Richiesta di “Dichiarazione di interesse culturale” per il Cinema America
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E’ boom di tetti verdi a Bari. Presto su 2000 metri quadrati di tetti baresi sorgeranno nuovi spazi verdi. Il progetto mira ad una maggiore sostenibilità ambientale e al risparmio energetico. Grazie ai tetti verdi, infatti, sarà possibile aumentare l’isolamento termico delle abitazioni e migliorare la capacità di assorbimento dell’acqua piovana.
I nuovi tetti verdi nasceranno in una zona sperimentale della città di Bari, grazie ad un gruppo di imprese che lavorerà in collaborazione con il Comune. I cittadini che beneficeranno della novità potranno contare su bollette meno salate. Infatti i tetti verdi sono considerati una vera e propria garanzia dal punto di vista del risparmio energetico.
Il progetto ha ricevuto un caloroso appoggio da parte dei cittadini, che il Comune di Bari ha interpretato come un importante segno di interesse dal punto di vista del rispetto dell’ambiente. I tetti verdi potranno contribuire a contrastare gli effetti del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico.
I cittadini non spenderanno nulla per la realizzazione dei tetti verdi, che sarà gratis e che permetterà la riqualificazione delle corti. Per i primi 6 mesi saranno i progettisti a prendersi cura dei nuovi spazi. Dopodiché i cittadini entreranno in gioco nella gestione dei nuovi tetti verdi, grazie alle informazioni che riceveranno in proposito.
I tetti verdi serviranno anche a proteggere i cittadini dai rumori esterni e a contribuire al filtraggio delle polveri sottili. Inoltre, ripareranno le case dagli eventi atmosferici, incrementando la durata delle coperture. Gli esperti si occuperanno di raccogliere dati importanti sull’impatto della presenza di tetti verdi in città, sia dal punto di vista della qualità della vita dei cittadini, sia per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento e gli effetti sul clima.
Il bando per la nascita dei nuovi tetti verdi era stato pubblicato a dicembre 2013, per andare alla ricerca di spazi privati disponibili. Tra i luoghi pubblici che presto potranno trarre vantaggio dalla presenza di un tetto verde, troviamo la scuola Imbriani, nel quartiere della Madonella. In tutto sono stati selezionati 12 terrazzi. Presto verranno valutate le loro caratteristiche per dare il via al meglio alla sperimentazione per la creazione di nuovi tetti verdi.
Marta Albè
4.400 pannelli fotovoltaici che forniscono la metà dell’energia necessaria per la stazione ferroviaria di Blackfriars
La stazione ferroviaria di Blackfriars, nel centro di Londra, trae metà della sua energia da 4.400 pannelli solari installati sul tetto.
Dopo quasi cinque anni di lavoro, Network Rail (l’Ente ufficiale delle ferrovie inglesi) ha inaugurato qualche giorno fa quello che è già stato a più voci definito “il più grande ponte a energia solare del mondo”, il Blackfriars Bridge che attraversa il fiume Tamigi.
TAGLIARE 511 TONNELLATE ALL’ANNO DI EMISSIONI INQUINANTI. Nell’ambito di un progetto condotto in collaborazione con la società di impianti solari Solarcentury, il tetto del ponte è stato rivestito con 4.400 pannelli fotovoltaici.
First Capital Connect, gruppo che gestisce di Blackfriars, ha fatto sapere che ci si aspetta che i pannelli arrivino a tagliare le emissioni di carbonio della stazione di circa 511 tonnellate l’anno.
PUNTO DI RIFERIMENTO ICONICO. “I treni elettrici sono già la forma più verde di trasporto pubblico: ora, con questo tetto, forniamo ai nostri passeggeri un viaggio ancora più sostenibile,” ha commentato David Statham, amministratore delegato di First Capital Connect. “Il tetto ha anche trasformato la nostra stazione in un punto di riferimento iconico visibile per chilometri lungo il Tamigi.”
UN PROGETTO SOLARE CHE SI SPERA SARÀ DA ISPIRAZIONE. Il progetto è stato uno dei più complessi feffettuati fino ad oggi per l’azienda Solarcentury, che ha installato i pannelli in una serie di fasi successive nel corso degli ultimi due anni, fermandosi durante i Giochi Olimpici del 2012. Un progetto complesso che si spera possa essere da esempio, ispirando altre infrastrutture del genere e non solo a Londra (da anni impegnata per diventare una città modello per sostenibilità).
“Il fatto che un’istituzione storica come Network Rail abbia investito fondi nel progetto è un grande segno per l’industria solare” ha commentat Statham di First Capital Connect.
Recita un celebre aforisma “se ti accorgi di un problema e non fai nulla per risolverlo sei parte del problema…”. Facciamo parte di un enorme sistema complesso, il nostro stesso cervello è un sistema complesso, caratteristica di questi sistemi è l’impossibilità di averne un controllo completo, non esistono cure per renderlo stabile, ma solo tentativi per evitare che finisca in caos. Da sempre ho messo al centro del mio o meglio dei miei lavori il cervello per cercare di capire qualcosa del suo meraviglioso funzionamento. La sua enorme capacità di funzioni è dovuta alla possibilità che ha di plasmarsi di continuo, di adattarsi alle continue trasformazioni dell’ambiente grazie alle sempre nuove connessioni fra i suoi neuroni che gli hanno permesso di sopravvivere per milioni di anni. Questa plasticità ha bisogno di nutrirsi di continui stimoli, di continue decodificazioni e ricodificazioni neuronali per dare un senso a ciò che percepiamo dal mondo esterno. Non siamo il centro del sistema, ma una sua parte.
È la cultura il principale cibo di cui abbiamo bisogno, è la cultura che elabora continuamente l’enorme bagagliaio mnemonico che abbiamo, che ci permette un adattamento ed una relazione con il mondo che ci circonda, che mantiene vitale il cervello per tutta la vita. La cultura non deve essere un mezzo per procurarci il cibo, è il cibo di cui abbiamo bisogno! Dovere delle istituzioni e diritto che abbiamo per averle elette è quello di permettere queste elementari, ma essenziali funzioni vitali per il nostro cervello. Stupido pensare alla Scuola, alla Cultura, alla Sanità come a delle Aziende, non è loro dovere essenziale essere in attivo, ogni cittadino contribuisce al loro mantenimento per la sua stessa sopravvivenza, sono sicuro di interpretare un pensiero collettivo immaginando uno Stato che investa in tutto ciò che serve a rendere il cittadino più cosciente e migliore ignorando il rumore di fondo che è diventato altamente nocivo.
Franco Nucci
Tale tecnica sta rivoluzionando il settore sanitario, permettendo di rimpiazzare qualsiasi osso con un sostituto fabbricato con materiali speciali ma soprattutto a misura di ogni singolo paziente: bastano delle tac per poter ricavare la forma tridimensionale della protesi, con dei tempi di lavorazione massima di due settimane. Non solo. Questa tecnologia è utilizzata con successo anche nella riproduzione di tessuti umani, il cosiddetto “bioprinting”.
Il primo trapianto osseo che ha utilizzato questa tecnica risale al marzo dello scorso anno, quando un paziente statunitense è stato sottoposto al trapianto del 75% delle ossa del cranio.
«Esprimiamo, come già ha fatto Alexis Tsipras, e anche a nome della lista di cui siamo stati promotori e di tutti coloro che la stanno sostenendo, la nostra più piena solidarietà con tutti gli organismi sotto minaccia di sgombero in questi giorni e in particolare con gli occupanti del Teatro Valle, da tempo costituitisi in fondazione attraverso un percorso di alto valore giuridico, politico e culturale. Il Teatro Valle è diventato per molti versi l’emblema dell’Italia che resiste alle politiche di impoverimento economico, di desertificazione produttiva, di degrado culturale e di crescente diseguaglianza ed esclusione sociale imposto dalle politiche dell’Unione europea. Noi riconosciamo in questo straordinario esperimento un esempio limpido di quell’Europa che tutti insieme vogliamo e impegniamo a realizzare: un’Europa democratica, inclusiva, solidale, costruita e “garantita” soprattutto attraverso iniziative dal basso come queste. Invitiamo pertanto tutti coloro che si sono schierati o si schiereranno a sostegno della lista per Tsipras a mobilitarsi e a manifestare nelle forme che riterranno più opportune la loro solidarietà nei confronti della Fondazione Teatro Valle Bene Comune e di tutte le altre sedi del movimento romano sotto attacco». (Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Luciano Gallino, Guido Viale, Marco Revelli, Paolo Flores D’Arcais)