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Prende forma il Parlamentino del Municipio Roma XI, a maggioranza di centrosinistra.
Presiede i lavori dell’aula consiliare di via Mazzacurati al Corviale Emanuela Mino (Lista civica), affiancata dai vicepresidenti Antonino Panarello (PD, con funzioni di vicario) e Luigi Di Bella (PDL). I consiglieri hanno un’età media di 46 anni e sono per i 2/3 delle new entries rispetto alla passata consiliatura.
La maggioranza (PD, Lista civica, SEL) dispone di 16 consiglieri su 25 – tre in più del necessario -, che consentono sulla carta di deliberare agevolmente.
Sono iscritti al gruppo del PD 11 consiglieri: Gianluca Lanzi (capogruppo), Giulia Fainella, Vincenzo Crea, Ermanno Pascucci, Rosella Coltorti, Fabio Fadda, Angelo Vastola, Gaetano Cellamare e Antonino Cascio Gioia (quest’ultimo al posto della neo-assessore Marzia Colonna), più il presidente del Municipio Maurizio Veloccia ed il vicepresidente del Consiglio Antonino Panarello. Altri tre consiglieri sono iscritti alla Lista Civica: Claudio Barocci, Giuseppe Paloni e la presidente del Consiglio Emanuela Mino. Due consiglieri compongono infine il gruppo di SEL: Alberto Belloni (capogruppo) e Alfredo Toppi. Il documento di programma della coalizione è stato presentato lo scorso giovedì, e approvato in Aula con i 16 voti della maggioranza.
Più frammentario il quadro dei tre schieramenti di opposizione – Centrodestra, Grillini e Marchini -, 9 consiglieri in tutto.
Il Centrodestra schiera tre gruppi consiliari: il PDL con i suoi 4 rappresentanti Marco Palma (capogruppo), Daniele Calzetta, Rosella Paniconi e il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Bella;Fratelli d’Italia con l’unico consigliere Valerio Garipoli e il Gruppo Misto, di cui fa parte il candidato mini-sindaco Francesco Smedile. Alla votazione sul documento di programma, che equivale ad un voto di fiducia, i tre gruppi hanno dato voto contrario, lasciando intendere di non voler far sconti alla maggioranza. Severo il giudizio del capogruppo PDL Palma: «Troppo generico, un po’ scopiazzato e limitato negli obiettivi: manca di personalità, così non si va lontano». Garipoli (FDI) analizza: «Bene gli strumenti d’indirizzo e controllo sui contratti di servizio, il codice etico degli eletti, la lotta ad abusivismo e illegalità, la riqualificazione della Valle Galeria, gli empori della solidarietà e i progetti ROAD e PICA. Male, per mancanza di fondi o velleità, il progetto per la Metro D e il prolungamento del tram 8 a Marconi, la non perfezionata Consulta dei Migranti, i progetti su immigrazione e Comunità Rom, le disparità nel recuperare gli spazi in disuso».
Linea di contrarietà anche quella espressa dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, composto dal candidato mini-sindaco Alessio Marini (capogruppo) e Marco Realacci. «Peccato: molte idee sono le nostre e quindi buone – spiega Marini -, ma non si può accettare un documento così contraddittorio e onnicomprensivo da risultare una delega in bianco. Benché le linee programmatiche siano state infarcite di idee di stampo grillino, il risultato non è affatto simile al nostro programma: non c’è coerenza, sullo sfondo manca il piano. Non si sa da dove partire e con quali mezzi».
Prudente apertura di credito verso la maggioranza è invece la linea di Romantino De Luca, unico consigliere della Lista Marchini, che alla votazione sul programma ha preferito l’astensione al voto contrario. Attende la maggioranza alla prova dei fatti.