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Calciosociale ad Expo con il progetto “Mensa della Legalità, della Sostenibilità e Social Market”

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L’associazione ha presentato un progetto unico in Italia che potrà distribuire, a pieno regime, oltre 100.000 pasti l’anno di cui almeno il 70% gratuitamente.
Un luogo inclusivo rivolto a più tipologie di utenti, uno spazio di promozione delle relazioni tra persone senza distinzioni sociali o di reddito, capace di attivare in maniera integrata tutte le dimensioni del benessere individuale a partire da quello più importante: il cibo. Un luogo dove sarà possibile fare la spesa con dignità senza preoccuparsi del conto alla cassa; ma anche un esempio di bioarchitettura unico in Italia.

Tutto questo e altro ancora è racchiuso nel progetto “Mensa della Legalità, della Sostenibilità e Social Market” presentato il 10 giugno 2015 all’Expo, nel Padiglione Coca – Coca, da Calciosociale, no profit presente a Roma dal 2005 e operante a Corviale, nonché best practice italiana per sport e inclusione sociale.

MensaSociale(1)Il progetto, opera dell’architetto Valerio Albanese Ruffo, prevede, secondo i canoni della bioarchitettura, l’utilizzo di materiali naturali e sostenibili, come intonaci in terra cruda atossica, balle di paglia, vetrate fotovoltaiche, tetto con piantumazioni. La struttura avrà una dimensione di 7mila mc e un costo di realizzazione di 1.600.000 euro. La capienza della mensa sarà di 260 persone e, a pieno regime, potrà fornire oltre 100 mila pasti l’anno di cui circa 70 per cento gratuitamente. Impiegherà 10 dipendenti. All’interno della struttura che ospita la Mensa, il Social Market garantirà una spesa alimentare dignitosa e adeguata alle famiglie e alle persone in difficoltà.

“L’idea che si propone non è semplicemente la fornitura di pasti gratuiti in una mera ottica assistenziale – ha spiegato il presidente di Calciosociale, Massimo Vallati – bensì quello di creare un luogo di incontro dove persone con esperienze personali diverse, per via dell’estrazione economico-sociale, delle abilità motorie, delle problematiche sociali o familiari, possono sedersi attorno allo stesso tavolo e dialogare. Un luogo bello. Desiderabile. Realizzabile. Replicabile in altri luoghi d’Italia. Un progetto per contrastare la povertà e per restituire dignità alle persone”.

MensaSocialeCorvialeIl progetto Mensa ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e gli auguri del Ministro Martina che in un messaggio ha dichiarato: “L’iniziativa, promossa da Calciosociale, ha il merito di rappresentare uno straordinario modello di integrazione sociale, promuovendo percorsi di aiuto a favore delle fasce più deboli della popolazione, grazie all’attività sportiva, ricreativa, educativa e pedagogica”.

A testimoniare l’importanza dell’operato nel quartiere di Corviale anche le istituzioni locali.

“Calciosociale è un’eccellenza delle nostre periferie, un progetto che seguiamo da dieci anni, e che oggi rappresenta una punta di diamante di quell’idea di sport e solidarietà che Roma Capitale abbraccia e sostiene”, ha dichiarato Paolo Masini, Assessore a Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione di Roma Capitale. Il progetto – ha concluso Masini – “è una vera risposta di legalità, inclusione e attenzione all’ambiente, che ci rende orgogliosi”.

“Ospitare questa mensa nel nostro territorio sarebbe un grande onore – ha commentato Maurizio Veloccia, Presidente del Municipio Roma XI – Iniziative come questa sono oggi importantissime perché, purtroppo, le nuove povertà sono in continuo aumento ed in una fase di flessione delle risorse a disposizione è necessario creare sinergie per dare risposte a chi si trova a vivere un momento di disagio. Come Municipio faremo il possibile per sostenere il progetto della mensa che potrà rappresentare un’ancora di salvezza per tante persone e diventare un punto di riferimento nel territorio per far fronte a bisogni materiali ma soprattutto a quelli relazionali delle persone. Progetti come questi, infatti, stimolano la solidarietà e contribuiscono ad accrescere il senso di comunità che, molto spesso, in città grandi come la nostra rischiano di perdersi”.

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