Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Alice attraverso lo specchio (Alice Through the Looking Glass)

SuperAlice e gli X Men delle Meraviglie

 

di James Bobin. Con Johnny DeppAnne HathawayMia WasikowskaHelena Bonham CarterSacha Baron Cohen  USA 2016

Alice (Wasikowska), morto il padre, ne ha preso il posto al comando della nave Wonder e torna dopo un lungo viaggio. La madre, Helen Kingsleigh (Lindsay Duncan), spera che si decida a sistemarsi ma lei la trascina – senza che siano state invitate – alla festa di Hamish Ascot (Leo Bill), il fidanzato che lei aveva platealmente lasciato e che ora è il suo armatore. Qui vengono ricevute freddamente dalla moglie di Hamish Alexandra (Joanna  Bobin) e dalla vecchia Lady Ascot (Geraldine James) e lui non solo le boccia i progetti di nuovi viaggi ma le comunica che, per salvare la sua casa gravata da ipoteca, deve cedergli il veliero. Alice, disperata, vaga per la villa e finisce in una stanza con uno specchio, qui le appare il Brucaliffo (Alan Rickman/Luciano De Ambrosis) che attraversa lo specchio e la inviata a seguirlo. Alice arriva in un mondo di scacchi, rompe involontariamente Humpty Dumpty (John Sessions/Alessandro Quarta) e, scappando, si ritrova nel Sottomondo, dove la Regina Bianca (Hathaway) le chiede di aiutare il Cappellaio (Depp), che, nel luogo dove la sua famiglia – gli Altocilindro- era stata distrutta dal drago Ciciarampa, aveva trovato il primo cappello che lui, bambino, aveva fatto e si era convinto che i suoi siano ancora vivi. Alice va da lui per consolarlo ma, quando lui le chiede di riportargli la propria famiglia e lei gli dice che è impossibile (parola che ha sempre bandito), lui la mette alla porta, dicendole che lei non è la vera Alice. La Regina Bianca e lo Stregatto (Stephen Fry/Gianni Giuliano) le suggeriscono di farsi dare dal Tempo (Baron Cohen) in persona la Cronosfera – un meccanismo che consente di viaggiare nel tempo – per tornare al giorno dell’attacco del drago e salvare gli Altociliindro. Alice arriva al cospetto del Tempo ma lui rifiuta di darle la Cronosfera, dicendole che il passato non si può cambiare ma che da esso bisogna capire. Alice, di nascosta va a cercare l’oggetto e, intanto, arriva la Regina Rossa, della quale il Tempo è perdutamente innamorato e che, a sua volta, vorrebbe la Cronosfera, per diventare potentissima. Alice afferra la piccola Cronosfera che diventa una Macchina del Tempo e, inseguita da Tempo, arriva a Sottomondo, il giorno dell’incoronazione di Iracebeth (Leila de Mezah),la futura Regina Rossa ma , quando il Mastro Cappellaio (Rhys IIfans), il padre del Cappellaio Matto, prova a metterle la corona, a causa dell’enorme testa della pricipessa questa cade e si rompe, il ragazzo scoppia a ridere e  Iracebeth, in preda una crisi di nervi, minaccia lui e tutti gli astanti e il Re (Richard Armitage), indignato, proclama erede al trono  la sorella minore Mirana (Amelia Crouch),la futura Regina Bianca. Il giovane Cappellaio, dopo una sgridata del padre, se ne va, di casa, convinto di non essere apprezzato. Alice scopre che una lite tra delle due principesse avrebbe causato un incidente, in seguito del quale Iracebeth sarebbe diventata astiosa al punto di essere la ispiratrice dei lutti causati dal drago Ciciarampa e viaggia ancora indietro nel tempo.  Scopre che Mirana da piccola aveva mangiato di nascosto un dolcetto, lasciando le briciole sotto il letto della sorella e che aveva mentito alla regina loro madre (Hattie Morahan), cosicchè  Iracebeth, ingiustamente accusata era corsa fuori dal castello e aveva battuto la testa. Alice la vede correre contro una pendola, la scansa ma la principessa sbatte contro un pozzo e la testa le si deforma, così come la personalità.  Il Tempo era stato fermato per un po’ dal Cappellaio, dalla Lepre Marzolina (Paul Whitehouse/Davide Lepore) e dalla topolina Mallymcun (Barbara Windsor) ma raggiunge Alice e la accusa di aver creato un grave pericolo, rubando la Cronosfera. Alice scappa dentro uno specchio e si ritrova in un manicomio, dove l’ha fatta ricoverare Hamish, affidandola al sadico dott. Bennett (Andrew Scott) ma, con l’aiuto della madre, scappa e torna a Sottomondo, giusto il giorno dell’attacco del Ciciarampa; scopre così  che la famiglia del Cappellaio non è morta ma è prigioniera della Regina Rossa. Quando torna nel presente, però, Il Cappellaio sta morendo ma quando gli rileva la verità lui ritorna ad essere il Cappellaio di sempre. Insieme alla Regina Bianca, la Lepre, Mallymcun e i gemelli Pincopanco e Pancopinco (Matt Lucas), loro due vanno al castello della Regina Rossa  e scoprono che  gli Altocilindro, vivono, rimpiccioliti, in una scatola-formicaio.  La Regina Rossa, allertata da Tempo,  ruba la Cronosfera ad Alice e, con quella, riporta Mirana al giorno in cui  mentì. Tempo, capisce di aver fatto un grave errore e chiede ad Alice di impedire che la Regina Rossa di cambi il passato, cosa che causerebbe la fine del mondo. Il Cappellaio e Alice arrivano troppo tardi: la Regine Rossa ha incontrato se stessa bambina e il mondo comincia a pietrificarsi.  Alice riesce appena in tempo a rimettere a posto la Cronosfera e tutto l’universo torna com’era. Il Cappellaio salva la sua famiglia, Mirana si scusa con Iracebeth e, almeno per ora, le due Regine sono riappacificate e Alice dice addio ai suoi amici torna nel suo mondo, in tempo per vedere sua madre rifiutare  di dare la nave agli Ascot. Madre e figlia, insieme all’ex braccio destro di Hamish, James (Ed Speleers) – che si è innamorato di Alice – mettono in piedi una loro compagnia di navigazione.

