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L’ Internet delle cose non è così lontana dalle nostre case

stampantiL’essere umano non è più l’unico elemento pensante del sistema

Oggigiorno la distanza tra le aziende e le persone si è notevolmente ridotta grazie alla diffusione di smarthphone e tablets che fungono da supporto ai nuovi media, quali i social o altre forme di comunicazione diretta. La tecnologia è driver di sviluppo in questo passaggio culturale. Si considerino i motori di ricerca per l’identificazione di luoghi di villeggiatura o di ratings di ristoranti o di locali: a scopo di esempio possiamo citare Expedia, Trivago, Tripadvisor, ma, di fatto, ciò che è fondamentale sottolineare è che l’informazione è ormai ovunque accessibile, sempre aggiornata, sempre condivisa.

Stiamo vivendo un fenomeno culturale che riguarda solo la comunicazione? Forse no. In Germania SAP ha recentemente iniziato una collaborazione con Volkswagen per sviluppare una piattaforma di tecnologia automobilistica intelligente: i dati di viabilità o i parcheggi liberi saranno disponibili nei database SAP e saranno comunicati all’auto intelligente. Negli States aziende come Google, Microsoft o Apple stanno lottando per imporre i propri sistemi operative nelle vetture di nuova generazione;è difficile ipotizzare che tale scontro si limiti al favorire la connettività tra i cellulari e le auto: in uno scenario non lontano a venire, i veicoli potranno parlare ad altre macchine scambiandosi in real-time informazioni sullo status del traffico, su problematiche di parcheggio e altro. Google, Microsoft o Apple non saranno più, nel futuro, aziende digital, ma saranno considerabili anche come partner delle case automobilistiche. Il mondo digitale, quindi, è già compenetrato con il mondo reale. Stiamo entrando nell’era in cui le macchine parlano alle macchine (M2M, machine to machine) e nell’era dell’Internet of Things (Internet delle cose): l’essere umano non è più l’unico elemento pensante del sistema.

Tutti gli oggetti, inevitabilmente, dovranno essere non solo valutati in base alle caratteristiche fisiche del prodotto, ma dovranno essere soppesati anche per le caratteristiche “intellettive” del prodotto stesso, intendo con ciò la sua capacità di essere interconnesso in un sistema, la possibilità di utilizzare diversi protocolli in base alle necessità del caso.

Sono interessati a questa rivoluzione i prodotti della gestione degli accessi? Credo che questa domanda sottintenda un secondo interrogativo, con una facile risposta: «Tu, consumatore, sei interessato a sapere se il cancello della tua abitazione è aperto o chiuso quando non sei in casa? Saresti interessato a sapere in anticipo se l’automatismo installato funziona correttamente? Non ti farebbe comodo sapere tempestivamente se qualcosa non funziona e se è necessario un check-up tecnico?». In uno scenario ormai prossimo il cancello e il portone del garage di casa, le tapparelle, il portoncino di ingresso così come le porte automatiche dei nostri uffici, le barriere che bloccano le aree di parcheggio saranno tutti oggetti di una rete interattiva che sarà in grado di coordinare operazioni, dare informazioni ed in definitiva, offrire un livello di servizio non ottenibile con prodotti tradizionali. Un’invasione di territorio nei confronti di aziende storicamente radicate nel campo della domotica? No, una naturale evoluzione: siamo nell’era dell’Automation Sapiens.

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Proposta di legge: “Disposizioni per la diffusione dell’accesso alla rete internet mediante connessioni senza fili”

wifi

XVII LEGISLATURA
A.C. 2528
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PROPOSTA DI LEGGE
di iniziativa del deputato
BOCCADUTRI, BRUNO BOSSIO, CARBONE, LOSACCO, MIGLIORE “Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete internet mediante connessione senza fili”

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ONOREVOLI COLLEGHI! — Negli ultimi anni è emerso in modo chiaro il ruolo di internet nello sviluppo dell’economia, e non solo di quella digitale, ma anche di quella reale. La crescita della rete e l’accesso ai suoi servizi assicurano prestazioni efficienti e risparmi di gestione alla Pubblica Amministrazione ed alle imprese, con beneficio indiscusso per l’economia del Paese, per tutti i cittadini e per la loro qualità di vita.

