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Roma, domenica 25 ottobre 2015, dalle 10,00 alle 13,00
APPasseggio tra busti e arbusti: storia e natura del Pincio e di Villa Borghese
Accompagna: Chiara Morabito
Passeggiata lungo i viali e i sentieri di Villa Borghese e del Pincio. Percorrendo i viali ombreggiati da una vegetazione tanto lussureggiante quanto varia, ricostruiremo la storia dei due parchi: dell’antico Collis Hortulorum (“colle dei giardini”) che divenne poi il mons Pincius, e della Villa Borghese, costruita intorno al 1605 per volere del cardinale Scipione Borghese. Godremo di esempi di architettura e di arredo di giardini di età neoclassica (la Casina Valadier, i propilei egizi e quelli di Luigi Canina, i vari tempietti), le curiosità ingegneristiche del tardo ‘800 (l’Orologio ad acqua), gettando uno sguardo agli edifici che oggi ospitano musei e teatri: la passeggiata include infatti una visita alla Casa-Museo Pietro Canonica (ingresso gratuito, durata 40 minuti circa) in cui godremo della recente esposizione di sculture provenienti dalla Collezione Borghese, normalmente non visibili al pubblico.
Concluderemo il nostro percorso con un assaggio di atmosfera fin du siècle affacciandoci dalla famosa terrazza che dà su piazza del Popolo, luogo di svago e di incontri mondani di dannunziana memoria: da qui infatti, a fine ‘800, si godeva dello spettacolo delle girandole pirotecniche, e proprio qui, a inizio ‘900, ci si incontrava per ascoltare la banda musicale che si esibiva su un elegante palco in stile liberty.
Punto di incontro: Piazzale Flaminio, ingresso villa Borghese, accanto ai propilei
Coordinate: 41.912058, 12.476908
Punto di arrivo: Terrazza del Pincio
Lunghezza: circa 3 km
Info: 339-3585839
Costo: offerta libera
CEDOLA DI REGISTRAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/144/modulo-online-per-la-prenotazione-della-passeggiata-a-villa-borghese
Domenica, 25 ottobre 2015, dalle 11,00 alle 13,00
APPasseggio nella Storia dell’Acquedotto Alessandrino
Accompagna: Stefania Ficacci
Una volta le chiamavano Vigne Alessandrine, ricordo di quanto fossero fertili i terreni di quest’area ad est di Roma. Nelle prime fotografie di fine Ottocento, le pecore pascolavano serene. Nei casolari i pastori producevano la ricotta e il pecorino dell’Agro Romano. L’Acquedotto segnava un profilo maestoso in una campagna ancora lontana dalla città. L’Unità d’Italia sconvolse l’idillio. Sotto gli archi, al posto delle pecore, presero a dormire e poi a vivere gli edili che costruirono la Roma nuova. Poi venne Tor Pignattara, gli immigrati del Lazio, delle Marche, della Puglia, dell’Abruzzo, insieme agli sfrattati del centro. Alle Vigne si sostituirono le case e le baracche. In un’estate torrida arrivarono anche le bombe, poi i barbari dal Nord. Alla fine le jeep americane attraversarono gli archi. E dopo la tempesta tornarono e si moltiplicarono le baracche. Eppure l’Acquedotto è sempre lì, di una bellezza struggente. Chi lo vede per la prima volta ha un tuffo al cuore, soprattutto in quelle mattine di primavera, quando il sole sbatte contro gli archi grezzi. Riprenderselo per conservarlo, per sentirlo parte di noi, simbolo d’identità e di comunità, patrimonio di tutti, responsabilità di ognuno, da sottrarre all’ignoranza di molti, all’indecenza di alcuni, all’indifferenza di troppi, allo sfruttamento di altri. Raccontarne la storia significa semplicemente ricollocarlo nella vita di un quartiere e di tutti noi. La passeggiata è realizzata nell’ambito del progetto SANGALLI COMUNITY VALUE.
Punto di partenza: Largo Raffaele Pettazzoni, davanti al parco giochi per l’infanzia.
Punto di arrivo: Largo Raffaele Pettazzoni
Lunghezza: circa 2 km
Info: 339-3585839
Costo: offerta libera
CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/280/modulo-prenotazione-acquedotto-alessandrino
Roma, sabato 31 ottobre 2015, dalle 10,30 alle 13,00
Quando l’EXPO si tenne a Roma.
L’annus mirabilis dell’Esposizione internazionale del 1911
Accompagna: Gabriela Habich
Quale passeggiata migliore da proporre nel giorno dell’Expo milanese?
In occasione del Cinquantenario dell’Unità d’Italia, Roma è sede dell’Esposizione Internazionale del 1911. Durante le inaugurazioni, ad aprile, mentre i Reali tagliano i nastri, alcune squadre di operai sono ancora all’opera e un gruppo di studenti universitari organizza una manifestazione di protesta. Ancora però non c’erano i black bloc. La storia si ripete? Quando il 24 dicembre 1908 il governo italiano vara una legge stanziando la somma di 3.000.000 di lire per la realizzazione dell’Esposizione internazionale del 1911, il dibattito pubblico gira attorno all’impossibilità di realizzare a Roma un evento così importante date le condizioni di arretratezza industriale e di difficoltà economica della Capitale. Contro quest’opinione c’era chi sosteneva che tale evento avrebbe invece potuto rappresentare un’enorme opportunità di sviluppo e di incremento economico. Dopo svariate discussioni, Roma e Torino saranno le capitali dell’Esposizione. Roma conterà con progetti di personaggi di altissimo spessore, tra cui l’antropologo Lamberto Loria, l’archeologo Rodolfo Lanciani, l’architetto Marcello Piacentini, lo zoologo Karl Hagenbeck, le cui tracce percorreremo nella piacevolissima passeggiata che qui proponiamo. Un esercizio d’immaginazione attraverso Piazza d’Armi e Vigna Cartoni, visitando padiglioni, palazzi, ponti, ville e vigne – esistenti e demoliti – per ricomporre un «annus mirabilis» che gettò le basi della trasformazione urbanistica di diversi quartieri della giovane Capitale.
Punto d’incontro: Piazza Monte Grappa, di fronte a Rosso Pomodoro
Coordinate: 41.918582, 12.469668
Punto di arrivo: Piazzale del Giardino Zoologico
Info: 339-3585839
N. ro max partecipanti: 25
Costo: offerta libera
CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/268/modulo-prenotazione-roma-1911