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Ponte dei Congressi: ottima notizia ok Parlamento a proroga termini cantierizzazione

Con una seduta conclusasi all’alba di ieri, la Commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera al Decreto “Milleproroghe”, che contiene le modifiche al Decreto Legge n° 133 del 12.09. 2014,“Sblocca Italia”, all’interno del quale viene recepita la richiesta di proroga di 4 mesi per la cantierizzazione del Ponte dei Congressi: lo stesso Municipio XI, all’unanimità non più di due settimane fa, si era pronunciato in questo senso e, grazie anche al lavoro svolto dal Partito Democratico in Parlamento la scadenza è posticipata da Agosto a Dicembre 2015 – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio Roma XI.

D’altronde, un’opera così complessa e del valore di quasi 200 milioni (di cui 145 a carico del Governo e la restante parte sostenuta da Roma Capitale), richiede tempi di progettazione e cantierizzazione lunghi ma la cui attesa sarà ben ripagata dalla realizzazione di un nuovo ponte sul Tevere che collegherà l’EUR, la via del Mare e l’Ostiense, con l’autostrada Roma-Fiumicino andandosi ad integrare con l’esistente viadotto. Andrà quindi a formarsi un “anello” che renderà più scorrevole il traffico e consentirà di decongestionare il quartiere della Magliana: l’ok definitivo arriverà entro il 28 febbraio, data ultima entro la quale il decreto “Milleproroghe” dovrà essere convertito in Legge e da quel momento avremo la certezza che il maggior tempo concesso ci permetterà di non perdere i finanziamenti con tanta fatica, lo scorso Luglio, ottenuti.




APPasseggio

Cari Gowalkers,

ben ritrovati a tutti e benvenuti ai nuovi iscritti.appsseggio_smk

Questa settimana sarà densa di appuntamenti, nuovi e interessanti, con un occhio di riguardo alle famiglie e ai giovani camminatori che potranno, tra l’altro, condividere insieme la ri-scoperta di percorsi urbani insoliti attraverso un’esplorazione giocosa.

Ecco i dettagli:

Roma, giovedì 19 febbraio 2015, dalle 14,30 alle 17,00
Palcoscenici di Roma dall’antichità ai nostri giorni

Accompagna: Chiara Morabito

Per questa passeggiata infrasettimanale, partiremo dal Teatro di Marcello per incamminarci lungo un percorso che toccherà alcuni dei più bei teatri di Roma, dall’antichità ai giorni nostri, molti ancora esistenti ma molti altri oggi solo da immaginare…
Questa passeggiata include una visita di circa 40 minuti nell’interessantissimo Museo teatrale del Burcardo (dietro il Teatro Argentina), al cui interno si conserva la più importante raccolta teatrale romana costituita da maschere, costumi, bozzetti, scenografie e molto altro.
Alcune letture animeranno ulteriormente la camminata, che si concluderà ricordando le vicende del Teatro Tordinona, sul Lungotevere Tordinona.
Ci raccomandiamo di non presentarsi senza aver effettuato la prenotazione.

Punto d’incontro: Via del Teatro di Marcello (di fronte al cancello d’ingresso del teatro)
Coordinate: 41.892074, 12.479904
Punto di arrivo: Lungotevere Tordinona
Partecipanti: Minimo 10 persone.
Info: 3393585839
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/244/modulo-prenotazione-palcoscenici-di-roma

Sabato 21 febbraio 2015, dalle 15,00 alle 17,30
APPasseggio nella Roma liberata 1944-1946
Centocelle, una borgata che è una città

Accompagna: Stefania Ficacci

La passeggiata – che comincia a Porta Maggiore per accompagnare i partecipanti lungo la storica tratta tramviaria Roma-Centocelle, che presto verrà dismessa – vuole mostrare un itinerario inedito, che si snoda nelle cronache, nelle memorie e nei luoghi del quartiere che sono stati protagonisti dei due anni successivi alla fine della guerra, raccontando personaggi ed eventi legati al lungo dopoguerra di Roma e alla presenza degli Alleati nella città. Avremo quindi l’occasione di vivere un pezzo di storia che sta ormai scomparendo.

1) Punto d’incontro per chi viene dal centro (ore 15,00): Piazza di Porta Maggiore 17-18, di fronte al Bar Maggiore
Coordinate: 41.891543, 12.513908
2) Punto d’incontro per chi viene da Centocelle e dintorni (ore 15,30): alla fermata del tram Centocelle, lato piazza delle Camelie (entrata del deposito tram)
Punto di arrivo: Piazza Porta Maggiore
Info: 3393585839
Costo: offerta libera
Note: ATTENZIONE: per chi parte da Porta Maggiore, si raccomanda di venire muniti di due biglietti ATAC

CEDOLA DI REGISTRAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/248/modulo-passeggiata-centocelle-liberata

Domenica, 22 febbraio 2015, dalle 10,00 alle 13,30
Deriva ecologica lungo il Tevere: ORME OSTIENSI
a cura dell’Associazione culturale GoTellGo in collaborazione con l’Associazione Dynamis

Un appuntamento da non perdere la deriva psicogeografica lungo il Tevere a Ostiense organizzata nel Municipio RomaVIII nell’ambito del progetto EcologicaMente, coordinato dalle Associazioni GoTellGo e FestinaLente, in stretta collaborazione con l’Associazione Dynamis, ideatrice del progetto ORME.
Grandi e piccoli, da tutti gli angoli della città, sono invitati a partecipare a un’esperienza sensoriale (una sorta di gioco collettivo) lungo il Tevere tra il Ponte di Ferro e il Ponte delle Scienza, a pochi passi dal Gazometro. Organizzati in piccole squadre da 4-6 componenti, i partecipanti riceveranno in dotazione un kit contenente informazioni sul percorso, una mappa e una scorta di adesivi con 4 imperativi sensoriali: TOCCA – ANNUSA – GUARDA – ASCOLTA e durante la passeggiata dovranno segnalare sulla loro mappa l’oggetto, il rumore o l’odore che ha catturato la loro attenzione, creando una macchia di colori e di stimoli unica. Le mappe così composte e le immagini e i commenti raccolti attraverso i social diventeranno un’eredità per la città e i suoi cittadini che ne potranno usufruire nei giorni seguenti attraverso una mostra lungo il percorso e in Rete, curata dai proponenti.

Punto d’incontro: Incrocio via del Porto Fluviale con Ripa Ostiense, accanto al Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco
Coordinate: 41.872082, 12.473533
Info: 3393585839
Evento gratuito, prenotazione obbligatoria per poter ricevere il kit di partecipazione

CEDOLA DI REGISTRAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/246/modulo-ecologicamente-22-febbraio-2015
Domenica, 22 febbraio 2015, dalle 11,00 alle 12,30
APPasseggio con bambini e ragazzi nella Roma sotterranea
Il teatro in cantina
Accompagna: Carlo Pavia

Stavolta l’archeologo Carlo Pavia accompagnerà i ragazzi, accompagnati da almeno un adulto, a scoprire ciò che resta del primo teatro in muratura di Roma antica, il Teatro di Pompeo. Nelle cantine degli stabili che si affacciano su Campo de’ Fiori rimangono numerosi accessi alla cavea dell’antico monumento; ne vedremo numerosi: alcuni aperti al pubblico, perché ospitano una tipica trattoria della Roma Sparita, altri invece lasciati abbandonati così come erano nell’antichità e nel medioevo.

Punto d’incontro: piazza Campo de’ Fiori, sotto la Statua di Giordano Bruno
Coordinate: 41.895549, 12.472213
Info: 3393585839
Max: 30 partecipanti
Costo: offerta libera

CEDOLA DI REGISTRAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/249/modulo-passeggiata-teatro-pompeo


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CONTATTI

Progetto APPasseggio
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APPasseggio

Cari Gowalkers,

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inviamo una “edizione straordinaria” della nostra newsletter per comunicarvi che la passeggiata di sabato 14 febbraio a Monteverde Vecchio è stata annullata per motivi organizzativi e che la riproporremo a breve.

Con l’occasione, vi informiamo per tempo di un itinerario infrasettimanale, in aggiunta alle consuete passeggiate del weekend, che abbiamo organizzato per giovedì 19 febbraio. Ecco i dettagli:

Roma, giovedì 19 febbraio 2015, dalle 14,30 alle 17,00
Palcoscenici di Roma dall’antichità ai nostri giorni

Accompagna: Chiara Morabito

Ci incontreremo davanti al Teatro di Marcello per incamminarci lungo un percorso che toccherà alcuni dei più bei teatri di Roma, dall’antichità ai giorni nostri, molti ancora esistenti ma molti altri oggi solo da immaginare…
Questa passeggiata include una visita di circa 40 minuti nell’interessantissimo Museo teatrale del Burcardo (dietro il Teatro Argentina), al cui interno si conserva la più importante raccolta teatrale romana costituita da maschere, costumi, bozzetti, scenografie e molto altro.
Alcune letture animeranno ulteriormente la camminata, che si concluderà ricordando le vicende del Teatro Tordinona, sul Lungotevere Tordinona.

La passeggiata sara’ effettuata solo se raggiungeremo un numero minimo di 10 partecipanti. Ci raccomandiamo di non presentarsi senza aver effettuato la prenotazione.

Punto d’incontro: Via del Teatro di Marcello (di fronte al cancello d’ingresso del teatro)
Coordinate: 41.892074, 12.479904
Punto di arrivo: Lungotevere Tordinona
Partecipanti: Minimo 10 persone.
Info: 3393585839
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/244/modulo-prenotazione-palcoscenici-di-roma




Marconi: da Ragioneria ok ai fondi per la riqualificazione area mercato Macaluso

Mercato Macaluso-2

Dalla Ragioneria di Roma Capitale arriva la conferma che i fondi per la riqualificazione dell’area del Mercato Macaluso ci sono: un importante risultato per il Municipio e per l’Amministrazione capitolina che restituisce al territorio 1 milioni di euro. Ora è il momento di elaborare e condividere con i cittadini un progetto vero di rigenerazione urbana di quel quadrante, perchè la soluzione possa rispondere ad esigenze reali e nasca dopo un’attenta analisi socio-economica, ed un esame dei bisogni e delle vocazioni di quel quartiere. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI




Persone, progetti e fondi per far rinascere le periferie del Bel Paese

Si è svolto sabato 24 gennaio alla Fiera di Bergamo, ha lanciato alcuni idee programmatiche per il recupero delle periferie italiane.

Il tema è ostico, anche se affascina. “Rammendo e rigenerazione urbana per il nuovo Rinascimento”. Sottotitolo: “Rammendare le città e il territorio, a partire della periferie urbane”.

La Fondazione Italcementi Cav. del Lav. Carlo Pesenti ormai ci ha abituato a volare in alto con il suo convegno annuale e, quest’anno, non è da meno.

L’appuntamento di sabato 24 gennaio alla Fiera di Bergamo riserva diverse sorprese. L’atrio del polo fieristico è un vero incantevole giardino, degno del Rinascimento, anche se il vero obiettivo di portarci fuori dal chiostro del Medioevo (leggi la crisi economica che attanaglia da sette anni il mondo intero) sono gli interventi dei relatori.

Ad aprire il cancello che si affaccia sul nuovo Rinascimento è Giam Piero Pesenti, presidente del Gruppo Italcementi, che nel fare gli onori di casa rammenta che serve “una rinascita che cambi in meglio le realtà urbane, le periferie in particolare, e la vita stessa delle persone che le vivono. È accaduto e accade in molte parti del mondo e dell’Europa: pensiamo a Marsiglia, Berlino, Londra e alle molte altre realtà urbane in cui zone vecchie e degradate dei centri abitati hanno lasciato il posto a quartieri più sostenibili, più belli, più vivibili, contribuendo alla rinascita economica e sociale di intere città”.

Un augurio? Forse qualcosa di più.

Un progetto realizzabile, se lo delinea un architetto come Renzo Piano che con il suo contributo video ne traccia le linee guida. Piano cita Londra, Berlino facendo eco a Pesenti.

E Bergamo non è lontana. Il rammendo, antica arte del cucito per recuperare un abito ferito da una lacerazione, sta alla base anche del progetto RIFO promosso da Italcementi e realizzato dall’Università di Bergamo con il coordinamento dalla professoressa Emanuela Casti, che in un video spiega il percorso di ricerca che ha portato a individuare in diverse città lombarde, tra cui in particolare Bergamo, gli spazi inutilizzati che potrebbero essere recuperati in un’ottica di “rigenerazione urbana”. Una strategia che prevede la demolizione di caseggiati ormai non più sostenibili dal punto di vista della sicurezza e delle qualità ambientali, architettoniche e urbanistiche e la loro sostituzione con edifici realizzati con nuovi materiali e tecnologie.

