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Prezzemolo e dintorni, gli orti in condominio

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Atdal over 40 si occupa da oltre 10 anni di fragilità lavorativa riguardante lavoratori e lavoratrici over 40 che escono dal circuito lavorativo e non riescono più a rientrarci.
Il progetto che abbiamo pensato riguarda i condomini spesso luoghi rissosi, dove ognuno vive per sé nell’indifferenza
Trasformare un condominio in un luogo di incontro e di condivisione è il nostro sogno in antitesi a ogni altra forma di isolamento e solitudine. E’ nel silenzio infatti che nascono le violenze sopratutto alle donne e ne ostacolano l’ inclusione anche nel mondo del lavoro.
Utilizzare spazi comuni come terreno di incontro, scambio e sostegno reciproco trasforma non solo il luogo, ma le stesse persone che lo abitano: da litigiose a solidali.
La nostra proposta vuole utilizzare gli spazi collettivi interni di un condominio e renderli produttivi, in termini non solo economici, ma anche di benessere sociale. I terrazzi, i tetti, i cortili e giardini condominiali sono luoghi spesso abbandonati, dove con facilità e poca spesa è possibili impiantare orti, anche verticali se lo spazio è ristretto. Un orto collettivo è un sistema di approvvigionamento, ma anche uno luogo di incontro,di costruzione culturale e di collaborazione.
I laboratori formativi di orto condominiale che immaginiamo sono finalizzati alla coltivazione di piante aromatiche perché usate abitualmente come condimento nella nostra cucina e, tuttavia, prodotte per il 70% all’estero, in alcuni casi, poi, benché presenti in molte ricette, anche difficili da reperire (cerfoglio, dragoncello,coriandolo ecc.)
Abbiamo usato la metafora del prezzemolo perché benché pianta comune e poco appariscente, è presente ed indispensabile in una molteplicità di ricette.
OBIETTIVI
Il principale obiettivo del laboratorio è quello di formare e sensibilizzare delle donne inoccupate over 40, alla creazione di orti verticali urbani o condominiali, come luogo di unione e di scambio dei saperi.
DESTINATARI
Ci rivolgiamo a donne over 40 inoccupate, le più fragili perché spesso senza una preparazione specifica e senza una identità lavorativa alle spalle ma che hanno immagazzinato una grande quantità di competenze. Valorizzare la loro esperienza vuol dire partire da quello che già fanno tutti i giorni e renderlo produttivo: saper coltivare un orto necessita di conoscenze nuove, ma si possono acquisire facilmente.
METODOLOGIA
Il laboratorio è strutturato in tre parti, con metodologie teoriche e pratiche. La prima parte è di conoscenza e di supporto anche psicologico alle donne partecipanti, la seconda di formazione alla coltivazione e creazione di orti verticali con erbe aromatiche e spezie, la terza di promozione all’auto-imprenditorialità. Gli incontri seguono una metodologia interattiva e ad alto valore esperienziale, proprio per rendere i laboratori pratici e facili da apprendere.
PERCORSO
I laboratori sono suddivisi in tre parti distinte, con un totale complessivo di 10 incontri della durata di 3 ore ognuno per tre edizioni.
1) SOSTEGNO E ORIENTAMENTO ( 2 incontri)
L’ obiettivo è quello di analizzare insieme i vissuti legati allo stato di non attività, per poter ascoltare i vissuti e le emozioni delle partecipanti, insieme al loro senso d’identità
2)L’ORTO VERTICALE: ERBE E SPEZIE (6 incontri)
Le erbe intense e resistenti. Dal rosmarino alla santoreggia, dall’alloro all’issopo,
Le erbe delicate e spontanee. Basilico e prezzemolo, origano e menta,
L’orto verticale – tecniche di coltivazione,
Raccolta e lavorazione – sostanze nutritive,
Avversità malattie/insetti nocivi
3 AUTOIMPRENDITORIALITA’ (2 incontri)
I due incontri hanno l’obiettivo di stimolare nelle partecipanti la voglia di fare frutto dell’esperienza acquisita e tradurla in opportunità professionale. Il laboratorio offre strumenti su come riconoscere e sviluppare la propria idea imprenditoriale da sole o in associazione con altre persone, e impostare una strategia d’impresa.

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