. Nel constatare che la Legge di stabilità 2013 ha dato un segnale positivo ai fondi, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha ribadito al Governo il grave problema dell’insufficienza complessiva delle risorse nel settore delle politiche sociali. Le risorse sono state ripartite fra le Regioni utilizzando i criteri già adottati nei precedenti riparti. L’importante novità nel decreto è stato l’impegno delle Regioni ad utilizzare le risorse secondo i macro – livelli e gli obiettivi di servizio individuati nel documento elaborato dalla Commissione Politiche Sociali.
Per il 2013, a valere sulla quota destinata al Ministero, sono stati inoltre finanziati per 5 mln di euro interventi per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati.
La Legge 147/2013 – Legge di stabilità 2014 – ha previsto un finanziamento per il Fondo nazionale Politiche Sociali per l’anno 2014 pari a 317 milioni di euro.
Le Regioni in un documento approvato dalla Conferenza del 14 novembre 2013, ai fini dell’espressione del parere sul Ddl stabilità in sede di Conferenza Unificata, hanno evidenziato la necessità di prevedere uno stanziamento di ulteriori 40 milioni di euro rispetto ai 317 milioni di euro per l’anno 2014, ma l’emendamento non è stato accolto in sede di conversione del Decreto.
In sede di Conferenza Unificata del 6 febbraio 2014 le Regioni hanno effettuato una comunicazione in merito alla decurtazione del Fondo nazionale politiche Sociali per l’anno 2014. Il Fondo infatti rispetto allo stanziamento previsto in tabella C della Legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014) ha subito un taglio prima di 2 milioni di euro e poi di 17 milioni con il decreto legge 28 gennaio 2014, n. 4: “Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro dei capitali all’estero nonché altre disposizioni urgenti in materia contributiva e di rinvio dei termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi”. Pertanto le Regioni hanno chiesto al Governo l’impegno a rivedere immediatamente i tagli operati con il Decreto citato, ripristinando la dotazione prevista alla tabella C della legge di stabilità 2014.
Successivamente le Regioni in sede di Conferenza Unificata del 20 febbraio 2014 hanno espresso l’intesa sullo schema di decreto che ha ripartito per l’anno 2014 alle Regioni ed alle Province autonome €258.258.541,20. La Conferenza inoltre ha sottoposto al Governo, in relazione all’espressione delle intese sia su tale provvedimento che su quello inerente il riparto del Fondo per le non autosufficienze anno 2014, un documento approvato quale Intesa Quadro per le Politiche Sociali, nel quale sono state evidenziate alcune questioni fondamentali. In particolare: l’esigenza di avere una stabilità finanziaria almeno triennale e incrementale a partire dal 2014; un’organizzazione meno frazionata delle politiche sociali nei Dipartimenti di settore che porti altresì ad una confluenza delle risorse; la valorizzazione concreta di politiche integrate, anche con l’apporto di altri Ministeri ed il rafforzamento, nel rispetto dei modelli di governance delle Regioni, del confronto e del coinvolgimento delle Autonomie Locali.
Infine il  III volume del Dossier di documentazione riporta i finanziamenti relativi alle politiche sociali anni 2007-2014 con particolare riferimento a: Fondo per la non autosufficienza; Fondo per le politiche della famiglia, Fondo per le politiche giovanili, Fondo per le pari opportunità e Fondo minori stranieri non accompagnati.
Nei tre volumi in cui è stato suddiviso il Dossier curato dal settore “Salute e Politiche sociali” della Segreteria della Conferenza dalle Regioni, il lavoro di documentazione si distingue in questo modo:
–        Il I e il II volume del presente Dossier di documentazione riportano i finanziamenti relativi al Fondo nazionale politiche sociali (FNPS) anni 2004-2014. Il periodo preso in esame è significativo per le Regioni che nel 2004 hanno avuto il finanziamento più cospicuo – 1000 milioni di euro – , dimezzato nell’anno successivo e poi gradualmente, ma non totalmente, recuperato grazie ad un percorso in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di particolare attenzione al FNPS. Nel dossier sono raccolti gli atti repertoriati della Conferenza Unificata relativi ai riparti del fondo, gli stralci dei documenti della Conferenza recanti parere ed osservazioni ai DPEF ed ai DDL delle finanziarie proposti dal Governo. Le tabelle conclusive del dossier riportano i finanziamenti del Fondo nazionale Politiche Sociali.
–        Il III volume del Dossier di documentazione riporta i finanziamenti relativi alle politiche sociali anni 2007-2014 con particolare riferimento a: Fondo per la non autosufficienza; Fondo per le politiche della famiglia, Fondo per le politiche giovanili, Fondo per le pari opportunità e Fondo minori stranieri non accompagnati. La certezza di risorse in questo settore che serve  garantire ai cittadini servizi sociali programmati sul territorio e rivolti spesso alle fasce sociali più deboli, alla famiglia, agli anziani, ai minori, ai disabili è stata sollecitata con forza dalle Regioni al Governo ogni anno in vista delle manovre finanziarie. Nel dossier sono raccolti gli atti repertoriati della Conferenza Unificata relativi ai riparti dei fondi più significativi del settore. Le tabelle conclusive del dossier riportano i finanziamenti dei Fondi più rilevanti nel sociale.
regioni.it

politiche_sociali_anni_2004_2008

politiche_sociali_anni_2007_2014

politiche_sociali_anni_2009_2014




Mobilitazioni contro il degrado a Magliana

Corteo presso Via Pasquale Baffi

Corteo presso Via Pasquale Baffi

“Tradizione e dignità basta degrado in questa città” citava oggi lo striscione dei manifestanti,  in Piazza De Andrè, nel quartiere Magliana.

 

I protagonisti: il Comitato di Quartiere Magliana e un’ampia fascia di cittadini, del quartiere, e non; commercianti, passanti, amici di amici.

Tutti per dire “basta al degrado, basta all’abusivismo rom”.

Piazza De Andrè

Piazza De Andrè

Un presidio statico, quello autorizzato. Il corteo, partito spontaneamente, che ha visto la partecipazione di 400 persone, quello non autorizzato.

 

 

 

 

 

Cittadini comuni, ragazze con i fidanzati, esponenti politici del Municipio ma anche persone anziane, bambini. Tutti con l’unico scopo di voler gridare in piazza che “Magliana non è un quartiere di serie B” e che “non ne possiamo più di mondezza e disagio”.

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La tensione è salita quando il gruppo ha deciso di muoversi. Obiettivo: arrivare al Municipio, a Villa Bonelli attraverso il percorso che, da via dell’Impruneta ha visto bloccate la viabilità di via della Magliana e fermo il passaggioa Via Pasquale Baffi.

Tafferugli presso Via dell'Impruneta

Tafferugli presso Via dell’Impruneta

 

Una signora mi ferma “E’ della televisione? Lei deve dire in giro che non sopportiamo più questa intransigenza, che detestiamo questo su e giù di mondezza, carrelli e roulotte parcheggiate”

A partecipare anche l’esponente de La Destra Augusto Santori, il senatore Domenico Gramazio, il consigliere municipale del Popolo della Libertà Daniele Calzetta.
Eccezion fatta per i precedenti nomi indicati si è registrata la totale assenza delle altre forze politiche quali SEL, PD, e Movimento 5 Stelle.

 

Sarà un caso che, finito il corteo, a via della Magliana, non c’erano più camper stanziati a produrre diossina?

 

Montaggio Video

 




Ecco la tangenziale verde: giardini, vigneti, mercati e anche una pista per lo skate

tangenzialeIl piano per la sopraelevata da Batteria Nomentana a Tiburtina. L’area lunga due chilometri e larga 20 metri sarà attraversata da una pista ciclabile

Una lunga “spiga verde” fra i palazzi e la ferrovia. Una lingua d’asfalto trasformata in un giardino agronomico di nuova generazione, con coltivazioni autoctone, giardini didattici e familiari, campi sportivi, uno skate park e persino un mercato a chilometro zero. Così immagina il futuro del tratto di Tangenziale dismesso fra Batteria Nomentana e la stazione Tiburtina, oggi sostituito dal percorso interrato, il progetto realizzato dall’architetto Nathalie Grenon, partner dello studio Sartogo Architetti Associati. Presentato ieri alla libreria “Assaggi” di San Lorenzo, il progetto pilota “Coltiviamo la città” è nato nel II Municipio dalla proposta di due associazioni, Res e Coltiviamo, sulla base del principio dell’Agenda 21 per le città sostenibili, con un processo partecipativo che coinvolge cittadini e realtà del territorio. E dopo più di tre anni di lavoro è ora praticamente ultimato.
“Si tratta di un innovativo progetto di riqualificazione urbana attraverso la rigenerazione ambientale” spiega Grenon. Ma, a differenza di esperienze simili, come quella dell’High Line di New York (ieri ricordata dall’architetto paesaggista Elizabeth Fain La Bombard, ospite del dibattito), “sarà un giardino agronomico, quindi produttivo, che prediligerà le coltivazioni autoctone, anche perché il Lazio è la regione italiana più ricca di biodiversità”. Spazio, quindi, a un giardino di meli, di 16 tipologie diverse, e a un vigneto autoctono. Ma anche a orti urbani per le scuole, giardini per le famiglie e per “nonni e nipoti” e a un mercato a chilometro zero, con una grande copertura a pannelli solari di nuova generazione. Non solo. Nell’area verde lunga due chilometri e larga 20 metri, attraversata da una pista ciclabile con stazioni di bike sharing e da vari percorsi pedonali, sorgerebbero anche campi sportivi e di bocce, una sala conferenze, un’area per cani, uno skate park e un giardino in cui piantare un albero per ogni neonato, come la legge prevederebbe dal ’92.

“Grazie a grandi cisterne poste sotto l’attuale tangenziale si recupererà l’acqua piovana, mentre l’organico di tutto il quartiere potrà essere raccolto qui nelle compostiere e riutilizzato” sottolinea Grenon. “Il giardino sarà sostenibile e autosufficiente anche perché saranno le associazioni, le famiglie e i cittadini a prendersene cura, gestendo i segmenti loro affidati”. Ma potrebbe diventare anche un laboratorio di sperimentazione innovativa sul monitoraggio ambientale e l’utilizzo di fonti rinnovabili, grazie al coinvolgimento in sinergia degli istituti di ricerca della zona, dall’Enea al Cnr. Presentato in Campidoglio e finito sul tavolo della commissione Politiche comunitarie, il progetto da 9 milioni di euro potrebbe essere finanziato in parte con fondi europei. “Il sogno – conclude Grenon – sarebbe di poter aprire la prima parte nel 2015, in concomitanza con l’Expo di Milano”.

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In evidenza > Zero Waste e Corviale Domani: un progetto che si completa > video

 

Seminario 22 Febbraio 2014 c/o Biblioteca Renato Nicolini

Seminario 22 Febbraio 2014 c/o Biblioteca Renato Nicolini

Si è svolto sabato 22 febbraio il seminario di formazione di Zero Waste Lazio, presso la Biblioteca comunale Renato Nicolini.

Il seminario ha visto la trattazione dei seguenti argomenti:

 Introduzione alla strategia Rifiuti Zero (inquadramento normativo – tecnologico – ambientale) a cura di Massimo Piras, Presidente associazione Zero Waste Lazio.

Il primo passo è sicuramente la raccolta differenziata porta a porta, dappertutto. Attualmente, Roma ha sei tipi diversi di raccolta differenziata che portano al solo 30% dell’intero potenziale.

Secondo passo importante è la partecipazione dei cittadini, che deve essere coadiuvata dall’informazione capillare, con l’obiettivo di portare al 50% entro il 2014 e al 70% entro il 2016.

Salvatore Genova di ESPER hapoi affrontato il tema della riduzione dei rifiuti e dei sistemi di Raccolta, in particolare il porta a porta, con Tariffa Puntuale.

Esperimento funzionale riguardo il riutilizzo e riuso (con la descrizione dei Centri di riuso e la gestione economica è l’esperienza -videoriportata- di Camilla Piccinini del Centron di Riuso di Capannori (LU). Sistemi di trattamento della Frazione Secca (impiantistica TMB – Inceneritori – Centri riciclo) – Giuseppe Girardi/ ENEA

Il trattamento aerobico della Frazione Umida (impianti compostaggio industriali e di comunità) – Fabio Musmeci/ ENEA

 Il trattamento anaerobico della Frazione Umida (digestori anaerobici con compostaggio aerobico) – Giulio Izzo/ ENEA

Il seminario ha esaminato tutto il ciclo di gestione dei rifiuti alla luce della Legge Rifiuti Zero e delle migliori tecnologie di trattamento ammesse da Rifiuti Zero – Zero Waste, partendo da una esposizione generale con approfondimenti specifici sugli aspetti relativi alla sostenibilità ambientale ed economica.

I dieci punti che caratterizzano la strategia zero rifiuti sono:

  • Separazione alla fonte
  • Raccolta differenziata porta a porta
  • riciclaggio
  • compostaggio
  • riduzione dei rifiuti
  • centro di riparazione e di uso
  • tariffazione puntuale
  • recupero e separazione dei residui
  • centro di ricerca e progettazione
  • azzeramento rifiuti

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Sono stati previsti pertanto spazi di confronto e chiarimento su domande specifiche con i partecipanti sia durante che alla fine di ogni singola relazione.

 

 

 

 

 

PLAYLIST SEMINARIO

Video completo del seminario

Video completo del seminario

Per ulteriori informazioni http://www.rifiutizerocapannori.it/rifiutizero/dieci-passi-verso-rifiuti-zero/