Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Annabelle 3 (Annabelle Comes Home)

Una bambola ci seppellirà

di Gary Dauberman. Con Mckenna GracePatrick WilsonVera FarmigaMadison IsemanKatie Sarife USA 2019

California, primi anni ’70. Gli esperti di occultismo e sensitivi Ed (Wilson) e Lorraine Warren (Farmiga) prendono in consegna la bambola Annabelle e, mentre la portano a casa, un incidente li costringe ad una deviazione, la loro macchina ha un improvviso guasto in una notte nebbiosa, delle inquietanti visoni minacciano Lorraine, mentre il marito, che stava riparando il guasto, viene quasi travolto da un camion fuori controllo. Giunti in casa la fanno benedire da padre Gordon (Steve Culter) e la chiudono a chiave in una teca della stanza nella quale tengono i reperti più pericolosi. Debbono partire per una nuova missione e affidano la loro figlia undicenne Judy (Grace) alla baby-sitter Mary Ellen (Iseman). A scuola la ragazzina continua a vedere un prete (Gary-7) che sembra invitarlo a seguirlo ed è bullizzata da un gruppo di coetanei, guidati da Anthony Rios (Luca Luhan), per le sue stranezze. Daniela (Sarife), sorella di Anthony e amica di Mary Ellen, convince quest’ultima – minacciandola di rivelare la sua cotta per Bob (Michael Cimino) – a portarla con se nella casa che vuole assolutamente visitare. Lei non è mossa solo da curiosità: un anno prima il suo adorato padre (Anthony Wemyss) era morto per un incidente in un auto guidata da lei e spera di incontrarne l’anima per pacificare i propri sensi di colpa. Mentre Judy e Mary Ellen sono andati a fare una commissione, lei trova le chiavi ed entra nella stanza proibita; vede Annabelle ed apre l’armadio ma, sentendo rientrare le altre due, chiude alla bell’e meglio. La sera, insieme al fattorino (Bill Kottkamp) che porta le pizze, arriva l’imbranato Bob per salutare Mary della quale anche lui è innamorato; lei è contenta ma non lo può far entrare (i Warren erano stati chiari nel raccomandarle di non ricevere ragazzi). Dopocena le tre ragazze cominciano a sentire strani rumori e Annabelle appare e scompare nei vari angoli della casa, per finire nel letto di Judy. Di lì a poco, Mary Ellen, che l’aveva sentita lamentarsi nel sonno, va nella sua camera e se la deve vedere con la Sposa Assassina, un’apparizione con un abito nuziale che rende violenta chi lo indossa. Bob, su consiglio del rider, si mette sotto le finestre e improvvisa una sgangherata serenata rock ma l’arrivo del feroce Cane Fantasma lo costringe a rifugiarsi nel pollaio. Daniela (che aveva preso nella stanza un medaglione che evocava i morti e vi aveva messo una foto di lei con il papà) vede il padre che si reca nella stanza dei cimeli e – dopo aver raccolto, terrorizzata, le monete che cadano dagli occhi dei cadaveri opera del Traghettatore –  lo segue ma lui, con il volto fracassato, la aggredisce dicendole: “Guarda cosa mi hai fatto!”, dopodiché la porta si chiude e gli oggetti mortali le si appressano minacciosi. Intanto Judy e Mary Ellen – che Bob ha salvato dalla Sposa con un colpo di chitarra -….

Tutto è cominciato nel 2013 con L’evocazione – The Conjuring ottimo horror prodotto e diretto da James Wan basato sulla storia vera dei coniugi Warner. Il successo del film ha creato una piccola factory di sequel e spin off; è stato subito imbarcato lo specialistico sceneggiatore (It, La Llorona) e regista Gary Dauberman e sono arrivati The Conjuring 2 – Il caso Enfield, The nun e i tre Annabelle. Tutti – anche questo, stando ai primi segnali – notevoli blockbuster e le ragioni sono varie: tutti sono ben prodotti, con budget contenuti ma sufficienti, l’ambientazione a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 nella provincia americana dà un tono di sotterranea repressione (che la religiosità, non bigotta ma forte, dei Warren sottolinea), le storie sono adrenaliniche – e ben interpretate – ma più shoccanti che sanguinolente e si vede che vengono, titolo dopo titolo, aggiornate alle reazioni del pubblico. In Annabelle 3 le emozioni arrivano, così come gli strilli e le risate per farsi coraggio dei ragazzi in sala ma, alla fine, non si fa male nessuno (o quasi). E’ una nuova frontiera del genere: il soft-horror (con un precedente illustre: Gli invasati di Robert Wise del ’63).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *