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Critical MAS è il progetto che mette insieme associazioni cittadine, Comune e gruppi spontanei per aumentare la coesione sociale in tre quartieri intorno alla città. Rinascono spazi e spuntano nuove iniziative.
C’è chi coltiva la verdura all’ombra dei palazzi di periferia e chi “accompagna” i nuovi residenti delle case popolari a inserirsi nel quartiere, ci sono gli incontri con i sapori della cucina nordafricana e quelli con i formaggi artigianali dei Gruppi d’Acquisto Solidali. E ancora – in cantiere – una biblioteca di quartiere e una ciclofficina popolare. Nella periferia di Gallarate cresce la rete solidale e comunitaria, il progetto si chiama Critical MAS, con una sigla che fa riferimento alle iniziali dei tre dalle quartieri interessati: partendo da un consistente finanziamento di Fondazione Cariplo, da un anno e mezzo le associazioni locali hanno avviato le diverse iniziative di coesione sociale in tre rioni intorno al centro di Gallarate.
Arnate è un quartiere cresciuto negli anni intorno ad una frazione dalla forte identità, è il rione dove per certi versi più facile è individuare spazi da condividere, luoghi dove fare socialità (la rete comprende anche l’associazione arnatese Buon Vicinato). La villa comunale di via Marco Polo da ex sede di Circoscrizione comunale è divenuto uno degli spazi più frizzanti animati da Critical MAS. In via Marco Polo si ritrova da due anni e mezzo Gaspensa, il gruppo di acquisto solidale che ogni due settimane vede i partecipanti “smistare” in cassette di legno la frutta e la verdura biologica che arrivano da produttori locali e d’Italia. La rete ha consentito di aiutare a crescere l’esperienza anche in altre zone della città: «Gaspensa ha accompagnato la nascita di GasAuser, che oggi ha una ventina di famiglie aderenti» spiega Cristina Rizzelli di Aislo (una delle realtà che promuovono Critical MAS). «I due gruppi fanno anche acquisti insieme, ad esempio quelli di olio e formaggi».
Ad Arnate la Fondazione Exodus sta seguendo l’utilizzo del campo di via Forze Armate, spazio comunale che è frequentato spontaneamente dai residenti della zona (anche dai bambini) e dai ragazzi del gruppo Ultimi Mohicani. Le associazioni di Critical MAS hanno anche promosso l’evento al canile cittadino lo scorso 13 settembre, in collaborazione con l’associazione Apar: i ragazzi della cooperativa Naturart hanno realizzato un murale per ravvivare questo spazio in estrema periferia e il gruppo spontaneo Gallarate Pedala – nato nell’ultimo anno – ha promosso una ” gita di scoperta” dal centro di Gallarate.
«La rete tra le associazioni sta funzionando bene, si sta ampliando e dà maggior valore a tutte le forze presenti in città e aumentando le occasioni di socialità» commenta Cinzia Colombo, assessore alla partecipazione. «I numeri sono in crescita, sono attività che servono a valorizzare forze che già erano presenti. E abbiamo in cantiere anche nuove iniziative frutto anche di suggerimenti da cittadini e associazioni coinvolte». Non solo un progetto “chiuso”, ma un insieme di attività in evoluzione: così nella villa di via Marco Polo stanno germogliando altre due esperienze. È quasi ai nastri di partenza la “biblioteca di quartiere”: «Non si tratta di una vera biblioteca, quanto di uno spazio per la promozione della lettura, che sarà animato da volontari». I primi incontri hanno portato a formare una prima dotazione di libri, mentre dentro al festival Filosofarti 2015 sarà promosso un incontro. L’altro progetto è quello della Ciclofficina Popolare, un’esperienza che un gruppo di ciclisti ha iniziato ad avviare e che troverà “casa” appunto in via Marco Polo, animando gli spazi in altri momenti della settimana (l’edificio era già usato ad esempio dalla Corale Arnatese, realtà associativa molto legata al rione).
Nel quartiere di Madonna in Campagna Critical MAS è soprattutto orti urbani: qualche decina di “coltivatori”, «un gruppo forte e molto unito» dice Stefania Vanetti referente per Fondazione Exodus. Nel gruppo ci sono molti anziani e pensionati del quartiere, ma anche giovani famiglie e alcuni dei “gasisti”, cioè dei partecipanti ai Gruppi d’Acquisto Solidale. «La funzione di coesione sociale – spiega ancora Rizzelli di Aislo – in questo caso sta funzionando davvero bene, il 28 di settembre c’è stata la festa Verde Salvia, organizzata dagli stessi ortisti, ha partecipato anche l’agronomo Antonio Mazzarella che ha fornito consigli per l’orticoltura anche per altre persone interessate, ad esempio per chi vuole fare gli “orti in balcone”». Gli orti urbani sono stati anche al centro di polemiche politiche e di qualche attrito con i “vicini di casa” che abitano i palazzi vicini: situazioni viste anche in altre realtà con orti urbani che si tenta di superare man mano con attenzione ad alcuni nodi problematici, come la gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata.
La zona di Madonna in Campagna ha anche una grande concentrazione di case popolari ed è qui che Fondazione Exodus – capofila del progetto Critical MAS – ha attivato uno sportello di mediazione sociale, aperto al giovedì in via Allende (nel mezzo di una zona di case popolari e in cooperativa. «Uno spazio che è anche in rete con servizi sociali, punto di raccolta di informazioni e bisogni che vengono trasmessi ad associazioni o Comune» spiega ancora Stefania Vanetti. Exodus sta avviando anche un servizio di accompagnamento per i nuovi assegnatari di alloggio popolari, che aiuta a districarsi tra documenti e burocrazia ma che passa anche dall’introduzione tra i vicini di casa e dalle eventuale mediazione linguistica, per stranieri. Alcune associazioni di stranieri hanno promosso (negli spazi dell’oratorio) feste solidali, dove la condivisione parte dai piatti cucinati secondo le tante tradizioni diverse. Il quartiere ha visto anche una festa multietnica solidale, promossa dall’associazione Yad Fi Yad, e la riapertura di una sede locale Auser.
Più lenta è la crescita degli interventi di Critical MAS a Sciarè, quartiere che ancora oggi è povero di spazi comuni di aggregazione e ritrovo. Exodus ha promosso l’uso dello spazio Girandola in via Olona-Vigorelli, aperto alle associazioni di rione ma anche al Summer Camp Exodus. C’è poi il parchetto di via Bergamo: uno spazio comunale mai pienamente recuperato, che lo scorso 25 ottobre ha ospitato una castagnata. Stefania Vanetti non nasconde qualche difficoltà: «Da molti via Bergamo è considerata solo un luogo di passaggio, più che una zona da frequentare. In primavera partiremo con la riqualificazione del verde e riallaccio dell’acqua». È la nuova sfida di Critical Mas per il 2015, tra spazi comuni da far rivivere e socialità.