In tal senso, lo sviluppo della rete internet e l’allargamento della sua base di accesso contribuiscono in modo indiscusso, come attestato da un’ampia letteratura in merito, alla costruzione di nuovo valore e all’innalzamento del prodoto interno lordo (PIL): oggi benessere e crescita hanno anche bisogno della rete internet.

Purtroppo, nonostante il periodo di forte crisi economica da cui l’Italia sta tentando con enormi sforzi di uscire, questo Parlamento non è ancora riuscito ad affrontare in modo serio e risolutivo il tema del digital divide. L’Italia si colloca in posizioni arretrate per quanto riguarda l’accesso alla rete internet e ciò rischia di comportare un progressivo impoverimento dei nostri settori produttivi, compreso il turismo cui facciamo affidamento per attrarre visitatori che apprezzino la nostra accoglienza e i nostri beni culturali.

Questa proposta di legge intende mettere in campo in campo una serie di strumenti tesi a migliorare la possibilità di accesso alla rete Internet tramite tecnologia wi-fi da parte di tutti i consumatori.

L’analisi della situazione presente vede solo poco più dell’8% degli esercizi commerciali e degli uffici pubblici coperti da tecnologia wi- fi.

Lo scopo che si pone la proposta di legge e quello di arrivare in sei mesi a una copertura del 100%.
La possibilità di accedere alla rete internet in mobilità, in un Paese dove gli apparati dotati di tecnologia wi-fi sono già ampiamente diffusi, è un’opportunità enorme : in questo modo si rende più accogliente il Paese per i tanti turisti che ogni anno lo scelgono come meta delle proprie vacanze, ma si rilancia anche la crescita economica con la creazione di nuova occupazione, tutto questo grazie a una maggiore interazione non solo tra privati, ma anche tra privati e pubblica amministrazione. Inoltre, si assicura una modalità di accesso alla internet anche alle classi sociali meno abbienti, facendo dell’Italia un Paese all’avanguardia a livello mondiale.

La rete internet rappresenta, infine, uno strumento indispensabile per garantire la libertà di espressione dei cittadini e per

 

l’accesso alle informazioni, all’istruzione, alla formazione, ai servizi pubblici ed alla cultura. La proposta di legge prendendo spunto dalle riflessioni di parte della dottrina costituzionale che configura l’accesso alla rete internet come un “servizio essenziale”, l’attuazione del quale è demandato alle sinergie che si sviluppano tra pubblico e privato, nel solco di quanto già sperimentato in altri paesi europei, quelli scandinavi innanzitutto.

In conclusione, con un ridotto investimento economico da parte dei privati e degli enti pubblici, si potrebbe far fare all’Italia un grande balzo in avanti sul tema dell’accesso alla Internet e sulla contestuale riduzione o abbattimento del digital divide.

La proposta di legge si compone di un solo articolo, suddiviso in 8 commi.
In particolare il comma 1 stabilisce che l’obbligo per una serie di soggetti di dotarsi del collegamento alla rete Internet e di renderla disponibile tramite tecnologia Wi Fi, consentendo l’accesso gratuito e libero. Il comma 2 prevede i casi di esenzione dall’obbligo.

Il comma 3, estende, invece, l’obbligo ad altri soggetti e il comma 4 prevede l’istituzione di un fondo per il sostegno all’installazione nei mezzi di trasporto pubblico di collegamenti gratuiti alla rete internet (come peraltro sta avvenendo in alcune grandi città).

Il comma 5 attribuisce ai comuni il compito di vigilare sull’ottemperanza degli obblighi previsti, che possono irrogare sanzioni, mentre il comma 6 demanda all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni il controllo sull’attuazione dellla legge.

Il comma 7, infine, istituisce un fondo per il sostegno alla diffusione di router e di modem wireless di ultima generazione, in grado di garantire una migliore diffusione del segnale.

Se questa proposta di legge fosse approvata, l’Italia sarebbe il primo paese al mondo quanto a sostanziale accessibilità alla rete internet da parte degli individui.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1

“Disposizioni in materia di accessibilità wifi ad internet”

1.

Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, al fine di facilitare l’accesso alla rete internet, tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia hanno l’obbligo di dotarsi di collegamento alla rete internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless basata sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 (wi fi), consentendo l’accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password.

Sono esentati dall’obbligo di cui al comma 1 gli esercizi commerciali, le associazioni culturali e gli uffici pubblici con una superficie inferiore ai 100 metri quadri, nonché gli esercizi commerciali e le associazioni culturali con un organico inferiore ai due dipendenti.

Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli uffici pubblici, gli uffici degli esercenti un pubblico servizio, i tribunali, gli ospedali, i porti e gli aeroporti provvedono a garantire il collegamento alla rete internet con le modalità di cui al comma 1 in almeno due aree.

È istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico un fondo per il sostegno all’installazione nei mezzi di trasporto pubblico di proprietà, anche tramite partecipazioni, di Comuni e Regioni, del collegamento alla rete internet con le modalità di cui al comma 1, con una dotazione pari a due milioni di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in

2.

3.

4.

 

vigore della presente legge, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità per l’erogazione delle risorse del fondo mediante la connessione di contributi per ottemperare agli obblighi stabiliti dal presente articolo.

  1. In caso di inottemperanza agli obblighi di cui dal presente articolo, i comuni provvedono a punire i soggetti inadempienti con una multa sino a euro 5.000, con l’esclusione degli esercenti l’attività di trasporto di persone.
  2. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni esercita la vigilanza sull’attuazione del presente articolo, anche sulla base di segnalazioni provenienti dai privati cittadini. Irroga direttamente sanzioni nei confronti degli esercenti attività di trasporto di persone A tale scopo, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’Autorità adotta un regolamento nel quale stabilisce le modalità di segnalazione e le procedure per la rilevazione delle inadempienze per l’irrogazione delle sanzioni.
  3. È istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico un fondo pari a un milione di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019 per il sostegno alla diffusione di router e di modem wireless basati sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 di classe “n” o “ac” o tecnologie successive. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità per l’erogazione delle risorse del fondo mediante la connessione di contributi per ottemperare agli obblighi stabiliti dal presente comma.
  4. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui al comma 4 dell’articolo 10 del decreto legge 29 novembre 2004, n.

282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

 




Milano riempie case e negozi vuoti: 300 spazi cambiano vita e vengono assegnati ai giovani

spaziLa mappa delle proprietà riassegnate dal Comune. Nascono social market, si creano spazi per le start up e perfino per una ciclofficina. L’assessore Benelli: “La nostra missione è trasformare le situazioni”

In via Leoncavallo 12 meno di dieci anni fa si organizzava il traffico di droga tra Milano e Palermo. Da oltre un anno è qui che l’associazione Terza settimana gestisce il primo social market della città, con pane e latte a prezzi scontati, se non gratis per chi ha serie difficoltà economiche. I passaggi: un bene confiscato alla mafia, convertito al sociale dal Comune una volta che ne ha potuto disporre, una nuova vita. Welfare ma anche cultura. In via Val Trompia 45, a Quarto Oggiaro, in uno spazio vuoto è nato Fabriq, un incubatore dedicato all’innovazione, con 15 start up, dietro ciascuna un’idea imprenditoriale da coltivare.

È la strada della rinascita degli spazi pubblici della città: dall’inizio del mandato, in tre anni, la giunta Pisapia ha riassegnato oltre 300 sue proprietà ad associazioni già strutturate ma anche a piccole cooperative di varia natura. Erano edifici vuoti o dismessi, ora sono già vivi o con un progetto avviato da sviluppare. Il percorso non è ancora finito, la strada è lunga. Ci sono grandi ferite da risanare, le Scuderie De Montel a San Siro e l’ex Marchiondi a Baggio sono solo due casi di un futuro che oggi, difficilmente, si intravede. Ma l’obiettivo è ambizioso: entro la fine del mandato l’amministrazione punta a completare la missione riempiendo di idee e persone le altre decine di luoghi ancora senz’anima della città.

