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Mafie, lettera del coordinamento Spiazziamoli a Roma Capitale
“Convocazione urgente di un’Assemblea Capitolina aperta”
Oltre cento associazioni, comitati, gruppi e singoli cittadini chiedono l’apertura di una discussione pubblica sull’aggressione dei clan a Roma e sul sistema corruzione svelato dalle indagini e tutt’altro che risolto: “Le nostre idee per una città senza mafie”
La convocazione urgente di un’Assemblea Capitolina aperta per avviare una discussione pubblica sull’aggressione dei clan a Roma e sul sistema corruzione svelato dalle indagini che consegnano un quadro criminale e sociale grave, diffuso, preoccupante e tutt’altro che risolto. E’ quanto chiede il coordinamento Spiazziamoli che il 6 e il 7 marzo con l’iniziativa “50 piazze per la democrazia e contro le mafie” ha messo in campo la più importante e partecipata reazione delle società civile a Mafia Capitale.
Questa mattina il coordinamento ha infatti inviato una lettera ufficiale dal titolo “Idee per una città senza mafie” indirizzata al sindaco di Roma Capitale, alla presidente e ai vice presidenti dell’Assemblea Capitolina, ai tredici capigruppo, ai consiglieri e agli assessori di Roma Capitale, e infine a tutti i presidenti di Municipio.
“Vogliamo contribuire a costruire un futuro migliore per la nostra città che passi attraverso una presa di parola collettiva contro le mafie, la lotta alla corruzione e per la trasparenza – scrive nella lettera il coordinamento Spiazziamoli – crediamo nella centralità della costruzione di un nuovo welfare territoriale, dell’autodeterminazione dei territori, di un processo di semplificazione burocratica, del contrasto alla speculazione edilizia e al gioco d’azzardo manovrato dai clan, del riutilizzo per finalità sociali dei beni confiscati, sequestrati e pubblici inutilizzati”.
“Allo stato attuale invece registriamo l’impossibilità di cittadini e associazioni di intervenire nei processi decisionali vitali per la democrazia in questa città – conclude il coordinamento Spiazziamoli – per questa ragione siamo conviti che la convocazione di un’Assemblea Capitolina aperta, più volte evocata e a cui però mai è stato dato seguito, debba avvenire nel più breve tempo possibile, come primo passo di un percorso in cui le istituzioni si debbano fare carico fino in fondo di un processo politico e amministrativo che tenga al centro il confronto e la relazione con le forze sociali della città, con le cittadine e i cittadini di Roma”.