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Fondi per lo spettacolo, cambia tutto

soldiAddio a bolli e commissioni: più opportunità per chi farà domanda e nuove agevolazioni agli under 35

Il governo è deciso ad investire in cultura e spettacolo. Sta preparando la riforma del Fus, il Fondo Unico per lo Spettacolo con il quale ogni anno finanzia enti, istituzioni, associazioni, organismi e imprese che lavorano nel cinema, musica, teatro, danza e spettacoli viaggianti. Ma in questi giorni si sta lavorando anche ad introdurre per legge incentivi fiscali per i privati e le imprese «che collaborino al recupero del nostro patrimonio», come annuncia il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. Si tratta di «una convenzione-tipo che vada bene per tutti gli atti di liberalità». Il ministro ha aggiunto che, appena ci sarà la legge, telefonerà lui «personalmente alle grandi imprese italiane, una per una, chiedendo aiuto per salvare il nostro patrimonio, il nostro Paese».

 

Chi lavora nel mondo dello spettacolo, invece, si prepari a dire addio alla carta, ai bolli, ai progetti annuali, alle commissioni elefantiache, ai registi direttori di teatro e ai loro spettacoli in cartellone.

 

Lo schema della riforma del Fus è stato inviato lunedì alla Conferenza Unificata che dovrà dare il parere non vincolante entro 60 giorni. Subito dopo sarà messo a punto il testo definitivo del decreto. L’obiettivo è arrivare al 2015 con la riforma pienamente operativa. La decisione fu presa quando al ministero dei Beni Culturali c’era ancora Massimo Bray, ma è stata condivisa dall’attuale ministro. A studiare tutti i dettagli è stato il direttore generale del Mibact Salvo Nastasi.

 

La riforma cambia un meccanismo nato nel 1985, quasi 40 anni fa, che è stato sempre più spesso soggetto a critiche per la scelta dei soggetti finanziati, sempre gli stessi, e per la confusione creata da una procedura dai criteri continuamente modificati. Ora per fare domanda per un finanziamento si chiedono almeno tre anni di esperienza alle spalle, con il nuovo meccanismo cadrà il requisito dei tre anni, chiunque potrà fare domanda, e saranno previste condizioni agevolate per i gruppi di «under 35».

L’importante sarà avere i requisiti necessari per ottenere un punteggio abbastanza elevato. Cambieranno infatti gli indicatori utilizzati per la valutazione dei progetti, saranno sostituiti con indicatori che promettono di essere più chiari e misurabili e in grado di tenere conto anche di variabili finora del tutto trascurate come la presenza del soggetto da finanziare in territori dove il consumo pro capite da parte dei residenti è inferiore ad altri. Il contributo sarà assegnato tenendo conto delle attività programmate in termini di quantità e qualità.

Le commissioni che dovranno valutare le domande arrivate saranno di soli cinque componenti, due nominati dalla Conferenza Unificata e altri tre dal ministro con procedura di evidenza pubblica. Saranno in carica per tre anni ad eccezione del primo ciclo di nomine, che dureranno un anno in più e saranno nominate già da quest’anno per occuparsi delle domande arrivate per il 2014.

Cambia anche la durata del finanziamento, tre anni invece di uno. Ora, infatti, ogni anno, gli operatori devono presentare un nuovo progetto ed aspettare per sapere se sono stati ammessi e questo vuol dire prendere impegni per l’anno successivo senza avere alcuna garanzia di poterli rispettare. Dare un orizzonte di tre anni significa fornire maggiore sicurezza a chi opera nel settore.

Rivoluzionato il sistema dei teatri stabili, che, secondo il ministero, non ha funzionato come avrebbe dovuto: vengono quindi creati i Teatri Nazionali e i Teatri di Rilevante Interesse Culturale.

FLAVIA AMABILE (da lastampa.it)

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La Street Art “effimera” dell’italiano Fra-biancoshock

1395413484__0007_street-art-fra-biancoshock-3-600x335Don’t try this at home. Try this on the street” (Non provateci a casa, provateci sulla strada), questo il motto di Fra-Biancoshock, uno degli street artist italiani più originali di sempre.

Grazie a interventi con numerosi materiali, crea un dialogo stridente con il contesto urbano, in cui la critica è sempre in prima linea accanto alla sorpresa, con un accenno di ironia e tanta irriverenza.

Ha realizzato opere ovunque, dal Portogallo alla Croazia passando per la Malesia e Singapore, ma difficilmente riuscirai a vederle. Lui stesso le definisce opere effimere, che durano poco nel tempo e nello spazio e, come vedrai, basta poco per cancellarle senza lasciare traccia.

Le foto sono l’unica cosa che gli sopravvive e per questo qui sopra ti proponiamo dieci scatti che ti colpiranno come un colpo di pistola.

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Wi-fi unico cittadino, nuova welcome page e bando per il nuovo sito di Roma

wifiOggi abbiamo presentato il progetto di wi-fi unico cittadino, la nuova welcome page del sito di Roma Capitale e annunciato il rinnovo dell’intero sito istituzionale della città.

Iniziamo un percorso nel nome della razionalizzazione e della semplificazione della macchina amministrativa.

Roma aderisce a Free Italia wi-fi ed entro giugno uniremo Digit Roma e Provincia wi-fi avendo così il wi-fi gratuito su tutto il territorio comunale.

Inoltre, la registrazione unica al wi-fi di Roma sarà valida anche in 40 territori d’Italia ed entro l’estate avremo una App che fornirà servizi a cittadini e turisti e a cui si potrà accedere senza autenticazione.

Stiamo costruendo una città che vogliamo diventi sempre più accogliente, sia per i romani e le romane, sia per i turisti che scelgono ogni giorno di visitare le nostre bellezze.

Se consideriamo che ad esempio il sito web di Roma Capitale è stato ideato 10 anni fa, penso che possiamo essere tutti d’accordo nel dire che si tratti di “archeologia del web” e che oggi quello strumento è decisamente obsoleto.

Per questo a breve partirà il bando per il nuovo sito di Roma Capitale.

Il nuovo portale sarà pronto nel 2015 e semplificherà l’accesso ai servizi e favorirà la partecipazione diretta delle romane e dei romani.

Intanto abbiamo deciso di cambiare la welcome page di comune.roma.it rendendola più semplice e immediata.

Ci siamo messi subito al lavoro per studiare possibili soluzioni per aumentare e rendere più fluido possibile il flusso delle comunicazioni dell’ente nei confronti dei cittadini e degli utenti.

La possibilità di trovare facilmente le informazioni principali sul trasporto pubblico locale e la viabilità, sulla vita culturale della città e le offerte turistiche è un obiettivo fondamentale per la nostra amministrazione.

L’accesso ai servizi, infatti, deve essere il perno sul quale far ruotare la macchina capitolina, favorendo il confronto e la partecipazione diretta degli stessi cittadini e l’aggiornamento e l’innovazione degli strumenti sono fondamentali per semplificare la vita delle persone.

Internet è uno strumento indispensabile per la crescita economica, culturale e sociale delle persone e di tutto il Paese ed è questa la direzione verso cui sta andando la capitale d’Italia.

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A Roma il raduno nazionale di Guerrilla Gardening dal 2 al 4 Maggio 2014

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Roma è pronta ad ospitare il raduno nazionale (anzi, intergalattico!) di guerrilla gardening. Una fantastica tre giorni, da venerdì 2 a domenica 4 maggio 2014, durante la quale confluiranno nella capitale i gruppi di guerrilla gardening provenienti da tutta Italia. Il primo raduno nazionale si è tenuto nel 2013 a Bologna ed terminato dopo due giorni di guerrilla con una bella e partecipata assemblea che ha visto votare per il 2014 Roma come sede del secondo raduno.

 

Con guerrilla gardening si intende una forma di giardinaggio politico, una forma di azione nonviolenta diretta, praticata soprattutto da gruppi ambientalisti. Questi movimenti sono solitamente legati alla permacultura o alle problematiche riguardanti i diritti della terra. Gli attivisti rilevano un pezzo di terra abbandonato, che non appartiene loro, per farci crescere piante o colture. Certi gruppi di guerrilla gardening compiono le loro azioni (attacchi) durante la notte, in relativa segretezza, per seminare e prendersi cura di un nuovo tappeto vegetale o tappeto fiorito. Altri lavorano più apertamente, cercando di coinvolgere le comunità locali.

 

Giardinieri Sovversivi Romani stanno predisponendo un programma ricco e interessante, con azioni di guerrilla gardening, spettacoli, momenti conviviali e dibattiti. Tutti i gruppi intenzionati a partecipare al raduno sono invitati a contattare direttamente gli organizzatori via mail (GiardinieriSovversiviRomani@gmail.com) o tramite facebook (www.fb.com/GiardinieriSovversivi.

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Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata della Terra

giornata-mondiale-della-terra-2014Quest’anno al centro dell’Earth day c’è il tema delle “green cities”. A fare emergere questo tema sono state le innumerevoli iniziative di agricoltura civile nelle aree periurbane e metropolitane che promuovono le persone, i beni relazionali, il capitale sociale, la cittadinanza attiva.

Queste forme di agricoltura hanno forti potenzialità di espansione nelle città perché concorrono a rafforzare e riqualificare i servizi alla persona e a promuovere modelli innovativi di welfare in grado di ridurre il disagio sociale, combattere le antiche e nuove povertà e rigenerare le bidonville.

La crescita della popolazione urbana si accompagna all’espandersi dell’esclusione sociale e delle disuguaglianze. Ma, nello stesso tempo, la vecchia contrapposizione centro/periferia che caratterizzava le città del passato, è sostituita da nuove polarità.

I territori metropolitani non sono più contrassegnati distintamente da città e campagna, ma da un continuum urbano-rurale, una rurbanizzazione che è frutto di un tessuto sociale dinamico come molteplicità dialettica di sistemi, reattiva e policentrica.

Gli imprenditori agricoli insediati nelle campagne urbane spesso provengono da altri settori o sono stati spinti a impegnarsi in agricoltura per sfuggire al disagio delle città e ritrovare il proprio equilibrio nel rapporto con gli altri e con la natura. Hanno, pertanto, sviluppato capacità e competenze nel mettere a valore i beni relazionali.

E’ per questo che nelle aree periurbane e metropolitane si va manifestando un’attenzione crescente alle fattorie sociali e agli orti urbani che s’intrecciano con la nascita di luoghi di ritrovo interetnico e di attività di aggregazione per i giovani coi loro tipici concerti e la loro musica.

Le persone che provengono da esperienze urbane s’incrociano con le comunità di immigrati che popolano le periferie e tentano percorsi condivisi di inclusione.

Nelle città stanno, inoltre, nascendo mercati civili dei prodotti alimentari (farmer’s market, gruppi di acquisto solidale e forniture di mense collettive con prodotti locali) e si creano inedite sinergie di tali economie coi percorsi turistici, culturali, archeologici e ambientali nelle aree protette.

Tali interazioni avvengono ancora in forme spontanee, non sono riconosciute e rimangono a volte in forme latenti. Eppure potrebbero avere un potenziale enorme qualora queste fossero poste al centro di percorsi di sviluppo locale capaci di generare occupazione e welfare produttivo e di contribuire alla rigenerazione urbana mediante la cura del verde, sia negli spazi aperti che nei grandi insediamenti abitativi (dall’accrescimento del patrimonio arboreo alla realizzazione di orti sui tetti).

Si tratterebbe di attualizzare l’antica idea di bonifica integrale come processo perenne e contestuale di trasformazione territoriale e di rigenerazione del tessuto comunitario – abbandonando ovviamente ogni risvolto dirigistico e utopico del passato – da declinare, mediante l’utilizzo diffuso delle nuove tecnologie, come bonifica della crosta urbana.

E’ ormai sempre più palese che le trasformazioni territoriali nelle aree metropolitane difficilmente si possono programmare e pianificare con gli strumenti utilizzati finora.

Si potrebbero però accompagnare con percorsi partecipativi condivisi in una logica di sussidiarietà e fondati sulla conoscenza.

In sostanza, ci vorrebbero nuovi occhi perché gli spazi aperti, quelli edificati, le attività non vanno più visti come entità rigide, separate e monofunzionali, ma andrebbero scomposti e ricostruiti in modo polivalente. I singoli soggetti e i gruppi che li compongono non vanno più separati per categorie e ingabbiati in determinati interessi specifici. Si tratterebbe di cogliere la molteplicità e, al contempo, l’unitarietà dei bisogni degli individui, ricomponendone i frammenti.

