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Maturità 2014, Renzo Piano: «Siamo un paese straordinario ma fragile» – Tema svolto

pianoSiamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e convinzioni al riguardo

Svolgimento

Sulla fragilità dell’Italia si potrebbero scrivere interi saggi e interpretazioni senza venirne mai a capo. È una fragilità che parte dal profondo, dal nucleo stesso di un Paese che già geologicamente è soggetto a scosse telluriche devastanti a cadenza irregolare, come mostra l’attualità degli ultimi terremoti con gli strascichi di scandali e polemiche a seguire. La fragilità dell’Italia è diventata sempre piùsinonimo di una decadenza sociale quasi postmodernista, dove le città si trasformano nello specchio di una nazione sempre più indebolita nella sua istituzionalità: gli sforzi per il recupero artistico dei gioielli dei centri storici sembrano volutamente dimenticare che invece, ad essere valorizzate, dovrebbero essere anche e soprattutto le periferie delle città, dove si concentra la vita del maggior numero di persone. L’architetto Renzo Piano, nominato nel 2013 senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha espresso il suo pensiero in merito in un recente articolo, uscito sul Sole 24 Ore il 26 Gennaio 2014. Nelle sue parole, il celebre architetto sottolinea come la fragilità dell’Italia sia diventata espressione di un Paese sempre più svilito, che dovrebbe puntellarsi nel profondo della sua società per risollevarsi agli occhi dei suoi stessi abitanti e, di conseguenza, del mondo. Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. La volontà di intervento nelle periferie, spiega Renzo Piano, è dettata soprattutto dalla necessità di un futuro migliore, a misura d’uomo: immancabile pensare alle questioni ambientali in città che si trasformano in colate di cemento da quartiere dormitorio, guardando ancora ad un’architettura e ad un’idea sociale di un’epoca ormai passata, durante la quale la concezione di lavoro e vita personale era diversa. Il futuro nebuloso richiede l’urgenza di cambiamento, il bisogno di rendere le periferie cittadine dei luoghi vivibili e ricchi di cultura: le periferie vanno animate e serve l’intervento di una politica che tenga lapolis, la città appunto, al centro dell’azione riparatrice. Non è un caso che il termine politica derivi da polis, da città. Norberto Bobbio sosteneva che bisogna essere «indipendenti» dalla politica,ma non «indifferenti» alla politica. Se c’è qualcosa che posso fare, è mettere a disposizione l’esperienza, che mi deriva da cinquant’anni di mestiere, per suggerire delle idee e per far guizzare qualche scintilla nella testa dei giovani.

La contrapposizione periferia/centro cittadino è il riflesso di un Paese che dovrebbe partire dall’intervento sulle città per riaffermarsi come nucleo primario europeo: dal recupero delle periferie, che saranno in futuro i centri delle nuove città, può iniziare anche la riaffermazione dell’Italia di fronte all’Europa. L’articolo di Renzo Piano non lo esplicita, ma il parallelo politico non può sfuggire: la fragilità intrinseca del Paese deve trasformarsi in scintille di forza, che accendano il fuoco di un cambiamento profondo e desiderato dalla maggior parte della società. Il rinnovamento deve partire da quella periferia della società che sono i giovani di oggi, disoccupati e sfiduciati da una crisi economica mondiale che si è abbattuta su governi incapaci di arginarla a livello locale: l’intento di Renzo Piano è quello di offrire un aiuto e uno spunto ai giovani, per farli diventare i nuovi centri sociali che siano in grado di scommettere sulle periferie cittadine, elevandole dalla mediocrità. L’articolo originale in cui è stata scritta questa frase pronunciata dal senatore a vita e “archistar” è del 26 gennaio 2014 ed è stato pubblicato sul Sole 24 Ore. E’ un articolo che parla delle periferie. Della bellezza dell’Italia e di tutti i suoi problemi. In qualche modo, è anche un articolo politico.

Malaparte

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link all’articolo originale di Renzo Piano

 

 

 




Salva la data: 25 giugno ore 15,30 – Fondi europei

locandina-roma-25-giugno-2014-stampaA3Convegno “Fondi Europei 2014-2020. Sperimentare il metodo Community-Led nei territori di Roma” organizzato da Rete Fattorie Sociali, Forum Terzo Settore Lazio e IfoRD con il Patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente, Rifiuti e Agroalimentare di Roma Capitale.

L’evento si svolgerà il 25 giugno 2014, dalle ore 15.30, presso la Sala Pietro Da Cortona, Musei Capitolini.
Il convegno ha lo scopo di approfondire le novità della Programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei 2014-2020 e, in modo particolare, il loro utilizzo integrato e gli strumenti attuativi previsti. Si tratta, infatti, di cogliere una grande opportunità per Roma: la possibilità di sperimentare l’approccio Community Led Local Development anche nelle aree urbane e metropolitane.
Dopo i saluti dei rappresentanti d Roma Capitale e di altre istituzioni presenti, ci sarà una relazione che metterà a fuoco alcuni contenuti dell’Accordo di Partenariato 2014-2020, trasmesso definitivamente a Bruxelles il 20 aprile scorso e che riguarderanno i seguenti ambiti: innovazione, agricoltura sociale, turismo sociale, creazione artistica e culturale anche mediante l’utilizzo di tecnologie digitali emergenti, tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali.
Successivamente, si svolgeranno gli interventi programmati che illustreranno esperienze concrete nel territorio di Roma di percorsi partecipativi e partenariati pubblico-privati interessati al’utilizzo integrato dei Fondi Europei riguardo ai seguenti ambiti tematici: conoscenza e innovazione, competitività dell’agricoltura multifunzionale nelle aree urbane, nuovi modelli di welfare comunitario, valorizzazione dei beni ambientali e culturali con particolare riferimento alle aree protette.

 




Rischiamo il coraggio

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Inaugurazione della Club House del Villa Pamphili Rugby

Comunicato inaugurazione 2Il 20 Giugno alle 17.00 presso lo Stadio del Rugby di Corviale, impianto gestito dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Arvalia Villa Pamphily Rugby Rugby,  in occasione dell’apertura del torneo Corviale Sevens che si terrà il 20 e 21 Giugno,s’inaugurerà la Club House del Villa Pamphili Rugby, realizzata grazie all’intervento delle Regione Lazio, con un incontro, una festa sul tema integrazione sociale e rugby. 

L’inaugurazione è appoggiata e patrocinata dalla presidenza del Coni e vedrà partecipare Eugenio Patanè, presidente del Consiglio Regionale, rappresentanti della Fir e tanti ospiti dello spettacolo amanti del rugby e impegnati nel sociale fra cui, Federico Costantini, Chef Rubio, Antonio Raimondi per Dmax, Roberto Ciufoli e molti altri.
La serata è un occasione per festeggiare e sostenere il Villa Pamphili Rugby e il suo Presidente Salvatore Gallo, che insieme ai cuoi collaboratori, è riuscito a portare il rugby, le sue regole, la sua etica, in un mondo dove i ragazzi preferiscono dedicarsi a sport più vantaggiosi se non alla criminalità.  Salvatore e i suoi collaboratori hanno realizzato tanti progetti di intervento sociale nel quartiere, con i ragazzi rom, con le ragazze delle case famiglia e oggi la loro squadra maggiore senza sponsor, senza aiuti è arrivata ad un passo dal passaggio in serie B.
L’incontro del 20 Giugno prossimo è un modo di portare alla luce il lavoro sociale e sportivo del Villa Pamphili Rugby in una realtà difficile come quella della periferia romana del Nuovo Corviale, e di aiutare l’associazione durante le due giornate di torneo di rugby a 7 attraverso una riffa nel quale si potranno vincere maglie, palloni, zaini e gadget forniti dalla Nazionale Italiana di rugby. Attraverso l’aiuto di ospiti d’eccezione l’Associazione Sportiva spera di raccogliere fondi per terminare i lavori per la palestra e continuare questo splendido lavoro. 
Birra Peroni, birra ufficiale della Nazionale Italiana rugbysarà presente con la sua birra alla serata d’inaugurazione, devolvendo l’incasso al Villa Pamphili Rugby. La storia di Peroni parte da molto lontano, è densa di tradizione e qualità, alla conquista di svariate “mete”. E quella della palla ovale, appunto, è una passione che batte nel “cuore” di Peroni da anni, perché, quando si parla di passione e valori, è impossibile non parlare di rugby. Per questi motivi, Birra Peroni, non poteva tirasi indietro davanti ad una iniziativa così importante.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.villarugby.com 

 

 




Marino a Renzi: “Ecco i sedici cantieri da far ripartire”: PURTROPPO NON C’E’ CORVIALE

marinoIl sindaco ha raccolto l’invito del premier che il 2 giugno aveva invitato i primi cittadini a scrivere una lista di interventi prioritari da cui ripartire nell’ambito del piano “Salva Italia”. Ecco i cantieri indicati da Marino: la metro C, la Città dello Sport di Tor Vergata, ma anche Prima Porta e Campidoglio 2.

Marino scrive a Renzi per accellerare i cantieri pubblici della città. Dalla Metro C alla Città dello Sport di Tor Vergata, dai lavori su via Tiburtina al Campidoglio, fino alle opere idrogeologiche: sono sedici i cantieri della Capitale che hanno bisogno di “impulsi procedimentali” per poter ripartire, quelli considerati prioritari dal Campidoglio e che figurano nella lista che il sindaco Ignazio Marino ha inoltrato al matteo@governo.it, accogliendo l’invito rivolto ai primi cittadini di tutta Italia dal premier, Matteo Renzi, il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica.

LA METRO C. Secondo il Campidoglio, il cantiere della metro C è imbrigliato dalla carenza di provvedimenti da parte di organismi interistituzionali. Manca l’adozione da parte del Cipe, la deliberazione che approva il quadro economico rimodulato e lo sblocco del finanziamento di 300 milioni, già stanziati nella Legge di Stabilità 2013, per la tratta Colosseo-Piazza Venezia. Tre le opere interessate da pareri vincolanti: il raddoppio di via Tiburtina – intervento da 97 milioni di euro avviato nel 2006 -, l’allargamento della sede stradale di via Portuense in corrispondenza del cavalcavia di via Majorana e le complanari Anas del Grande Raccordo Anulare tra le uscite Casilina e Tor Bella Monaca.

LA CITTA’ DELLO SPORT. Sono quattro, poi, gli interventi fermi per mancanza di determinazioni da parte di società pubbliche o partecipate: l’ex Poligrafico dello Stato, in piazza Verdi, e il Palazzo Medici Ciarelli in via Giulia, fermi per criticità che riguardano le società comproprietarie e proprietarie degli immobili; la Città dello Sport di Tor Vergata, intervento fermo dal 2011 su cui determinante, per l’affidamento all’Università Tor Vergata, è la rinuncia da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla precedente destinazione a piscine; e il Campidoglio 2, opera da circa 145 milioni di euro su cui grava il completamento della procedura di affidamento definitivo e su cui il Campidoglio chiede una accelerazione alle interlocuzioni tra i tecnici del Mef e le strutture di Roma Capitale, per cantierizzare l’opera nel 2015.

PRIMA PORTA. Sette, infine, gli interventi bloccati dal patto di stabilità interno, tra cui, in evidenza vengono poste le opere volte a prevenire il rischio idrogeologico: è il caso dell’impianto di sollevamento acque reflue di Prima Porta. E degli interventi per il potenziamento delle reti di smaltimento acque piovane di cinque municipi esposti a rischi alluvionali. Fermi per il patto di stabilità anche le rotatorie di via Ardeatina, già progettate e aggiudicate per un valore di 7,7 milioni di euro; il sottopasso di via Cristoforo Colombo altezza via di Malafede; la riqualificazione di via Prenestina da Porta Maggiore a viale Palmiro Togliatti; la riqualificazione e l’arredo degli ambiti pedonali di via Prenestina all’altezza del Pigneto e infine la manutenzione straordinaria di piazza Vincenzo Valgrisi.

L’APPELLO DI RENZI. “Sono stato sindaco anche io. E come voi ricordo le polemiche: quanti cantieri abbiamo bloccato per la mancanza di un parere, per un diniego incomprensibile di una sovrintendenza, per le lungaggini procedurali”, scriveva Renzi, invitando i suoi ex colleghi a segnalare entro oggi, 15 giugno, gli interventi da poter eventualmente accelerare attraverso il pacchetto di misure denominato “Sblocca Italia”. Carenza di provvedimenti da parte di organismi interistituzionali e di pareri vincolanti, mancanza di determinazioni da parte di società pubbliche o partecipate dallo Stato, blocco di finanziamenti nel rispetto del patto di stabilità interno: sono questi i principali ostacoli alla realizzazione delle opere infrastrutturali individuati dal Campidoglio nel redigere la lista, alla cui compilazione, oltre al sindaco, hanno preso parte gli assessori Giudo Improta (Trasporti e Mobilità), Paolo Masini (Sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana), Giovanni Caudo (Trasformazione urbana), Luigi Nieri, vicesindaco con delega al Patrimonio.

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Linee guida per le competenze digitali

lineeOn line le linee guida Agid-Formez PA per sviluppare le competenze digitali in Italia e definire gli obiettivi minimi per favorire una cultura digitale tra i cittadini, tra i dipendenti della pubblica amministrazione e per gli addetti ai lavori. Per il settore pubblico sono 4 le linee di attività riportate nelle linee guida: sviluppo delle competenze digitali per tutti, sviluppo dell’e-leadership per chi ha la responsabilità di orientare le scelte di una pa, lo sviluppo di competenze verticali dei dipendenti per le figure impegnate in funzioni di alto contenuto tecnologico infine attivare una rete di condivisione della conoscenza tra tutti.

Il volume è stato presentato al ForumPA 2014.

“Digital skills are fundamental to an effective use of ICT”, lo dice l’ultimo rapporto della Commissione Ue sull’attuazione dell’agenda digitale in Europa, pubblicato lo scorso 28 maggio.
E il nostro Paese ha ancora molta strada da fare: se in Europa il 39% dei lavoratori ha scarse competenze digitali e il 14 % non ne ha affatto, in Italia ben il 50%  ha scarse  competenze digitali, cioè un lavoratore su due, contro il 27% che ne è completamente privo.

Se passiamo al settore pubblico prima di parlare di digital skills occorre dare uno sguardo all’età.Nel settore pubblico il 40% dei dipendenti ha tra i 50 e i 59 anni, il 35% ha tra i 40-49 anni (fonte Corte dei Conti, Relazione 2011 sul Costo del lavoro pubblico); solo il 18,5% ha meno di 40 anni.
Altro dato: la maggior parte di essi, ben il 29%, si concentra nel comparto della scuola il luogo ideale dove gli studenti dovrebbero accrescere le loro competenze, anche digitali.

Nell’UE  il 41% dei cittadini ha interagito con le pubbliche amministrazioni via internet. Tra gli italiani, il 21% ha avuto tale interazione negli ultimi 12 mesi.

La scarsa cultura digitale tra coloro che lavorano è uno specchio di quanto avviene in tutta la popolazione: in Italia il 34% dei cittadini non ha mai usato internet contro il 21% in Europa.

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Senza l’opera d’arte edifici pubblici non collaudabili: circolare del ministero

operaNuovi edifici pubblici senza collaudo se una quota dell’importo complessivo del progetto non è destinata alla realizzazione delle opere d’arte

Con la circolare n. 3728 del 28 maggio 2014, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti fornisce delle indicazioni sulle modalità di attuazione della legge 29 luglio 1949, n. 717 “Norme per l’arte negli edifici pubblici».

La legge n. 717/1949, al fine di tutelare e promuovere la cultura e l’arte ha introdotto l’obbligo di destinare all’abbellimento, mediante opere d’arte, degli edifici di nuova costruzione, una quota percentuale della spesa del relativo progetto.

Dall’entrata in vigore della legge ad oggi, il legislatore è tornato ad occuparsi della materia disciplinata dalla legge n. 717/49, con alcuni interventi normativi, succedutisi nel tempo. Le più recenti modifiche sono state introdotte, da ultimo, dall’art. 47, comma 1, del decreto-legge n. 1/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo n. 27/2012.

Le quote

In particolare, la quota dell’importo complessivo del progetto da destinare alla realizzazione delle opere d’arte è modulata in base all’importo del progetto, secondo percentuali inversamente proporzionali, come di seguito riportato:

a) 2% per i progetti di importo pari o superiore ad un milione di euro ed inferiori a cinque milioni di euro;

b) 1% per i progetti di importo pari o superiore a cinque milioni di euro ed inferiori a venti milioni di euro;

c) 0,5% per gli importi pari o superiori a venti milioni di euro.

Le disposizioni in tema di opere d’arte di cui alla legge n. 717/49 non trovano applicazione per i progetti di importo inferiore ad un milione di euro a prescindere dalla destinazione dell’edificio da realizzare; inoltre, non trovano applicazione per i progetti relativi ad edifici destinati ad uso industriale o di edilizia residenziale pubblica, sia di uso civile che militare.

Le indicazioni del Mit

Nella circolare del 28 maggio scorso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 133 dell’11 giugno 2014, il Ministero delle Infrastrutture rammenta che in sede di verifica, validazione, espressione di parere tecnico ed approvazione di un progetto e del relativo quadro economico, si deve espressamente accertare se lo stesso rientri o meno nell’ambito di applicazione della legge n. 717/49 ed, in caso affermativo, se siano state poste correttamente in essere le necessarie previsioni economiche e tecniche. La stessa verifica dovrà essere effettuata in sede di espressione di parere tecnico e di approvazione delle relative eventuali varianti in corso d’opera.

Il Responsabile del Procedimento, nell’ambito del compito ad esso assegnato di curare il necessario raccordo tra la progettazione e la realizzazione dell’edificio pubblico, è tenuto a curare in particolare l’aspetto relativo all’inserimento dell’opera d’arte, promuovendo, in tempi adeguati, il relativo bando.

Negli atti relativi all’affidamento degli incarichi di collaudo di opere che rientrano nell’ambito di applicazione della legge n.717/49, va specificamente richiamata la disposizione dell’art. 2 -bis della stessa legge che prevede la non collaudabilità dell’opera nel caso in cui non sia stata realizzata l’opera d’arte.

Infine, in sede di approvazione del certificato di collaudo, va verificato che il collaudatore si sia espresso positivamente in merito agli adempimenti derivanti dalla legge n. 717/49.

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circolare ministero infrastrutture




Inaugurazione Parco La Mistica

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“ROMARIUSA” : LA SPERIMENTAZIONE SI ESTENDE

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Sulla base del successo della prima uscita di ROMARIUSA svolto domenica 18 maggio nel Municipio Roma VIII, di intesa con l’assessorato ambiente di RomaCapitale e con AMA, il progetto sperimentale si estende nella prossima data di domenica 15 giugno con la realizzazione dell’ ISOLA DEL RIUSO in altri quattro Municipi dispari.

 

Saremo presenti nelle seguenti postazioni dalle ore 8 alle ore 12:

 

Municipio Roma I – piazzale Clodio;

 

Municipio Roma IX – piazzale Cina;

 

Municipio Roma XIII – via Borgo Ticino ang. Via Ovada;

 

Municipio Roma XV – via V. Tieri parcheggio Cassia – Olgiata.

 

Il progetto ROMARIUSA intende realizzare, in affiancamento alle piazze delle “domeniche ecologiche” con AMA, degli annessi spazi temporanei autogestiti o “ISOLE DEL RIUSO” in cui la comunità del quartiere di turno può avere l’opportunità di scambiarsi o donare o riprendere oggetti ancora utilizzabili in modo gratuito e solidale o conferire quelli inutilizzabili agli operatori di AMA come “rifiuti”.

 

RomaRiusa rappresenta solo uno dei diversi punti contenuti nella Delibera di iniziativa popolare “Roma verso Rifiuti Zero”, già aggiornata e condivisa al tavolo tecnico con RomaCapitale ed AMA dalla delegazione tecnica di Zero Waste Lazio, di prossimo deposito come Delibera di giunta da approvare in Aula Capitolina.

 

RomaRiusa è un progetto con base volontaria, ha una forte valenza comunicativa sul piano di una azione di riduzione dei rifiuti urbani ingombranti, oltre ad avere un valore di nuova socialità di quartiere e non occupare ulteriori spazi pubblici, dato che si svolgerebbe nei tempi e nei pressi delle isole per la raccolta dei rifiuti ingombranti ma senza intralciare od ostacolare il lavoro degli operatori AMA. A fine raccolta gli oggetti che non abbiano trovato un nuovo padrone potranno essere consegnati agli operatori per il loro corretto smaltimento.

 

Le associazioni promotrici, Zero Waste Lazio – Cittadinanzattiva Lazio – Teloregalose vieniaprenderlo Lazio insieme alle associazioni culturali, ai comitati di quartiere, ai circoli sportivi che aderiranno saranno presenti con loro rappresentanti per garantire il rispetto di tali principi e comunicare messaggi ed iniziative promosse nella città per favorire l’affermarsi di queste modalità ed i principi connessi alla Delibera “Roma verso Rifiuti Zero” per una nuova e corretta gestione dei rifiuti di RomaCapitale.

 

Ringraziamo l’assessore all’ambiente di RomaCapitale che ha prontamente concesso il suo patrocinio gratuito per estendere il progetto sperimentale ad altri quattro Municipi che potranno concedere lo spazio necessario all’allestimento con la autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico gratuita, e la direzione di AMA spa per lo spirito di collaborazione e la concessione di parte dello spazio comunicativo con il TGR Lazio che potrà informare la cittadinanza della nuova ed innovativa opportunità.

 




LA CAPITALE ALLA PROVA DEI FATTI

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Campidoglio – Sala Piccola Protomoteca Giovedì 12 giugno 2014 ore 11,00

Incontro con i cittadini e con la stampa

Roma – Evitare il fallimento: le discontinuità che servono

 Perché nasce un Osservatorio Civico (Alberto Benzoni)
 Il decreto “salva Roma” e le continuità pericolose (Riccardo Magi)
 L’urbanistica che provoca deficit: dallo stadio del nuoto al nuovo stadio della Roma (Paolo Berdini)
 Amministrazione capitolina e aziende partecipate: la mala gestione (Umberto Croppi)
 Interventi e contributi
 Dibattito

Aderiscono:

OSSERVATORIO CIVICO PER ROMA
Roma – Evitare il fallimento: le discontinuità che servono

 Amate l’architettura

 ARCI Solidarietà

 Associazione Radicali Roma

 Associazione Roma Nuovo Secolo

 Associazione Una Città

 Carteinregola

 CILD – Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica

 Cittadinanza Attiva LazioComitato promotore:

 Alberto Benzoni, presidente Associazione ROMA NUOVO SECOLO

 Paolo Berdini, urbanista

 Giorgio Bertini, coordinatore di Mobilitiamoci

 Anna Maria Bianchi, Carteinregola

 Tommaso Capezzone, CILD

 Roberto Crea, Cittadinanza Attiva

 Umberto Croppi, presidente Associazione Una Città

 Vezio De Lucia, urbanista

 Vittorio Emiliani, giornalista, presidente del Comitato per la Bellezza

 Francesco Erbani, giornalista

 Maurizio Fiasco, sociologo, esperto di sicurezza

 Pino Galeota, Associazione Corviale domani

 Daniele Garrone, Facoltà Valdese di Teologia

 Sergio Giovagnoli, Arci Solidarietà

 Alberto Giuliani, giornalista

 Paolo Leon, economista, presidente CLES

 Giuseppe Lobefaro, Associazione Una Città

 Giuseppe Lo Mastro, giurista

 Riccardo Magi, consigliere comunale

 Giorgio Mirabelli, Amate l’Architettura

 Giuseppe Morabito, Associazione Roma Nuovo Secolo

 Mario Morcellini, direttore Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale Università La Sapienza

 Vittorio Roidi, giornalista

 Franco Sircana, Associazione Roma Nuovo Secolo

 Carlo Troilo, Associazione Luca Coscioni