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Cacciatori, nani, streghe e goblin: perplessi
di Cedric Nicolas Troyan. Con Chris Hemsworth, Charlize Theron, Jessica Chastain, Emily Blunt, Nick Frost USA 2016
La perfida maga Ravenna (Theron) ha appena ucciso il re (Robert Portal) proprio marito e cerca di rendere la sorella Freya (Blunt) uguale a lei. Questa però è romantica e innamorata del Duca di Blackwwood (Colin Morgan) e, quando aspetta una figlia da lui (che è promesso ad un’altra), la sorella le preconizza un destino di tradimento ed abbandono. In effetti, poco dopo, il duca viene trovato stravolto con una torcia in mano accanto alla culla bruciata della bimba. Freya, pazza di dolore, sviluppa il potere del ghiaccio e si rifugia in un castello nell’estremo nord. Lì fa rapire tutti i bambini dei villaggi vicini perché siano duramente addestrati, lontani da ogni affetto, come un esercito di cacciatori ai suoi ordini. Tra i bambini ci sono anche Eric (Conrad Kahn) e Sara (Niamh Walter), che divengono sempre più bravi nell’arte del combattimento e che, cresciuti (Hemsworth e Chastain) scoprono di amarsi. La prima volta che fanno l’amor, la regina, che grazie ad una maschera di piume di civetta può vedere ogni cosa, li scopre e aizza gli altri cacciatori contro di loro; i due stanno per avere la meglio ma Freya fa apparire un muro di ghiaccio che li divide e attraverso di questo Eric vede la sua amata pugnalata dal loro compagno Tull (Sope Dirisu); lui, disperato, si lascia sopraffare e viene gettato – apparentemente senza vita – in un fiume. Sette anni dopo lo ritroviamo nel regno di Biancaneve -lui (vedi il film Biancaneve e il cacciatore) l’ha aiutata a sconfiggere Ravenna e a sposare il Principe (Sam Claflin) – mentre mette un fiore su un tumulo di pietre in ricordo di Sara. Lo raggiunge il re che gli dice che qualcuno ha trucidato le guardie che custodivano lo Specchio Magico e che, sicuramente, lo sta portando nel Regno di Ghiaccio dal quale l’esercito di Freya sta conquistando tutti i territori vicini e si prepara ad invadere anche le loro terre. Eric parte scortato dai nani Nion (Frost)n e Gryff (Robert Brydon). Giunti in una locanda,i tre vengono aggrediti da alcuni banditi ma giunge in loro soccorso Sara. Lei non era morta affatto e ora odia Eric perché dal muro di ghiaccio lo aveva visto fuggire ed abbandonarla; lui cerca di spiegarle che sono stati entrambi vittime degli incantesimi di Freya ma lei – che ha patito prigionia e torture – non riesce a credergli. Nel cammino sono catturati dalle nane Mrs. Browyn (Sheridan Smith) e Doreena (Alexandra Roach), che accettano di guidarli nel bosco dei Goblin, che hanno preso lo specchio, in cambio del bottino che vi troveranno. Nel combattimento con i mostri Eric e Sara si salvano coraggiosamente a vicenda e, quando si accampano e lei vede che lui ha ancora al collo il medaglione simbolo dello loro eterno amore, fanno nuovamente l’amore. L’indomani mattina però arriva Freya con i suoi cacciatori: Sara si era mossa per recuperare lo specchio e portarlo da lei. La maga, dopo aver trasformato Nion e Doreena in due statue di ghiaccio, le ordina di uccidere Eric e lei gli scocca una freccia nel cuore. Quando il manipolo della maga si allontana, Eric si alza: la freccia aveva colpito il medaglione e lui sa che Sara non manca mai il bersaglio. Il cacciatore capisce che Freya la tiene prigioniera e che deve andare a liberarla. Gryff e Mrs. Browyn si mescolano ad un gruppo di bambini da poco catturati e penetrano nel castello e, da dentro, aiutano Eric a penetrarvi. Dallo specchio intanto riappare Ravenna che convince la sorella a far muovere il suo esercito contro Biancaneve; Eric affronta Freya, aiutato da Sara ma Ravenna la salva e la Regina di Ghiaccio ordina ai suoi fidi di ucciderli ma Tull e molti altri, che sono cresciuti con loro, si schierano contro la sovrana. Durante la lotta finale Freya legge nello specchio la verità sulla morte della propria bambina: era stata la sorella che, per renderla simile a lei, aveva fatto un incantesimo al Duca, costringendolo a dar fuoco alla culla. Quando però si mette contro Ravenna, questa la ferisce mortalmente, lei riesce a trasformare lo specchio in una lastra di ghiaccio ed Eric con un colpo di lancia lo rompe in mille pezzi, distruggendo così anche la strega malvagia. Eric e Sara si riuniscono e anche le due coppie di nani, dopo mille battibecchi, si scoprono innamorate.
Le fiabe – la psicologia del profondo ci ha illuminato sulla loro importanza e sull’ intensità dei loro significati – sono da sempre una fonte di ispirazione per il cinema che ovviamente ne ha adattato il contenuto ai nuovi tempi e al pubblico, sempre però mantenendo intatto il loro impianto di fondo, consolidato da secoli di tradizione letteraria ed orale che ha scavalcato i tempi ed i confini (troviamo le stesse storie in Germania, in Francia, a Napoli ed i Russia). Per fare l’esempio più recente, Maleficent è una Bella addormentata nel bosco, vista, in chiave femminista (il bacio salvifico viene dalla maga non dall’inutile Principe), dalla parte della strega ma l’impianto di fondo rimane immutato.Peraltro, l’attenzione verso la strega cattiva è una caratteristica comune alle ultime rivisitazioni di favole: Angelina Jolie, Julia Roberts, Cate Blanchett e Charlize Theron sono ben più centrali, nei rispettivi film, della Bella Dormiente, di Cenerentola e di Biancaneve (d’altronde io ricordo che, da bambino, mi domandavo come nel capolavoro di Disney lo Specchio potesse dire che la sciapa Biancaneve fosse più bella della sexyssima Regina). Il cacciatore e la regina di ghiaccio è un prequel-sequel di Biancaneve e il cacciatore, che già era attraversato da cupi goticismi, ed è un miscuglio dei personaggi delle favole Biancaneve e La principessa di ghiaccio (la novella dalla quale è stato tratto Frozen),nel quale sembrano messi a caso nani, streghe, goblin e diafani folletti. I protagonisti recitano al minimo sindacale, l’unica che si fa notare è la “nana” Sheridan Smith, già vispa cameriera, sperimentatrice del primo vibratore nel recente Hysteria. Le fiabe sono una cosa serissima, per reinventarle ci vuole un tocco di genio (Come d’incanto e Into the woods ci sono riusciti), che lo scialbo Nicolas-Troyan (succeduto a Rupert Sanders, per via dello scandalo suscitato dalla sua relazione con Kristen Stewart/Biancaneve) non sembra proprio possedere.