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Dopo la raccolta di 4.000 firme per richiedere la riapertura del Cinema Impero, dopo i sondaggi e dopo il laboratorio partecipato di progettazione a cui hanno partecipato oltre 1.000 persone e 32 fra associazioni e imprese (il più grande labaratorio partecipato mai fatto a Roma), il nostro movimento di “pressione” è riuscito ad ottenere un primo risultato: i 5 piani della torre su via Acqua Bullicante sono stati riaperti e ora accolgono corsi di danza, teatro, perfomance e musica. Quasi 500mq che sono diventari spazi di formazione per le arti perfomative come previsto dal nostro progetto.Lo spazio è gestito dalla proprietà che coordina le attività.
Manca ancora molto però. Tutto lo spazio retrostante – il vero Cinema Impero – è tutt’ora chiuso e nonostante il nostro progetto sia ormai riconosciuto da tutti (proprietà e istituzioni) come fattibile non passa in fase esecutiva. C’è in atto una sorta di “sospensione” che ci preoccupa, che ci fa temere il peggio. La recente delibera sui cinema chiusi non aiuta a pensare positivo in quanto consente anche di speculare sull’area.
Per questo nei prossimi giorni torneremo a farci sentire, a chiedere incontri e tavoli, a chiedere perché un progetto fatto (anche con piani architettonici esecutivi come quello di Christian di Domenicantonio), condiviso e supportato da migliaia di persone, definito best practice dall’Università e dal Forum PA, studiato e discusso alla Biennale dello Spazio Pubblico sia ancora fermo.
Noi non chiediamo niente per noi. Non facciamo parte della schiera di quelli che protestano per passare all’incasso.
Noi chiediamo che lo spazio sia riaperto nelle modalità condivise con migliaia di cittadini di questo quartiere: Spazio culturale polifunzionale.
Noi chiediamo di riavere un cinema e un polo culturale e chiediamo di averlo come lo hanno “disegnato” i cittadini di Tor Pignattara.
Stiamo registrando le varie fasi di questo cantiere in progress e stiamo costruendo un documento audiovisivo per testimoniare la nostra attività e la grande partecipazione che lo ha contraddistinto. Sarà un doc in progress perché intendiamo mettere la parola fine solo quando l’intero cinema sarà riaperto