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Kiki & i segreti del sesso (Kiki, el amor se hace)

Che ridere il sesso mimato!

di Paco León. Con Natalia de MolinaÁlex GarcíaPaco LeónAna KatzBelén Cuesta Spagna 2016

Natalia (de Molina) e Alex (Garcìa) hanno appena fatto l’amore ma lei ha un segreto da confessare: In un emporio è stata aggredita da un rapinatore (Jacobo Sanchez) e si è eccitata moltissimo, scoprendo così di essere soggetta alla perversione sessuale chiamata arpaxofilia. Poco dopo vanno a fare un picnic nel bosco con la sorella di lei, Asun (Yael Belicha) e il suo compagno Rubèn (David Mora) e Alex prova ad aggredire Natalia, fingendosi un bandito ma lei non ci casca e, poco distante, Asun si masturba appoggiata ad una pianta: è dendrofila e si eccita con i vegetali (anche la sorella ne è blandamente affetta: è una caratteristica della loro famiglia un po’ speciale: il loro nonno materno, ad esempio era storpio perché la nonna era affetta da abasiofilia: attrazione verso le difficoltà motorie).Una sera, dopo una cena fuori, al parcheggio vengono aggrediti da due malviventi (Mario Sanchez e Alvaro Rodriguez), che in realtà sono due attori ingaggiati da Alex ma quando lui prende il posto di uno dei due e la afferra da dietro, Natalia lo butta a terra; all’ospedale tutto si chiarisce e lui, come lei sognava da tempo, le chiede di sposarlo.
Paco (Leòn) e Ana (Katz) sono da un terapeuta sessuale (Eduardo Recabarren) perché qualcosa non va nel loro rapporto: lui è un po’ frettoloso e lei non è brava a fare i pompini. A casa provano a sbloccarsi ma arriva la loro amica Belèn (Cuesta), bisex e disinvoltissima, che li invita ad una festa nel locale per scambisti nel quale lavora. Qui bevono un po’, lui va fare pipì e s’ imbatte in Eduardo (Sergio Torrico), uno sportivo che gli chiede di fargli pipì addosso (urofilia), lui si ritrae ma alla fine cede e Belèn, per consolare Anna che è un po’ brilla e confusa dall’ambiente le dà un bacio in bocca; Ana ne rimane sconvolta e confessa al compagno che è attratta dall’amica. Lui, sulle prime, se ne va sconvolto ma poi la convince a fare l’amore con lei e, quando le due sono a letto, si spoglia e le raggiunge. Formeranno una felice famiglia apertissima, basata sul poliamore.
Maria Candelaria (Candela Pena) e Antonio (Luis Callejo), una coppia di giostrai, non riesce ad avere figli e la ginecologa (Blanca Apilànez), le consiglia di trovare una chiave per avere un orgasmo – che lei evidentemente non ha pur in una intensa attività sessuale con il marito – che aiuterebbe la gravidanza. La notizia della morte improvvisa di un amico fa piangere Antonio e lei si accorge di essere dacrifiliaca, di eccitarsi, cioè con le lacrime, al punto di masturbarsi in chiesa al funerale dell’amico. Lei cerca continuamente di far piangere il marito: gli nasconde l’adorato cane, fingendo che sia scomparso e gli dice di essere malata di cancro. Un giorno lei gli dice che va a ritirare le analisi e lui, che comincia a sospettare, la segue e la vede fermarsi a giocare a flipper. Quando la affronta per chiedere una spiegazione, la donna sviene. All’ospedale, vengono a sapere che lei è finalmente incinta.
Il chirurgo estetico Josè Luis (Luis Bermejo), confida alla collega Maite (Maite Sandoval), di essere sempre stanco, a causa della moglie Paloma (Mari Paz Sayago), che, da quando è costretta su di una sedia a rotelle, è divenuta aggressiva e scostante e lei – che ha i suoi problemi con una figlia adolescente (Diana Tobar) che vende le proprie mutandine usate ai feticisti – gli dà una boccetta di potente sonnifero. Lui è sonnofllo e ogni sera gliene versa un’abbondante dose e, quando lei è addormentata, la possiede in tutte le posizioni. La loro cameriera filippina Loreley (Rea Gutièrrez) ha capito tutto e, in cambio del suo silenzio, chiede dei seni nuovi. Una mattina, Paloma si sveglie all’una e chiede spiegazione al marito; quando lui confessa, sulle prime, s’infuria ma, poi, capendo che lui le ha dato una prova d’amore, lo abbraccia con passione.
La giovane Sandra (Alexandra Jimènez), sta ricevendo Rey (Xavièr Rey), un ragazzo conosciuto in una chat e gli confessa la propria perversione, la efefilia – la eccitano alcuni tessuti – ma, quando tira fuori un fazzoletto di seta e gode toccandolo, lui ride e lei lo caccia, mostrandogli l’apparecchio acustico che ha dietro l’orecchio e gli grida: “sono nevrotica, sorda e mi puzzano i piedi!”. Conoscendo il linguaggio dei gesti, lei fa, di lavoro, l’interprete per i sordi totali. Un giorno deve fare da collegamento tra lo studente Ruben (David Mora), che vuole superare lo stress di un imminente esame e Aixa (Aixa Villagràn), operatrice di una chat erotica; la situazione potrebbe essere imbarazzante ma il ragazzo è così disarmante che Sandra ne è un po’ presa. Lo rincontra ad una festa di piazza – dove troviamo tutti i protagonisti delle varie storie – e, dopo essersi eccitata per la stoffa della sua maglietta, lo bacia appassionatamente.

Il film è un quasi remake dell’australiano The little death di Josh Lawson ma Leòn, attore al suo secondo film da regista, ci mette tutta la verve della recente, trasgressiva commedia spagnola (da Almodovar in poi), costruendo una specie di La ronde, senza la malinconia mitteleuropea di Schnitzel ma, anzi, con un’ allegra sfrontatezza tutta neolatina. Non è certo tutto perfetto in questo film: non tutte le trovate sono originalissime (la casalinga in ciabatte della chat erotica era in America oggi di Altman, l’idea che le puzzette di lei siano una prova di amorosa intimità viene da Ted e la donna che si mette a gambe in aria dopo il rapporto per far scendere il seme la abbiamo vista in Maybe baby) ma Kiki e i segreti del sesso è piacevolissimo, anche per merito di un ottimo cast, tutto – a parte Candela Pena che in patria è una star – di attori, almeno da noi, poco noti ma bravissimi. Tremo al pensiero di cosa avrebbe fatto una delle nostre dive se – al posto della perfetta, divertentissima e mai volgare Alexandra Jimènez – avesse dovuto mimare espliciti dialoghi sessuali nella scena della chat. Aiutano – e non poco: illustrano al meglio i personaggi – le scenografie di Vincent Diaz e Montse Sanz e i costumi di Javier Bernal e Pepe Patatìn.

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