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La città del silenzio della solitudine del rimuginare davanti alla televisione mentre scorrono immagini false di false donne di falsi uomini di false coppie di falsi amori
mentre la vita è dura anche quella dell’amore si sta bene e si sta male ci si vuol bene e si litiga si comincia e si finisce
e noi lì intossicati dalle false vite lucide e scorrevoli della televisione
a pensare che perchè a noi no perchè noi non abbiamo quella bella vita luccicante quel bell’amore eterno con le alucce e le nuvolette
e allora la colpa è di chi non ci vuol stare di chi non ci vuol stare più e si frappone tra noi e il nostro sogno
e allora la città della solitudine e della televisione diventa la città che uccide
e io passo e non ne so niente
e io passo e tiro dritto
e io passo e corro a casa che non sono fatti miei
che mi attende la televisione con la sua bella vita
e scappo dalla città che uccide
e non mi accorgo che sto scappando da me stesso
sto scappando dalla vita dalle brutture della vita
e rifiutando le brutture rifiuto anche le bellezze e alla fine rifiuto tutta la vita
per correre davanti alla televisione con la sua bella vita
questa è la città che uccide
un’eterna fuga dalla vita per non vederne i problemi le rotture i rifiuti lo sforzo di ricominciare la volontà
quello che manca davvero è la volontà di vivere di affrontare tutte le facce della vita belle e brutte
questa è la città che uccide
uccido la vita per non soffrire
uccido la vita e alla fine non so neanche più gioire
io sono la città che uccide