La politica negli ultimi anni in questo settore si è evoluta. Una necessità per andare incontro alla fame di spazi che in città è un’esigenza insaziabile. Così, si sono cambiati approccio e regole: si punta meno sull’anzianità delle associazioni che si fanno avanti e più sul progetto che c’è dietro, e che deve tenere conto della storia di quel luogo, delle necessità di chi lo vive, dei progetti sociali o turistici che possono trovare lì una casa. E ancora dove si può si abbattono gli affitti, chi ristruttura spesso non paga il canone per un certo periodo, ci sono regole più semplici con bandi aperti spesso anche alle associazioni ancora in fase di costituzione. E la risposta della città è stata talvolta entusiasta. Al bando ‘Fatevi spazio’, che assegna 23 locali ad associazioni, chiuso da poco, le proposte arrivate sono state 130 e 650 i sopralluoghi effettuati. Segno che un interesse della città, da intercettare, c’è.

Dopo mesi di lavoro tra vari assessorati comunali, oggi la mappa degli spazi comunali disponibili con i relativi piani di riutilizzo è pronta, il Comune l’ha pubblicata online. Ci sono i 45 progetti socioculturali (che con ‘Fatevi Spazio’ saranno 70), come il primo albergo sociale nell’ex scuola di via Mambretti e la Casa dei diritti di via De Amicis. Ci sono i 100 beni confiscati alle mafie, trasferiti dallo Stato al Comune, che stanno riaprendo gradualmente. E poi la novità di start up e incubatori, realtà sorte da bandi come ‘Risorse in periferia’ e ‘Tira su la clèr’, che hanno dato un indirizzo e risorse a nuove aziende aperte in periferia, col doppio intento di riaprire le porte a strutture dimenticate e di rivitalizzare i quartieri più decentrati.

Anche con le cascine l’assessorato all’Urbanistica sta provando una strada simile, promuovendo il recupero di quelle più storiche come la Monluè, sede oggi di attività culturali e di accoglienza. E ancora sono promossi gli spazi di socialità per i quartieri, punti di ritrovo per i residenti delle zone popolari. Anche il verde è un futuro possibile: tra i giardini condivisi che hanno preso il posto del nulla ci sono quello dedicato a Lea Garofalo a Porta Volta o l’Isola Pepe Verde.

La nuova vita può anche essere a tempo determinato. Uno degli esempi più significativi del riuso temporaneo è la Palazzina 7 in viale Molise 68, oggi ciclofficina. Poi ci sono negozi comunali vuoti, rinati spesso in librerie a canone agevolato, oltre a 40 recuperi già avviati. Ma la rinascita non è finita: «La caccia agli spazi prosegue e man mano che si trovano immobili liberi cerchiamo di assegnarli — dice l’assessore al Demanio, Daniela Benelli — dietro ogni caso c’è un grande lavoro, il bando, sopralluoghi, le proposte, i controlli. La nostra missione prosegue e contiamo di arrivare a fine mandato riempiendo tutti gli spazi pubblici oggi ancora vuoti».

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What is the Internet of Things?

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Ever wondered what people mean when they talk about the ‘Internet of things’? The future of the digital world will explode with interconnectivity putting you at the heart of everything that’s done online. Scary for the privicists, not so bad for anyone else! Will Roebuck explains…

The ‘Internet of Things’ is real, already here and is revolutionising the way we live.

The Internet of Things is the capability to connect everything with anything, everywhere using the Internet. So, your fridge can reorder food to be delivered through your online shopping account. Livestock feeding systems can replenish themselves and give animals just the right amount of food they require to keep them tip top healthy. Smart cars can drive themselves using satellite navigation. And the long-term sick can be monitored at home rather than having to stay in hospital, thus giving them more independence.

All by superfast connections to the Internet. It’s a brave new world!

The Internet already has 10 billion ‘things’ connected to it, including computers, portables and smart phones. Before the end of the next Parliament in 2020 this figure will rise to over 50 billion, all linked and controlled by embedded and attached sensors and actuators. Current estimates suggest that 95% of all data ever created in the history of the world happened in the last two years. It won’t be too long before that statistic changes to two minutes.

The ‘Internet of Things’

The Internet of Things is the next evolutionary step in a world relying more upon digital technologies to find solutions that deal with the social and economic challenges which lie ahead. The Internet of Things is the third wave of the mass Internet revolution following the invention of the world wide web in the 1990s and then Internet connectivity extended to mobiles enabled by European GSM in the early 2000s.

Make no mistake. The scale of interconnectivity will transform and disrupt current political, social, legal, economic and commercial business models over the next decades. Traditional eco-political cycles will end, many will fail to keep up with the exponential changes. But fresh opportunities and innovation will continue to drive economic growth, leading to more and better jobs, and a more sustainable economy.

The Internet of Things is capable of providing bottom up consumer/citizen engagement and imposing top down surveillance and control. But, the latter will be very different from what we have been used to. Governments and traditional media can no longer get away with only giving the public carefully-chosen information, as demonstrated with the Edward Snowden and Julian Assange sagas. Mass consumerism means that we can now all build our own trusted networks online through social media – which hides nothing. And the massive scale of current data collection and usage will make the issues around data protection and ownership of digital identities even more sensitive and complex. No-one trusts governments with databases rich with content about individual citizens. That’s one of the reasons why the UK government is setting up an ID Assurance Scheme without them. Security, reliability and resilience issues will become more acute with greater dependence on interconnected critical national infrastructure focused on communications and energy.

It’s a lot to take in. The UK has global leadership in some Internet of Things areas, for example chip design and creative applications. Technology needs to be neutral. Decisions upon how we are able to control our lives better, or enable others to control them for us may be better made from market forces and not politicians or regulators.

Leadership

Whatever happens, British leadership is essential to driving the economic and social strategies affecting the Internet of Things. We still need to grow our economy, create new jobs for new industries, and keep unnecessary public expenditure down whilst delivering better public services. It’s not just government leadership we require. Business people and top managers in public sector roles must all play their part, put their heads above the parapet, make tough decisions and drive through innovation and change. Entrepreneurs also need support to take their creative ideas to market and achieve their long-terms ambitions and goals.

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Smart city: 4 consigli per affrontare l’innovazione nel 2015

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Ci sono delle scale da dover salire. Può sembrare un ostacolo. Ci possono essere, però, alla fine di questo percorso delle straordinarie opportunità. La Società di consulenza Gartner ha indicato ai manager (anche i “pubblici” che definisco come i “decisori”) i 10 principali trend tecnologici per il 2015 (Gartner, i 10 trend tecnologici che i manager devono conoscere)

Chiariamoci subito. Quelle che vengono indicate non sono le “nuove tecnologie”. Gartner indica i trend in corso. Ciò che voglio sottolineare é l’agire umano di fronte all’evoluzione dell’Information and Communication Technology.

Ho provato a tradurre 4 tendenze (anche con l’aiuto delle nuovo software per sviluppare immagini CANVA) in scenari/attività pensando ad un Sindaco, ad un pubblico amministratore e …. non solo. D’altronde siete sempre tutti pronti a parlare di smart city.

  1. Computing ovunque. Lo sottolineo sempre, anche nei miei libri, l’avvento pervasivo dei device mobili come strumento di connettività al web cambia la nozione e la forma del concetto di spazio. Il concetto di spazio andrà riconsiderato nella sua forma/visione più ampi. Ripensare gli spazi di vita (anche quelli di lavoro) é una attività indispensabile per le aziende (e per le P.A.) smart. “Sono gli ambienti di lavoro e pubblici che dovranno adattarsi agli utenti”, sostiene Gartner.

Ripensare l’uso di Internet of Things. Quanti Sindaci e gestori di Public Utilities hanno pensato che I.O.T. non é quantità (alla faccia degli indici quantitativi sulla smartness)? Chi avrà la capacità di concepire e organizzare attività di gestione, monetizzazione, produzione, estensione dei dati che provengono da I.O.T.? È aperto un concorso

Stampanti 3D. Gartner afferma che le spedizioni di stampanti 3D aumenteranno del 98% nel 2015 e raddoppieranno nel 2016. L’uso della stampante 3D pervaderà non solo gli ambiti produttivi, ma anche i luoghi della creatività e dell’istruzione. Si sta affermando sempre di più l’epoca degli “ecosistemi innovativi”. Vi prego non parlatemi più del telelavoro. Evitate di raccontare che i coworking sono i luoghi delle partite IVA.  Non sminuite così la portata innovativa di chi lavora in modo decontestualizzato utilizzando strumenti che esaltano il valore della digitalizzazione

Analytics avanzati, pervasivi, invisibili. Milioni di oggetti, milioni di social conversazioni, tutte le attività umane interfacciate con il web generano, nel loro dispiegarsi, dati. I dati rappresentano oggi l’essenza della conoscenza. Chi decide quali dati assemblare? Chi decide dove assemblare i dati? Chi decide come visualizzare i dati? Ecco la nuova dimensione degli open data. Ecco la necessità di una nuova generazione di dashboard di visualizzazione della quale ogni Amministrazione avrebbe un disperato bisogno se vuole governare davvero le città

La realizzazione di questi prodotti/servizi é ormai indispensabile in ogni città che voglia definirsi smart. Cosa manca allora? Una forte consapevolezza nelle Governance cittadine e la voglia di immaginare e di non subire il futuro

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Accade nel Quadrante

notte delle biblioteche

mitreo

VENERDI’ 31 OTTOBRE, SABATO 1 E DOMENICA 2 NOVEMBRE

ALTAR DE MUERTOS EN ROMA

in collaborazione con

ORTO PANTOSOFICO

PROGRAMMA:

 

VENERDI 31 OTTOBRE

ore 18.00: Inaugurazione dell’Altar de Muertos

con introduzione a cura di Susana Moraleda, insegnante esperta in lingua Nahuatl

ore 18.45: Presentazione del Balletto Folklorico Los Rancheros di Susana Moraleda

ore 19.00: Performance artistica di Monica Melan, danza Venanzia Mendozzi

ore 19.30: Visita guidata all’Altar de Muertos

 

SABATO  1  NOVEMBRE

ore 17.30: SINTONIE: Poesia, musica, euritmia con Carla De Bellis, Paolo Rossi, Nadia Viola

ore 18.30: Performance artistica di Monica Melani, danza antigravity Chiara Sposito

ore 19.00: Presentazione del Balletto Folklorico Los Rancheros di Susana Moraleda

ore 19.30: Musica, danza e poesia della cultura Azteca con il gruppo Sexto Sol

 

DOMENICA 2 NOVEMBRE

ore 10.00: Giochiamo a danzare, per bambini e adulti con il gruppo Sexto Sol

ore 12.00: Chiusura dell’Altar de Muertos con rituale azteco

 

INGRESSO A CONTRIBUTO LIBERO E VOLONTARIO

 

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SABATO 8 E LUNEDI’ 10 NOVEMBRE

torna al Mitreo l’appuntamento con il

CAKE DESIGN

INFO E PRENOTAZIONI: info@latortachevuoitu.it

oppure 328 3325938

 




IL CORVIALE DELLA POESIA

Sette_2011__(29)_672-458_resizeMercoledì 12 novembre

ore 17.00 – 18.30
Municipio XI Via Mazzacurati , 76 – 00148 – Roma – telef. 0645460421
renatonicolini@bibliotechediroma.it
POESIA A CORVIALE
I POETI SCRITTORI RENATO FIORITO e LUIGI GIANNELLI in dialogo con Carla De Angelis e Angelo Filippo Jannoni Sebastianini parleranno della loro opera
Renato Fiorito è Presidente del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Don Luigi Di Liegro. Sue poesie appaiono in diverse riviste e antologie ricevendo riconoscimenti e premi. Nel libro “Legàmi” parla dell’amore con toni delicati e forti così come dovrebbe essere quando si parla di questo sentimento importante e fondamentale. “ Nel buio di un auto/cade un bacio sulla bocca/come un fiocco di neve”.
Luigi Giannelli è Ispettore Superiore di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale “Rebibbia Nuovo Complesso di Roma”. E’ stato responsabile del Teatro collaborando con numerosi registi e ha realizzato cortometraggi: “Sono in carcere e siete venuti a trovarmi”. “Ti svegli una mattina troppo presto e cominci a pensare.(…..) Allora se sai farlo, ti alzi e cominci a scrivere. Così è nato “Oggi, Ieri, Domani”.
Gli attori della “Scuola di Arte della Parola” diretta da Angelo Filippo Jannoni Sebastianini e Giovanna Moscetti reciteranno testi classici di Carducci-Foscolo-Manzoni-Montale-Neruda- Pascoli-Quasimodo-Ungaretti-Dante . Sarà presente Maria Piazza.
(Si possono portare le proprie poesie il giorno dell’incontro (ogni secondo mercoledì del mese) e/o nei giorni di martedì dalle ore 9-00 alle 12.00 e giovedì dalle 15.00 alle 19.00)




Could the new EU Commission ignite a Smart Cities revolution across Europe?

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In one of her final speeches as the Vice President of the European Commission for the Digital Agenda, Neelie Kroes claimed that Europe is missing out on a global digital opportunity. She recognised that a digital revolution isn’t just about which model smartphone you have but about the lives that people lead across the Union, and in the context of our day-to-day lives and increasing urbanisation across the World, the Smart City revolution offers those significant advantages – including smart travel, efficient energy use, e-health and e-education to name a few. The new Commission President Jean-Claude Juncker has been clear that the Digital Agenda is once again a top priority for the new Commission but will this deliver the Smart Cities revolution that we need across the Union?

Encouragingly, the parliamentary approval of the new European Commission last week demonstrates that the digital agenda will continue to be a top priority for policy makers across the institutions. Ms Kroes’ role has been expanded in the new Commission too – with a Vice President for the Digital Single Market (Andrus Ansip), a Commissioner for the Digital Economy & Society (Gunther Oettinger) and a digital brief in no less than another 11 commissioner portfolios. This  indicates that President Junker is standing by his pre-election pledge of making the Digital Single Market a top priority. The estimated EUR250bn of new growth off the back of an efficient, connected European Digital Single Market together with the potential for export opportunities to advancing economies such as China – where new Smart Cities are being built from scratch – explains the continued focus on the Digital Agenda.

However, Ms Kroes has also expressed her view of the immediate challenge of a digitally divided Europe – which she described as a digital Europe versus an analogue Europe. As a consequence, the local impact of a Commission driven approach to the Digital Agenda and Smart Cities investment is likely to be vastly different across the Union. Germany and Italy were identified by Ms Kroes as two of the worst performers for connectivity which, with Italy currently presiding over the European Council, could either be a help or a hindrance.

But what could this mean for existing and new policy output from the Commission? The anticipated completion of the existing draft directives on data protection and cyber security reform remain high on the agenda – although the impact of ongoing negotiations for the Transatlantic Trade and Investment Partnership with the United States is not yet fully understood. It will probably also mean a harder push on reforming the telecoms market (including spectrum reform) following the recent Connected Continent package too – the lack of progress on this front being a failing that Ms Kroes recognised in her speech to the Broadband World Forum in Amsterdam last Wednesday.

Whilst the prioritisation of the Digital Agenda is welcomed, it is also clear that the challenges are still vast. The new Commission takes up post with an already full brief. Ms Kroes was well respected during her time as Vice President but the to-do list is as long as ever. Mr Oettinger’s task is especially challenging: he has been asked to report on the obstacles preventing a connected Digital Single Market within the first six months. That includes reform of the telecommunications market, including harmonising of spectrum rules. Getting this right will create the foundation on which Smart Cities can be built. Without harmonisation of rules and agreed standards to allow interoperability, a European revolution of Smart Cities advancement for the 21st century would appear to have significant obstacles in its path.

If the Commission delivers on its promises, Europe could see a Smart Cities revolution take place generating much needed economic growth and creating lucrative export opportunities. Mr Oettinger’s report on the European Digital Single Market in six months’ time will therefore be an eagerly awaited read.




Un’avventura che ha dell’incredibile

header_corviale_domaniAvete mai visto un giornale senza gerarchia? Eccolo: Giornale delle periferie, un gruppo di redattori uniti da un progetto di giornale sociale e da una piattaforma redazionale innovativa.

Qual é il segreto se un giornale così raggiunge 40.000 lettori mensili?

Il segreto è Corviale il quartiere che ha creato Il giornale delle periferie con le sue lotte le sue passioni le sue tante iniziative culturali e sociali…e un editore illuminato.

Grazie Aldo, Alfonso, Antonio, Brizio, Cinzia, Daniela, Davide, Elisa, Ivan, Sandro, Stefano, Valerio…e tanti altri che dimentico




Sport, cultura, musica da una periferia al centro dell’Europa

luca

Luca Sampieri (in arte Sbaglio, cantante, poeta classe 1998) leader degli Urban Poets ,la band di rapper italiani  che ci racconta il futuro delle periferie e l’identità dei giovani di Corviale

 

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