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Sabato al via AltaRoma Gattinoni nel cantiere della Nuvola

nuvolaDomenica le modelle tra le travi di Fuksas: “Vietati i tacchi alti”
Se l’auspicio è un futuro più roseo per l’haute couture capitolina, erede delle grandi maison anni Cinquanta amate anche dalle dive di Hollywood, la sfilata di Gattinoni ne sarà l’interprete. Location per gli abiti creati da Guillermo Mariotto: la Nuvola di Fuksas. O meglio, i cantieri del nuovo centro Congressi di Eur spa, progettato dagli architetti Doriana e Massimiliano Fuksas. Un’opera in via di realizzazione che dovrebbe catapultare Roma nel business del turismo d’affari, e che da tempo la città aspetta insieme a tante altre opere “infinite”.
La novità più rilevante per la kermesse AltaRoma che accorcia i tempi per via della crisi — passando da cinque a tre giorni — è questa. Per il resto, alcune conferme di “big”, sfilate di giovani stilisti delle scuole, tanti eventi collaterali, qualche defezione come quella di Tony Ward e una new entry: Raffaella Frasca.

Venerdì pre opening con “Room service” al Grand Hotel Flora dove alcuni artigiani della moda, gioiellieri compresi, proporranno le loro creazioni. E sabato si entrerà nel vivo. Come tradizione detta, ad aprire la manifestazione sarà Sarli couture al Complesso del Santo Spirito in Sassia, a due passi dal Vaticano. Sotto i riflettori, le geometrie pulite, cifra della maison fondata da Fausto Sarli, che ora Alberto Terranova reinterpreta con meno rigidità grazie alla leggerezza dei tessuti. Nel tardo pomeriggio, dopo la performance di Arthur Arbesser, ecco i preziosissimi tailleur e gli abiti da sera “targati” Raffaella Curiel. Per poi passare in serata ai capi firmati da Jamal Taslaq. L’appuntamento sulla “Nuvola” è per mezzogiorno in viale Asia dove, fanno sapere dalla Gattinoni: sfileranno abiti tra sogno e realtà. «Per le signore — recita l’invito — si consigliano scarpe “flat”. Insomma, meglio abbandonare il tacco 12 onde evitare ruzzoloni in cantiere.

Domenica sarà anche il giorno degli abiti di Nino Lettieri, Renato Balestra, Gianni Molaro e Mirelle Dagher che proporranno la collezione primavera estate nelle sale del Santo Spirito, complesso monumentale che in questa ennesima edizione firmata da Silvia Venturini Fendi, resta il quartier
generale dell’haute couture romana. Esce invece dal suo atelier di piazza Mignanelli Giada Curti, che presenterà le creazioni, sempre domenica alle 20,30, al residence di Ripetta. Ultimo giorno. In passerella le modelle di Greta Boldini e Sabrina Persichino. Il the end è affidato a Raffaella Frasca. Esordiente in AltaRoma, un atelier aperto solo un anno fa e capi già prenotati dalle ricche signore russe e da quelle della sempre più alta borghesia brasiliana
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Inaugurazione lavori ATER

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Ricostruire la città

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Smart City, Torino vara il masterplan con 45 azioni

smart-cityLe linee di indirizzo sui temi della mobilità, dell’energia, dell’inclusione sociale, dell’ambiente, della qualità e degli stili di vita
ia libera dal Consiglio comunale di Torino alla delibera di approvazione del masterplan “Torino smart city”, denominato “Smile – smart inclusion Life Health and Energy”.

Con la delibera, la Città assume gli assi strategici del masterplan “come linea di indirizzo e visione dello sviluppo di future progettualità a livello europeo, nazionale e regionale, legate ai temi della Smart city”.

45 azioni

Frutto della collaborazione con 66 diverse istituzioni del territorio, il masterplan si compone di 45 punti sui temi della mobilità, dell’energia, dell’inclusione sociale, dell’ambiente, della qualità e degli stili di vita. Le 45 azioni proposte rappresentano le potenzialità da sviluppare nei prossimi anni, proposte dalla Città e dagli altri enti locali coinvolti nel progetto.

“Smile – ha sottolineato l’assessore Enzo Lavolta, che ha presentato la deliberazione – è la possibilità concreta di rendere operativi gli sforzi che l’intero sistema locale porta avanti nell’ambito dell’innovazione tecnologica e sociale attraverso l’accesso a importanti risorse ulteriori alle risorse pubbliche attualmente a disposizione dell’Amministrazione”.

“E’ un patrimonio straordinario che suscita interesse e aspettative tra gli operatori del mondo economico sociale e culturale della nostra città”, ha commentato Piero Fassino intervenendo in aula prima del voto. “I programmi smart cities – ha continuato il sindaco – sono l’occasione per un salto di qualità nell’organizzazione della vita della nostra città. Smart city è un modo diverso di pensare la città in tutte le sue dimensioni, non solo per il valore aggiunto in termini tecnologici, ma anche per la significativa valenza sociale”.

Con il bando Miur partiti 11 progetti

Nel 2013, grazie al progetto Smart city, sono stati attivati 14 progetti europei per un valore di 3,5 milioni di euro, attraverso il bando MIUR Smartcities and Communities sono partiti 11 progetti di giovani under 30 per 7 milioni di euro nella sezione dell’innovazione sociale oltre a 6 progetti di ricerca per 100 milioni. Da ricordare ancora il bando cluster tecnologici di cui è diventato capofila Torino Wireless. (fonte: Ufficio stampa Consiglio comunale di Torino)
www.casaeclima.com
master plan Torino smart city




evento




Comunicato stampa > Insieme possiamo farcela

insiemeDopo oltre 30 anni il palazzo Ater, il serpentone o il kilometro per i romani, vede avviare i primi lavori di riqualificazione. E’ solo un primo passo a cui devono seguire altri lavori di cui già esistono i progetti: in primis il quarto piano. Sono 42 i milioni di euro già finanziati che non possono finire nel dimenticatoio dei cassetti della Regione Lazio e del Comune di Roma perdendo valore. Fornirebbero un altro ulteriore alibi a coloro che intendono mantenere lo stato di abbandono e degrado in cui versa il Palazzo Ater. Le istituzioni diano altri segni perchè noi non ci rassegniamo all’esistente, continuiamo a fare la nostra parte sollecitando chi di dovere, compresa la Procura della Repubblica e le forze dell’Ordine. Per garantire la legalità e la sicurezza requisiti fondamentali del vivere civile.

Coordinamento Corviale Domani

vedi anche comunicato stampa A.T.E.R. Roma

http://www.aterroma.it/sections/news/primo_piano.php?p=617




I mega trend della progettazione del futuro? Resiliente, sostenibile e “attiva”

analisi-energetiche-edificiLo studio Perkins + Will ha stilato una graduatoria dei cinque principali trend che guideranno l’architettura del futuro
Per capire in quale direzione si sta muovendo l’architettura e a quali aspetti sta dando la priorità, lo studio Perkins + Will ha incaricato il suo staff (più di 1.500 professionisti) di fare un indagine sul campo. Il risultato della ricerca “ Design + Insights”, frutto di interviste ai più autorevoli progettisti e architetti a livello mondiale e di una sorta di “mappatura” delle opere in corso e in cantiere, ha evidenziato i 5 principali trend della progettazione del futuro. Con l’obiettivo non solo di tracciare un quadro del settore ma anche di “prendere coscienza” delle necessità più sentite dalla committenza e dagli occupanti.

Trend 1: Resilienza
Sarà che i disastri naturali spaventano enormemente e che una corretta progettazione è l’unico mezzo per limitare i danni inevitabili, fatto sta che la progettazione sta mettendo al primo posto la questione della resilienza. La maggiorparte delle opere che si stanno realizzando e che si realizzaranno nei prossimi anni punteranno su materiali e tecniche di progettazione in grado di resistere a terremoti, inondazioni, tornadi, e via dicendo. A confermarlo è anche Robin Guenther, progettista dell’American Institute of Architects Fellow (FAIA), secondo cui l’uragano Sandy ha segnato uno spartiacque, e da quel momento in poi la progettazione ha iniziato seriamente a riflettere sulla necessità di garantire l’assoluta incrollabilità degli edifici.

Trend 2: Sostenibilità
Da diversi anni a questa parte l’architettura mostra sempre più una vocazione green. E secondo il report non è una moda passeggera perché il risparmio energetico ed idrico e la sostenibilità degli edifici sono ormai diventati aspetti fondanti dai quali non sarà più possibile prescindere. Ma c’è un aspetto, secondo i progettisti, che caratterizzerà la progettazione del 2014 e oltre: la ricerca di materiali “salubri”. Per troppo tempo si sono utilizzati materiali edili nocivi (basti pensare all’amianto) ed è necessario un cambiamento per garantire il benessere degli occupanti e del pianeta in generale.

Trend 3: Active Design

In un’epoca, come quella attuale, in cui si vive perlopiù nelle grandi città, si lavora molto, ci si sposta poco a piedi (o in bici) e si mangia male, le malattie più diffuse sono proprio quelle legate all’obesità e al poco esercizio fisico. Ecco che la progettazione urbana deve assumere un ruolo principe in questo senso. Gli Usa- i più colpiti dai fenomeni di sovrappeso e alimentazione scorretta- hanno redatto, quasi quattro anni fa, le linee guida per l’”Active Design”, ma negli ultimi tempi un po’ ovunque si sta previlegiando una progettazione che stimoli il moto quotidiano: più scale negli edifici e più percorsi pedonabili o ciclabili nelle città. L’unico ostacolo alla “progettazione attiva”, come rivela Joan Blumenfeld dell’American Institute of Architects Fellow (FAIA), è “lo scetticismo da parte dei committenti perché, sebbene ci siano ormai tantissimi studi che confermano il legame tra salute e progettazione, sono ancora pochi quelli che si fidano ciecamente di un progettista che sconsiglia, ad esempio, la realizzazione di ascensori o scale mobili per percorrere brevi percorsi.”
Trend 4: Luoghi di lavoro “multigenerazionali”
I posti di lavoro dovrebbero incentivare le relazioni, gli scambi e il confronto fra colleghi. Il trend degli open space ha parlato (e continua a parlare) chiaro in questo senso. Ma c’è un aspetto su cui, secondo lo studio, si punterà nella progettazione di questi anni: la predilizione per luoghi in grado di accogliere persone di età, e quindi esperienza, diversi. Non più “capi” segregati nei propri uffici blindati, ma “mischiati” ai propri dipendenti.

Trend 5: Tecnologia

Ultimo trend, la tecnologia. Le possibilità che le innovazioni tecnologiche offrono a progettisti e architetti sono ormai enormi e sono ben pochi quelli che non se ne servono. Si va dalle analisi ambientali ed energetiche che molti dispositivi consentono di svolgere ai vari plus tecnologici per la realizzazione e gestione degli edifici, fino ad aspetti più semplici ma che incidono sul lavoro del progettista: l’utilizzo di tablet, smartphone e di applicazioni dedicate che da un lato semplificano il lavoro e dall’altro lo stanno cambiando, privilegiando velocità e condivisione.
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Progettiamo insieme la piazza di Corviale

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è iniziato il processo partecipativo per progettare la piazza che sorgerà a Corviale nell’area verde vicino le palazzine di nuova costruzione su via di Poggio Verde.

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Infatti, il Municipio ha deciso che saranno tutti i cittadini ha collaborare con le istituzioni e gli architetti per definire meglio quale sarà tipo di progetto più consono alle caratteristiche del quartiere e soprattutto alle esigenze della cittadinanza.

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Nella biblioteca Renato Nicolini c’è stato il primo incontro al quale erano presenti il presidente del Municipio Maurizio Veloccia, l’architetto Mauro Martini, una delegazione di CorvialeDomani, varie associazioni che operano nel territorio, il progettista Zoppì, esponenti del Comune di Roma e numerosi cittadini che hanno seguito con interesse le varie proposte illustrate arricchendole con i loro suggerimenti per realizzare una piazza che non diventi uno spazio vuoto, dove passare le giornate semplicemente stando seduti, facilmente lasciato all’incuria e all’abbandono.

Uno spazio pubblico polifunzionale, che permetta a tutti, dai bambini ai più anziani, di svolgere attività artistiche e lavorative nell’interesse della cittadinanza: un luogo da vivere attivamente per evitare abbandono e degrado. Questa in sintesi l’idea dei cittadini che ha trovato d’accordo architetti e istituzioni.

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per info su altri incontri, contattare CorvialeDomani oppure il Muncipio.

Ivan Selloni