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MANIFESTO DEGI ARCHITETTI

consiglio nazionale architettiNel mondo e in Europa è in atto una competizione tra le città. Molte si sono già attrezzate per tentare di offrire un’alta qualità di vita e di lavoro; altre, prive di una visione strategica, perdono peso e ruolo e rischiano la decadenza. In questo scenario l’Italia, con poche grandi città e tante medie e piccole, ha urgente bisogno di una lungimirante politica pubblica nazionale per superare l’inadeguatezza della strumentazione urbanistica vigente, il peso opprimente della rendita fondiaria nell’economia urbana e una perdurante crisi del mercato immobiliare. Per questo gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori chiedono l’adozione di un programma nazionale di rigenerazione urbana da considerare come l’alternativa virtuosa alle espansioni incontrollate e all’ulteriore consumo di suolo. Gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, convinti che nessuno sviluppo possa essere democratico, pacifico e sostenibile se non è fondato sulla cultura, vogliono contribuire ad affermare un nuovo paradigma della qualità della vita urbana attraverso idee e progetti incentrati sulla cultura della costruzione di qualità. Tale concetto è da applicare all’intero spazio in cui si vive, estendendolo quindi anche ai territori contigui alle città di cui costituiscono parte integrante, consentendo, pertanto, a tutti i territori, alle città di dimensione metropolitana e alle reti di città medie e piccole, di diventare adeguato spazio di vita, inteso come luogo desiderabile per abitare, stare insieme, imparare, lavorare, incontrarsi, conoscere, pregare e divertirsi, luogo attrattivo per ricercatori, professionisti di talento, investitori. Oggi, nel nostro Paese, alla luce delle trasformazioni ambientali e sociali in atto, è necessaria la definizione di una Legge per l’Architettura, considerando l’Architettura e il Paesaggio patrimonio comune, espressione della cultura, identità e storia collettiva cui riconoscere carattere di interesse pubblico primario. L’art. 9 della Costituzione Italiana – la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione e promuove la cultura e la ricerca – legittima l’introduzione di una normativa sulla valorizzazione dell’architettura, per il suo innegabile e imprescindibile interesse pubblico. Gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, sono una categoria pensante, creativa, propositiva, che «pro-getta», cioè che guarda al futuro anche quando si occupa del passato e dell’esistente. L’imperativo per tutti gli architetti a partire da questo Congresso è  esprimere pubblicamente la propria cultura, fondata sulla coscienza storica, sull’ancoraggio alla scienza, sulla coniugazione di etica ed estetica, sulla capacità di interpretare i luoghi ed i contesti, sulla capacità di assumere, tramite l’ideazione architettonica e in virtù di queste conoscenze, il coordinamento interdisciplinare lungo tutto l’iter di un progetto e di dirigerlo, dai rilievi e dalle analisi preliminari all’esecuzione dell’opera. Al tempo della frammentazione dei saperi e delle responsabilità, dell’estremizzazione burocratica e dell’esautoramento delle competenze, questa è la sfida che si intende lanciare. Noi architetti vogliamo riaffermare la cultura del progetto riverberandolo in tutta la società per un benessere condiviso. In gioco c’è il futuro della nostra professione di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore, e della nostra stessa identità. In gioco c’è la qualità della vita e il futuro delle nostre città e dei nostri territori, con l’intenzione di rimettere l’uomo al centro di ogni trasformazione, alimentando il potere del suo desiderio di comunità.
Gli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori Italiani




CORVIALE NON DEVE PERDERE, PER INCAPACITA’ AMMINISTRATIVA, 5 MILIONI DI EURO

play_ground_via-_maroiPALACORVIALE

LETTERA APERTA A GIORGETTI E MALAGO’:

“CORVIALE NON DEVE PERDERE, PER INCAPACITA’ AMMINISTRATIVA, 5 MILIONI DI EURO”

Il Consiglio e la Giunta dell’XI° Municipio di Roma hanno ieri approvato all’unanimità, in accordo con la Comunità di Corviale Domani, la richiesta di trasferire al precedente progetto previsto in Via Maroi i 5 milioni per la realizzazione del Palazzetto dello Sport di Corviale stanziati con l’art. 15 della legge 185 del 2015.

Non si può, per inadempienze e lungaggini amministrative, penalizzare la nostra Comunità che ha diritto a quel “potenziamento dell’attività sportiva agonistica e dello sviluppo della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana… ivi esistenti” previsti dall’articolo della legge.

Chiediamo quindi al Coni, onde evitare che i fondi vengano cancellati per i ritardi accumulati, di presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri prima del 28 febbraio la rimodulazione dei fondi stanziati per il Palazzetto dello Sport di Corviale, come richiesto da Consiglio e Giunta dell’XI° Municipio di Roma in accordo con la Comunità di Corviale Domani.

C’è impegno e comune volontà di collaborazione tra Istituzioni e Comunità territoriale affinchè la nostra periferia eviti di essere penalizzata pagando prezzi sociali e culturali sia in termini di sicurezza che di sviluppo territoriale.

A tal fine consegneremo nei prossimi giorni al Presidente del Coni Malagò e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti questa richiesta che vede insieme cittadini e Istituzioni

Siamo certi che la valuteranno con positiva attenzione e perciò questa volta ce la faremo.




Rassegna stampa sull’inizio dei lavori a Corviale

Corviale, ecco il progetto del Km verde

Ecco alcune immagini del progetto Km verde del quarto piano di Corviale. Scrive tra l’altro l’architetta Guendalina Salimei, che firma l’intervento: “Il progetto …

Repubblica.it

a




Esploracconto per Roma

ESPLORACCONTO per ROMA - Panunzi - MACRO ASILO - sabato 2 Feb - ore 18-20Un milione di albe e di tramonti

potremo alzarci in volo su Roma, la città che rigenera l’architettura

con Stefano Panunzi

Sabato 2 febbraio 2019 ore 18 al Macro Asilo  – sala Rome – in via Nizza, 138 – Roma

ingresso gratuito




La vicenda del CARA di Castelnuovo di Porto

eiTutta la vicenda del CARA di Castelnuovo di Porto si inserisce in confronto aspro e ideologico che l’attuale conduzione del Viminale ha portato ad una voluta esasperazione. Come definito nella Carta della Buona Accoglienza del 2017 promosso da ANCI e Centrali della Cooperazione Sociale – AGCI Solidarietà, Confcooperative/ Federsolidarieta’, Legacoopsociale, e sottoscritto con il Ministero degli Interni, la “ buona accoglienza “ si genera nei piccoli numeri e nella diffusione sul territorio tramite , come ad esempio nei Centri SPRAR, un difficile e complesso lavoro di comprensione degli immigrati e una progressiva assimilazione di una cultura dei diritti e dei doveri spesso lontana dai contesti di provenienza. Ritenendo quindi i CARA strumenti legati alla emergenza più che ai processi di inclusione e quindi superabili da un sistema integrato di servizi di “buona accoglienza “ è impossibile non notare l’indifferenza dimostrata dalle disposizioni del Viminale , sia per le persone ospitanti , sia per il lavoro svolto in una contesto difficile dalla Coop Sociale Auxilium, dagli Operatori Sociali, dal Comune di Castelnuovo di Porto per produrre ambienti e relazioni dignitose e equanimi. L’espulsione immediata e non programmata ha provocato una frattura sociale nelle comunità che tanto avevano scommesso sul miglioramento delle reciproche differenze e resi vani tutti gli sforzi prodotti dalla Scuola e dagli Enti Locali e dai Servizi Sociali Territoriali di acccopagnamento verso delle integrazioni e delle autonomie che avrebbero progressivamente svuotato il contenitore emergenziale del CARA. Non si è cercata una evoluzione del processo in essere, come testimoniato da più parti , provocando dolore ed incertezza. Il ravvedimento parziale sulla condizione dei minori che hanno in essere percorsi scolastici non dichiara se non l’imbarazzo di sostenere una posizione irrispettosa dei principi umani di accoglienza, dei dettati costituzionali, dei trattati internazionali. Deprechiamo quindi comportamenti irrituali nei riguardi della Coop Soc Auxilium, dei lavoratori impegnati presso il CARA, della comunità degli accolti e della Comunità accogliente. Ringraziamo il Sindaco Travaglini per la generosità dimostrata nel rappresentare la propria Comunità, auspichiamo un ripensamento attuativo rispettoso delle fragilità degli immigrati ospitati. 




INIZIANO I LAVORI A CORVIALE

20190122_160034Da lunedì prossimo 21 gennaio 2019 a Corviale iniziano i lavori di ristrutturazione del IV piano.

La notizia, di per se banale, è frutto di oltre dieci anni di confronti e scontri dei cittadini attivi verso le amministrazioni pubbliche per una corretta gestione del grande complesso residenziale.

Come noto, il complesso di Edilizia Residenziale Pubblica di Corviale realizzato agli inizi degli anni ottanta prevedeva al suo interno il IV piano dedicato ai servizi collettivi con negozi e sale per assemblee. Ancora in corso di realizzazione questi spazi furono occupati e trasformati abusivamente in abitazioni.

Da allora di tutto e di più. Incontri, dibattiti, progetti e perfino un film di successo (“Scusate se esisto” 2014, diretto da Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova).

Infine, storia degli ultimi 10 anni, il concorso di progettazione vinto da Guendalina Salimei.

L’intervento prevede la realizzazione di 103 nuovi alloggi. Alle famiglie aventi diritto e che già vi abitano verranno assegnati, attraverso la graduatoria speciale redatta da Roma Capitale, 47 nuovi alloggi. Per la realizzazione dei lavori, ATER ha previsto un programma di turnazione che consente di realizzare i nuovi alloggi senza dover trasferire altrove le famiglie aventi diritto.

Infine, la peculiarità dell’appalto in cui si è chiesto alle imprese di presentare un “Progetto Organizzativo”, di supporto alla Direzione Lavori, che preveda un’assistenza tecnica qualificata composta di almeno due professionisti con esperienza in processi partecipativi, comunicazione sociale, mediazione dei conflitti locali per accompagnare il cantiere con opportune tecniche di facilitazione e mediazione dei disagi sociali. Al fine di realizzare l’intervento con la massima collaborazione degli abitanti, che dovranno essere coinvolti attivamente in una “gestione partecipata di mobilità”.




Il Corviale molla l’ancora e salpa verso il futuro

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è stata una lunga traversata durata 10 anni

Il famoso 4° piano di Corviale diventerà il chilometro verde.

Siamo orgogliosi di aver scelto il  percorso più lungo e complicato.

Abbiamo messo al centro le persone e le famiglie deboli con risorse limitate e povere.

Il nostro obiettivo era fare trasferimenti e non sgomberi :

ci siamo riusciti

Questo dato incontrovertibile pone all’attenzione di tutti che con la determinazione e la collaborazione delle Istituzioni, in questo caso la Regione Lazio in accordo con la Prefettura, l’obiettivo può essere raggiunto tenendo insieme rispetto delle regole e sicurezza.

Trasferimenti da casa a casa

sia per chi era in regola che per chi era occupante abusivo. Ai regolari viene assegnata a fine dei primi lavori l’abitazione definitiva. Gli  occupanti abusivi non vengono messi per strada. Hanno firmato un regolare contratto a termine, pagano l’affitto e  c’è  il tempo per  trovare sistemazioni adeguate.

Non è stato semplice

C’era chi sosteneva che gli occupanti non si toccano lasciando la situazione in mano  alla criminalità, al mercato  nero  delle case occupate, alla gestione di un patrimonio pubblico che andava in malora.

C’era chi  invocava la cavalleria  che avrebbe sbattuto fuori gli abusivi tra cui ci sono famiglie che ne hanno diritto e che invece recupereremo. Non ci saranno insomma scene da filmati televisivi in cui muscoli, paura e felpe dominano la scena.

Non è andato così. Ne siamo orgogliosi  e lo diciamo ad alta voce.

Il futuro

Il Corviale e il  suo quadrante conta oltre 40 mila abitanti ed ha  scommesso sulle potenzialità di sviluppo del suo territorio.

Su questo abbiamo lavorato da 10 anni anni:

Partendo dai rifiuti  che creano lavoro col riduci, riusa, ricicla, ripristina e con la formazione delle persone che  devono conoscere il come e quanto si consuma.

Passando per i servizi alle persone con disagio mettendo in campo un welfare di comunità.

Intervenendo sulla povertà a partire dal non si butta niente e mettendoci in rete con gli esercizi commerciali presenti sul territorio.

Puntando sullo sviluppo energetico con un tetto di oltre 1 ettaro e mezzo progettato a verde nel 2013.

Pianificando la tutela e lo sviluppo ambientale: abbiamo 1400 ettari di parchi ovvero orti e agricoltura a chilometro zero.

Rafforzando la rete commerciale esistente.

Sviluppando i beni relazionali e immateriali che sono uno dei punti di forza del Quadrante.

Interloquendo con il sistema scolastico: sono oltre 8.000 gli studenti del Quadrante; in alcuni casi le scuole hanno prodotto progetti  con risultati di prim’ordine.

Ricordandosi che la cultura è un altro punto di forza del territorio: pittori, scultori, videomaker, street art, un centro polivalente con una delle migliori biblioteche di Roma, presidi culturali come il Mitreo che danno risposte quotidiane dai giovani fino agli ultranovantenni e che hanno evitato con la loro presenza vandalizzazioni alle strutture.

Rinforzando le attività e le strutture sportive: Corviale ha ricevuto riconoscimento olimpico dal CONI, ha eccellenze nel rugby, nel nuoto, negli sport rotellistici e in quel Calcio Sociale conosciuto in tutta Italia.

Non dimenticando le parrocchie e le comunità religiose che svolgono un grande lavoro di ascolto e solidarietà.

Il nostro futuro continuerà a parlare questa lingua allargando sperimentazioni e rapporti

Più di qualcuno ha pensato che non ce l’avremmo fatta e che quindi tutto ciò, compresi diversi riconoscimenti nazionali e da tutte le università romane e non, sarebbe diventato un inutile scaffale di studi e ricerche. Si sono sbagliati grazie anche ai tanti amici, operatori, ricercatori, architetti, ingegneri, sociologi, professionisti in vari campi che, disinteressatamente, con senso civico e passione, hanno reso possibile il taglio del nastro oggi 21 gennaio, a 10 anni esatti da quando un gruppo di cittadini attivi fece la scommessa del

ritorno al futuro del Corviale

Ai primi di maggio. lavorando, facendo attività, incontri, focus e sperimentazioni concrete e condivise presenteremo il  quarto Forum nazionale  “Corviale la Forza nel Segno“. Sugli altri tre ci siamo meritati il riconoscimento di periferia di valore nazionale.  Accompagneremo la nave  nella  traversata che durerà almeno un lustro costruendo quel domani su cui abbiamo scommesso nel 2008.

Ora diamo alla navigazione la rotta per il futuro




Un’altra Italia è possibile

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Abbiamo incontrato Riccardo Travaglini, il sindaco di Castelnuovo di Porto, nella presentazione di “Terrazze Domani” un progetto di rigenerazione di un complesso di edilizia popolare del Comune di Roma abbandonato dal Campidoglio. L’Amministrazione di Castelnuovo ha deciso di farsene carico e ha invitato noi di Corviale Domani a condividere la nostra esperienza di costruzione di un progetto di rigenerazione urbana.

Abbiamo così conosciuto un’Amministrazione dalla parte dei cittadini che non ha paura di affrontare i problemi confrontandosi e non cercando facili capri espiatori.

Oggi come al solito un comune, l’amministrazione cioè più vicina ai problemi dei cittadini,  viene scavalcata e ignorata su un problema che da anni sta gestendo.

Per pura propaganda si svuota una struttura di accoglienza dei migranti e si opera una deportazione di massa interrompendo una buona pratica.

Come per Riace, e questa volta senza neanche una scusa giudiziaria, si vuole solo dimostrare che l’integrazione è impossibile.

Il Comune di Castelnuovo ha fatto ricorso contro questo provvedimento.

Noi siamo dalla sua parte. A maggior ragione a due giorni dell’inaugurazione dei lavori a Corviale con una procedura che non prevede sgomberi e forzature. Noi siamo la dimostrazione vivente che un modello opposto a quello delle ruspe è possibile. Un modello che funziona e risolve i problemi invece di spostarli nel tempo e nello spazio per far finta che siano irrisolvibili.

Un’altra Italia è possibile, da Castelnuovo a Corviale a Riace




ZINGARETTI DÀ INIZIO AI LAVORI, DOPO 10 ANNI IL CORVIALE MOLLA L’ANCORA

Corvialnav5Zingaretti lunedì  21 gennaio alle 14,30 al Mitreo via Mazzacurati 61 molla l’ancora e… il Corviale salpa verso il futuro.

INIZIANO I LAVORI e la nave dei folli, contro tutte le previsioni, molla l’ancora e prende il largo per il futuro.
Una rigenerazione per cui abbiamo lottato, con l’aiuto di molti e l’indifferenza di tanti, perchè Corviale trovasse finalmente il suo Domani. Lo costruiremo insieme ai cittadini attivi.

 

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Il terzo settore alla prova della riforma con il progetto Capacit’Azione

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200 moduli didattici per offrire un’interpretazione condivisa delle nuove regole previste dalla legislazione. Capofila dell’iniziativa, il Forum Terzo Settore Lazio in collaborazione con Forum nazionale del Terzo Settore e CSVnet, con il sostegno del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Coinvolti oltre 1300 esperti. Primo modulo formativo giovedì 17 gennaio a Milano 

Il terzo settore italiano prende in mano la “sua” riforma con un progetto di formazione che nel corso del 2019 interesserà tutto il territorio nazionale. Si chiama Capacit’Azione e prevede oltre 200 incontri formativi. L’obiettivo è di offrire una chiave di lettura comune sulla legge 106 del 2016 e l’insieme di atti legislativi che riorganizzano il funzionamento e la struttura delle principali espressioni dell’impegno sociale senza scopo di lucro.

Capofila del progetto, il Forum Terzo Settore Lazio in collaborazione con il Forum nazionale del Terzo Settore e CSVnet e con la partnership di Anpas, Anteas, Arci, Auser e CdO-Opere sociali. Collaboratori di sistema sono Acli, Anci Lazio, Anffas, Associazione Pro Bono, Coordinamento periferie, Legambiente, Leganet e Legautonomie. Capacit’Azione è realizzato con i fondi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in seguito all’Avviso per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del Codice del terzo settore (decreto legislativo 117/2017).

Un’iniziativa unica nel suo genere rivolta a oltre 1.300 operatori che sui territori già si occupano di non profit, e che a loro volta formeranno gli enti di terzo settore (Ets) sulle novità previste dalla riforma, in continuo aggiornamento. Coinvolti anche più di 130 funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione, figure strategiche per la corretta attuazione della normativa, grazie alla collaborazione dell’Anci, Leganet e Legautonomie. Un meccanismo a cascata per raggiungere tutti soggetti interessati agli adeguamenti previsti dalla nuova legge – circa il 70% del totale e in particolare i circa 100 mila coinvolti nelle modifiche statutarie. La riforma, infatti, apre a nuove opportunità per un sistema che, come dimostrano i dati dell’ultimo censimento Istat dedicato al non profit in Italia, è in continua evoluzione: tra il 2011 e il 2016 le istituzioni non profit sono aumentate del 12,2 per cento, passando da 301 mila a 343 mila, di cui più di tre quarti con volontari al loro interno (+9,9 per cento) e con un aumento del 16,2 per cento del numero di dipendenti (da 680 mila a 812 mila).

Dalla gestione fiscale e amministrativa degli Ets al tema della sussidiarietà, dai beni comuni alla finanza sociale, dalle forme di convenzionamento alla trasparenza, dalle regole di funzionamento della vita associativa al ruolo dei centri di servizio per il volontariato: in programma otto unità didattiche, macro aree funzionali e strategiche per la vita e lo sviluppo degli Ets su cui la riforma interviene radicalmente. Una formazione di qualità, quella prevista da Capacit’Azione, grazie al lavoro di decine di docenti e uno staff di oltre 40 persone, garantita da un’équipe scientifica di alto livello. 

Il primo appuntamento formativo con il modulo introduttivo su “Contesto, senso e obiettivi generali della riforma” è in programma a Milano per giovedì 17 gennaio alle ore 9 presso la sede delle Acli in via Luini 5. All’incontro interverranno Valeria Negrini, portavoce Forum terzo settore Lombardia, Attilio Rossato, presidente CSVnet Lombardia, Francesca Danese, portavoce Forum terzo settore Lazio, Claudia Fiaschi, portavoce Forum nazionale del terzo Settore, Giorgio Casagranda, consigliere CSVnet, Emanuele Rossi, della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e Donata Lenzi, già relatrice in Parlamento della Riforma del Terzo settore. Seguiranno gli incontri in tutte le altre regioni di Italia, secondo un calendario consultabile qui.

Alla formazione si aggiunge la sfida di un progetto di informazione destinato a tutti coloro che sono interessati a comprendere le novità previste dalla nuova legislazione e seguirne passo dopo passo il percorso per renderla funzionante. Si tratta del sito web www.cantiereterzosettore.it, che diventerà presto un contenitore di approfondimenti, sintesi e aggiornamenti sulla riforma del terzo settore, per il cui completo funzionamento mancano ancora oltre 40 decreti attuativi.

Forum Terzo Settore LazioForum nazionale del Terzo SettoreCSVnet

Info: www.cantiereterzosettore.it

Segreteria: segreteria@capacitazione.it – 346/5167078

Ufficio stampa: capacitazione@cantiereterzosettore.it – 349/6333886