Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Corviale, dieci anni di Calciosociale

Oltre a due “ring” per lo street soccer e all’Accademia del Talento, in cantiere la Mensa della legalità e un social market.
Il Calciosociale, che da tempo opera nel quartiere periferico di Corviale e promuove i valori dell’accoglienza e del rispetto della diversità, compie dieci anni e si modernizza: per gli abitanti del quartiere, oltre ad attività sportive e ricreative di integrazione, arrivano un’Accademia del Talento, un campo da street soccer – il primo in Italia – e una “Mensa della Legalità, Sostenibilità e Social Market”. “Con l’Accademia del Talento abbiamo rivoluzionato il concetto di calcio – spiega Massimo Vallati, presidente di Calciosociale – l’intenzione è quella di cambiare l’idea di agonismo: secondo il nostro punto di vista non esiste contraddizione tra sport di alto livello e umanità, anzi: è proprio grazie ai valori umani più autentici che lo sport raggiunge i massimi livelli”.

Così gli operatori del Calciosociale garantiranno a bambini e ragazzi percorsi agonistici che formeranno non solo sportivi, ma anche cittadini doc. Tutto questo anche grazie ai due nuovi “ring” da street soccer, i primi in Italia: uno è per giocare 3 contro 3, l’altro è per un testa a testa, con lo scopo di promuovere il confronto e imparare a cavarsela in molteplici ruoli. “Calciosociale rappresenta la parte bella di Roma – racconta Maurizio Veloccia, presidente dell’XI municipio – siamo fieri di quello che questa realtà ha creato e speriamo possa crescere ancora di più”.

Mentre il campo da street soccer è già pronto all’uso, la mensa è in fase di realizzazione: si parla di una capienza di 260 persone, dell’occupazione di 10 dipendenti e della fornitura di oltre 100 mila pasti all’anno, di cui almeno il 70% gratuitamente. Il tutto, tenendo conto delle ultime frontiere della bioarchitettura, con intonaci in terra cruda atossica, balle di paglia, vetrate fotovoltaiche trasparenti per la produzione di energia elettrica e tetto con piantumazioni.

Per favorire l’inclusione, saranno ben accette persone che pagheranno il pasto che consumano, con lo scopo di mangiare tutti insieme e condividere il cibo. Che qui, tra l’altro, sarà per lo più a chilometro zero: aziende agricole, piccoli produttori e serre in loco produrranno frutta e verdura che finiranno in pentole e padelle, mentre dalla grande distribuzione arriveranno tutti quei cibi in eccesso, vicine alla scadenza o destinate allo smaltimento, ma comunque buoni sia per essere consumati alla mensa, che per essere acquistati nel social market in loco.

link all’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *