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Una donna per amica

"...ti amo dolce e debole compagna che a volte impara e troppo insegna..."

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di Giovanni Veronesi. Con Fabio De LuigiLaetitia CastaValentina LodoviniAdriano GianniniValeria Solarino Italia 2014

Una-Donna-per-Amica-Giovanni-Veronesi-586x390Francesco (De Luigi) è un avvocato milanese trapiantato in Puglia ed è cameratescamente amico di Claudia (Casta) , una veterinaria italo-francese . Lui è metodico ed impegnato – è anche consigliere comunale per una lista ecologica, insieme a Lia (Lodovini)  – lei è imprevedibile e casinista ; lui assiste Cecilia (Geppi Cucciari) una Lorena Bobbitt sarda che ha evirato il marito infedele e vuole essere assolta per provocazione grave da parte di lui; lei si precipita in elicottero a salvare una testuggine ferita, conosce la guardia ecologica Giovanni (Giannini) e se ne innamora; lui ancora frequenta come amico l’ex moglie Elga (Monica Scattini), che gestisce uno stabilimento sulla spiaggia; lei ha un rapporto complesso con la sorellastra Anna (Solarino), che è costretta a vivere in una comunità per una condanna per droga.  Ovviamente, lui è innamorato perso di lei ma, nonostante Elga e ad Anna glie lo facciano notare , lo nega anche a se stesso. Claudia sposa Giovanni dopo un brevissimo fidanzamento e a lui , che ha celebrato le nozze , viene un afonia psicosomatica che rischia di compromettere ulteriormente la difesa di Cecilia. Francesco si mette con Lia ma , quando decidono di convivere, lei ha un incidente e si rompe una gamba e da lui si catapulta Claudia in completa crisi matrimoniale. La storia con Lia finisce e Francesco , che ha appena avuto la forza di accettare  il proprio amore per Claudia, la sorprende a letto con Luca (Flavio Montrucchio), un suo vecchio flirt. Il finale ha, poi, una sua sorprendente anomalia .

Veronesi, dopo un lungo sodalizio con De Laurentis , è al suo secondo film (dopo “L’ultima ruota del carro”) con la Fandango. Come il precedente, anche questo ha dei limiti evidenti : gli eventi,  ad esempio, si affastellano affannosamente e soffre paradossalmente di  un cast troppo ricco, ogni ruolo è ricoperto da un mini-divo, con il risultato che ognuno deve avere un proprio siparietto ed il racconto si frastaglia pericolosamente, con troppi inserti semi-cabarettistici : De Luigi fa, come sempre, l’imbranato, la Cucciari la femminaccia incazzosa, la Scattini la signora un po’ snob, c’è anche Virginia Raffaele che ripropone la gag della ragazza che si mangia le parole. Un po’ meglio alcuni inserti regionali (filmcommision oblige): a buffa Cinzia Marseglia, il bravo Vito Signorile nel piccolo ruolo di  un giudice ed una portiera che parla un irresistibile gramelot salentino.

 

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