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Veloccia: “Situazione critica a Piana del Sole e Ponte Galeria””

TERRITORIO RESTA EMERGENZIALE” (OMNIROMA) Roma, 01 FEB – “Stiamo lavorando da questa mattina con il nostro Ufficio Tecnico, insieme alla Protezione civile e alla Polizia Locale, per fronteggiare l’emergenza causata dal maltempo. La situazione è ancora critica soprattutto nelle zone di Piana del Sole e Ponte Galeria dove, dalle prime ore di oggi, abbiamo prestato soccorso e messo in sicurezza le persone rimaste isolate nelle loro abitazioni”. Lo dichiara in una nota Maurizio Veloccia, presidente del municipio Roma XI. “Un altro fronte di pericolo – prosegue la nota – si è aperto a Monte Stallonara, a causa dell’allagamento di box e cantine, con l’acqua che è giunta anche al piano terra di alcune abitazioni. Con l’aiuto di alcune associazioni di volontariato stiamo continuando a dare ospitalità, assistenza e sostegno alle persone evacuate ieri che non hanno ancora potuto far rientro nelle loro abitazioni (circa 30), e che continuano ad essere ospitate nella palestra della scuola Fratelli Cervi a Casetta Mattei. Chiederemo alla ASL ed all’ARPA di avviare immediatamente tutte le procedure necessarie a verificare eventuali pericoli per la salute pubblica nella Valle Galeria. L’acqua tracimata in queste ore, infatti, ha allagato campi e coltivazioni e, considerata la presenza nell’area di stabilimenti per il trattamento di rifiuti ospedalieri, raffineria e depositi di sostanze inquinanti, nonché della discarica di Malagrotta, è necessario escludere la presenza di qualsiasi eventuale forma di contaminazione. La situazione nel nostro territorio resta, quindi, emergenziale e dunque è importante l’annunciata dichiarazione dello stato di calamitá naturale da parte del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti” conclude Veloccia.

Ivan Seelloni




Maltempo: disagi nel Municipio XI

Il maltempo che si abbattuto nella capitale ha creato disagi anche nel Municipio XI soprattutto nei quartieri di Piana del Sole e Ponte Galeria dove l’acqua è arrivata dentro le abitazioni costringendo gli abitanti a lasciarle. Meno grave la situazione in altri quartieri come Trullo e Magliana Vecchia dove si registrano solo problemi al traffico per l’allagamento delle strade.

Fortunatamente oltre agli allagamenti non ci sono stati feriti e né danni alle strutture degli edifici.

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Il Municipio si è immediatamente messo all’opera per dare assistenza ai cittadini organizzando dei pullman e portandoli nella Sala Consiliare in via Mazzacurati dove ora sono ospitati e assistiti dal personale della Protezione Civile Arvalia e da alcuni consiglieri e assessori municipali.

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Tutta la macchina organizzativa è stata il frutto della collaborazione tra istituzioni locali, Protezione Civile Arvalia, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco:

“una collaborazione perfetta tra tutti i soggetti coinvolti – spiega Enrico Lombardi coordinatore della Protezione Civile Arvalia – ha garantito un ottimo svolgimento delle operazioni di soccorso. Ora ci stiamo attivando per portare ai cittadini tutto il necessario per passare la notte come plaid, pasti caldi, brandine”.

I cittadini dormiranno dentro la palestra della scuola Fratelli Cervi in via Casetta Mattei allestita con cinque bagni chimici tra cui uno per disabili, brandine, coperte, pasti e riscaldamenti accesi tutta la notte.

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Insomma la situazione è sotto controllo e le operazioni si sono svolte senza particolari problemi, grazie anche alla sinergia con cui Presidente, consiglieri, assessori e personale tecnico del Municipio si sono attivati insieme, visitando i quartieri più critici e stando costantemente al fianco dei cittadini ospitati nei vari luoghi d’accoglienza.

Altro merito di questo lavoro di squadra è stato vedere un luogo istituzionale come la Sala Consiliare aperta a cittadini e bambini che coi loro sorrisi hanno donato un po’ di colore a una giornata buia e triste per molti.

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le foto sono state scattate dal consigliere Valerio Garipoli

Ivan Selloni




Agra-Press: Scaramuzzi (Georgofili) chiede di non fermare la ricerca scientifica sugli OGM

Ritengo doveroso e opportuno dare notizia delle chiare dichiarazioni relative agli OGM del Prof. Scramuzzi, diffuse il 21 gennaio u.s. dall’Agenzia Agra-Press.Luigi Rossi, Presidente FidafSCARAMUZZI (GEORGOFILI) CHIEDE DI NON FERMARE LA RICERCA SCIENTIFICA SUGLI OGM549 – 21:01:14/12:45 – firenze, (Agra-Press) – il presidente dell’accademia dei Georgofili Franco Scaramuzzi, a conclusione della cerimonia per la celebrazione dei cento anni dell’istituto superiore agrario e forestale di firenze, ha svolto “una relazione in cui ha auspicato che la piaga dolente dei veti imposti alla ricerca scientifica italiana per lo studio degli OGM e per il loro uso venga al piu’ presto cauterizzata, per arrestare i gravi danni materiali e morali che sta continuando a provocare”, rende noto un comunicato dei Georgofili. “Sara’ poi doveroso individuare i responsabili di tanto panico ingiustificato e degli interventi normativi conseguenti, accertare i danni provocati ed ottenere i debiti risarcimenti”, ha detto Scaramuzzi osservando che “l’inesorabile giudizio della storia coinvolgerebbe anche chi oggi si rendesse responsabile di un prolungamento della situazione attuale e dei conseguenti ulteriori danni che continuerebbero a prodursi”. Il presidente dei georgofili – segnala il comunicato – torna sull’argomento in un articolo  intitolato OGM, una ferita incomprensibile”, pubblicato su QN (Quotidiano Nazionale) di oggi. “la correttezza metodologica, il valore delle nuove conoscenze e l’eventuale pericolosità delle innovazioni – scrive Scaramuzzi – possono essere giudicate da scienziati competenti, che a questo scopo seguono principi e regole rigorose”. “qualsiasi diverso interesse non deve indurre a manipolare questi giudizi in sedi prive delle indispensabili conoscenze, per farli poi arrivare distorti all’opinione pubblica e nelle piazze”, sostiene il presidente dell’accademia che aggiunge: “siamo quindi chiamati a difendere la libertà, l’autonomia e l’universalità della ricerca scientifica e chiediamo che la deleteria vicenda italiana degli OGM si chiuda”. (cl.co)fonte: www.fidaf.it



La società scientifica contesta il movimento anti OGM

rubr_pascale (1)Vari siti web stanno rilanciando la notizia che da una indagine dell’Unione Europea 8 cittadini su 10 dicono che il bio deve essere OGM-free: guardate i titoli disponibili in rete.

http://www.newsfood.com/q/162cd32d/ue-80-vuole-alimenti-ogm-free/

http://www.ansa.it/terraegusto/notizie/rubriche/europa/2013/09/19/Ue-piu-8-cittadini-10-Bio-deve-essere-Ogm-free-_9325393.html

Da questi titoli sembra che hanno intervistato tutti gli Europei e che 8 su 10 difendono il Bio e dicono no agli OGM.

Questo è il modo in cui i media costruiscono le false verità. Qui sotto trovate il link all’indagine Europea

http://ec.europa.eu/agriculture/consultations/organic/2013_en.htm

e si scopre cosi’ che rispondevano solo quelli interessati (ossia non un campione rappresentativo, ad esempio quelli che vendono biologico si sono iscritti subito per dare la loro opinione?) ed inoltre solo quelli interessati al biologico.

Ma mi domando se l’80% degli interessati al biologico dice che dovrebbe essere OGM-free, allora vuol dire che addirittura il 20% di quelli del biologico accettano che ci siano OGM nel biologico, ossia non è il 100% come da disciplinare.

Inoltre visto che sono circa il 5% dei consumatori europei che mangiano biologico, secondo la loro logica per cui il 20% di “oppositori” vanno soppressi, anche loro stessi andrebbero soppressi (secondo la loro logica autoritaria) dal momento che il 95% degli Europei non mangia biologico.

Tra poco sentirete come i soliti italioti useranno questi titoli per rilanciare l’idea che l’80% degli Europei vuole essere OGM-free ed i giornalisti che leggono i titoli e non le fonti originali si convinceranno di un trucco facile da smascherare.

fonte:  www.salmone.org/indagine-europea-bio-e-ogm/

 




In 30 mila a Berlino manifestano contro allevamenti intensivi, OGM e agricoltura industriale: c’era anche Carlin Petrini

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Da Potsdamer Platz fino alla Cancelleria una lunga fila di manifestanti, circa 30 mila, ha chiesto al governo tedesco che l’agricoltura torni a essere più naturale tenendo fuori i prodotti industriali proprio mentre si tiene la Fiera agricola Grüne Woche. Per l’Italia c’era Carlo Petrini il fondatore di SlowFood
In 30 mila a Berlino hanno manifestato oggi contro gli allevamenti intensivi, gli OGM e l’agricoltura industriale chiedendo al governo tedesco un maggiore impegno per avere cibo e prodotti agricoli sani. La manifestazione è stata organizzata come risposta alla Internationale Grüne Woche Berlin 2014, la Settimana Verde internazionale, ovvero la Fiera dedicata all’agricoltura più importante a livello mondiale e che si chiude il prossimo 26 gennaio. Ha partecipato alla manifestazione anche Carlo Petrini che al termine del corteo ha preso la parola sul palco dicendo:

Il nostro messaggio oggi è chiaro: se l’Europa perde i piccoli agricoltori e le sue famiglie di agricoltori perde la sua storia, la sua cultura e la sua identità e nulla esisterà più.
Alla manifestazione vi hanno preso parte assieme alle associazioni ambientaliste anche gli agricoltori che hanno portato 70 trattori spiegando che sono i primi a essere stanti dell’agrobusiness. Tra le richieste anche l’accordo di libero scambio tra UE e USA conosciuto anche comeTTIP ovvero Transatlantic Trade and Investment Partnership. Praticamente gli Usa piuttosto che combattere le esportazioni provenienti dall’Europa hanno pensato di inglobarle rendendo più conveniente delocalizzare le produzioni negli Stati Uniti. La porta del libero accesso porterebbe dai noi anche una serie di prodotti fino a oggi rimasti fuori come il pollo al cloro o gli OGM.

Ovviamente anche l’Italia è molto coinvolta in questa trattativache però si sta svolgendo sotto silenzio sebbene molto sostenuta dal nostro Paese e gestita dal ministero per lo Sviluppo economico.

In Germania l’associazione BUND ha pubblicato il dossier FleishAtlas 2014 in cui analizza la produzione e il consumo di carne. I numeri sono impressionanti: nella sola Germania si macellano ogni anni 58 milioni di suini, 630 milioni di polli e 3,2 milioni di bovini numeri che li portano a conquistare il triste primato di “campioni europei”. Globalmente, però, i tedeschi non sono i primi: negli Stati Stati Uniti la società “Tyson Foods” macella più di 42 milioni di animali in una sola settimana, in Cina sono macellati più di 660 milioni di suini all’anno. Il prezzo per la crescente domanda di carne include tutti gli effetti collaterali indesiderati, quali scandali alimentari, abuso di antibiotici o residui di ormoni nella carne
Marina Perotta
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Comunicato stampa > Insieme possiamo farcela

insiemeDopo oltre 30 anni il palazzo Ater, il serpentone o il kilometro per i romani, vede avviare i primi lavori di riqualificazione. E’ solo un primo passo a cui devono seguire altri lavori di cui già esistono i progetti: in primis il quarto piano. Sono 42 i milioni di euro già finanziati che non possono finire nel dimenticatoio dei cassetti della Regione Lazio e del Comune di Roma perdendo valore. Fornirebbero un altro ulteriore alibi a coloro che intendono mantenere lo stato di abbandono e degrado in cui versa il Palazzo Ater. Le istituzioni diano altri segni perchè noi non ci rassegniamo all’esistente, continuiamo a fare la nostra parte sollecitando chi di dovere, compresa la Procura della Repubblica e le forze dell’Ordine. Per garantire la legalità e la sicurezza requisiti fondamentali del vivere civile.

Coordinamento Corviale Domani

vedi anche comunicato stampa A.T.E.R. Roma

http://www.aterroma.it/sections/news/primo_piano.php?p=617




I mega trend della progettazione del futuro? Resiliente, sostenibile e “attiva”

analisi-energetiche-edificiLo studio Perkins + Will ha stilato una graduatoria dei cinque principali trend che guideranno l’architettura del futuro
Per capire in quale direzione si sta muovendo l’architettura e a quali aspetti sta dando la priorità, lo studio Perkins + Will ha incaricato il suo staff (più di 1.500 professionisti) di fare un indagine sul campo. Il risultato della ricerca “ Design + Insights”, frutto di interviste ai più autorevoli progettisti e architetti a livello mondiale e di una sorta di “mappatura” delle opere in corso e in cantiere, ha evidenziato i 5 principali trend della progettazione del futuro. Con l’obiettivo non solo di tracciare un quadro del settore ma anche di “prendere coscienza” delle necessità più sentite dalla committenza e dagli occupanti.

Trend 1: Resilienza
Sarà che i disastri naturali spaventano enormemente e che una corretta progettazione è l’unico mezzo per limitare i danni inevitabili, fatto sta che la progettazione sta mettendo al primo posto la questione della resilienza. La maggiorparte delle opere che si stanno realizzando e che si realizzaranno nei prossimi anni punteranno su materiali e tecniche di progettazione in grado di resistere a terremoti, inondazioni, tornadi, e via dicendo. A confermarlo è anche Robin Guenther, progettista dell’American Institute of Architects Fellow (FAIA), secondo cui l’uragano Sandy ha segnato uno spartiacque, e da quel momento in poi la progettazione ha iniziato seriamente a riflettere sulla necessità di garantire l’assoluta incrollabilità degli edifici.

Trend 2: Sostenibilità
Da diversi anni a questa parte l’architettura mostra sempre più una vocazione green. E secondo il report non è una moda passeggera perché il risparmio energetico ed idrico e la sostenibilità degli edifici sono ormai diventati aspetti fondanti dai quali non sarà più possibile prescindere. Ma c’è un aspetto, secondo i progettisti, che caratterizzerà la progettazione del 2014 e oltre: la ricerca di materiali “salubri”. Per troppo tempo si sono utilizzati materiali edili nocivi (basti pensare all’amianto) ed è necessario un cambiamento per garantire il benessere degli occupanti e del pianeta in generale.

Trend 3: Active Design

In un’epoca, come quella attuale, in cui si vive perlopiù nelle grandi città, si lavora molto, ci si sposta poco a piedi (o in bici) e si mangia male, le malattie più diffuse sono proprio quelle legate all’obesità e al poco esercizio fisico. Ecco che la progettazione urbana deve assumere un ruolo principe in questo senso. Gli Usa- i più colpiti dai fenomeni di sovrappeso e alimentazione scorretta- hanno redatto, quasi quattro anni fa, le linee guida per l’”Active Design”, ma negli ultimi tempi un po’ ovunque si sta previlegiando una progettazione che stimoli il moto quotidiano: più scale negli edifici e più percorsi pedonabili o ciclabili nelle città. L’unico ostacolo alla “progettazione attiva”, come rivela Joan Blumenfeld dell’American Institute of Architects Fellow (FAIA), è “lo scetticismo da parte dei committenti perché, sebbene ci siano ormai tantissimi studi che confermano il legame tra salute e progettazione, sono ancora pochi quelli che si fidano ciecamente di un progettista che sconsiglia, ad esempio, la realizzazione di ascensori o scale mobili per percorrere brevi percorsi.”
Trend 4: Luoghi di lavoro “multigenerazionali”
I posti di lavoro dovrebbero incentivare le relazioni, gli scambi e il confronto fra colleghi. Il trend degli open space ha parlato (e continua a parlare) chiaro in questo senso. Ma c’è un aspetto su cui, secondo lo studio, si punterà nella progettazione di questi anni: la predilizione per luoghi in grado di accogliere persone di età, e quindi esperienza, diversi. Non più “capi” segregati nei propri uffici blindati, ma “mischiati” ai propri dipendenti.

Trend 5: Tecnologia

Ultimo trend, la tecnologia. Le possibilità che le innovazioni tecnologiche offrono a progettisti e architetti sono ormai enormi e sono ben pochi quelli che non se ne servono. Si va dalle analisi ambientali ed energetiche che molti dispositivi consentono di svolgere ai vari plus tecnologici per la realizzazione e gestione degli edifici, fino ad aspetti più semplici ma che incidono sul lavoro del progettista: l’utilizzo di tablet, smartphone e di applicazioni dedicate che da un lato semplificano il lavoro e dall’altro lo stanno cambiando, privilegiando velocità e condivisione.
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