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Corviale Domani a “Le Terrazze Domani”

convegno castelnuovo




Accade a Corviale: 11 gennaio 2019

Bozza locandina 2 gennaio 2019

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Accade a Corviale: 5 gennaio 2019

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Bando Periferie: la lotta paga

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Prima nota di lettura Anci sulla legge di Bilancio 2019

“Bando Periferie: ripristino risorse

Il comma 913 dà seguito all’Accordo raggiunto il 18 ottobre 2018 tra il Governo e l’ANCI presso la Conferenza unificata e interviene sulle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane di cui all’articolo 1, commi da 974 a 978, della legge n. 208 del 2015. La norma prevede che le convenzioni in essere producano effetti finanziari dal 2019.

Viene quindi superato quanto stabilito, dall’articolo 13, comma 2, del decreto-legge n. 91 del 2018, che aveva previsto il congelamento fino al 2020 delle risorse relative a 96 enti locali (Comuni capoluogo e alcune Città metropolitane). Tali effetti sono limitati al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate.

Le risorse relative alle economie di spesa prodotte nel corso degli interventi rimangono nel Fondo di provenienza, per essere destinate a interventi per spese di investimento dei Comuni e delle Città metropolitane. Al rimborso delle spese si provvede mediante utilizzo dei residui iscritti nel Fondo per lo sviluppo e la coesione per le medesime finalità del Programma straordinario in esame. La revisione degli utilizzi delle economie comporta la modifica delle convenzioni in essere tra la Presidenza del Consiglio e

tutti gli enti beneficiari del Bando Periferie (110 tra Comuni capoluogo e Città metropolitane), da attuarsi nel gennaio 2019.”




Roma 2019: “e se facessimo come Milano?”

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“Il sindaco Sala, nel tracciare il bilancio di metà mandato, una volta incassati i dividendi dei primati di Milano, ha detto che ora intende soprattutto occuparsi degli «ultimi» e dei «penultimi». Proclama inoltre il 2019 anno delle periferie attraverso un incisivo intervento che accorcia le distanze tra le due facce della città.”

Facciamolo diventare l’augurio del Giornale delle Periferie per la Roma del 2019




La bellezza salva le periferie e il mondo

9CAABF20-D1E5-4BA5-A7A1-45CE00E1D1A4AUGURI dal GIORNALE delle PERIFERIE

(foto di Aldo Feroce)




“Roma è lontana”

214431999-21abe7ae-253e-44e4-9e45-c4515002859b-300x183Questa la risposta che gli alunni di Tor Bella Monaca, Borghesiana, Torre Maura, Torre Spaccata danno al loro professore Marco Lodoli quando li invita ad andare in centro.

Lo racconta lui oggi sulle pagine della Repubblica di Roma a proposito delle chiusura delle tre stazioni centrali della metro A.

Noi facciamo proprio questo grido d’allarme e di dolore dei ragazzi delle nostre periferie.

Perché non è possibile che in un momento che dovrebbe essere di festa e di gioia come il prossimo Natale non è possibile andare in centro nella capitale d’Italia.

Da ieri mattina, infatti, risultano chiuse, oltre la fermata Repubblica per i noti motivi, tutte e 2 le principali fermate del centro storico: Barberini e Spagna.
Inoltre a Flaminio, l’unica utilizzabile per il centro, è ferma la scala mobile.
La cittadinanza è lasciata senza nessuna informazione sui motivi per tali gravi disservizi.
Il risultato è che, in prossimità del Natale, il centro è ancora più inaccessibile alle periferie.
Il cahier des doléances nei confronti di questa Amministrazione comunale diventa sempre più smisurato tra incendi di autobus e dell’impianto di trattamento dei rifiuti.
La cittadinanza è decisamente preoccupata e stanca.
Noi continueremo a fare la nostra parte di denuncia e proposta in quanto cittadini attivi per una Roma finalmente degna del ruolo di capitale.




Ministro Salvini voglia bene alle Periferie

Oggi il ministro Salvini ha sgomberato la ex-Penicillina sulla Tiburtina. In questo fatiscente e ripugnante luogo di documentato  degrado, ci vivevano, diciamo a peso, 500 fra migranti e anche italiani. In quel luogo  si spacciava, ci si drogava, si nascondeva roba rubata…di tutto e di più rimandandoci alla memoria i Miserabili di Victor Hugo.  Il “condominio” stava lì da tempo. Era ben conosciuto.

Vogliamo dire con franchezza che quel luogo infame rispondeva a due funzionalità. La prima è che quei 500  non vagavano a vuoto di giorno e di notte. Sapevano dove andare. Nel “condominio” c’era una sorta di “autogestione al meglio” anche di transitanti, quindi non pesavano sui servizi sociali dell’Amministrazione. La seconda, di cui il caso Desirè è esempio lampante, era che l’hotel ex-Penicillina era conosciuto e giustamente monitorato dalle forze dell’ordine che andavano a “botta sicura” per avere informazioni e indicazioni precise e preziose  per risolvere problemi securitari. Un tacito scambio.

Ministro Salvini il suo ” ragazzi si chiude” avrà come risultato di aggravare i problemi alla città, ai servizi sociali e a quelle periferie che Lei tante volte richiama e a cui quindi “non vuole bene”.  Abbiamo apprezzato l’ordine del giorno votato dall’Assemblea Capitolina in cui si chiedono risposte conseguenti agli sgomberi, in cui il sostantivo  accoglienza si traduce  in strutture dignitose dove dormire, lavarsi, cibarsi e in cui fare le dovute verifiche.

Ministro Salvini, ora che la vediamo più ragionevole, non crei altre preoccupazioni a Roma. Essendo Lei Il Capitano della Lega e influente Vice-Ministro ci permettiamo di suggerirLe di fare un emendamento alla prossima legge del Bilancio che approda al Senato.

Nel consueto emendamentone che verrà proposto ci inserisca fondi per creare, come a Milano, quelle strutture che mancano a Roma per dare risposte su dove accogliere i 500 della ex- Penicillina.

“Ci voglia bene” Ministro Salvini

 




Decreto Salvini: Campidoglio, un voto oltre le appartenenze

L’approvazione, quasi unanime, in Campidoglio di una mozione sul decreto sicurezza ci conforta su quello che diciamo e pratichiamo da anni nei territori più difficili di Roma.

Condividiamo totalmente questa battaglia di civiltà e siamo, come sempre, disposti a collaborare nella sua attuazione pratica.

Mozione n. 117 del 4 dicembre 2018

(ex art. 109 del Regolamento del Consiglio Comunale)

___________

PREMESSO CHE

  • il dato relativo ai migranti sbarcati è stato nel 2016 di 144.574, nel 2017 di 108.538 e nel 2018 (al 12 ottobre) di 21.426, confermando un trend in calo che dunque non evidenzia la necessità di misure straordinarie;
  • nel Lazio risulterebbero accolte 3295 persone nei Centri SPRAR 12382 nei CAS, di cui molte sarebbero prive del titolo previsto dal Decreto Legge e dunque a rischio legalità con conseguenti ricadute nei centri urbani;
  • a Roma oltre 2325 (dato 2017) MSNA rischiano al compimento del 18° anno di età di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada o alternativamente, di richiedere il prosieguo amministrativo con rette (tra i 35 e i 60 Euro giornalieri) a totale carico della Città, fino al compimento del 21° anno di età;
  • l’ANCI nazionale ha stimato in 280 milioni di Euro i costi amministrativi che ricadranno su Servizi Sociali e Sanitari territoriali e dei Comuni, per l’assistenza ai soggetti vulnerabili, oggi a carico del sistema nazionale di cui una buona parte a carico dei Comuni, inclusa Roma Capitale;CONSIDERATO CHE
  • il Decreto Legge in oggetto:
  • elimina la possibilità per le commissioni territoriali e per il Questore di valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario e dei seri motivi di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano abrogando, di fatto, l’istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari e introducendo una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare;
  • mira a prolungare il periodo massimo di trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per i rimpatri da 90 a 180 giorni;
  • elimina gli sportelli comunali che forniscono attività informative, di supporto e di assistenza agli stranieri che intendano accedere ai programmi di rimpatrio volontario-assistito;
  • riserva l’accoglienza nel sistema SPRAR ai soli titolari di protezione e MSNA escludendo di fatto i richiedenti asilo;
  • esclude la possibilità ai detentori di permesso di soggiorno per richiesta di asilo l’iscrizione all’anagrafe dei residenti;TUTTO CIÒ CONSIDERATO
  • si ritiene vengano vanificati gli sforzi fatti anche della Città di Roma volti ad un’equa distribuzione sostenibile su tutto il territorio. Il provvedimento favorirà quindi le grandi concentrazioni di persone nei grandi Centri di Accoglienza Straordinaria, di difficile gestione con poche possibilità di percorsi di integrazione e con impatti fortemente negativi per i cittadini. Inoltre, i mancati percorsi di integrazione anche in città più piccole, porteranno ad aumentare ulteriormente in città presenze di persone in condizione di estremo disagio, potenzialmente coinvolgibili in attività illecite;
  • si rischia l’aumento delle persone presenti nei Centri di permanenza per rimpatri, compreso quello di Roma. Le difficoltà di mettere in atto rimpatri, viste anche le scarse risorse stanziate per i rimpatri volontari e l’assenza di ulteriori accordi con i paesi di origine, al termine dei 180 giorni, potranno aumentare la presenza di stranieri irregolari favorendo marginalità estreme, occupazioni e illegalità;
  • si favoriscono le strutture di accoglienza straordinaria di cui abbiamo registrato criticità in questi anni smantellando quella parte finalizzata a dare risposte strutturate, controllate e non emergenziali come i centri di accoglienza (SPRAR) gestiti dai Comuni con percorsi di integrazione in piccole accoglienze.

L’ASSEMBLEA CAPITOLINA IMPEGNA LA SINDACA E LA GIUNTA CAPITOLINA

  • a chiedere al Ministro dell’Interno ed al Governo di aprire un confronto istituzionale con Roma e le Città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori e di approntare tutti gli atti necessari a mitigarne gli effetti in termini di diritti sia per i cittadini che per le persone accolte;
  • ad incrementare le politiche di accoglienza ed inclusione sociale realizzate da Roma Capitale, con particolare attenzione alle fragilità.

 

 




Casamonica: oltre le ruspe a mente fredda

Buongiorno Sindaca,

volutamente Le scriviamo con ritardo. Non volevamo partecipare al giubilo di chi saliva sulle carrozze del treno Vittoria.

Come forse saprà, è dal Suo insediamento che il nostro Coordinamento comunica a Lei e alla Sua Giunta che pone la centralità del tema sicurezza coniugato con la qualità della vita. Un tema che va declinato con Periferie sia in zone centrali che in quelle geograficamente esterne.

Abbiamo condensato nel nostro DNA due riferimenti “la realtà si vede meglio dalla periferia” carpito da una frase di Papa Francesco e “senza sicurezza e qualità della vita non si fa rigenerazione urbana” ma solo manutenzione urbana. Buona cosa che però spesso non dà soluzioni alle Comunità che ci vivono.

Bene allora il suo intervento al Quadraro nei confronti dei Casamonica. E’ un segno visibile e forte che sana una latitanza lunga, troppo lunga, da parte delle Istituzioni non solo Capitoline. Ribadiamo inoltre che non ci interessano competizioni, primogeniture, visibilità, sostantivi che ci allontanano dal vissuto e dai problemi che vivono quotidianamente nei loro territori i nostri concittadini .

Al contrario c’è bisogno di un’Amministrazione che oltre alla cavalleria abbia, dopo due anni e mezzo, una visione  politica di questo stato di cose che riguarda almeno un milione di romani. Un’Amministrazione che costruisca insieme ai cittadini attivi  che ci mettono la faccia interventi sociali e culturali, attività produttive legate ai territori, servizi socio-sanitari decenti, risposte mirate e conosciute ai diversi  disagi. Un’Amministrazione che tuteli aree e luoghi devastati di un patrimonio pubblico dando così un contributo alle economie di quartiere e favorendo la creazione di reti relazionali positive.

Noi su questo, lo ripetiamo per l’ennesima volta, ci siamo.

Il Coordinamento Periferie Roma