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di Noam Murro. Con Sullivan Stapleton, Eva Green, Lena Headey, Andrei Claude, Mark Killeen. USA 2014
Siamo nel 480 a.c. e il generale Ateniese Temistocle (Stapleton) cerca di convincere la regina spartana Gorgo(Headey) – il cui marito Leonida (Gerald Butler) , come narra il precedente “300”, è appena partito per le Termopili – ad unire la flotta spartana alle forze delle altre città greche alleate contro l’invasione del potente esercito del re persiano Serse (Rodrigo Santoro); Gorgo orgogliosamente rifiuta, temendo che alla fine della guerra Atene primeggi su tutta la Grecia. Artemisia (Green) ,la ex-schiava greca che ha salvato dalla morte Serse, rendendolo un dio-re e che ora comanda la flotta persiana scopre tra i propri ufficiali un traditore: si tratta di Scylia (Callan Mulvey) che , vistosi scoperto, si tuffa in mare e raggiunge i suoi per combattere a fianco di Temistocle. La flotta greca , ancorchè assai meno potente di quella persiana, dà battaglia in mare aperto e per due giorni le astuzie di Temistocle danno la vittoria agli elleni; ma, il terzo giorno Artemisia – che aveva tentato di convincere Temistocle, seducendolo, a passare con lei – mette in campo delle navi esplosive e sbaraglia la flotta greca. Nella battaglia perisce anche Scylia che lascia al giovanissimo figlio Calisto (Jack O’Connell) – che si era arruolato di nascosto- il compito di tenere alto l’onore della sua gente. Leonida ed i suoi sono morti e Temistocle, che nel frattempo ha fatto radunare navi e soldati a Salamina, torna da Gorgo per chiedere di nuovo aiuto. La battaglia di Salamina sarà durissima ma l’arrivo degli spartani, guidati da Gorgo e l’uccisione di Artemisia daranno la vittoria definitiva ai greci.
Il film viene sette anni il fortunato “300” ma non è propriamente un sequel, semmai un co-equel ( brutta parola inventata da me ora): gli eventi dei due film sono paralleli. Inevitabilmente la storia ha molti anacronismi – Artemisia era davvero una donna-ammiraglio ma non era affatto una trovatella greca e non muore a Salamina, Gorgo non si è mai sognata di scendere personalmente in battaglia e via fantasticando – ma è inevitabile in un racconto di questo tipo. L’operazione è comunque riuscita e sta avendo buon successo in patria e da noi (il graphic-noveller Steve Miller – “Sin city”, “300”- continua a trasformare i suoi libri in successi cinematografici ), anche se il passaggio di regia da Zack Snyder (specialista in supereroi ed effetti speciali , vedi “Watchmen” e “L’uomo d’acciaio”) a Murro fa perdere in essenzialità al racconto: il primo “300” era un inno alla forza ed al coraggio, intesi come mito fondante della storia dell’umanità, questo è un buon film di strategia militare con l’elmo e la corazza.