Anche i baraccati delle bidonville non vanno considerati un mondo a parte ma persone come tutte le altre che hanno bisogni identici a quelli espressi dalle altre. A tutti gli individui vanno messe a disposizione le opportunità per prendere coscienza di se stessi come individui e poter procedere alla propria liberazione.

Le agricolture civili hanno bisogno di competenze e professionalità multidisciplinari e devono poter disporre di spazi bonificati e restituiti all’attività agricola e di edifici funzionali ai nuovi ruoli. Così un welfare innovativo dismette le forme assistenzialistiche del passato per generare esso stesso – in forme imprenditoriali – ricchezza e occupazione.

Le campagne urbane e le periferie del mondo non sono tutte uguali. Pesa la variabilità storica. Ed è per questo che potranno meglio cogliere le opportunità della globalizzazione se acquisiscono la capacità di autorappresentarsi e costruire la propria immagine per evitare sia i rischi di omologazione (una sorta di ineluttabile e permanente problema di funzionamento dei grandi aggregati urbani) che la deriva delle chiusure identitarie (spesso con rigurgiti neo-protezionistici e autarchici).

Si tratta di considerare le campagne urbane e le periferie del mondo come risorse da valorizzare, integrando culture diverse e combinando continuamente attività in più settori e soggetti sociali di diversa estrazione e provenienza, legati tra loro da relazioni di tipo collaborativo. Ma questo è possibile se si esaltano la diversità e il pluralismo, ricercando le sinergie e le complementarità, e se si parte da una forte capacità delle periferie urbane di avere una chiara percezione di sé per fare in modo che gli scambi culturali ed economici con altre periferie del mondo globale siano reciprocamente arricchenti e improntate ad una relazionalità collaborativa.

Le arti e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono svolgere un ruolo cruciale. Possono, infatti, alimentare la capacità delle reti locali e le comunità-territorio, che stanno nascendo nelle campagne urbane, di costruire in modo creativo la propria immagine e di riscoprire in modo permanente il Genius loci come processo culturale di autocoscienza e di apertura agli altri.

Alfonso Pascale




Calciosociale,il sostegno da Coca Cola

calcio socialeA febbraio Coppa del Mondo a Corviale, ora parte campagna

Da 9 anni va in campo nelle periferie, ora ‘Calciosociale’ ottiene il sostegno di Coca-Cola Italia, uno degli sponsor della Coppa del Mondo. A febbraio, per il tour della Coppa in Italia, il trofeo che sarà messo in palio in Brasile aveva fatto tappa a Corviale. Ora con un video e una campagna sui social Coca Cola Italia sostiene la società senza scopo di lucro che lavora per trasformare i campi da calcio della periferia romana in palestre di vita e strumenti di educazione .




ACER: PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO “ROMA, ABITARE, VIVERE, ESSERE”

acer(AGENPARL) – Roma, 16 apr – L’Acer, Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia, in occasione del compimento dei 70 anni dalla sua costituzione, indice la Prima Edizione del concorso fotografico “Roma: abitare, vivere, essere”. Il tema del concorso, che si sviluppa attraverso tre categorie (Abitare: involucro e materia, Vivere: paesaggi urbani, Essere: scatti rubati), è quello di emozionare e colpire l’osservatore cogliendo lo spirito della città di Roma. In palio un montepremi in denaro pari a 8.500 euro, suddiviso fra vari premi. Il concorso è gratuito e aperto a tutti gli appassionati di fotografia che dovranno inviare le loro foto entro il 20 giugno 2014. La premiazione avverrà il 21 luglio 2014 presso la Casa dell’Architettura di Roma, Piazza Manfredo Fanti 47, dinanzi a una giuria d’eccezione, presieduta da Angelo Provera, direttore della rivista Costruttori Romani, composta da tre fotografi professionisti: Philippe Antonello, Moreno Maggi e Silvia Masotti. La manifestazione, che ha il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, si svolge in collaborazione con la Fondazione Almagià e la rivista Costruttori Romani e con il contributo della Cassa Edile di Roma e Provincia. Tutte le informazioni riguardo il concorso sono contenute nel bando allegato di seguito e disponibili sui siti www.acerweb.it e www.fondazionealmagia.it




Smart City, bando per i Comuni delle Regioni Obiettivo Convergenza

smart-cityLa call for proposal “Efisio, finanziare città intelligenti” offre un sostegno concreto nel processo di pianificazione della smart city

Un bando per fornire supporto alle amministrazioni locali per preparare e realizzare investimenti negli ambiti connessi alla smart city, aiutare a superare il gap di capacità tecnica nell’ambito della pianificazione finanziaria degli interventi di sviluppo e accelerare i progetti di investimento per la nascita della città intelligente a partire dalla condivisione di buone pratiche.

A lanciare la call for proposal “Efisio, finanziare città intelligenti” – CLICCA QUI – è Studiare Sviluppo, in collaborazione con l’Osservatorio nazionale Smart city dell’Anci.

Il bando rientra nell’ambito del progetto EPAS – Empowerment delle Pubbliche Amministrazioni regionali e locali, nell’attuazione di strumenti di ingegneria finanziaria finanziato dal Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (PON GAS FSE).

Destinatari e caratteristiche delle proposte

Alla call for proposal possono partecipare le amministrazioni comunali, le unioni di Comuni e le altre forme associative di enti locali (consorzi, convenzioni) che rientrano nel territorio delle Regioni obiettivo convergenza. Le proposte dovranno riguardare uno degli ambiti tematici legati alla città intelligente: smart building, smart government, smart energy e smart mobility e transport, avere una dimensione finanziaria di almeno 500mila euro ed essere accompagnate da un’adesione formale attraverso un atto amministrativo (delibera di Giunta o inserimento nel piano triennale opere pubbliche).

Proposte entro il 30 maggio 2014

Le proposte, corredate da tutta la documentazione richiesta (disponibile a questo link), dovranno essere trasmesse esclusivamente via mail e con firma digitale all’indirizzo: efisio@studiaresviluppo.it entro e non oltre le ore 13.00 del 30 maggio.

Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: efisio@studiaresviluppo.it.

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Facebook diventa una banca, il profilo sarà anche conto corrente

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Nuova trovata di Zuckerberg. Il social network più conosciuto al mondo punta sull’e-money. Funzionerà come una banca. Gli utenti potranno usare il proprio profilo come conto corrente, fare acquisti e scambi

D’ora in avanti non chiamatelo più Facebook, ma Facebank. Il social network più diffuso al mondo si prepara a cambiare volto. Nuova clamorosa trovata di Mark Zuckerberg che sta per ottenere una licenza di e-money che permetterà agli utenti del social network di depositare denaro sul proprio profilo.

Si tratta solo del primo passo verso un progetto più ambizioso: aumentare le transazioni finanziarie (compreso lo scambio di soldi tra amici). La licenza dovrebbe arrivare dal Paese europeo che più di ogni altro strizza l’occhio fiscale alle multinazionali, l’Irlanda. L’autorizzazione è talmente vicina che Facebook si è già mosso per cercare alleati. Avrebbe illustrato il progetto a tre startup londinesi (TransferWise, Moni Technologies e Azimo) specializzate nel trasferimento di denaro online via smartphone.

Mr Facebook non si accontenta degli imponenti introiti pubblicitari. Zuckerberg non ha mai fatto mistero di voler diversificare il business della piattaforma. Le transazioni finanziarie potrebbero essere la soluzione. Già oggi la legge permette al social di vendere app. Nel 2013 l’azienda ha transato 2,1 miliardi di dollari. Una somma che deriva quasi interamente dall’acquisto dei giochi e sulla quale Facebook applica una commissione del 30%. Se l’affare si allargasse dal bacino delle app al mare dei pagamenti online, Zuckerberg incasserebbe l’ennesimo jackpot. Tornando al progetto Facebank, restano da sistemare alcuni nodi legali. In particolare in Ue il concetto di e-money è ancora abbastanza vago. E poi resta da capire in quanti si fideranno di Facebook in maniera tale da affidargli i propri risparmi.

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Concorso per architetti e ingegneri

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