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Autore : Redazione
Pubblicato il : 02-07-2013
L’emporio sociale dove si acquista con una tessera a punti dà i primi risultati. L’assessore Maletti: «Altre 13 domande in valutazione ai servizi sociali»
«Sono per ora 35 le famiglie che già si servono di Portobello, altre 13 domande sono al vaglio dei Servizi sociali che selezionano i beneficiari». Lo afferma l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti in occasione dell’inaugurazione dell’emporio sociale dove fare la spesa con una tessera a punti, che si trova in via Divisioni Acqui 81.
«Il servizio – spiega l’assessore – è rivolto a una fascia di popolazione che si viene a trovare in una temporanea situazione di particolare vulnerabilità, magari in seguito alla perdita del posto di lavoro e al conseguente calo di reddito. Non è quindi una risposta alla povertà assoluta, ma piuttosto a quelle famiglie che stanno subendo più duramente i contraccolpi della crisi economica. Tra i nuclei familiari ad oggi individuati, solo 22 erano già conosciuti dai Servizi sociali, ciò dimostra che l’emporio dà risposta a una nuova fascia di popolazione».
Il progetto è realizzato dal Centro servizi per il volontariato di Modena, che coordina una rete di 20 enti promotori appartenenti al mondo del volontariato e 30 partner del mondo delle istituzioni, delle imprese e dell’associazionismo, in stretta collaborazione con i Servizi sociali del Comune. L’amministrazione, che ha condiviso fin dall’inizio l’iniziativa, ha fornito in comodato gratuito l’immobile che ospita l’emporio, collabora alla programmazione e individua le famiglie che possono accedervi. All’emporio sociale il prezzo dei prodotti esposti è in punti e le famiglie sono dotate di una tessera a punti con cui fare la spesa gratuitamente. Ogni mese la card viene ricaricata con un numero di punti proporzionato ai componenti familiari e all’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente).
Possono presentare domanda le famiglie colpite dalla crisi economica con persone in mobilità, cassa integrazione, con contratti di solidarietà o licenziate per chiusura dell’azienda e riduzione personale o lavoratori autonomi che hanno cessato attività con un calo di almeno il 30% del reddito. Viene data priorità alle famiglie con minori e agli iscritti al Centro per l’impiego dopo l’1 gennaio 2011. Inoltre, tra le categorie di potenziali beneficiari, ci sono i nuclei familiari con solo redditi da pensione, quelli con persone con handicap certificati e le famiglie monogenitoriali.
Le richieste (che si sono aperte il 14 giugno) vanno presentate presso gli sportelli dei Poli sociali; possono presentare domanda i cittadini residenti e quelli stranieri in regola con permesso di soggiorno o carta di soggiorno o domanda di emersione; in possesso di un contratto di locazione o proprietari al massimo dell’alloggio in cui vivono e con dichiarazione Isee non superiore ai 10 mila euro.
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