La matita sulla planimetria di una città è come un ago della rammendatrice. Lo evidenzia l’architetto Mario Cucinella, fondatore dell’organizzazione no profit “Building Green Future”, che osserva: “A volte per migliorare la vita di un quartiere può bastare una nuova biblioteca, un giardino curato, un percorso pedonale tra una scuola e una palestra. Non interventi dall’alto, da “archistar”, ma soluzioni che migliorano la vita quotidiana e favoriscono l’incontro tra le persone”. Come in una sartoria dove si confrontano le scuole di taglio, anche il convegno vede scontrarsi due scuole di pensiero capitanate da una parte da Silvano Petrosino, Filosofo e professore dell’Università Cattolica che rimarca “l’impossibilità dell’uomo di non abitare, ovvero di prendersi cura dei luoghi e della loro buona gestione. Una legge ormai capovolta che occorre ripristinare per aprire le possibilità del nuovo Rinascimento”.

Dall’altra Geminello Alvi, scrittore ed economista, va più al sodo e chiede un grande investimento di fondi per rammendare quel tessuto urbano. Senza denari non si va da nessuna parte.

Uno scontro tra titani che si sfidano a termini in greco e filosofie e scuole di pensiero. Si cita persino l’Apocalisse. “Alla termine dell’Apocalisse c’è una città celeste che va realizzata, agli architetti il compito di progettarla” conclude sarcastico Alvi.

Dalla città celeste, ovvero Gerusalemme, a New York, il passo non è breve, ma serve a Francesco Daveri, economista, per portare l’analisi di due casi: la rinascita di Harlem, da quartiere degradato a nuovo centro di gravità della Grande Mela, e un sistema d’incentivi per spingere i migliori professori a lasciare i quartieri centrali per quelli periferici. “Il recupero delle periferie parte dal basso, da chi ci vive” conclude Daveri.

Ma esistono casi di rammendo anche in Italia. L’esempio lo testimonia l’attività di Aldo Mazzocco (CEO di Beni Stabili Siiq Spa e Presidente di Assoimmobiliare) che illustrato la rigenerazione sostenibile del complesso Torri Garibaldi in area Porta Nuova a Milano, e il progetto Symbiosis, che andrà a ricucire il territorio urbano in area Porta Romana, sempre a Milano, in adiacenza con il nuovo Museo della Fondazione Prada e con l’area dismessa dell’ex scalo ferroviario. Dal suo osservatorio Mazzocco appunta che servono all’Italia per svolgere un buon lavoro di rammendo urbano: “competenze trasversali, modelli finanziari e il superamento di politiche e strumenti urbanistici obsoleti”.

“Il rammendo delle periferie necessita di punti aggregativi e di riferimento – sottolinea il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori –. Bergamo ha 23 quartieri dove c’è sempre una chiesa, una biblioteca, una polisportiva, un’associazione di volontariato. Da questo punto di vista partiamo avvantaggiati, perché per un vero rammendo servono innanzitutto coesione sociale e spirito di partecipazione. E’ pur vero che come afferma Zygmunt Barman “le città contemporanee sono una sorta di bidoni della spazzatura, dentro i quali i poteri globali lasciano cadere i problemi affinché vengano risolti”, ma la nostra città ha dimostrato anche di avere notevoli capacità di affrontare questi problemi e tanto più sarà capace di partecipare e rendersi protagonista di un rammendo urbano delle periferie”.

Come in un laboratorio di sartoria, al convegno della Fondazione Italcementi, sembrerebbe che la tecnica per salvaguardare il Bel Paese anche a fronte del grande sviluppo urbano subito negli ultimi sessant’anni si sia trovata. Ma a mettere in guardia tutti è l’architetto Michele Molè, progettista del Padiglione italiano a Expo 2015: “Purtroppo però ci sono ancora zone e città in Italia dove si stanno realizzando migliaia di metri cubi che sono una porcheria, perché manca un progetto d’insieme”.

Poi mostra il video di Palazzo Italia con le nuove tecnologie, realizzato con un innovativo cemento biodinamico in casseri particolari, la sostenibilità e l’innovazione tecnologica. Uomini, mezzi e tecnologie ci sono per avviare il nuovo Rinascimento urbanistico italiano.

Le conclusioni a Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi: “Serve un quadro di legislazione unica, che dia l’indirizzo pur lasciando l’autonomia necessaria a tutte le regioni. Non è possibile avere un quadro normativo diverso per ogni ente locale italiano”.

“Rammendare le periferie e il tessuto urbano è un tema profondamente innervato nel sociale – conclude Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi -: parliamo della qualità della vita delle persone, della salvaguardia del territorio e dello sviluppo economico. Lo diciamo apertamente: la creazione di valore è la precondizione necessaria per poter condividere il benessere generato dall’impresa. Un’operazione dove gli interessi collettivi si intrecciano con gli interessi dell’impresa, verso un Rinascimento sociale ed economico del nostro Paese. Questa operazione, però, può essere declinata solamente attraverso una grande visione politico-istituzionale che incoraggi l’innovazione sostenibile di prodotti e processi. Noi ci sentiamo in prima linea su questo fronte, insieme a molte altre imprese italiane”.

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Napoli. Periferie, nasce il polo tecnologico di San Giovanni

Rammendo sociale e rammendo fisico. Si fonda su un intervento di ‘sartoria’ urbanistica ma anche e soprattutto sociologica la ricetta per le periferie presentata oggi al Sabato delle Idee da G124, il “Gruppo di lavoro sulle periferie e la città che sarà”, ideato e fondato dal senatore Renzo Piano, che sin dal suo insediamento a Palazzo Madama devolve integralmente il suo stipendio da senatore ad un gruppo di sei giovani architetti eccellenti che ogni anno vengono selezionati con un bando pubblico proprio per occuparsi dei progetti di “ricucitura” del tessuto urbano e sociale delle periferie italiane.

Una scelta non casuale quella del primo tema del Sabato delle Idee 2015 che, come hanno spiegato i fondatori della manifestazione, Marco Salvatore e Lucio d’Alessandro, “riparte simbolicamente con la sua settima edizione da uno dei luoghi simbolo (Eccellenze Campane) del rilancio economico, sociale ed urbanistico della periferia partenopea, perché è proprio nelle periferie, dove vive il 90% della popolazione urbana, che c’è l’energia umana che deve essere valorizzata per costruire le città ed il Paese del futuro”.

Ed allora ecco che, al cospetto di urbanisti, architetti, accademici, rappresentanti delle istituzioni e studenti universitari che all’Università Suor Orsola Benincasa si occupano specificamente di green economy, il giovane architetto salernitano Roberta Pastore del Gruppo G124 ha illustrato i punti salienti del progetto per “Le periferie della città che sarà”.

Un progetto molto variegato, riassunto in venti punti sintetizzati in sei azioni che miscelano rammendo sociale e rammendo fisico delle periferie: consolidamento e restauro degli edifici pubblici (non solo le abitazioni ma anche le scuole e le strutture sportive), adeguamento energetico, creazione di luoghi d’aggregazione, la funzione sociale del verde, il collegamento efficace con il trasporto pubblico e i processi partecipativi per coinvolgere gli abitanti nella riqualificazione e nella vita sociale del quartiere dove vivono. “Insomma la periferia che cambia faccia da un punto di vista urbanistico – ha spiegato Roberta Pastore – ma anche e soprattutto il cittadino che si riappropria dei suoi spazi, contribuisce alla progettazione della riqualificazione e inizia finalmente a viversi il quartiere”.

Una ricetta teorica che è già diventata un successo concreto nel complesso mondo periferico del “Librino” di Catania, uno dei quartieri periferici più “difficili” e popolati d’Italia, con oltre 80mila abitanti, progettato nel 1970 dall’architetto giapponese Kenzo Tange con un ammasso di blocchi di cemento molto simili a quelli delle Vele di Scampia.

Insomma un progetto esportabile proprio a Napoli come ha spiegato, rivolgendosi proprio sulla questione Scampia all’assessore comunale all’urbanistica, Carmine Piscopo, anche l’architetto Guendalina Salimei, fondatore di T-studio, che ha curato a Roma il progetto di riqualificazione della zona del “Corviale”.Progetti da esportare in Campania anche per rispondere al grido d’allarme sull’immobilismo e l’isolamento delle periferie napoletane lanciato da Antonella Di Nocera, già assessore alla cultura del Comune di Napoli e da anni voce e anima della cooperativa Parallelo 41 Produzione.

E all’immediato interrogativo sul tema delle risorse per avviare simili progetti ha prontamente risposto Edoardo Cosenza, assessore ai lavori pubblici della Regione Campania, con una confortante relazione in cui ha dettagliatamente illustrato l’impiego dei 2,7 miliardi di euro di finanziamenti europei a disposizione della regione Campania per i grandi progetti.

Ben 550 milioni sono destinati allo sviluppo urbano con 226 progetti già ammessi al finanziamento e due grandi progetti in rampa di lancio: il definitivo completamento dell’Ospedale del Mare di Ponticelli (che già a Febbraio aprirà i primi reparti) e la nascita del Polo Tecnologico di San Giovanni nell’area della ex Cirio.

Due primi passi in un mare di progetti da portare a termine con un unico comune denominatore: “fare presto” come ha ben chiosato il vice presidente dell’Associazione dei Costruttori Edili di Napoli, Gennaro Vitale.

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Smart cities, verso una road map europea

Pubblicati i primi risultati del progetto Transform che coinvolge 6 città europee, tra cui Genova. I dati saranno la base per la costruzione di un percorso smart e flessibile applicabile e replicabile in diverse realtà

A distanza di più di un anno dall’avvio del progetto Transform, a cui hanno aderito sei città europee (Genova, per l’Italia) con l’obiettivo di trasformarsi in tre anni in smart cities, si raccolgono i primi risultati e si fa il punto della situazione. Quali le misure messe in campo in termini di risparmio energetico e sostenibilità ambientale e con quale esito? E quali i risultati attesi con provvedimenti che verranno attuati nel medio-lungo periodo?

Individuare una metodologia di trasformazione replicabile
La fotografia, scattata per le singole città con dati raccolti attraverso un questionario ad hoc sviluppato da Arup in collaborazione con Accenture, è stata resa pubblica. Lo scopo ovviamente non è quello di stilare una graduatoria delle città che si stanno ‘comportando meglio’ né tantomeno di premiare quelle che hanno raggiunto le performance migliori o che si sono poste gli obiettivi più ambiziosi. Perché l’obiettivo del progetto “Eu-FP7 Transform” è molto più complesso e ‘virtuoso’: quello di individuare, partendo dallo studio di strumenti e percorsi di pianificazione strategica e di esperienze concrete nelle sei città partner, una metodologia di trasformazione, un percorso smart, sufficientemente flessibile per consentirne l’applicazione e replicabilità in realtà diverse.


Ecco che i dati pubblicati nel City Baseline Analysis (vedi allegato), a loro volta confluiti nel City Baseline Reports, diventano utili in primo luogo per le città coinvolte nel progetto, che potranno confrontarsi, a mettere a raffronto le proprie esperienze con quelle altrui, ‘saccheggiare’ best practices, ‘raddrizzare il tiro’ ove necessario o avere la conferma di star percorrendo la strada giusta. I dati, accessabili e aggiornabili in tempo reale grazie ad una piattaforma condivisa, porteranno allo step successivo del progetto, quello della redazione di un’ Agenda di Trasformazione. Si procederà poi, obiettivo finale di ‘Transform’ a redigere il Smart Cities Handbook, Manuale delle Smart Cities, strumento interattivo che conterrà le indicazioni strategiche e riferimenti a casi specifici per avviare una precisa road map europea verso la urban smartness.

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Smartcities_Progetto_europeo_Transform_Baseline_Analysis_Reports




Corviale – Berlino

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Corviale Straße è una strada immaginaria che parte dalla periferia di Berlino e arriva a ridosso dell’Eur, lungo la quale prende vita un bellissimo progetto fotografico, in #mostra da domani, ore 19.00, presso lo spazio Ambrarte del nostro teatro. Partecipate all’inaugurazione! Vi aspettiamo.

 

https://www.facebook.com/TeatroAmbraGarbatella/timeline?ref=page_internal