Ancor più che il precedente, Alice nel paese delle meraviglie, questo sequel usa il libro di Carroll Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò come puro pretesto (i titoli di coda, infatti, recitano: “basato sui personaggi di Lewis Carroll”). Stavolta Tim Burton è solo produttore ed ha affidato la regia a Bobin, autore dei due ultimi film Muppets, che mantiene la psichedelica cromaticità del precedente e il tono burattinesco di tutti i personaggi, tranne la risoluta e pre-femminista Alice.Alice nel Paese delle Meraviglie era stato scritto dal matematico Charles Dodgson (che la aveva pubblicato con lo pseudonimo Lewia Carroll), per consolare, idealmente, una ragazzina, figlia di suoi amici, che era stata sculacciata e messa in castigo ed era un giocoso insieme di nonsense logici (tipici della mente matematica dell’autore), con un trama il cui andamento era ispirato dal gioco delle carte, mentre il successivo romanzo accentuava i nonsense e le filastrocche ed era ispirato dal geometrico gioco degli scacchi. Il film di Burton, entro certi limiti, aveva mantenuto la trama originale (con molte licenze: Alice è giovanissima ma già in età da marito, i gemelli Pincopanco e Pancopinco vi appaiono ma, in realtà, sono solo nel secondo libro e, soprattutto la battaglia col drago con Alice in veste di San Giorgio, è tutta di fantasia del regista), mentre questo è completamente fuori dal racconto originale (vi è solo, accennata, subito dietro lo specchio, la presenza degli Scacchi e dell’uovo Humpty Dumpty). Rimane, dicevamo, l’impronta visiva di Burton (che ormai si diverte in ogni film a mostrificare l’amico Johnny Depp e la moglie Helena Bonham Carter) ma il racconto è una sorta di caricatura pop delle saghe dei supereroi, con i personaggi di Sottomondo nella veste di allegri e schizzati Mutanti. Uno dei pregi maggiori dei due film è il meraviglioso cast – anche nel doppiaggio originale degli animali fantastici: tra gli altri c’è anche anche Timothy Spall nel ruolo secondario del cagnone Bayard – qui impreziosito dal bravissimo Sacha Baron Cohen (che aveva già fatto coppia con la Bonham Carter ne Les Miserables). Nell’insieme un’operazione gradevole ma un po’ incerta nell’individuazione di un target di pubblico: troppo complesso per i bambini, troppo favolistico per gli adolescenti e un po’ troppo intellettualistico per il gran pubblico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *