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BOZZA DEL PIANO REGOLATORE DELLA CULTURA DI SALERNO

salernoIl piano elegge come modello di riferimento alcuni piani comunali per la cultura, in particolare il Piano Comunale per le Politiche Culturali dell’Assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari particolarmente innovativo nell’impostazione teorica e nelle linee operative.
SINTESI

PAG. 2: IL PUC di Oriol Bohigas e la Nuova Salerno (stralci dalla Relazione di O. Bohigas)

PAG.3 COS’ E’ Il PIANO REGOLATORE PER LA CULTURA?
Riprendendo molte delle linee guida del Piano Urbanistico avviato da Bohigas nel ’91, il Piano regolatore per la cultura vuole analogamente ripensare la città sul piano culturale, individuando nell’arte, nella creatività e nella cultura un motore di sviluppo del tessuto urbano, sociale ed economico della città. Il piano si configura come un documento programmatico di indirizzo che ha come obiettivo principale quello di condividere con la cittadinanza il percorso di costruzione e attuazione del progetto culturale per Salerno. Il documento, pubblicato on-line, sarà costantemente integrato nella parte relativa alle azioni e agli atti adottati per il raggiungimento degli obiettivi, al fine di assicurare una reale partecipazione.
Pagg. 4/6. PRINCIPI GENERALI
RICUCIRE LA CITTA’ su base culturale
Incentivare la qualità artistica e gestionale
Criteri e indirizzi per la concessione dei beni
Le competenze da coinvolgere
Regolamento per l’erogazione dei contributi
Consulta degli operatori della Cultura

Pagg. 7/10 LE AZIONI
1.SPAZI DELLA MEMORIA
2. LABORATORIO URBANO E DEL PAESAGGIO
3. IL MUSEO DIFFUSO
4. IL POLO TEATRALE
5. LA CITTA’ DELLA MUSICA
6.LA CASA DEL CINEMA
7. LO SPETTACOLO DEL MARE

Pag.11: SERVIZI
RETE DELLE ATTIVITA CULTURALI
CASA DELLE ASSOCIAZIONI E CO-WORKING
PORTALE TEMATICO
“Nuova coscienza di identità Nuova esigenza di urbanità Città delle nuove tecnologie
Città della cultura Città sostenibile Questa è la Salerno del futuro”
Oriol Bohigas

“Come ritrovare la città perduta? Nel mondo globale la risposta si impone in termini di spazio: ripensare il locale…È necessaria una vasta opera di «rammendo», ritracciare frontiere, vale a dire soglie, passaggi, porte ufficiali, per far saltare le barriere invisibili dell’esclusione”.
Marc Augé

Il PUC di Oriol Bohigas e la Nuova Salerno
Nei primi mesi del 1991, il Comune di Salerno stabilì i primi contatti con lo studio MBM Arquitectes, S.A. di Barcellona, al fine di verificarne la disponibilità ad accettare l’incarico di redazione del nuovo PRG. Il 13 gennaio 1992, il Consiglio Comunale incaricò l’architetto Oriol Bohigas, in rappresentanza della MBM, della redazione del nuovo PRG; la convenzione regolante i rapporti di tale prestazione fu sottoscritta il 26 aprile 1993. Il 20 aprile 1994 la Giunta Municipale approvò il “Documento Urbanistico Programmatico” redatto dall’assessore Fausto Martino, contenente i criteri guida e gli indirizzi urbanistici da sottoporre all’esame del Consiglio Comunale. Il Documento Programmatico fu presentato in una seduta pubblica del Consiglio Comunale del 19.11.1994 (deliberazione n° 97). Con deliberazione n° 27 del 20.02.05 il Consiglio Comunale approvò – formulando propri indirizzi – il Documento Programmatico e, in particolare, la nuova metodologia in esso illustrata. Iniziava così il lungo processo di studi, decisioni politiche, progetti e trasformazioni urbane per configurare una nuova Salerno. Accanto al PUC nel 1998 l’amministrazione Comunale affidò al CENSIS l’incarico di uno studio specialistico finalizzato alla individuazione dei bisogni futuri della città. Lo studio, svolto in collaborazione con la fondazione Carisal – Sichelgaita di Salerno ed il supporto dell’Ufficio di Piano, consentì anche di censire le attrezzature sociali esistenti sul territorio. La fondazione Sichelgaita nel febbraio 2000 presentò il progetto “Salerno Città Europea”, sintesi di una ricerca condotta in collaborazione con l’Ufficio di Piano. Il progetto prevedeva come linee strategiche a più alta possibilità di successo: le attività turistiche; le attività produttive d’innovazione legate alle nuove tecnologie; lo sviluppo dell’economia della logistica grazie al porto ed alla rete infrastrutturale; la manutenzione diffusa e la riorganizzazione urbana dove si sviluppano progetti d’intesa fra finanza ed immobiliare. Nel Marzo 1997, l’Ufficio Turismo presentò un rapporto dal titolo “Indagine su alcune componenti della risorsa turismo nella città di Salerno”, sui poli di attrazione turistica dove vengono classificati grandi strutture, contenitori congressuali, spazi espositivi; cinematografi; teatri; strutture sportive. Viene rilevata la presenza di un grande patrimonio pubblico di quadri ed opere d’arte, all’epoca dell’indagine privi di collocazione, e vengono censiti gli eventi culturali e turistici (mostre, fiere, spettacoli, manifestazioni civili e religiose) che sembrano possedere un potere attrattivo. Un ultimo studio è stato necessario per definire un Piano Strategico per lo Sviluppo Turistico della città di Salerno. Per tale sviluppo si individuano alcune ipotesi: creazione di un acquario affiancata da una struttura educativa e di ricerca, situato in prossimità del mare; il miglioramento del divertimento notturno attraverso la promozione di spettacoli teatrali e cinematografici e la creazione di multisala; la creazione di un impianto polivalente per lo sport, la musica e le fiere e di uno spazio idoneo per nuovi eventi. Andava inoltre commercializzata l’offerta gastronomica attraverso concorsi culinari, convegni, traduzioni dei menu in varie lingue. Il Piano propone di puntare sulla specificità del centro storico della città creando un polo museale-monumentale concentrato che offra contemporaneamente itinerari storici, artistici, culturali e architettonici di alto livello. Tra gli interventi previsti dal Piano la valorizzazione del porto commerciale (poli cantieristici, nautica, scali crociere etc) e la creazione di porti turistici (Molo Manfredi, S. Teresa), la riqualificazione delle spiagge con il disinquinamento del golfo e l’obbiettivo di ottenere la bandiera blu dell’Unione Europea. Tra gli obiettivi principali “la costante promozione di attività sociali e culturali che proiettino la città di Salerno ad alti livelli di considerazione internazionale e che generino una vita interna di grande comfort individuale e collettivo”. Per esempio, gli obiettivi turistici non verranno raggiunti senza un fermo proposito di promozione (congressi scientifici e ludici, gare e festival culturali e sportivi, propaganda turistica che raggiunga gli ambiti regionali più prossimi, potenziamento dei musei, restauro e valorizzazione del centro storico, ecc.). Un altro aspetto è quello dell’intensità dell’attività culturale che, a parte il suo valore turistico, ha conseguenze interne. La nuova struttura fisica individua una serie di immobili pubblici o aperti al pubblico, con destinazione culturale e la gestione del piano potrà incrementare sensibilmente il patrimonio già disponibile. “Se vogliamo che questi edifici rendano socialmente, sarà necessario attribuire adeguate funzioni e definire una gestione molto attenta. Il Comune deve far sì che Salerno diventi una città di cultura, specialmente riguardo alla sua antica tradizione dell’Università e delle istituzioni scientifiche che le appartengono. E bisogna potenziare attività già presenti come il teatro e gli spettacoli in generale, la musica, la letteratura e le arti plastiche, che possiedono punti di riferimento nella storia locale e nelle istituzioni esistenti” (dalla relazione di O. Bohigas).

COS’ E’ Il PIANO REGOLATORE PER LA CULTURA?

Riprendendo molte delle linee guida del Piano Urbanistico avviato da Bohigas nel ’91, il Piano regolatore per la cultura vuole analogamente ripensare la città sul piano culturale, individuando nell’arte, nella creatività e nella cultura un motore di sviluppo del tessuto urbano, sociale ed economico della città. Il piano si configura come un documento programmatico di indirizzo che ha come obiettivo principale quello di condividere con la cittadinanza il percorso di costruzione e attuazione del progetto culturale per Salerno. Il documento, pubblicato on-line, sarà costantemente integrato nella parte relativa alle azioni e agli atti adottati per il raggiungimento degli obiettivi, al fine di assicurare una reale partecipazione.
Premessa
Il piano della cultura parte dalla convinzione che il Piano Urbanistico (PUC) delineato a suo tempo da Bohigas per la città di Salerno sia stato in gran parte disatteso nella sua vocazione originaria, privato di uno dei capisaldi della costruzione della Nuova Salerno, l’idea di una città contemporanea, protesa verso il suo mare come elemento profondo di civiltà e di identità, amante della sua storia e dei suoi luoghi, dalla densa vita culturale, che nella riqualificazione architettonica e nel suo restyling avrebbe trovato una grande occasione di sviluppo della sua immagine e della qualità generale della vita dei suoi abitanti. La effettiva riqualificazione del territorio non può quindi non partire da tale mancata attuazione dello spirito della “nuova Salerno” provvedendo a colmare la parte mancante con un investimento, principalmente di idee, nel settore cultura anche attraverso progetti che promuovano il multiculturalismo, il valore delle differenze, l’inclusione sociale e il rispetto dell’altro, in un dialogo costruttivo tra pubblico e privato. La politica culturale può essere una politica in grado di immaginare, progettare e attualizzare il futuro riuscendo a valorizzare le energie creative presenti, coniugandole con il sistema imprenditoriale, per rilanciare Salerno e renderla realmente un riferimento nel panorama culturale nazionale. Per fare questo è necessaria una riscrittura delle potenzialità in ambito artistico-culturale, dei modelli gestionali e organizzativi più idonei ed efficaci al fine di valorizzare il patrimonio (materiale e immateriale) esistente e individuare la cifra culturale vincente di una città. Va quindi ricucito un sistema di relazioni orizzontali (istituzioni, mondo culturale, della scuola e della formazione, organizzazioni sociali, professioni, competenze, tessuto imprenditoriale) che a partire dal capoluogo sia in grado di allargare progressivamente i propri confini per abbracciare il territorio provinciale per affermarsi come distretto culturale, coniugando valorizzazione del patrimonio esistente con la contemporaneità.

Principi generali
RICUCIRE LA CITTA’ su base culturale: fare di Salerno un laboratorio urbano di sperimentazione dei linguaggi, un punto di snodo per itinerari culturali abitati e vivi, capaci di sostituire alla mera fruizione il concetto di partecipazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza;
‐ Incentivare la qualità artistica e gestionale partendo dalla valorizzazione delle risorse umane presenti e promuovendo un’offerta diversificata, plurale e sinergica.
‐ Mettere in rete: il patrimonio culturale, le biblioteche, le esperienze artistiche, i luoghi anche extra-urbani, gli operatori culturali e quelli economici, il pubblico e il privato.
RICUCIRE LA CITTA’ significa non stravolgerne l’identità e cancellarne i luoghi, non una programmazione aprioristica di contenuti calati dall’alto, ma una strategia di sviluppo che parta da una mappatura e reinvenzione delle istituzioni culturali quali centri di attrazione delle energie creative e artistiche, non chiusi in sé stessi, ma aperti sul territorio. Il modello di sviluppo culturale implica una ridefinizione dei luoghi della cultura – siano essi i Musei, i Teatri o i Centri culturali. Si tratta di immaginare e progettare la nuova geografia sociale e culturale di Salerno: non il monologo inesausto di un’azione ma piuttosto una diversificazione delle attività culturali, attraverso un potenziamento delle professionalità in campo e precise destinazioni e vocazioni tematiche dei luoghi.
Incentivare la qualità artistica e gestionale
I modelli gestionali sono l’indispensabile strumento per l’attuazione del progetto. La concessione degli spazi e dei servizi, va attuata attraverso un dialogo tra istituzione e cittadinanza. Tali linee di azioni modello prevedono l’affidamento degli spazi culturali tramite procedure pubbliche, anche di finanza di progetto, l’elaborazione di criteri certi di valutazione e monitoraggio e il coinvolgimento attivo delle professionalità del mondo culturale. L’innovazione dei modelli gestionali è la base indispensabile per l’innalzamento della qualità artistico-culturale. La scelta della funzione di ogni singolo centro culturale si ripercuote sull’intero spazio cittadino e va accuratamente ragionata e studiata in relazione alla complessità e interezza del tessuto urbano. Il ruolo di capoluogo di un ampio territorio provinciale della città di Salerno e la sua collocazione possono far sì che l’attività dei centri culturali comunali – oltre che presidio culturale e sociale per la cittadinanza salernitana – possa essere un punto di riferimento dell’intero territorio provinciale (anche in previsione di una eventuale città metropolitana) e costituire un importante polo di attrazione turistica. Affinché i centri culturali comunali acquisiscano veramente questo ruolo complesso e rilevante nella nostra comunità, è necessario perseguire l’eccellenza nella programmazione e nella gestione, attraverso le vie della trasparenza e del buongoverno e della ricerca di strategie creative anche per il coinvolgimento di privati nel finanziamento delle attività.
I Criteri e gli indirizzi per l’individuazione del soggetto gestore
Gli spazi di proprietà del Comune di Salerno destinati ad attività culturali, vanno assegnati tramite procedure a evidenza pubblica o mediante la finanza di progetto nel rispetto delle normative vigenti e delle linee guida sulla finanza di progetto (approvate dallo Stato con Decreto Legislativo dell’11 Settembre 2008, N. 152); per alcune strutture può essere promosso un concorso di idee per uno studio di fattibilità economica e gestionale.
Criteri e indirizzi per la concessione dei beni
Al fine di mettere i soggetti gestori nelle condizioni di garantire un’offerta culturale di alta qualità, perseguire il valore sociale della cultura (art. 6 del Codice dei Beni Culturali, D.lgs. n.42 del 22.01.2004 e successive modifiche) e poter reggere le spese derivanti dalla gestione di spazi culturali, una buona indicazione viene dal parere, acquisito dal Comune di Cagliari in relazione al regime di tali beni, in particolare gli immobili storici o artistici, i centri culturali, i musei, le pinacoteche, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: “posto che non possono essere oggetto di locazione ma solo di concessione, detto regime dovrà essere svincolato dal concetto di redditività minima, dal momento che gli stessi, normati da lex specialis quale il Codice dei Beni Culturali ( D.lgs. n.42 del 22.01.2004) e in ragione dell’attività in essi svolta, priva di rilevanza economico sociale, non possono essere assoggettati a una valutazione di mercato pari a quella di altri beni patrimoniali disponibili o indisponibili”. Il canone reso dal soggetto gestore può andare a compensazione con i servizi resi. Finanza di progetto e partenariato pubblico-privato. La sperimentazione della finanza di progetto nell’affidamento degli spazi culturali incentiva il privato a partecipare sin dal momento della progettazione attraverso la presentazione di un piano di fattibilità, per il coinvolgimento di fondazioni bancarie, imprese e associazioni di categoria.

Le competenze da coinvolgere: Direzione artistica-scientifica; Management e fundraising culturale; Marketing culturale; Curatori di Musei, Esperti di comunicazione; etc.

Regolamento per l’erogazione dei contributi
L’ente pubblico dovrà dotarsi di un Regolamento per l’erogazione di contributi alle iniziative culturali sulla base di requisiti specifici, trasparenti e misurabili, che premino la qualità culturale e artistica insieme alla qualità progettuale e alla capacità gestionale, privilegiando la concentrazione delle risorse rispetto alla dispersione di finanziamento a pioggia. Il regolamento dovrà prevedere una griglia di valutazione, criteri con relativi indicatori di valutazione che costituiscano gli strumenti fondamentali per l’istruttoria dei progetti e siano in linea con il sistema di valutazione dell’Unione Europea, secondo principi di trasparenza ed equità. Eventuali introduzioni di commissioni di valutazione composte da esperti e rinnovate periodicamente.
Consulta degli operatori della Cultura
Viene introdotta la Consulta degli Operatori della Cultura, a norma dello Statuto comunale. La Consulta esprime pareri preventivi, nelle materie di sua competenza, su atti comunali di competenza del Consiglio Comunale e può formulare proposte agli organi comunali per l’adozione di atti e proposte per la gestione e l’uso di servizi e dei beni culturali. Le spese di funzionamento della Consulta sono a carico dell’Amministrazione Comunale, che assicura la sede e le eventuali attrezzature necessarie all’espletamento delle attività. Sono organi della Consulta: l’Assemblea Generale dei rappresentanti delle associazioni aderenti, il Consiglio Direttivo, le Assemblee di settore ed i Consigli di settore. L’Assemblea generale e le Assemblee di settore devono essere convocate almeno una volta all’anno ed è costituita da rappresentanti (uno per Associazione) designati da ogni singola associazione regolarmente iscritta, o da delegati, i cui nomi devono essere comunicati per iscritto. L’assemblea elegge nella prima seduta il Consiglio Direttivo, composto da dieci componenti, di cui due per ogni settore. L’Assemblea discute e approva le proposte e le istanze delle associazioni aderenti e del C.D. Può delegare il C.D. a decidere in via d’urgenza su materie di sua competenza: l’assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio Direttivo e, in mancanza del Vice Presidente. Delle riunioni di assemblea si redige verbale firmato dal Presidente e dal Segretario: per la validità delle deliberazioni si richiedono le maggioranze previste dall’art. 21 del c.c..

