Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Hercules – Il Guerriero Hercules: The Thracian Wars

Divertente ma meglio il polistirolo dei vecchi sandaloni

di Brett Ratner. Con Dwayne JohnsonAksel HennieRufus SewellIan McShaneJoseph Fiennes  USA 2014

Ercole (Johnson), dopo le 12 fatiche è dovuto fuggire da Atene poichè il re Euristeo (Finnies) lo ha condannato a morte accusandolo del massacro della propria moglie Megara (Irina Sayk) e de loro figli , accanto alle cui spoglie era stato trovato in stato di incoscienza.. Ora vaga per la Grecia in cerca di ingaggi come mercenario per missioni estreme; sono con lui cinque compagni: Autolycus (Sewell), coraggioso ma avido, Tydeus (Hennie), primitivo e leale, l’indovino Amphiarus (McShane), l’amazzone Atalanta (Ingrid Bolso Berdal) e suo nipote, l’aedo Iolaus (Reece Ritchie), che, magnificando le sue gesta, attira gli ingaggi. I sei sono raggiunti dalla principessa Ergenia (Rebecca Ferguson) che li conduce dal proprio padre Cotys (John Hurt), re di Tracia che offre loro un ricca ricompensa se combatteranno contro Rhesus (Tobias Santelmann), che sembra essere dotato di poteri demoniaci e con le sue truppe sta portando la desolazione nella Tracia. Ercole ed i suoi accettano ma, mentre iniziano ad addestrare il raccogliticcio esercito guidato dal generale Sitale (Peter Mullan) una spia (Joe Anderson) informa il re che i nemici stanno per conquistare i vicini Bessi; sono così costretti a partire immediatamente; lungo la strada vengono assaliti dai Bessi, guerrieri nudi, tatuati e feroci che-Cotys lo afferma- Rhesus , con le sue arti, ha mobilitato contro di loro. La forza e l’abilità dei mercenari impedisce la disfatta ma Ercole, contro il parere di Sitale, impone al re una sosta per addestrare le truppe. Finalmente pront, i Traci affrontano gli armati e li sconfiggono, prendendo Rhesus prigioniero. Quando tornano alla reggia, Ercole intuisce di non aver combattuto una battaglia giusta ed interroga Ergenia: lei gli confessa che il padre ha ucciso suo marito, il legittimo re, e che ora la tiene in pugno minacciando di ucciderle il figlio, il piccolo Ario (Isaac Andrews). Ercole ed i suoi amici, escluso Autolycus che parte con la ricca ricompensa, decidono di aiutare la principessa ed il bambino ma, presi prigionieri, scoprono che Cotys è mosso da Euristeo –che sogna di divenire il Tiranno di tutta la Grecia- e che è stato proprio il re di Atene a far sbranare dai lupi la moglie ed i figli di Ercole. Liberatisi, i nostri (aiutati da Autolycus tornato a dar loro man forte) sconfiggono i nemici.

Per la mia generazione Ercole al cinema è sinonimo dei cosiddetti pepla o, come li chiamavano gli spettatori sandaloni: storie ispirate alla mitologia greca e romana, interpretati da muscolosi culturisti (gli antenati dei successivi body-builders) quali Steve Reeves, Reg Park, Gordon Scott, Gordon Mitchell; alcuni titoli potevano contare su registi di grande qualità (Pietro Francisci, Vittorio Cottafavi, Mario Bava) ed erano spesso basati su tragedie greche, rielaborate e mescolate tra loro; insomma un genere cinematografico di tutto rispetto che, come il parallelo spaghetti-western, ha avuto grande fortuna commerciale e riconoscimenti critici in tutto il mondo (a chi voglia saperne di più, divertendosi, consiglio l’imperdibile Il grande libro di Ercole di Steve Della Casa e Marco Giusti). Hercules – Il guerriero ha vari pregi: la regia di uno specialista (Ratner ha diretto i due Rush hour con Jackie Chan e X-men: conflitto finale), la derivazione dalle bella graphic- novel di Steve Moore (della quale ha mantenuto, in alcune sequenze, il tratto gotico), il gioco dell’ambiguità tra mito e realtà; gli sceneggiatori hanno inoltre assunto dai nostri pepla (che dimostrano di conoscere bene) un paio di sequenze (Ercole che sradica le catene e l’enorme statua scagliata contro i nemici) e lo stratagemma di circondare di ottimi attori (Sewell, Mullan, McShane) l’ ex- wrestler Dwayne Johson dotato delle due espressioni d’ordinanza: con e senza la testa di leone. Il mio cuore però palpita per i vecchi massi di polistirolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *