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Marconi, salta (per ora) la riqualificazione del Mercato Macaluso  

Nella proposta di bilancio di previsione 2015 è stato tolto il finanziamento da un milione di euro necessario per la riqualificazione del mercato Macaluso e dell’area adiacente che era stato inserito nell’assestamento di bilancio 2014 come quota parte degli oneri versati dai soggetti attuatori del “Piano Casa” per la trasformazione del complesso “Città del Gusto – UCI Cinema”: la mancanza di un progetto di sistemazione dell’area e la conseguente non immediata cantierabilità dell’intervento hanno portato la Giunta capitolina a dirottare su altri interventi questi fondi che torneranno disponibili non appena il Municipio avrà fatto chiarezza rispetto al loro utilizzo. Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.

Nell’attesa, possiamo utilizzare questo tempo per compiere un ragionamento complessivo su quali siano le priorità che l’Amministrazione municipale e capitolina intendano perseguire nel quadrante Marconi. In relazione al mercato andrebbe oggi affrontato il tema se effettivamente, alla luce dei pochi operatori rimasti, abbia ancora senso mantenere una destinazione di questo tipo (totale o in parte) ovvero se sia possibile affiancare agli attuali operatori quelli che, con licenza da ambulante, oggi sostano su viale Marconi e sulle via adiacenti creando così un unico polo del commercio al dettaglio capace di fare sinergia e, liberando le strade, restituire decoro alla zona.

In generale, nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici, tra le opere individuate dal Municipio alcune potrebbero essere immediatamente cantierabili e contribuire, da subito, alla riqualificazione del quadrante. In Consiglio poi non mancano le preposte per impiegare subito questi oneri, non ultima quella contenuta nell’atto sottoscritto da me e dai colleghi del PD Fabio Fadda e Rossella Coltorti con la quale si chiede di inserire, tra gli interventi prioritari da realizzare nel quadrante Marconi (espressi in un atto approvato dal Consiglio nel Marzo 2014), anche le aree comprese nel quadrante est di viale Marconi e più specificatamente Via Blaserna, Lungotevere di Pietra Papa e Via Fermi che, per contiguità, subiscono direttamente la trasformazione urbanistica del complesso “Città del Gusto – UCI Cinema”.

I quasi 2,5 milioni di euro di monetizzazione attesa degli oneri generati dal “Piano Casa”, sono sufficienti a garantire da subito importanti interventi nel quadrante Marconi e, a progetto definito, anche la stessa riqualificazione dell’area del Mercato Macaluso.




SVILUPPO GREEN ECONOMY: LA NOTA DI LETTURA DEL SENATO

Il Servizio Studi del Senato della Repubblica ha pubblicato la nota di lettura riguardante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Il documento, già approvato dalla Camera dei Deputati, è articolato in XI capi, ognuno dei quali affronta uno specifico settore della green economy. Una riflessione particolare la merita il Capo IV, che si interessa di green public procurement. L’articolo 10, recante disposizioni per agevolare il ricorso agli appalti verdi, interviene sulla disciplina delle garanzie a corredo dell’offerta nei contratti pubblici, di cui all’art. 75 del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, al fine di prevedere la riduzione del 30% dell’importo della garanzia, e del suo eventuale rinnovo, per gli operatori economici in possesso di registrazione al sistema di ecogestione e audit EMASo e una riduzione del 20% per quelli con certificazione ambientale ai sensi della norma tecnica UNI EN ISO 14001, nonché per gli operatori in possesso del marchio di qualità ecologica dell’Unione europea Ecolabel, in relazione ai beni o servizi che costituiscano almeno il 50 per cento del valore dei beni e servizi oggetto del contratto stesso. Nei contratti relativi a lavori, servizi o forniture l’importo della garanzia, e del suo eventuale rinnovo, è ridotto del 15 per cento per gli operatori economici che sviluppano un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o Carbon footprint di prodotto ai sensi della norma UNI EN ISO/TS 14067. All’articolo 12, invece, vengono identificati i criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi. La norma, modificata dalla Camera dei deputati, disciplina con l’introduzione dell’articolo 68-bis nel Codice dei contratti l’applicazione dei “criteri ambientali minimi” (CAM) negli appalti pubblici di forniture e negli affidamenti di servizi nell’ambito delle categorie previste dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PANGPP). In particolare, la norma prevede l’obbligo per le amministrazioni pubbliche, incluse le centrali di committenza, di contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali attraverso l’inserimento, nei documenti di gara relativi ai predetti appalti e affidamenti, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei decreti ministeriali adottati in attuazione del PANGPP. L’articolo 13, infine, presenta una ulteriore specificazione rispetto a quanto stabilito dall’articolo precedente perchè reca ulteriori disposizioni volte all’applicazione dei criteri ambientali minimi (CAM) nei contratti pubblici. Nello specifico, il comma 1 e 1-bis integrano le competenze dell’Osservatorio dei contratti pubblici assegnando all’Osservatorio il monitoraggio dell’applicazione dei criteri ambientali minimi disciplinati nei relativi decreti ministeriali e del raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione (PANGPP), senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il comma 2, modificando l’articolo 64, comma 4-bis,del Codice dei contratti pubblici, prevede che i bandi-tipo, sulla base dei quali sono predisposti i bandi da parte delle stazioni appaltanti, devono contenere indicazioni per l’integrazione dei criteri ambientali minimi. Il comma 3, nel modificare l’articolo 83, comma 1, lettera e), del Codice dei contratti pubblici, integra i criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, relativamente alle caratteristiche ambientali e al contenimento dei consumi energetici e delle risorse ambientali, specificando che tali criteri devono riferirsi anche al servizio, e non solo al lavoro e al prodotto, e che, quanto al prodotto, occorre tenere conto anche delle “specifiche tecniche premianti” previste dai criteri ambientali minimi.

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Nuova cella solare a concentrazione con un’efficienza del 45,7%

Dagli Usa una cella solare multigiunzione ideata per moduli a concentrazione che, grazie a uno strato aggiuntivo assorbente, riesce a catturare porzioni più ampie dello spettro solare

Il centro di ricerca statunitense National Renewable Energy Laboratory (NREL) del Dipartimento dell’energia statunitense (DOE) ha annunciato di aver ottenuto un’efficienza di conversione del 45,7% per una cella solare a concentrazione a quadrupla giunzione. Secondo quanto comunicato dal NREL, tale risultato rappresenta una delle efficienze più alte mai raggiunte per qualsiasi tipo di cella solare.

Strato assorbente aggiuntivo di alta qualità
La nuova cella solare, progettata per funzionare in un sistema fotovoltaico a concentrazione (CPV) riesce a raggiungere un fattore di concentrazione di 1000 soli in totale, migliora notevolmente i precedenti standard, grazie a uno strato assorbente aggiuntivo di alta qualità.
Le celle solari multigiunzione sono una tecnologia molto promettente perché riescono a catturare porzioni più ampie dello spettro solare rispetto a quelle tradizionali. La combinazione di materiali caratterizzati da un ‘band gap’ (conosciuta anche come ‘energia proibita’) ottimale è fondamentlae per ottenere l’alta efficienza. La sfida sarà quella di  mantenere l’alta qualità dei materiali, integrandoli in una cella complessa capace di una fotoconversione efficiente.

La caratteristica di questo dispositivo multigiunzione è l’altissima qualità delle sub-celle reticolari non corrispondenti, ha dichiarato Ryan France, scienziato del NREL  e progettista della cella solare. I materiali reticolari corrispondenti richiedono l’introduzione di alcuni elementi nel dispositivo, chiamati ‘dislocazioni’ che possono drasticamente ostacolarne le prestazioni.

Il NREL è riuscito a controllare e limitare queste dislocazioni nelle zone inattive del dispositivo, consentendo anche ai materiali altamente non corrispondenti di essere utilizzati in una cella multigiunzione. La massima efficienza della cella, pari al 45,7% è stata misurata con uno spettro AM 1,5 a una concentrazione di 234 soli. Secondo gli sviluppatori la tecnologia è però in grado di raggiungere il 45,2% di efficienza anche con una concentrazione di 700 soli.

Risultati convalidanti dal laboratorio NREL, si attende la verifica esterna

Il laboratorio di misurazioni cellulari del NREL ne ha convalidato l’efficienza. In particolare, le misure ad elevata concentrazione sono state verificate con simulatore flash (T-HIPPS), in grado di controllare in modo accurato lo spettro di luce concentrata e di garantire che ciascuna giunzione del dispositivo riceva una quantità di luce rappresentativa dello spettro solare, riducendo notevolemente gli errori nella misurazione. La cella è stata inviata ad un laboratorio esterno accreditato per testarne la validità e per una conferma dei risultati ottenuti.

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Ingegneria dell’Ambiente

Ingegneria dell’Ambiente pubblica articoli riguardanti la ricerca tecnico-scientifica nei campi di interesse dell’Ingegneria Sanitaria-Ambientale e si propone come strumento in lingua italiana per raggiungere e dialogare con il mondo dei tecnici ambientali, dei liberi professionisti, dei funzionari della pubblica amministrazione, dei formatori e degli Enti di controllo.

Vol 1, N° 1 (2014)

Editoriale
Stefano Cernuschi

Rimozione completamente autotrofa dell’azoto: passato, presente e futuro
Tommaso Lotti, Davide Scaglione, Aronne Teli, Roberto Canziani, Elena Ficara, Francesca Malpei

Fattori di emissione dalla combustione di legna e pellet in piccoli apparecchi domestici
Stefano Caserini, Senem Ozgen, Silvia Galante, Michele Giugliano, Francesca Hugony, Gabriele Migliavacca, Carmen Morreale

Prevenzione dei rifiuti tramite la distribuzione di prodotti alimentari sfusi: un confronto basato sulla metodologia LCA
Giovanni Dolci, Simone Nessi, Lucia Rigamonti, Mario Grosso

Determinazione in continuo della quota di energia rinnovabile prodotta dai termovalorizzatori di rifiuti
Marco Cesare Viganò, Roberto Guandalini, Mario Grosso

Trattamenti di ossidazione e di riduzione chimica per la bonifica di sedimenti contaminati
Alessandro Careghini, Kevin Gardner, Scott Greenwood, Andrea Mastorgio, Sabrina Saponaro, Elena Sezenna

Primo intervento di bonifica in Italia di terreni contaminanti da IPA, mediante ISCO con ozono in fase gas
Marco Morando, Andrea Bombieri, Elio Crescini, Giuseppe Rea, Andrea Guerini

EMAS e certificazioni ambientali, semplificazione normativa e agevolazioni per le imprese
Valentina Scaglione, Massimo Mauri

EcoSTP 2014 – Ecotechnologies for wastewater treatment
Roberto Canziani, Francesco Fatone

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Funivia sul Tevere: municipio spettatore, più compattezza per il bene della Magliana

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Ieri, il Municipio XI, ha perso un’occasione per essere parte del cambiamento e della rigenerazione che la Magliana attende da anni quando il Consiglio municipale ha bocciato l’atto che chiedeva di sostenere il progetto di Roma Metropolitane per realizzare un collegamento tramite funivia leggera sul Tevere fra la stazione della Metro B “Eur Magliana” e quartiere Magliana: un’opera importante per la mobilità cittadina, un’occasione per riqualificare l’area dell’ex scuola “8 Marzo” in via dell’Impruneta. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio Roma XI.

Il progetto, il cui costo di realizzazione stimato è di 22 milioni di euro da finanziarsi con capitali pubblici o sponsor privati, sarà comunque portato avanti dal Campidoglio poichè il Municipio non ha competenza diretta; lascia stupiti, però, pensare come l’Istituzione di prossimità, che dovrebbe essere più vicina ai cittadini e quindi conoscere l’estremo degrado di quella zona e dell’edificio dell’ex scuola “8 Marzo” e nonostante si sia più volte espressa per la sua riqualificazione, davanti all’unico progetto concreto in campo, manchi di visione e prospettiva restando appunto, spettatrice.

L’atto in questione, sottoscritto da me e dai colleghi del PD Cellamare, Coltorti, Fadda, Pascucci e Vastola ha trovato in Aula il sostegno del Movimento 5 Stelle, mentre, purtroppo, è mancata una parte della Maggioranza, che invece di esser compatta a sostegno dell’opera, si è persa in personalismi di cui stento a riconoscere e comprendere le ragioni politiche, considerato inoltre che l’atto in questione è stato depositato quasi un anno fa e che ampio spazio per la discussione poteva esserci. Difficile quindi per me spiegare come la Lista Civica non abbia sostenuto un atto che nella versione approvata all’unanimità in Campidoglio porta come primo firmatario proprio il Capogruppo capitolino e le ragioni che abbiano condotto alcuni colleghi del Partito Democratico ad astenersi o addirittura a votare contro, ponendo loro stessi in contrasto con quanto espresso dal PD in Campidoglio, con quanto previsto dalle Linee programmatiche del Presidente Veloccia, ma soprattutto con quanto deliberato durante l’esame del provvedimento in Commissione, dove il Gruppo del PD ha dato parere favorevole.

Oggi più che mai sono necessarie responsabilità e compattezza per affrontare le sfide che la città ci pone. Una maggioranza compatta e coesa non presterebbe così il fianco ad una Opposizione che, dopo cinque anni di totale immobilismo sul tema, continua “coerentemente” a volere il degrado della Magliana, un pò come SEL che, come nella passata consiliatura si oppose al progetto di riqualificazione dell’ex fabbrica Buffetti aprendo poi la strada, grazie alla Legge sul Piano Casa, ad un maggior numero di appartamenti in luogo di importanti servizi previsti per il quartiere e oggi dimostra di non aver imparato la lezione, continuando a porre veti ideologici, dei quali i cittadini della Magliana sono ormai stanchi.

La Magliana merita di più e la politica deve saper cogliere le occasioni di sviluppo che si presentano come in questo caso dove, un luogo da anni abbandonato, pericolante e con uno stabile illegalmente occupato, potrebbe essere recuperato ospitando una delle stazioni dell’impianto e dotando la zona di servizi per il quartiere ed aree verdi. Al contempo la Città di Roma si doterebbe di un’infrastuttura in grado di trasportare 2200 persone ogni ora, una soluzione ecologica, rapida e di facile implementazione che in 14 mesi, da progetto, potrebbe essere realizzata, ed integrata nel sistema di trasporto esistente; una scelta importante anche in relazione al nuovo Stadio della Roma che si realizzerà nella vicina area di Tor di Valle e dall’importante valore turistico in vista della candidatura della città alle Olimpiadi del 2024.




APPasseggio: appuntamenti 2015 di passeggiate culturali

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Buon 2015 cari Gowalkers!

Ben ritrovati e benvenuti ai nuovi iscritti.

Finite le feste, riprendiamo le nostre salutari (e disintossicanti) abitudini.

Già da questo fine settimana abbiamo una prima novità: il progetto che la nostra Associazione ha avviato insieme all’Associazione Festina Lente – Arte e Archeologia, dal titolo “EcologicaMente: passeggiate, pedalate e walkshops nell’VIII Municipio“.
A partire dall’11 gennaio, infatti, avremo dodici domeniche consecutive all’insegna della cultura, dell’ecosostenibilità e della creatività nel territorio del Municipio Roma VIII.
Abbiamo già pubblicato sul nostro sito il programma completo dell’iniziativa ma daremo opportuna informazione sui singoli eventi nelle prossime newsletter settimanali.

Ed ecco il dettaglio delle passeggiate del weekend:

Roma, sabato 10 gennaio 2015, dalle 10,15 alle 13,00
Il Tevere: storie di un fiume che prima era navigabile
Accompagna: Antonella Sciancalepore

APPasseggio propone un itinerario lungo il fiume da Piazza dell’Emporio sino a Piazza del Porto di Ripetta.
Dall’antico porto fluviale, l’Emporium, ci trasferiremo all’Arsenale pontificio fatto costruire da papa Clemente XI per i navigli commerciali. Cercheremo poi di immaginare i traffici del vecchio Porto di Ripa Grande a Trastevere e del Portus Tiberinus nell’area antistante la chiesa di Santa Maria in Cosmedin, a poca distanza dalla Cloaca Maxima, “la fogna più grande” di Roma. E poi l’Isola Tiberina con i suoi edifici, Via Giulia, zona di banchieri e mercanti, il Lungoitevere della Farnesina con la splendida villa, il Porto dei Travertini oltre il Santo Spirito, per finire al porto Clementino, meglio noto come Ripetta, dove si localizzava l’idrometro. L’itinerario sarà occasione per conoscere storie di barche, navigazione e commerci dall’antichità alla fine dell’Ottocento.

Punto di incontro: Piazzale dell’Emporio, sul marciapiede all’angolo con Lungotevere Testaccio
Lunghezza: circa 4,5 km
Info: 339-3585839
Max 25 persone
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE

Domenica 11 gennaio 2015, dalle 10,30 alle 13,00
Roma, Londra e città utopiche: curiosità e molto altro camminando nel quartiere Flaminio
Accompagna: Chiara Morabito

Il nostro itinerario vuole riscoprire l’aspetto inedito e meno noto della zona che da piazza del Popolo giunge al Ponte della Musica, costeggiando la via Flaminia: l’affascinante casa-museo dello scultore Hendrik C. Andersen e la sua la città “visionaria”, la street pseudo-londinese della “Piccola Londra”, la magia di silenziose piazzette nascoste a due passi dal Lungotevere delle Navi, i vecchi circoli sportivi, gli edifici in stile razionalista di importanti architetti, che “chi l’avrebbe mai detto!”…

Punto di incontro: Piazzale Flaminio, di fronte alla Banca Intesa San Paolo
Coordinate: 41.911908, 12.475200
Punto di arrivo: Ponte della Musica, piazza Gentile da Fabriano
Lunghezza: circa 4 km
Info: 339-3585839
Max 20 persone
Costo: offerta libera

CEDOLA DI REGISTRAZIONE

Domenica 11 gennaio 2015, dalle 10,00 alle 13,00
Walkshop ecologico: La terra che cura, le cure della terra.
Gli orti urbani della Casa delle Autonomie
a cura delle Associazioni culturali GoTellGo e Festina Lente

Walkshop ecologico tra progetti didattici, orti urbani e sogni in costruzione. Presso l’istituto agrario G. Garibaldi si visiteranno il Museo della macchine agricole, il caseificio, la serra e la stalla; si proseguirà verso gli orti urbani della Cooperativa sociale integrata e agricola Giuseppe Garibaldi che illustrerà il progetto di inclusione sociale e lavorativa di adolescenti e giovani adulti con autismo basato sul motto ‘La terra che cura, le cure della terra’. L’incontro si concluderà con la proiezione del documentario ‘Agricoltori da slegare’ (Italia 2011, 31′) di Raffaella Bullo e un piccolo rinfresco offerto ai partecipanti dalla Trattoria Garibaldi.

Punto d’incontro: Via Ardeatina 524, ingresso Istituto Agrario (ITAS) G. Garibaldi
Coordinate: 41.829412, 12.517968
N. max partecipanti: 40
Info: 3335934734
Costo: gratuito

CEDOLA DI PRENOTAZIONE

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Altre informazioni

Per chi è del quartiere Monteverde o limitrofi, informiamo che a partire da fine gennaio partiranno a nostra cura, presso la sede di Monteverde Living Lab in via Busiri Vici 10, dei gruppi di conversazione libera in inglese e francese per chi intendesse migliorare divertendosi il proprio inglese e/o francese.

Ogni incontro, della durata di un’ora e mezza, si svolgerà sotto la guida di un tutor madrelingua o bilingue che orienterà la conversazione su temi che varieranno di volta in volta: cinema, letteratura, musica, arte, moda, viaggi, cibo…
Sono previsti tra gli 8 e i 12 partecipanti per ogni gruppo.
Il costo di ogni incontro è di 10 euro.
Possibilità di scegliere carnet da 5 incontri (45 euro) o 10 incontri (80 euro)
da consumarsi quando si vuole entro tre mesi.

Per maggiori informazioni e possibilità di prenotarsi clicca qui




La favola milionaria di Gianluigi: “Dal Salento agli Usa l’eolico per tutti”

A neanche 20 anni ha brevettato in Puglia le mini pale “casalinghe” sulle quali un gruppo di finanziatori americani sta investendo cinque milioni e mezzo di euro. “Da una piccola startup ai capitali stranieri, ma la produzione resterà in Italia”

La Befana, nella calza di un ragazzo salentino, ha infilato cinque milioni e mezzo di euro; e quando è ripartita, per l’America o chissà dove, invece della scopa, era a cavallo di una mini turbina eolica fatta in Puglia. Questa storia è una fiaba da raccontarci la sera per credere ancora che non è tutto perduto.
Non è tutto perduto se esistono ragazzi come Gianluigi Parrotto che, senza chiedere un euro a nessuno, si è inventato un prodotto innovativo, ci ha costruito attorno una azienda e ha avuto così successo che in un anno appena ha venduto tutto ad un misterioso gruppo americano non con l’obiettivo di diventare ricco, ma per continuare a produrre turbine – e non solo – nella sua terra: «Voglio far nascere altre startup nel Salento» dice con la sua parlantina sicura, e per un attimo dimentichi che lui stesso è nato soltanto nel 1994: ha vent’anni.

Ma chi è davvero? E come ha fatto?
«Sono nato a Poggiardo, in ospedale, ma i miei stavano a Casarano, in provincia di Lecce. Dopo il biennio di Istituto industriale, a 16 anni mi sono trasferito da solo a Brindisi perché volevo frequentare una nuova scuola di cui avevo letto meraviglie».

Parla del Majorana, dove il preside Salvatore Giuliano aveva appena iniziato la sperimentazione di libri scritti da docenti, computer e wi-fi per tutti, lezioni “rovesciate”, classi scomposte e colorate: il progetto Book in Progress. Parrotto è subito uno degli studenti migliori. L’anno seguente, la prima coincidenza: su un volo da Brindisi a Roma siede accanto a un piccolo produttore bresciano di impianti fotovoltaici.
«Proprio quel giorno a Casarano avevano iniziato l’installazione di pannelli che non mi piacevano affatto. “Possibile fare di meglio?”, gli chiedo». Una mini turbina eolica, niente di davvero speciale in fondo. «Sì, ma avevo davanti due strade: o diventavo un venditore di turbine o me ne inventavo una mia. Ho scelto la seconda».

Dopo i primi prototipi, realizzati in un capannone a Brescia, nel maggio del 2012 Parrotto presenta domanda di brevetto: la sua mini turbina ha una distanza fra albero e vele che le permette di partire anche con pochissimo vento, «arriva ad un picco di potenza di 6 kilowatt con appena 130 rotazioni al minuto».

Nel marzo del 2013 nasce la GP Renewable, le iniziali del fondatore nel nome. A dicembre il primo impianto viene installato in Puglia: «Lo abbiamo venduto sottocosto, per 13 mila euro». Già, e i soldi? Dove ha trovato Parrotto i soldi per partire? Non dai bandi pubblici, «mai partecipato»; non dagli investitori professionali in startup, i venture capitalist, «mai visti». E non dalla famiglia, anzi: sebbene il papà sia diventato socio al 10 per cento, nel frattempo aveva perso il lavoro «e oggi è un dipendente della mia società, fa l’installatore».

E qui c`è la seconda coincidenza: un altro volo, stavolta fra Brindisi e Milano.
Il compagno di viaggio stavolta è il direttore generale di una grande banca. Insomma, si innamora del progetto (e della parlantina di Parrotto) e il giovane startupper ottiene un affidamento bancario sufficiente a partire. Anche perché le sue turbine si vendono alla grande: «Un centinaio in un anno». Cosa hanno di speciale? Qui Parrotto si fa serio: «Lo ammetto. Non molto. A parte il fatto che l`azienda era guidata da un adolescente e questo ci ha aiutato a farci conoscere».

I nuovi prodotti invece saranno una bomba, dice: «Vetroresina, fibra di carbonio, titanio: il team di ingegneri che lavora al mio fianco ha fatto meraviglie, vedrete». Quando? A fine gennaio: presentazione ufficiale del nuovo gruppo, “gli americani”. Chi sono? Mistero, ma i giornali locali hanno già sparato la notizia in prima pagina cantando le lodi di quello che un tempo li chiamavano “Il Briatore dei poveri” per via degli occhiali azzurri ormai archiviati, ma che adesso merita un soprannome molto più generoso, probabilmente. Insomma, gli americani: «Un fondo di investimento, roba grossa, nomi grossi: hanno investito 5,5 milioni di euro nella creazione di una nuova società, la Air Group Italy, che ha inglobato la GP Renewable e io sarò presidente. Prenderemo capannoni industriali abbandonati a Casarano: le turbine le produrremo li. Ma non solo: vogliamo creare un polo di startup innovative in Salento. Spazi e consulenza li metteremo a disposizione gratis».

Sembra anche troppo, persino per una fiaba, e molte cose sono ancora da raccontare e chiarire.
Ma intanto giù il cappello per questo ragazzo-grande, sempre elegante, sicuro ma mai arrogante, che guarda avanti e parla come se fosse destinato a un futuro più grande quando dice: «La turbina diventerà come la lavatrice, un elettrodomestico alla portata di tutti».




Assemblea Generale Zero Waste Lazio

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Sabato prossimo 10 gennaio h 10 – PRESSO UNA SALA NEI PRESSI DELLA METRO A CHE SARA’ COMUNICATA A BREVE GIRO per la convocazione della ASSEMBLEA GENERALE ZERO WASTE LAZIO in relazione ai recentissimi ed importanti passi avanti fatti il 16 dicembre in Campidoglio con l’approvazione della Delibera “Roma verso Rifiuti Zero”, di cui invio il testo ufficiale in allegato, che comporterà per il 2015 un grosso lavoro di costruzione del PERCORSO PARTECIPATO CITTADINO …..

– con la costruzione insieme alle associazioni territoriali ed alle istituzioni dei 15 OSSERVATORI RIFIUTI ZERO MUNICIPALI, e dell’OSSERVATORIO CENTRALE RIFIUTI ZERO,

– con la predisposizione della relazione per il progetto RomaRiusa 2014 in vista del nuovo ciclo di appuntamenti per il 2015 in TUTTI I MUNICIPI, collegato ai nuovi progetti di ECO-PARCHI in vari Municipi di Roma,

– con la previsione di nuovi SEMINARI di formazione, ASSEMBLEE di quartiere e di Municipio,

Per realizzare questo imponente lavoro abbiamo ora bisogno della DISPONIBILITA’ DI VOI TUTTI A COSTRUIRE IL FUTURO DI ROMA , partendo ovviamente dalla necessità che Zero Waste Lazio si dia una STRUTTURA OPERATIVA ADEGUATA ai vari progetti di cui ognuno di voi potrà dedicare parte del proprio tempo.

L’Ordine del giorno è riassumibile quindi nei seguenti punti:

1) Delibera “Roma verso Rifiuti Zero”: prospettive di lavoro per il 2015 e rapporto con il Movimento Legge Rifiuti Zero

2) Approvazione della relazione da inviare all’ass.re Estella Marino sul progetto RomaRiusa 2014, valutazioni sul progetto 2015 e sulla costituzione di Zero Waste Lazio in ONLUS ai fini della gestione di vari progetti

3) Informazione sul percorso del Progetto Europeo – Horizon 2020 in fase di definizione con Enea – Università – RomaCapitale e tanti altri soggetti in Italia ed in altri paesi europei

4) Rinnovo cariche sociali del Consiglio Direttivo e del presidente – segretario – tesoriere (scadute dal 6 dicembre 2014)

4) Varie ed eventuali