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è stata una lunga traversata durata 10 anni
Il famoso 4° piano di Corviale diventerà il chilometro verde.
Siamo orgogliosi di aver scelto il percorso più lungo e complicato.
Abbiamo messo al centro le persone e le famiglie deboli con risorse limitate e povere.
Il nostro obiettivo era fare trasferimenti e non sgomberi :
ci siamo riusciti
Questo dato incontrovertibile pone all’attenzione di tutti che con la determinazione e la collaborazione delle Istituzioni, in questo caso la Regione Lazio in accordo con la Prefettura, l’obiettivo può essere raggiunto tenendo insieme rispetto delle regole e sicurezza.
Trasferimenti da casa a casa
sia per chi era in regola che per chi era occupante abusivo. Ai regolari viene assegnata a fine dei primi lavori l’abitazione definitiva. Gli occupanti abusivi non vengono messi per strada. Hanno firmato un regolare contratto a termine, pagano l’affitto e c’è il tempo per trovare sistemazioni adeguate.
Non è stato semplice
C’era chi sosteneva che gli occupanti non si toccano lasciando la situazione in mano alla criminalità, al mercato nero delle case occupate, alla gestione di un patrimonio pubblico che andava in malora.
C’era chi invocava la cavalleria che avrebbe sbattuto fuori gli abusivi tra cui ci sono famiglie che ne hanno diritto e che invece recupereremo. Non ci saranno insomma scene da filmati televisivi in cui muscoli, paura e felpe dominano la scena.
Non è andato così. Ne siamo orgogliosi e lo diciamo ad alta voce.
Il futuro
Il Corviale e il suo quadrante conta oltre 40 mila abitanti ed ha scommesso sulle potenzialità di sviluppo del suo territorio.
Su questo abbiamo lavorato da 10 anni anni:
Partendo dai rifiuti che creano lavoro col riduci, riusa, ricicla, ripristina e con la formazione delle persone che devono conoscere il come e quanto si consuma.
Passando per i servizi alle persone con disagio mettendo in campo un welfare di comunità.
Intervenendo sulla povertà a partire dal non si butta niente e mettendoci in rete con gli esercizi commerciali presenti sul territorio.
Puntando sullo sviluppo energetico con un tetto di oltre 1 ettaro e mezzo progettato a verde nel 2013.
Pianificando la tutela e lo sviluppo ambientale: abbiamo 1400 ettari di parchi ovvero orti e agricoltura a chilometro zero.
Rafforzando la rete commerciale esistente.
Sviluppando i beni relazionali e immateriali che sono uno dei punti di forza del Quadrante.
Interloquendo con il sistema scolastico: sono oltre 8.000 gli studenti del Quadrante; in alcuni casi le scuole hanno prodotto progetti con risultati di prim’ordine.
Ricordandosi che la cultura è un altro punto di forza del territorio: pittori, scultori, videomaker, street art, un centro polivalente con una delle migliori biblioteche di Roma, presidi culturali come il Mitreo che danno risposte quotidiane dai giovani fino agli ultranovantenni e che hanno evitato con la loro presenza vandalizzazioni alle strutture.
Rinforzando le attività e le strutture sportive: Corviale ha ricevuto riconoscimento olimpico dal CONI, ha eccellenze nel rugby, nel nuoto, negli sport rotellistici e in quel Calcio Sociale conosciuto in tutta Italia.
Non dimenticando le parrocchie e le comunità religiose che svolgono un grande lavoro di ascolto e solidarietà.
Il nostro futuro continuerà a parlare questa lingua allargando sperimentazioni e rapporti
Più di qualcuno ha pensato che non ce l’avremmo fatta e che quindi tutto ciò, compresi diversi riconoscimenti nazionali e da tutte le università romane e non, sarebbe diventato un inutile scaffale di studi e ricerche. Si sono sbagliati grazie anche ai tanti amici, operatori, ricercatori, architetti, ingegneri, sociologi, professionisti in vari campi che, disinteressatamente, con senso civico e passione, hanno reso possibile il taglio del nastro oggi 21 gennaio, a 10 anni esatti da quando un gruppo di cittadini attivi fece la scommessa del
ritorno al futuro del Corviale
Ai primi di maggio. lavorando, facendo attività, incontri, focus e sperimentazioni concrete e condivise presenteremo il quarto Forum nazionale “Corviale la Forza nel Segno“. Sugli altri tre ci siamo meritati il riconoscimento di periferia di valore nazionale. Accompagneremo la nave nella traversata che durerà almeno un lustro costruendo quel domani su cui abbiamo scommesso nel 2008.
Ora diamo alla navigazione la rotta per il futuro