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Un progetto singolare, nato dall’idea di un residente: si tratta di un gruppo che, sfruttando il più noto social network, mette in contatto i cittadini della zona, che qui si trovano a condividere problematiche comuni e informazioni utili. Ma soprattutto socializzano
In città, si sa, il ritmo di vita convulso fa sì che spesso neppure conosciamo il nostro dirimpettaio. Fare gruppo, invece, con chi condivide il nostro stesso quotidiano, con i suoi problemi annessi ed esigenze comuni, puo’ rendere la vita più semplice e piacevole. Puo’ farci sentire meno solo. D’altra parte, l’unione, si sa, fa la forza.
Così, spontaneamente, in via Fondazza, ha preso il via un singolare progetto, nato dall’idea di un suo residente. Si tratta di un gruppo che, sfruttando il più noto social network, ovvero Facebook, mette in contatto i cittadini della zona, che qui si trovano appunto a condividere le problematiche legate al loro quartiere e tante informazioni utili. Ma soprattutto socializzano, dando il via a rapporti di buon vicinato.
BolognaToday ha intervistato Federico Bastiani, la “mente” del progetto, che nel giro di pochi giorni sta prendendo il volo.
Come è nata l’idea di fondare questo gruppo?
L’idea mi è venuta questa estate passeggiando per Via Fondazza da dove abito da 4 anni…vedevo facce conosciute ma non le conoscevo, con qualcuno al massimo scambiavo un “buongiorno” e niente di più. Passeggiavo per la strada e sentivo qualcuno suonare il piano e mi domandavo chi fosse…ho trovato questa “indifferenza” fra vicini triste ed ho pensato a come poter risolvere il problema. Lo spunto quindi l’ho preso dal sito americano “meet the neighbors” un sito che ti geolocalizza ed individua chi vive nella tua strada o nel tuo condominio solo che io non volevo investire fondi per un progetto simile e cosi ho pensato di usare lo strumento che tutti usano, Facebook. Ho creato cosi un gruppo chiuso “residenti in via fondazza”. L’unico problema era farlo conoscere cosi ho stampato 50 volantini A4 con la mia stampante ed li ho appesi alle colonne dei portici di Via Fondazza, risultato, in un mese siamo arrivati quasi a quota 200..(anche grazie alla stampa nazionale che si è occupata di noi..). Quando una persona si iscrive dice che civico è, del tipo “ciao dal 10” ciao dal 5 etc…cosi abbiamo la strada mappata.
Che scopo ha il gruppo e in che modo gli iscritti si danno una mano?
Ci tengo a precisare che l’obiettivo di questo gruppo e della mia idea non era quella di “cambiare il mondo” o avere traguardi per fare chissà che cosa..l’obiettivo era uno solo, socializzare. Socializzare poi può avere tante ripercussioni, anche a livello economico nel senso che si possono trarre vantaggi. Faccio un esempio, in via Fondazza vivono tanti studenti che si sono appena trasferiti qua e non conoscono la zona o persone con le quali interagire, hanno necessità tipo sapere dov’è una lavanderia a gettoni economica, un’estetista che faccia prezzi accessibili…tutte necessità che vengono postate nel gruppo ed il gruppo (non io) trova le soluzioni dove possibile.
Quali sono le problematiche maggiori segnalate dai residenti nella zona?
Le problematiche più rilevanti sono quelle connesse alla microcriminalità in zona, mi riferisco ai notevoli furti in casa, grazie a questo strumento, informiamo in tempo reale i vicini della presenza di furti e stiamo in allerta, e poi la pulizia dei portici. A questo proposito ci sono già alcune proposte che verranno poi discusse (di persona) con gli altri membri del gruppo. Questa domenica (13 ottobre) organizzeremo il secondo meeting dei “fondazziani” per conoscerci ovviamente ma anche per esporre queste problematiche. La parte interessante di questo progetto è che si può passare dal virtuale di facebook al reale semplicemente affacciandosi alla finestra se si vuole. Facebook ci aiuta solo nella comunicazione che è istantanea e non impegnativa.
Quali invece le iniziative/interazioni più curiose?
Guarda, un ragazzo aveva da dar via un frigorifero, ha messo il post nel gruppo e dopo poco una persona del civico di fronte (che non si conoscevano) ne aveva giusto bisogno e con il minimo sforzo massimo risultato la transazione è andata a buon fine. Poi ovviamente ci sono anche le iniziative proposte dalle attività commerciali della strada. In Via Fondazza ad esempio c’è lo storico Cinema Roma che ha proposto per i fondazziani sconti particolari, cosi come l’Osteria francese e così via, devo dire che il tutto è nato spontaneamente, io sono solo il coordinatore, il tutto si alimenta dal basso e trovo questo molto bello!
Il gruppo è nato da pochissimo, ma si sta allargando velocemente e diversi progetti ‘bollono in pentola’. Tra gli iscritti anche nomi noti.
Sì è vero. Come dicevo siamo quasi 200, adesso funziona molto il passaparola, anche Andrea Mingardi si è appena aggiunto, gli avevo chiesto di diventare “fondazziano onorario” visto che è un vero bolognese doc ed ha accettato. Visto che abbiamo scoperto che in questa strada risiedono vari musicisti, stiamo pensando di organizzare un “concertino di via Fondazza” e molte altre idee in cantiere.
Facebook, dal virtuale al reale: così in via Fondazza ci si dà una mano tra vicini di casa
anna matino
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1 Responses to Facebook, dal virtuale al reale: così in via Fondazza ci si dà una mano tra vicini di casa