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Corviale e Scampia insieme nella rinascita: demolizione Vela Verde e avvio nuova fase Reimpianto Urbano Scampia




Le periferie per un “nuovo abitare”

9BCC9B8A-D8B8-4482-B883-774DB3DA5909Quando affrontiamo il tema delle PERIFERIE dobbiamo avere uno sguardo medio/lungo, almeno paragonabile al tempo trascorso nell’abbandono, senza che si producessero politiche specifiche sulla casa e sull’edilizia pubblica né, tanto meno politiche territoriali di riqualificazione e risanamento compatibile.
Solo una prospettiva temporale di almeno venti anni, agita con coerenza, potrebbe interpretare i bisogni urgenti di 15 milioni di cittadini residenti nelle periferie o nelle aree marginali.
Un trattamento specifico che non può che partire che da una conoscenza dettagliata del territorio, da una azione partecipata nelle scelte dei residenti, dalla attuazione di cronoprogrammi che rendono certi, contemporanei e visibili gli interventi, una proposta complessiva di collegamento e sviluppo di queste aree. Solo nella concomitanza di questi elementi possiamo identificare una RIGENERAZIONE.
Uno dei concetti principali che occupano le scelte politiche della “Rigenerazione” è la presa d’atto della necessità di intervenire sull’economia di mercato che tende ad esaltare le disuguaglianze attraverso scelte che valorizzino i “beni pubblici” utilizzandoli quale volano per attivare una “economia circolare” quale strumento per intercettare i bisogni profondi e le speranze dei cittadini, colmando il divario delle disuguaglianze contrastando la povertà educativa, lavorativa, culturale.
Siamo quindi davanti ad una complessità di scelte che vanno molto oltre la manutenzione sia ordinaria che straordinaria.
La qualità progettuale è chiamata a cambiare il “clima” dell’abitare non lasciandosi trasportare da un disperato scetticismo e mettendo al centro dell’agire politico ed istituzionale la “sicurezza e il “rispetto delle regole”.
In questa nuova accezione, i presidi civici assumono una importanza strategica, quindi Scuola, Sport,Cultura, sono le riserve imbattibili per sconfiggere cinismo e degrado ed attivare i le qualità dei beni comuni attraverso una rinascita che si contrappone all’isolamento e all’abbandono.
Come?
Attraverso azioni di defiscalizzazione: resistere in una periferia può essere un eroismo per una attività commerciale, per un artigiano; dotando Scuole ed Insegnanti di strumenti di strumenti e mezzi, curando i luoghi collettivi: i Municipi, le piazze, moltiplicando le biblioteche e i centri culturali, supportando gli eventi, pianificando la cura del verde e le attività agricole nelle aree periurbane e sostenendo le attività di autogestione del territorio e dei beni pubblici ove si esprimono, e promuovendole dove mancano.
Abbiamo bisogno di esempi di adulti consapevoli che non si nascondono dietro la formalità o il lamento.
L’innovazione e lo sviluppo compatibile rappresentano una grande leva per intercettare le energie presenti in abbondanza nelle fasce giovanili.

Molte azioni descritte sono di fatto presenti nella Riforma del Terzo Settore, strumenti preziosi come la co-programmazione e la co-progettazione trasformando gli abitanti in “Cittadini Consapevoli” , veicolando una nuova programmazione territoriale.
SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE
CULTURA SCUOLA SPORT
INNOVAZIONE E COMPATIBILITA’
STRUMENTI PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI.
Le PERIFERIE hanno le ricchezze delle proprie culture e diversità per risorgere in un “nuovo abitare”.




Non c’è rigenerazione senza legalità e sicurezza

59AC875A-3ED5-4A41-8F29-60F20A015B75Virginia Raggi ha ragione e ha fatto bene a Casal Bruciato a schierarsi per la legalità.

E da tempo che a Corviale e col Coordinamento delle periferie diciamo che “non c’è rigenerazione senza legalità e sicurezza”.

È ormai chiaro che le periferie sono il centro politico del paese. È qui che si vincono o si perdono le elezioni. È qui che si riconquista o si perde per sempre la fiducia dei cittadini esasperati. È qui che le istituzioni e la politica ritrovano o perdono per sempre la loro dignità istituzionale, politica, sociale, etica.

Ma questa dignità non si riconquista con un gesto sia pure forte e necessario. Serve una pratica amministrativa e politica che ogni giorno lavori ad ascoltare, dare risposte concrete, pianificare soluzioni ai mille stratificati problemi che affliggono la città e le sue periferie.

Questo è il cambiamento che ci aspettiamo ed auspichiamo.

Da anni a Corviale studiamo problemi e soluzioni, organizziamo Forum in cui ne discutiamo. Ora pretendiamo, oltre i gesti e le parole, I FATTI!

Domani apriamo a Corviale con il Coordinamento delle periferie il FORUM DEI FATTI E DELLE PROPOSTE, il Forum “Corviale rigenera con il futuro”.

Sindaca Raggi venga al Forum del futuro delle periferie.

Sarebbe un altro segno forte e necessario ai suoi cittadini.




Programma del Forum di Corviale del 10-11 maggio 2019

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Periferie, immigrazione, emigrazione, innovazione

Di Vico-k78D-U31101790782392swC-656x492@Corriere-Web-SezioniSi parla di nuovo di perdita di posti di lavoro a causa dei robot. È un tema carsico che periodicamente riciccia sui media. Ma il tema vero è facile da identificare. Il sistema più immediato per vedere come sarà il nostro futuro è guardare come sono gli Stati Uniti. Lì il lavoro è in maggior parte nei servizi che si dividono tra quelli ad alto e quelli a basso valore. I primi sono coperti da alta scolarizzazione, i secondi da bassa e in genere da immigrati. La particolarità italiana però è che noi formiamo poca alta scolarizzazione che serve al nostro mercato del lavoro per cui buona parte emigra come ci racconta il risultato dell’indagine raffigurata. Ciò provoca, in particolare, un’impoverimento demografico delle nostre periferie che, invecchiate, temono maggiormente “l’invasione” di migranti giovani che vanno a coprire i servizi a basso valore rifiutati dai nostri giovani scolarizzati. Questo è il cul de sac economico ma anche socio/percettivo in cui siamo rinchiusi. Spendiamo risorse per formare professionalità che non ci servono e che disperdiamo all’estero. Importiamo mano d’opera per lavori di basso valore, manodopera che crea percezione d’insicurezza nelle nostre periferie democraficamente impoverite.




Relazione della Commissione sulle Periferie

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Relazione conclusiva della Commissione sulle Periferie 

Estratto dalla Relazione




Il pianto dei coccodrilli

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A pochi giorni dalla bocciatura da parte del governo della Commissione sulle periferie, le periferie dimenticate si sono, a Torre Maura, riprese il palcoscenico.

In questi territori dove vivono 15 milioni di italiani, molti di loro ultimi e penultimi, il tema sicurezza reale e percepita esiste e cresce per mancanza di una proposta nazionale e coordinata che metta al centro i problemi, le paure, il disagio, l’emarginazione sociale ed economica di molti che ci vivono.

Interventi episodici e non pianificati, anche meritori come i 708 nuovi alloggi dell’Ater di Roma, lasciano in trincea gli amministratori locali senza una strategia politica sull’edilizia popolare che ormai, a Roma come nell’intero Paese, manca da almeno vent’anni.

A Roma, poi, ormai diventata un’emergenza nazionale, continuano a non parlarsi il Comune e la Regione.

Occorre un piano nazionale d’investimenti sulle periferie partendo dalle unanimi conclusioni della Commissione sulle periferie della scorsa legislatura per la cui riproposizione noi continueremo a batterci.

 




Periferie in dialogo: filo diretto tra Roma/Corviale e Berlino/Marzahn

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Si è conclusa la visita della delegazione berlinese a Corviale. Il gruppo di otto professionisti nel settore dello sviluppo socioculturale e dell’integrazione operanti a Marzahn, nel territorio della ex Berlino Est, ha effettuato nei giorni scorsi una visita guidata all’imponente edificio di Corviale e apprezzato i primi passi concreti di rigenerazione edilizia. La delegazione è stata poi ricevuta nel pomeriggio di Mercoledì 13 Marzo presso la sala consiliare del Municipio XI, alla presenza dei locali consiglieri, di esponenti politici della Regione Lazio e rappresentanze dell’Ambasciata di Germania e della dirigenza Ater.

Nell’occasione, si è svolto un meeting dedicato alla pianificazione preliminare di attività di intesa e partenariato socioculturale. Hanno preso la parola il fotografo Pasquale Liguori che grazie alle sue indagini sulla trasformazione urbana condotte in questi ultimi anni tra Roma e Berlino ha promosso la comunicazione tra le due comunità: Corviale e Marzahn hanno molto in comune partendo dalla genesi e finalità urbanistica, passando per le emergenze sociali fino all’attuale prospettiva di condividere buone pratiche per una svolta e un riscatto promossi dal basso.

Victoria Loprieno del QuartiersManagement di Marzahn ha poi approfondito gli aspetti storici e sociali del distretto berlinese, tracciando scenari di potenziali terreni di collaborazione che sono stati poi condivisi e ampliati negli interventi dei rappresentanti dall’associazionismo locale di Corviale rappresentato da Pino Galeota di Corviale Domani e Monica Melani del MitreoIside.

Venerdì 15 le parti si sono di nuovo incontrate e sono arrivate a consolidare un atto preliminare che veicolerà le opportune discussioni già avviate con il consiglio municipale di Marzahn per finalizzare un vero e proprio piano formale di collaborazione volto a strutturare iniziative comuni di sviluppo e culturali e progettualità di respiro internazionale a vantaggio dei territori e delle persone dei due distretti.




Villaold vs Barbarians De Noantri

rugby 23




Tutti possono avvicinarsi al rugby

rugby