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Quel che sapeva Henry James
di Scott McGehee, David Siegel. Con Julianne Moore, Alexander Skarsgård, Onata Aprile, Joanna Vanderham, Steve Coogan USA 2013
Susanna (Moore) è una rockstar in declino e il suo matrimonio con Beale (Coogan), un uomo d’affari in crisi, è a pezzi, la loro figlioletta Maisie (Aprile) assiste a continui litigi; anche la separazione ed il successivo divorzio sono puntellati da scontri, nei quali spesso la bambina viene usata come pretesto. ll tribunale decide per l’affido congiunto e così Maisie viene sballottata dalla casa della madre al nuovo appartamento del padre, che nel frattempo ha sposato la giovanissima Margo (Vanderham), ex baby sitter della bambina. Anche Susanna, forse per ripicca, sposa un ragazzo molto giovane, il barman Lincoln (Skarsgard). Tanto i genitori sono assenti e distratti, quanto Margo e Lincoln sono affettuosi ad attenti con la piccola, che si lega sempre più a loro due. Blaise parte per l’Inghilterra e, dopo aver illuso per un istante Maisie che la avrebbe portata con sé, se ne va salutandola frettolosamente; la madre – che aveva tentato di sostituire Margo con mrs. Wix (Paddy Croft), una tata vecchia e stanca – parte per una tournèe che dovrebbe rilanciarla e la lascia al bar nel quale lavora Lincoln; lui, però, non c’è e la piccola si ritrova in casa di una cameriera del locale. Margo la va a prendere e la porta in una casetta sul mare e di lì a poco arriva anche Lincoln; Maisie vive un breve periodo di serenità e quando Susanna arriva con il camper della tournèe per portarla con sé, lei si rifiuta e decide di restare con Lincoln e Margo, che intanto si sono messi insieme.
McGehee e Siegel sono al loro quarto film e confermano la vocazione di attenti narratori di crisi familiari (basta pensare a Parole d’amore, con Richard Gere nel ruolo di padre rigido e richiedente).In questo film si sono basti sul romanzo di Henry James, rielaborandolo parecchio: hanno trasferito l’azione da fine ‘800 ai nostri giorni, hanno tolto parecchie asprezze dai caratteri dei due genitori ed hanno fatto concludere la storia con Maisie ancora seienne (mentre nel romanzo una Maisie adolescente sceglie di andare a vivere con mrs. Winx che nel film ha un ruolo secondario e caricaturale ma nel racconto è l’unica a dare amore alla ragazzina). La trasposizione non è del tutto riuscita. Là dove James dà veste letteraria alla sete di affetto della piccola protagonista, il film cade proprio nella credibilità psicologica dei personaggi: al di là della indiscussa bravura degli interpreti, gli adulti sono tutti un po’ tagliati con l’accetta e, per quanto riguarda Maisie, ci si limita a mostrarcela un po’ speranzosa, un po’ serena e un po’ delusa, senza che si colgano le ferite che, inevitabilmente, una situazione come quella narrata provocherebbe in ogni bambino.