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Come scrive bene la sceneggiatrice inesistente!
di Steven Soderbergh. Con Channing Tatum, Adam Driver, Riley Keough, Katie Holmes, Hilary Swank USA 2017
West Virginia. L’operaio Jimmy Logan (Tatum), che lavora nei sotterranei del circuito automobilistico Charlotte Motor Speedway, viene licenziato perché è claudicante e non lo ha scritto nel modulo di assunzione. Lui è separato e adora la figlioletta Sadie (Farrah Mackenzie), che l’ambiziosa mamma Bobbie (Holmes) e il suo nuovo marito MoodyChapman (David Denman) hanno iscritto ad un concorso di bellezza infantile. Jimmy, che ha un passato di campione sportivo interrotto da un brutto incidente che gli ha leso la gamba, va a trovare il fratello Clyde (Driver) nel bar che gestisce; lui ha perso un braccio in Iraq ed è convinto che sulla loro famiglia gravi una maledizione. Si presenta al bancone MaxChilblain (Seth MacFarlane), ricco sponsor di un team di piloti sportivi, con due scagnozzi (Alex Ross e Tom Archdeacon) e si mette a sfottere Clyde, sfidandolo a fargli un cocktail con un braccio solo; quando Jimmy si ribella e i tre lo malmenano, Clyde si precipita fuori e, sotto lo sguardo dell’imperturbabile Earl (Charles Helford), incendia la macchina di Max. A casa Jimmy racconta al fratello di aver deciso di rapinare il circuito: lavorando nei sotterranei ha saputo che gli incassi vengono indirizzati in un caveau al quale lui sa come accedere. Clyde – pur certo che la iella dei Logan farà andare qualcosa storto – accetta e anche loro sorella, la parrucchiera Mellie (Keough)sarà della partita. Ci vuole però un rapinatore espertoper aprire il caveau e i due fratelli vanno a trovare in carcere il leggendario Joe Bang (Daniel Craig); lui sulle prime ride loro in faccia (l’idea è che lui evada, faccia il colpo e rientri subito in carcere) ma – quando loro gli rivelano che la sua ex-moglie ha rubato il malloppo dell’ultima rapina ed è fuggita con un altro – accetta, ponendo come condizione che al colpo partecipino pure i suoi imbranati fratelli, Sam (Brian Gleeson) e Fish (Jack Quaid). Clyde sfonda la vetrina di un negozio con l’auto e il giudice (Daniel Jones) lo condanna a 90 giorni da scontare nel carcere di Joe, dove – grazie al suo stato di reduce – ottiene di svolgere lavori di pulizia che gli consentono di girare per la prigione. Joe- dopo essersi accordato con il duro Naaman (John Eyez) – finge un malore e si fa ricoverare in infermeria, qui Clyde lo accompagna nel bagno, da cui insieme evadono mentre Naaman campeggia una rivolta, concentrando l’attenzione del direttore Warden Burns (Dwight Yoakam) e dei secondini. Sam e Fish fanno saltare la centrale che dà energia alle casse del circuito, costringendo i cassieri e i gestori dei chioschi di bibite ad accettare solo contanti. A Glemma (AnnMahoney), un impiegata della banca che gestisce i passaggi del denaro dello Speedway, arriva una torta di compleanno piena di blatte, così che i nostri, mescolandosi con i disinfestatori, possano invertire la direzione di marcia dei soldi. Mellie, che è andata a prendere i due temporanei evasi, li porta in tempo alle gallerie correndo a 180 all’ora, perché con una finta denuncia ha dirottato gli agenti della stradale su una innocua vecchietta (Rebecca Coon). Il colpo riesce con qualche contrattempo: a Clyde viene risucchiata la protesi, il cancelletto di uscita è difettoso e, infine, Clyde e Joe, nell’uscire, incontrano Max che sta litigando con il pilota Dayton White (Sebastian Stan) e lo atterrano. Poi, grazie ad un finto incendio appiccato da Naaman, travestendosi da pompieri rientrano in carcere. Jimmy – che, intanto ha conosciuto l’operatrice sanitaria volontaria Sylvia Harrison (KatherineWaterstone) e se ne è innamorato – si precipita, trafelato con la sorella al concorso, dove Sadie (truccata pesantemente) deve esibirsi e lei, quando vede il padre, anziché la prevista –ed allusiva – Umbrella di Rihanna, canta il brano preferito da lui: Take Me Home, Country Roads. Sul colpo indagano due agenti F.B.I., la pertinace Sarah Grayson (Swank) e l’agente Brad Noonan (Macon Blair) ma Jimmy la refurtiva l’aveva fatta trovare in un furgoncino abbandonato….
La vulgata ufficiale del film vuole che, Clarissa Blunt; un’amica della moglie di Soderbergh Jules Asner, fresca di studi come script-writerle abbia dato la sceneggiatura del film e che il regista,leggendola, entusiasmandosi e avendo avuto la convinta adesione di Tatum per questa sorta di Ocean’sproletario, abbia deciso di recedere dall’impegno (preso qualche tempo fa) di smettere di fare film. Nessuno però ha mai visto la Blunt, che sembra viva da qualche parte a New York e allora sono nate alcune ipotesi: che la scrittrice misteriosa sia la stessa Asner o il suo partner, il comico John Henson, (entrambi noti volti televisivi ma poco spendibili per un progetto cinematografico) o che la scrittura sia dello stesso Soderbergh, non nuovo al vezzo di celarsi in pseudonimi (per il suoMagic Mike XXL ha curato fotografia e montaggio, firmandosi con i nomi dei suoi genitori). Chiunque l’abbia scritto, il plot funziona e – a parte la trovata del colpo operato da evasi, preso dal vecchio Un alibi troppo perfetto con Peter Sellers – il meccanismo di apparenti coincidenze ed errori che sono tutti funzionali alla riuscita del furto è quello rodato dei suoi Ocean’s. Le musiche poi – tutte perfettamente country, con le due chicche di LeAnnRimes che canta America The Beautiful all’inaugurazione e della commovente performance della bambina sul brano di Johnny Denver – sono un bel momento nel racconto (è possibile che Sodebergh abbia avuto in mente la meravigliosa sequenza in cui Sammy Davis jr canta Eee-O- 11 con un coro di netturbini, che ha reso immortale il primo Ocean’s 11 del 1960). Nel film sembra esserci tutto: uno script ben oliato, un regista eclettico, un gran cast (con l’emergente Driver in stato di grazia), pure non tutto gira nel verso giusto e quello che manca sono i soldi: i tre Ocean’ssono costati 85.000.000 $ ciascuno, questo 29.000.000. Ora, scontando che Tatum e Craig – come spesso gli attori americani fanno quando un copione li convince – abbiano lavorato in caratura (cioè con una paga molto più bassa dei lo standard e una cointeressenza nei ricavi), rimane un budget molto basso per il tipo di storia che viene raccontata. Gli incassi, in patria ed all’estero sono proporzionali all’investimento, per cui l’operazione non può certo dirsi fallimentare. Alla fine, tutti – anche noi – si sono divertiti e nessuno si è fatto male.