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Consumo del suolo, via libera definitivo al DDL per il riuso del suolo edificato

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consumo_suoloispraLegambiente e Consiglio nazionale degli architetti plaudono ma chiedono anche un iter rapido e l’accelerazione sulla rigenerazione urbana
Contenimento del consumo di suolo, valorizzazione del suolo non edificato, promozione dell’attività agricola che sullo stesso si svolge o potrebbe svolgersi, valorizzazione del suolo come risorsa da tutelare anche ai fini di mitigazione prevenzione del rischio idrogeologico.
Questo l’obiettivo del disegno di legge per il contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato, approvato oggi in via definitiva dal Consiglio dei ministri su proposta dei Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo, per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, Massimo Bray, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando, e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi.
Rigenerazione edilizia senza consumare nuovo suolo
Il ddl, che ha nei giorni scorsi ricevuto il parere favorevole della Conferenza unificata, ha tra i suoi punti prioritari la previsione del riuso e della rigenerazione edilizia del suolo edificato rispetto all’ulteriore consumo di suolo. L’obiettivo è impedire che il suolo venga eccessivamente “eroso” e “consumato” dall’urbanizzazione e al contempo promuovere e sostenere il riuso e la rigenerazione di aree già interessate da processi di edificazione. Ciò alla luce dei dati statistici acquisiti, dai quali risulta la progressiva «cementificazione» della superficie agricola nazionale, e che impongono un deciso intervento per la salvaguardia della destinazione agricola dei suoli e la conservazione della relativa vocazione naturalistica.
Architetti: bene il ddl, ora accelerare sulla rigenerazione urbana sostenibile
“Ribadiamo la nostra soddisfazione per l’iniziativa legislativa del Governo volta a limitare il consumo dei suoli agricoli che traccia la strada per un intervento di contenimento nell’uso dei suoli liberi, da tempo invocata dagli architetti italiani. Quello che auspichiamo è che ora si acceleri sulle politiche di rigenerazione urbana sostenibile”, commenta in una nota il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc).
“Serve, infatti incentivare con maggior forza il riuso dei terreni già urbanizzati e delle costruzioni esistenti all’insegna dei processi di rigenerazione urbana sostenibile così come, al tempo stesso, è indispensabile semplificare il quadro di riferimento normativo esistente per consentire di realizzare in modo sicuro e tempestivo gli indispensabili interventi di sistemazione delle aree più degradate delle città italiane”, osserva il Cnappc, secondo cui “la strada da perseguire per valorizzare i territori, mettere in atto politiche urbane all’insegna della sostenibilità, agganciare lo sviluppo attraverso la ripresa dell’edilizia non può prescindere dalla realizzazione di un Programma nazionale di rigenerazione urbana sostenibile, come quello proposto dagli architetti italiani – insieme ad Ance e a Legambiente – che prevede una strategia di valorizzazione del territorio unitaria e complessa”.
“A tal proposito è significativo che l’architetto Renzo Piano si stia adoperando, in qualità di Senatore della Repubblica per costituire un gruppo di lavoro di giovani architetti, al quale destinare il duo stipendio da parlamentare, che affronti il tema delle periferie urbane che costituisce il vero futuro delle città e, soprattutto, l’eredità che lasceremo ai nostri figli”. “Iniziativa questa alla quale il Consiglio Nazionale degli Architetti è pronto a dare pieno sostegno, così come a tutte quelle che le forze politiche e i parlamentari presenteranno al fine di perseguire la riqualificazione fisica e sociale delle nostre città”.
Legambiente: buona notizia, ora iter rapido e tempistica precisa
Per il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Ddl sul consumo di suolo “è una buona notizia. Speriamo questa sia la volte buona e che Governo e Parlamento decidano di lavorare insieme e speditamente per raggiungere l’obiettivo di una rapida conversione in Legge dello Stato. Ci auguriamo anche che la si smetta con atteggiamenti schizofrenici, per cui mentre si approva un testo contro il consumo di suolo, contemporaneamente nella legge di bilancio si avallano nuove speculazioni attraverso l’emendamento stadi alla legge di stabilità o la proroga per l’utilizzo da parte dei Comuni degli oneri di urbanizzazione per le spese ordinarie come approvato a giugno”.
“Affinché l’obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050 possa essere perseguito – continua Cogliati Dezza – chiediamo a Governo e Parlamento di avviare una procedura rapida che sia regolata da una precisa tempistica che stabilisca obiettivi precisi e improrogabili a più breve termine. Non possiamo infatti puntare concretamente al risultato finale nel 2050 senza prevedere percentuali precise di riduzione del consumo di suolo tra cinque, dieci e venti anni”.
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