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Three Days To Kill

BESSON L’AMERICANO.

di McG. Con Kevin CostnerAmber HeardHailee SteinfeldConnie NielsenTómas Lemarquis  USA 2014.

Ethan Renner (Costner) è un agente della CIA e, durante l’ultima missione, mentre sta per far fuori il pericoloso Albino (Lemarquis) cade svenuto. In ospedale gli diagnosticano un tumore con una sopravvivenza di pochi mesi; la CIA lo congeda e lui torna, dopo 15 anni di assenza, nella sua casa di Parigi; nella città vivono la sua ex moglie Christine (Nielsen) e la figlia adolescente Zooey (Steinfeld). All’arrivo scopre che la sua casa è stata occupata dall’immigrato Jules (Eriq Ebouaney) e dalla sua colorata famiglia e la Polizia gli consiglia di trovare una qualche forma di convivenza. Non gli va meglio con Zooey, che si è sentita abbandonata e non riesce a perdonarglielo. Mentre cerca di rimettere insieme gli ultimi cocci della propria vita, lo contatta Vivi (Heard), una free-lance della CIA che gli offre soldi e una cura sperimentale per la sua malattia se lui ucciderà, in tre giorni, l’Albino, il suo misterioso capo Wolf (Richard Simmel) e i loro accoliti. Ethan accetta e deve alternare i tentativi di riconquista della figlia – e anche della moglie – con una feroce caccia all’uomo. Lo vediamo torturare il driver turco della gang, Mitat Ymaz (Marc Andreoni) ma anche chiedergli consigli (Mitat ha due figlie) su Zooey; anche il contabile Guido (Bruno Ricci), durante un terzo grado, dovrà dare una ricetta alla ragazza.In qualche modo però le cose sembrano ricomporsi (anche con la famiglia di Jules alla quale finisce con l’affezionarsi ma ad una festa in casa del fidanzatino di Zooey Ethan e Wolf si incontrano, con coseguente conflitto a fuoco e..

Besson ha prodotto e scritto un altro dei suoi film “americani”, dopo Cose nostre – Malavita con De Niro e la Pfeiffer e Brick mansions con Paul Walker (stanno per uscire anche Lucy con Scarlett Johansson e The homesman con Tommy lee Jones). Lui ha sempre pensato e messo in cantiere un cinema fortemente influenzato dalle grandi produzioni statunitensi, con il preciso intento di contrapporgli un prodotto europeo adeguato. Non sempre ci è riuscito e questo film, in fondo, non ci prova nemmeno: Costner, non in un momento sfavillante di carriera, guida un cast corretto e McG (al secolo Joseph McGinty Nichol), il regista dei due Charlie’s Angels fa il suo mestiere. Niente di più.

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