Le Azioni

1: SPAZI DELLA MEMORIA
Fondazione Scuola Medica Salernitana; Convento di San Lorenzo; Palazzo Fruscione, Castello Arechi, Giardino della Minerva, Museo Papi, Museo Virtuale Scuola Medica Salernitana.
FONDAZIONE SCUOLA MEDICA SALERNITANA
Avviata nel 2007 dal Comune di Salerno, ha lo scopo di promuovere la ricerca, la formazione e l’aggiornamento nel campo della medicina, di quanto rappresenta l’eredità culturale e scientifica dell’antica “Scuola Medica Salernitana” e la tutela e la valorizzazione dei beni in uso. Potenziare l’attività della Fondazione di divulgazione della storia della medicina naturale allargandola alle tematiche dell’omeopatia, della fitoterapia e del benessere, con una grande Fiera annuale della medicina naturale, con seminari, laboratori, workshop internazionali pubblico espositivo dei materiali della antica Scuola medica e una valorizzazione dei musei in gestione: Museo Papi, Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana, Giardino della Minerva, Archivio storico della Botanica.
ARCHIVIO COMUNALE Convento di San Lorenzo
Potenziare la funzione di sede espositiva dell’archivio comunale attraverso l’esposizione tematica di materiali e documenti legati alla storia, anche culturale, della città, il luogo in cui è possibile trovare un accesso facilitato e immediato alla documentazione che testimonia la memoria storica, le radici e le trasformazioni di Salerno e fruibile anche da un pubblico non specialistico o dai turisti. Possibili attività: digitalizzazioni dei documenti posseduti dall’Archivio Comunale; progettazione di allestimento di mostre ed esposizioni temporanee e a tema per celebrare ricorrenze, personaggi illustri etc; realizzazione di una produzione multimediale interattiva sull’Archivio Storico di Salerno da mettere a disposizione del pubblico, seminari didattici, ; biblioteca digitale etc.
PALAZZO FRUSCIONE- COMPLESSO DI SAN PIETRO A CORTE
Al momento è in corso da parte comunale l’avviso per una manifestazione di interesse relativa alla gestione di Palazzo Fruscione per una biblioteca multimediale e per un infopoint turistico. Palazzo Fruscione si lega alle vicende della longobardia minor ed è stato oggetto di una notevole opera di risanamento avviata grazie agli obiettivi europei. Potrebbe diventare sede di un Museo interattivo sulle vicende della storia medievale di Salerno o del Laboratorio Urbano e del Paesaggio (Punto 2).
Altri spazi: Ostello Ave Gratia Plena, Palazzo san Massimo, Convento di San Michele, Complesso San Nicola

2. LABORATORIO URBANO E DEL PAESAGGIO
Promuovere la ricerca, il dibattito, l’esposizione e la divulgazione dei temi riguardanti l’architettura contemporanea e il suo rapporto con lo spazio pubblico, il tessuto storico e il paesaggio, attraverso un dibattito multidisciplinare, in grado di stimolare un dialogo costante tra amministrazioni, enti e popolazione locale sulle tematiche riguardanti l’architettura, il paesaggio urbano, lo spazio pubblico cittadino e la sua evoluzione al fine di favorire la valorizzazione e l’evoluzione del patrimonio architettonico, naturalistico e paesaggistico di Salerno e dell’area metropolitana. Se il patrimonio architettonico, storico, naturalistico e paesaggistico dotato di notevole pregio, è in grado di suscitare un continuo interesse e stimolare la conoscenza della città di Salerno, gli interventi di nuova costruzione all’interno del tessuto urbano sono invece spesso oggetto di pubbliche discussioni e giudizi contrastanti, anche aspri (Vedi Crescent) , frutto di differenti visioni dello spazio pubblico e della realtà contemporanea, quando non espressione di mera speculazione edilizia a favore di interessi privati, che influiscono sulle modalità di fruizione della città, sul suo sviluppo futuro e sulla vita della società salernitana. Uno spazio quindi dedicato a queste riflessioni, che non si rivolga solo agli studenti, ai ricercatori e ai professionisti, ma all’intera cittadinanza, in considerazione anche dell’interesse crescente verso queste tematiche. Un centro che tenga conto dei risvolti ambientali, paesaggistici, sociali e antropologici, e delle necessarie connessioni con le altre discipline artistiche, progettuali e culturali quali il design e l’arte, in grado di coinvolgere diverse attività e figure professionali, Attraverso le attività che si potranno realizzare all’interno del centro, i temi e le discipline a essi legate potranno costituire un interessante punto di partenza per riflettere sui cambiamenti in corso nella nostra città partendo dalla conoscenza del passato e da un attenta analisi del presente.

3: IL MUSEO DIFFUSO (Complesso di Santa Sofia, Palazzo Genovesi, La Carnale, Museo città creativa)
Il progetto mira alla realizzazione di un sistema museale cittadino che colleghi, nel quadro di una gestione integrata, alcuni dei beni che costituiscono il patrimonio storico-culturale della città di Salerno. I musei, i parchi e i siti possono costituire uno più itinerari di forte impatto anche dal punto di vista turistico. Il progetto del Museo diffuso parte dall’individuazione di un nucleo di siti di interesse culturale che per la loro specificità tematica danno forma a ipotetici percorsi di visita lungo il tessuto urbano di Salerno. Tali percorsi, tenendo conto degli accessi alla città, invitano il turista o il visitatore a raggiungere “per tappe” il cuore storico e culturale di Salerno e anche le zone decentrate e collinari. E’ quindi indispensabile indicare la destinazione d’uso degli spazi dove ogni luogo possa acquisire una vocazione identitaria specifica. L’obiettivo è quello di fare di Salerno un laboratorio di sperimentazione capace di attrarre le migliori esperienze artistiche contemporanee, anche con il coinvolgimento delle numerose personalità artistiche presenti sul territorio, perché abitino realmente il territorio generando collaborazioni e sinergie anche oltre la dimensione locale e facendo della contaminazione tra linguaggi e sistemi di segni la cifra distintiva di un processo di lettura/riscrittura delle trame urbane. Affidare gli spazi esistenti a curatori e operatori, tenendo conto di alcune personalità di grande rilievo di origine salernitana (Fulvio Irace; Antonio D’Avossa, Pino Musi, Lia Rumma e Pia Incutti) degli studiosi della Fondazione Filiberto Menna; delle gallerie cittadine (Il Catalogo, Paola Verrengia, Leggermente fuori fuoco); per la creazione di una collezione permanente di arte e fotografia contemporanea attraverso l’acquisto di opere da esporre in tutti gli spazi museali, con la promozione di progetti site specific e context specific nello spazio pubblico dei diversi quartieri e nei parchi della città (Villa Comunale, Parco del Mercatello, Parco Salid, Parco del Seminario); rendere Salerno luogo di attrazione di artisti e creativi di provenienza regionale, nazionale e internazionale; creare occasioni formative e di confronto per operatori dell’arte. Attività: acquisizione di opere; mostre; organizzazione di incontri di presentazione con gli autori delle opere o i critici di riferimento; organizzazione di residenze finalizzate a offrire occasioni di studio, ricerca e produzione ad artisti; pubblicazioni di cataloghi e magazine. Attività commerciali: caffetteria; bookshop d’arte; street food
Partner del progetto Fondazione F. Menna, Gallerie d’arte.

4. IL POLO TEATRALE SALERNITANO (TEATRO ABITATO)
Teatro VERDI, Teatro DIANA, Ex Salid (Ghirelli), Teatro delle Arti, Teatro Nuovo e Piccoli Teatri privati
Il sistema teatrale cittadino attuale è un sistema frammentato, verticistico, pressoché inesistente sul piano della produzione. Da una parte il Teatro Verdi con un forte investimento sulla lirica e una programmazione teatrale classica e contemporanea; dall’altra una offerta commerciale e una produzione locale amatoriale di basso profilo e improntata al teatro di tradizione. Il Teatro Verdi è il principale teatro di prosa della città: è attualmente programmato dal Teatro Pubblico Campano, organismo regionale di distribuzione, con una programma di qualità ma privo di specificità (cartelloni analoghi sono negli altri teatri regionali programmati dal Circuito, Napoli, Avellino, Benevento, Caserta) . Nello spirito del progetto, il Teatro Verdi, dotato di una qualificata direzione artistica, si apre alla città come punto di riferimento e raccordo per gli altri spazi teatrali cittadini e del territorio, aperto a collaborazioni e sinergie con realtà nazionali e internazionali, mediante accordi e protocolli di intesa con altri organismi teatrali come lo Stabile Teatro Mercadante e il Napoli Teatro Festival. Vanno quindi integrate le attività di programmazione di spettacoli con le attività di produzione, formazione e divulgazione teatrale, intendendo il teatro come luogo abitato, condiviso e partecipato da un numero sempre crescente di pubblico. Il Verdi dovrà quindi diventare (anche con una trasformazione in Fondazione) un luogo di raccordo tra tutti gli altri spazi dedicati al teatro nella città e in provincia.. Il progetto Salid, Fondazione Salerno Contemporanea, va ridefinito nella sua funzione/vocazione di spazio aperto alla contemporaneità e alla sperimentazione teatrale. Affidato, mediante la nascita di una Fondazione pubblico privata, all’Associazione Assoli di Napoli, il complesso Salid (Teatro Ghirelli) è al momento sottoutilizzato, dotato di una piccola sala teatrale che essenzialmente raddoppia la programmazione della sala napoletana Teatro Nuovo, affidata alla gestione del TPC, e della Sala Assoli; non vi è alcun rapporto con la città e gli operatori locali. Lo spazio, con l’annessa Fornace, oggetto di un bando per l’insediamento di un ristorante, il vasto parco, non sono utilizzati; lo stesso rapporto con l’Università, pur presente nell’organigramma, dà luogo a piccoli eventi di presentazione degli spettacoli né sono forniti dati sul pubblico, sulla partecipazione studentesca, sui bilanci. L’ex-Salid, configurata come Teatro Stabile di innovazione, dovrebbe offrire alla cittadinanza una programmazione teatrale di grandi eventi di performing art a vocazione europea e internazionale (sul modello ad esempio di Fabbrica Europa a Firenze) , con produzione e coproduzione di spettacoli inediti, realizzati anche tramite programmi di residenza ed esperienze di scambio e formazione artistica che coinvolgano compagnie e autori di eccellenza in ambito nazionale e internazionale, dove vengano forniti gli spazi e le risorse per sostenere l’intero processo creativo, nonché workshop tematici sulle attività complementari alla produzione teatrale, con il territorio e con le scuole che promuovano iniziative diffuse; un centro di documentazione teatrale aperto al pubblico per consultazione, infine la realizzazione di un festival multidisciplinare dislocato sia all’interno degli spazi teatrali, sia negli spazi espositivi, ma anche all’aperto, Il Teatro abitato presuppone la costruzione di una rete teatrale, una rimodulazione del sistema teatrale cittadino che coinvolga la riqualificazione anche dei piccoli teatri, in un processo integrato di creazione, programmazione, distribuzione, rete. Il progetto di rete teatrale vede il Comune non come regista né come coordinatore, ma come soggetto facilitatore dell’attivazione di un processo che parte dal basso e coinvolge in prima istanza gli operatori del teatro e dello spettacolo, con l’insediamento di un tavolo di coordinamento periodico tra la eventuale Fondazione Teatro Verdi, l’Università, gli operatori dello spettacolo, le associazioni, gli artisti.

5. CITTA’ DELLA MUSICA
Promuovere la ricerca, la produzione e la diffusione della musica contemporanea e sperimentale, anche in interazione con altri linguaggi artistici (dalle arti visive alla sound art, dalla danza alla letteratura). Attività formative rivolte a giovani musicisti di provenienza locale, nazionale e internazionale al fine di offrire loro occasioni di scambio, formazione, approfondimento, confronto e collaborazione con artisti di consolidata esperienza. Le attività proposte dovranno ricercare l’interazione con il territorio attraverso l’organizzazione di iniziative e attività laboratoriali volte al coinvolgimento attivo della cittadinanza e all’avvicinamento ai linguaggi della musica. Il centro potrà offrire una programmazione musicale stabile e diversificata di interesse regionale, nazionale e internazionale, volta a creare opportunità di fruizione musicale non tradizionale al pubblico locale e ad attrarre nuove fasce di pubblico dal territorio nazionale e internazionale. Attività formative rivolte a giovani musicisti di provenienza locale, nazionale e internazionale al fine di offrire loro occasioni di scambio, formazione, approfondimento, confronto e collaborazione con artisti di consolidata esperienza. Coinvolgimento del Conservatorio, delle scuole locali, dei musicisti e degli operatori della musica. Individuazione di spazi pubbblici.
6. AUGUSTEO/CASA DEL CINEMA
Il sistema cinematografico salernitano che contava negli anni ’70 ben 7 sale cittadine (Metropol, Mini, Astra, Vittoria, Capitol, Apollo, Modernissimo) è stato negli anni smantellato a favore di iniziative commerciali (Metropol/Palazzo Benetton, Galleria Capitol, Sala Vittoria). Permangono alcune sale come l’Apollo e la doppia sale del Delle Arti; o i cinema parrocchiali di San Demetrio e Fatima e infine The Spacee Cinema sulla Litoranea Sul versante dell’organizzazione è scomparso il Festival del Cinema a Passo Ridotto, lasciando posto ad una piccola iniziativa per le scuole; mentre prosegue il Festival delle culture Giovani /Linea d’ombra, attività sostenuta da cospicui finanziamenti ma di scarsa o nulla incidenza sulla città. Altre iniziative come quelle avviate da Michele Schiavino sul cinema e sul territorio sono rimaste poco supportate. Il Cinema Augusteo, di proprietà comunale è sottoutilizzato laddove potrebbe collegarsi ai circuiti cinematografici, anche d’essai, per una normale programmazione o per un discorso più organico sulla memoria cinematografica cittadina, una sorta di Casa del Cinema permanente, con una mostra sui materiali di archivio del vecchio Cinema a passo ridotto, uno dei più antichi, nato nel primissimo dopoguerra, a cui hanno partecipato molte storiche figure del cinema italiano, con programmazioni mattutine per le scuole in collaborazione con il Provveditorato, rassegne tematiche, retrospettive, incontri con registi e attori. Affidamento in gestione con progetto di finanza.

7. LO SPETTACOLO DEL MARE (Area Portuale, Mercato Ittico)
PORTO. Valorizzazione e riqualificazione dell’area portuale con il recupero degli spazi del vecchio Mercato Ittico da dedicare ad un Museo del Mare con all’interno una Mostra permanente sulla marineria salernitana e un Centro per la Cultura gastronomica, con attività di promozione dei prodotti tipici del salernitano anche integrandoli con incontri culturali, presentazioni editoriali, gruppi di lettura, corsi tematici, seminari di scrittura, concerti, degustazioni e approfondimenti sulle produzioni agroalimentari ed enologiche d’eccellenza nonché laboratori del gusto, libreria; enoteca, bar, ristorante. Spettacoli e cinema all’aperto nel periodo estivo. Coinvolgimento dei Club velici salernitani, con manifestazioni e tornei di barca a vela.

Risorse: Le risorse attuali utilizzate dal Comune di Salerno per interventi e attività culturali riguardano: Luci di Artista (c.a.3.500.000 €); Lirica e Prosa Teatro Verdi (c.a 4 milioni di euro); Altre risorse vengono utilizzate per Fondazione Scuola Medica Salernitana; Fondazione F. Menna; Arena Estiva; Fondazione Salerno Contemporanea; Città Teatrale e piccoli teatri; contributi vari all’associazionismo locale. Va in ogni caso approfondito un bilancio generale della spesa della cultura che potrebbe essere utilizzata per alcuni interventi previsti dal PRG CULTURA SALERNO

Servizi
Rete delle attività culturali
Messa in rete delle attività di tutti i centri culturali attraverso la promozione e l’incentivazione di un lavoro di periodico scambio e dialogo tra i singoli soggetti o raggruppamenti che si aggiudicheranno la gestione dei centri e con tutti gli altri soggetti coinvolti nella programmazione culturale cittadina. Tale messa in rete potrà coinvolgere sia l’aspetto relativo ai contenuti della programmazione culturale prevista, dal cui confronto potranno nascere contaminazioni tra le varie aree di attività artistica e culturale, sia gli aspetti gestionali relativi alla creazione di economie, alla gestione integrata di specifici servizi, alla co-progettazione di iniziative, alla distribuzione delle iniziative culturali durante tutto l’arco dell’anno, alle azioni di marketing e comunicazione, alla partecipazione a bandi e al fundraising.
Casa delle associazioni e co-working
Promuovere le reti tra associazioni del mondo culturale e sociale, artisti e imprese creative, mettendo a disposizione delle sedi all’interno di spazi comuni al fine di favorire lo scambio, la collaborazione e lo sviluppo di progetti. La mancanza di spazi di lavoro e la difficoltà nel creare collaborazioni e reti per singole attività o per progetti, può dar luogo alla concessione anche temporanea di spazi in stato di abbandono per l’incontro e il confronto, per lo studio e lo sviluppo di nuovi progetti, per la realizzazione di attività per la cittadinanza, e, non ultimo, per lo start up delle imprese creative, dedicando una parte degli spazi al co-working, ovvero alla creazione di ambienti di lavoro condivisi per professionisti indipendenti.
Portale Tematico e Applicazione per i phone e android
Promuovere in modo coordinato l’offerta culturale di Salerno e dell’area metropolitana, integrando l’offerta relativa al patrimonio culturale con quella relativa agli eventi e alla vitalità della produzione
artistica e alla fruizione guidata all’interno del tessuto cittadino. All’interno del sito, dovrà essere possibile visualizzare le pagine web di ogni singolo centro culturale di Salerno con la programmazione aggiornata, nonché il calendario aggiornato di tutte le manifestazioni culturali che si svolgono in città e nei comuni dell’area vasta di Salerno, con collegamenti ai social network e possibilità di interazione con il visitatore del sito (forum, bacheca, livello di gradimento degli eventi). Dovrà, inoltre, essere possibile l’acquisto tramite un servizio di box office online dei biglietti degli spettacoli e degli eventi che si promuovono nel territorio, nonché la prenotazione e l’acquisto di veri e propri pacchetti turistici che associno la visita di luoghi di interesse paesaggistico e ambientale alla fruizione di eventi e manifestazioni culturali. Il sito è organizzato in due lingue (italiano-inglese) con pagine info, contatti, news, area download, area video dove si potranno visualizzare prove di spettacoli in atto o spezzoni di spettacoli e manifestazioni culturali del territorio, archivio, servizio newsletter e collegamento con i principali social network. Il Portale può
essere collegato ad applicazioni per I phone, I pad, Android e Tablet, contenenti le mappe e i luoghi di interesse turistico della città, con prenotazioni online agli spettacoli, ospitalità, etc.

Normative: DLgs 163/2006 – Codice dei contratti pubblici di Lavori, Servizi e Forniture –
DLgs 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”
DLgs n.150/2009 Norme sulla trasparenza
Documentazione: Rapporto “Io sono Cultura” di Fondazione Symbola e Unioncamere; Rapporti Istituto Tagliacarne, Roma, commissionati da CIIA Salerno: “Il Turismo in provincia di Salerno” febbraio 2011; e “La filiera dei Beni Culturali in provincia di Salerno” , settembre 2012

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